la via lattea regia di Luis Buñuel Italia, Francia 1968
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la via lattea (1968)

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locandina del film LA VIA LATTEA

Titolo Originale: LA VOIE LACTÉE

RegiaLuis Buñuel

InterpretiMichel Piccoli, Laurent Terzieff, Edith Scob, Alain Cuny, Bernard Verley, Paul Frankeur, Delphine Seyrig

Durata: h 1.42
NazionalitàItalia, Francia 1968
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 1968

•  Altri film di Luis Buñuel

Trama del film La via lattea

Due vagabondi, Jean e Pierre, uno giovane e ateo, l'altro vecchio e credente, partono da Fontainebleau verso il santuario di Santiago de Compostela, in Spagna, facendo una serie di incontri con diverse eresie del cristianesimo antico e moderno.

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Voto Visitatori:   8,22 / 10 (29 voti)8,22Grafico
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Voti e commenti su La via lattea, 29 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Filman  @  10/06/2021 14:17:03
   7 / 10
A cavallo degli anni 60 e 70, in un periodo storico di cambiamento per l'Occidente, il movimento che prese piede in Europa fu quello surrealista, legato a tematiche come la borghesia e la Chiesa, in un processo di disfacimento della propria essenza e della propria immagine.
LA VOIE LACTÉE parla di credenza e religione per aneddoti e si propone come una parabola futurista e onirica che non fa mai riflettere sul serio. Il suo fiore all'occhiello è sicuramente l'essenza post-realista della sua narrazione, fatta di episodi a multiple linee narrative che lasciano il dubbio su ciò che effettivamente si è visto.
Alcuni pezzi funzionano molto bene, altri molto meno e nel complesso il risultato non è omogeneo, ma quest'opera di Luis Buñuel vive a livello esperienziale e porta avanti con fierezza il cinema intimista.

GianniArshavin  @  23/06/2016 22:48:01
   8½ / 10
La Via Lattea è uno straordinario film di Bunuel ,fra i suoi picchi artistici più alti e affascinanti.
L'opera affronta ,tramite il viaggio verso Compostela di un laico e un vecchio credente , tutte le ipocrisie,le assurdità nonché i soprusi della chiesa, che qui il regista iberico colpisce come forse mai prima.
La pellicola non ha una struttura lineare ma è composta da varie scene tutte dal fittissimo significato metaforico. Questo stile surreale e allegorico rende la storia complessa e infatti non bastano due visioni (le mie sono state addirittura ravvicinate) per comprendere tutti i risvolti della storia.
Non voglio dilungarmi troppo perché La Via Lattea è un'opera da vedere e ammirare; un esempio lampante che certifica la bravura del regista e soprattutto la sua poetica molto avveniristica rispetto ai tempi in cui era attivo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  25/08/2015 20:41:31
   7½ / 10
Pungente pellicola di Bunuel che si diverte a "smascherare" i paradossi della religione cattolica.
Fa riflettere portando lo spettatore a più di qualche sorriso dal retrogusto amaro.

impanicato  @  12/02/2015 00:50:39
   8½ / 10
Ne "La via lattea" il maestro Bunuel si accanisce contro uno dei suoi "migliori amici": la Chiesa.
Due pellegrini, un ateo ed un credente, vanno lungo la "via lattea" che porta a Santiago de Compostela, in Galizia. Il viaggio di questi due picari passa attra­verso una serie di episodi in posti e tempi diversi dalle origini del Cristianesimo (e la stessa persona fisica di Cristo compare sulla scena) che documentano le ere­sie della storia della Chiesa dalla sua istituzionalizza­zione.
Come precisato in testa ai titoli di coda del film "Tutto ciò che, in questo film, riguarda la religione cattolica e le eresie che essa ha suscitato, particolarmente dal punto di vista dogmatico, è rigorosamente esatto. I testi e le citazioni sono conformi sia alle sacre scritture, sia a delle opere di teologia e di storia ecclesiastica antiche e moderne". Tramite le parole della Chiesa il regista vuole dimostrare tutti i paradossi che nel tempo sono stati creati e nondimeno i conflitti dovuti alla stupida difesa di certi dogmi. Ma non solo. Bunuel attacca quello che é il sistema clericale-politico del tempo che opprime sin dalla tenera etá, come dimostrato dalle bambine che recitano un formulano di colpe su cui si invoca l'anatema, o quando il sapiente maitre del bel ristorante si riempe la bocca di belle parole, ma non fa corrispondere a ció un'azione caritatevole.
Il regista si pone con un atteggiamento di simpatia verso le eresie, cercando di ridicolizzare la religione ufficiale in diversi modi, vedendole come un tentativo di anarchia contro un organo costituito contradittorio.
Il finale, poi, é la ciliegina sulla torta.
Tutto ció ci viene mostrato come solo il regista spagnolo sa fare: con quel pizzico (rispetto ad altri film) di surrealismo e follia che gli sono propri.
Il pregio di Bunuel é quello di fare porre allo spettatore dei dubbi, gli stessi dubbi che mi ponevo da adolescente, da cui non se ne esce mai.

DarkRareMirko  @  10/02/2015 01:05:04
   8½ / 10
Ottimo sotto il profilo riflessivo/nozionistico, offre più spunti di pensiero, contrapponendo più punti di vista sull'argomento religione (gente comune, preti, pure il Marchese De Sade attraverso un fulmineo cameo di un bravo Piccoli, ecc.).

Magari necessiterebbe di più visioni, soprattutto per i non addetti ai lavori (e pure io un pò ne faccio parte) ma, pur da persona più o meno estranea agli argomenti, devo dire che la religione cattolica non è che ci faccia una bella figura, anzi.

Stile visionario ed antinarrativo, qualche salto nel tempo per un dimostrativo docu-dramma a tesi, a mio avviso più che buono.

L'idea dei due vagabondi viaggiatori mi pare Pasoliniana negli spunti (Uccellacci ed uccellini di 2 anni prima, o ciò che avrebbe dovuto essere Porno teo kolossal).

Posso capire lo scandolo che il film suscitò appena uscito.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  08/11/2014 18:41:48
   8 / 10
Film complesso in cui Bunuel indaga e sbeffeggia i dogmi cattolici e le varie eresie della cristianità.
Pregio del film è quello di mischiare le Scritture e le dispute teologiche ad una messa in scena dal gusto surrealista. Per esempio, quando il gestore della locanda accompagna i due giovani in camera e mette la lampada nell'armadio, quel gesto assurdo non deriva dal gusto surrealista del regista, ma è invece una diretta citazione evangelica a Mt 5,15.
Il risultato è un film difficile ma davvero intelligente e gradevole.

vieste84  @  06/05/2013 18:51:59
   7 / 10
Film surrealista e trama non lineare, non al livello dei capolavori di Bunuel ma una spanna immediatamente sotto. Parla di dogmi e controversie della chiesa cattolica senza tanti peli sulla lingua

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  01/03/2013 10:29:56
   9 / 10
Un on the road dell'anima e del dubbio, dove Bunuel oltre a criticare il cattolicesimo ci parla di un'umanità sconvolta (e non salvata) dal Sacro. Raccontando la storia di due pellegrini, il film si fa beffe delle aspettative con un continuo ricorso al surrealismo, alternando momenti di puro genio ad altri più grotteschi e rilassati.

Visionario e criptico come il miglior Bunuel, ma appagante e mai gratuito.

CitizenKane  @  30/07/2011 08:06:44
   7½ / 10
Non ho visto alcun film di Buñuel prima di questo, quindi il mio giudizio è da profano. Mi piace il surrealismo che permea questa pellicola, sopratutto poi considerando che si lega strettamente alla storia delle eresie. Molto interessante, mi ha portato ad interessarmi maggiormente a queste lotte tra l'istituzione e la sua "deviazione". Davvero bello. Unica pecca: gli attori, in special modo i protagonisti. Spesso e volentieri gli stessi movimenti dei personaggi risultano freddi, fin troppo "filmici"

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  23/11/2010 23:03:26
   9 / 10
Il viaggio picaresco di due viandanti attraverso i dogmi, le dispute teologiche le contraddizioni della Chiesa e delle dottrine eretiche. E' un film estremamente complesso, ricco di invenzioni e stimolante nelle sue riflessioni. Un Bunuel ai suoi massimi livelli.

laconico  @  18/05/2010 03:02:00
   4½ / 10
Il mio giudizio è severo, malgrado Bunuel. Questo film non mi è piaciuto, il regista spagnolo fa la maniera di sé stesso. L'ho trovato povero di espedienti e decisamente sotto tono (quanto meno rispetto a "Il fascino discreto della borghesia" o "Il fantasma della libertà", due capolavori). Le argomentazioni teologiche non risollevano le sorti della pellicola, anche perché non aggiungono niente di nuovo a quanto già ampiamente noto.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  30/04/2010 16:22:20
   9 / 10
Sigilla il primo, splendido, irripetibile periodo bunueliano

pinhead88  @  30/04/2010 15:05:54
   7 / 10
Un viaggio onirico tra le eresie del mondo antico e moderno.ironico,surreale e blasfemo.non lo considero affatto tra i migliori del maestro spagnolo,ma assolutamente curioso come tutte le sue opere.

paride_86  @  26/09/2009 01:59:09
   9 / 10
Viaggio tra le eresie storiche della religione cattolica raccontato mediante un pellegrinaggio di due straccioni verso Santiago de Compostela.
Un film surreale e coltissimo, da vedere assolutamente.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  01/09/2009 12:27:56
   8 / 10
Surreale

Blasfemo

Anticlericale

Divertente

Intelligente

Tra due parabole intimiste (Bella di Giorno e Tristana), un Luis Bunuel itinerante/picaresco sulla religione e i suoi dogmi. Pochissimi credenti conoscono la religione quanto il maestro canadese. Ah no, spagnolo.

5 risposte al commento
Ultima risposta 03/09/2009 18.15.00
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  27/08/2009 23:22:43
   6½ / 10
Non conosco molto bene questo regista spagnolo ( o canadese) e francamente questo film mi ha lasciato alquanto perplesso.

Sicuramente è difficile valutare uno dei maestri fondatori del cinema però è evidente che questo film non sia del tutto riuscito (si anche i grandi possono sbagliare).

La storia del pellegrinaggio è un pretesto per affrontare tematiche di fede che sarebbero potute essere sviscerate in modo più concreto, in realtà il film è una sorta di documentario sulle eresie della storia.
L'occhio è critico e sicuramente ironico, però alla fine della visione il tutto risulta essere sfilacciato, non si capisce cosa si voglia sottolineare.

Non emerge una vera riflessione sulla spiritualità ma solo una sterile enunciazione delle elugubrazioni teologiche che sono francamente di poco interesse.
Il fatto di riportare teorie minoritarie o correnti eretiche medievali, introducendo personaggi sconosciuti o diatribe di scarso interesse, oltre che per scherno, non se ne capisce il motivo di una loro rievocazione.
Ricorda un pò certi libri di Umberto Eco, tanto in potenza ma poco in resa

5 risposte al commento
Ultima risposta 04/09/2009 23.14.41
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forzalube  @  26/12/2008 01:06:54
   8 / 10
In una cornice surreale una serie di grotteschi quadri (a volte criptici e astrusi, a volte più comprensibili) che ripercorrono vari dogmi e varie eresie del cristianesimo di cui Bunuel mette in luce le contraddizioni e la scarsa logicità. Trait-d'union due pellegrini che partono da Fontainebleu per Santiago di Compostela.
Nel complesso suggestivo, ma piuttosto ostico.
Nello spoiler una chicca, il finale ed alcune richieste di chiaramento.

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castelvetro  @  18/11/2008 00:36:15
   10 / 10
Ancora una volta mi inchino al Maestro.
In vita mia non ho mai visto un film che parlasse di religione
che mi prendesse così tanto. S T U P E N D O.

I primi 20 minuti fanno morire dal ridere, il resto del film
è decisamente un trip senza ritorno che andrebbe visto e rivisto.

Tutto ciò che è rigorosamente scritto sulla Bibbia è "inattaccabile",
Bunuel ci ha fatto sopra un film piuttosto cinico e spietato e al tempo
stesso unico, saggio ed affascinante.

Stupendo il modo in cui ti cattura. Come (quasi?) tutti i film di Bunuel
non c'è la colonna sonora. E questa è la strada giusta per un buon film.
Quanti film sono stati salvati dalla colonna sonora? Tantissimi...
In questo modo si ha la sensazione di essere presenti sul luogo filmico,
si ha un buon assorbimemento situazionale.

Impagabile l'attrice che interpreta la *******,
davvero senza parole...

Non meno di 10 a questo film capolavoro

Developer  @  13/10/2008 17:16:49
   10 / 10
Uno dei miei film preferiti. In coppia con Jean-Claude Carriere, Bunuel ha prodotto delle gemme indimenticabili.

Non è necessario essere atei ed anticlericali come me per apprezzare questo capolavoro: caldamente consigliato a tutti gli amanti del cinema.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  10/09/2008 10:01:14
   7½ / 10
Non è un film che commento con facilità perche sono un cattolico credente ma non si può non apprezzare la qualità della pellicola e la bravura del regista che riesce ad intrattenere lo spettatore con una storia che in realtà non ha una vera e propria trama ma solo un filo conduttore che collega le diverse avventure:la religiosità che c'è in ognuno di noi e la miscredenza che invade il mondo.
Il pensiero di Bunuel lo si conosce(era un anticlericale) e quindi si può capire che messaggio ci vuole fare arrivare...ma è anche ovvio per quello che ci fa vedere...preti pazzi e,quel finale...dice tutto!
Proprio il finale è quello che sconvolge di più un credente...è la cosa che mi è rimasta impressa per giorni e giorni!
Possiamo anche considerare l'anno di uscita del film,1968,anno di rivolta giovanile,totale allontanamento dalla religione e in Italia,in questo periodo,nascono le "Brigate rosse" come lotta contro le istituzioni.
Bunuel ha sfornato un film molto critico e "pericoloso",forse anche falso e fuorviante ma anche se non sono daccordo con il messaggio del film non posso negare di esserne rimasto affascinato!

4 risposte al commento
Ultima risposta 25/12/2008 23.24.27
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Napoleone  @  10/07/2008 22:17:48
   8 / 10
Film tremendamente complesso, aperto a più e a più intepretazioni tra loro divergenti. E qui Bunuel non ci aiuta di certo, lasciando sfumate certe situazioni ed episodi che magari avrebbero beneficiato, se non di un maggior approfondimento, quantomeno di un qualche tratto più marcato per farci comprendere l'affresco sottostante (o meglio: la galleria di affreschi).
Perché di questo si tratta: di una lunga sequela di incontri-scontri con curiosi personaggi, di balzi avanti ed indietro nella storia delle eresie e delle dispute teologiche, con qualche fermata momentanea ad eventi della vita del Cristo. Il tutto in chiave surreale.
Anche il messaggio che Bunuel vuole lanciarci sembra oscillare tra una dichiarazione di ateismo ed una sotterranea invidia per una fede, dispensatrice sì di sangue nello scorrere dei secoli, ma pure (almeno per lui) fonte di consolazione. Questo baloccarsi da parte del regista tra i due temi di cui sopra è ribadito dalla frase probabilmente cruciale di tutto il film: "Il mio odio per la scienza e il mio orrore per la tecnologia mi condurranno fatalmente a quest’assurda fede in Dio" .
Comunque da guardare (e rigurdare, se lo si vuole meglio comprendere).

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  13/11/2007 14:50:54
   8 / 10
Questa volta l'oggetto del trastullo del maestro Bunuel è la religione cattolica.
Il viaggio verso Santiago di Compostela di 2 vagabondi, un giovane laico e un anziano credente, è l'occasione per prendere di mira la religione, di cui vien lucidamente evidenziata la natura contraddittoria, ottusa e fallace nonchè crudele (e la persecuzione degli eretici è stata sicuramente una delle manifestazioni più truci della stupidità umana). I 2 protagonisti sono le proiezioni di due antonimiche concezioni che, tappa dopo tappa, vengono incarnate da figure di epoche passate in conflitto fra loro. Volta per volta, viene inscenato l'incontro/scontro tra il disincanto di una visione del mondo razionale e nichilista e l'inganno di una dottrina che per secoli ha soggiogato le menti dei suoi adepti, facendo apparire ai loro occhi come indispensabile e imprescindibile qualcosa che indispensabile e imprescindibile non è.
Lo spirito "giogionesco" di Bunuel trova la sua acmè nel finale, dove...... bè sarebbe il caso che voi lo vedeste.
Anche in questa pellicola l'elemento surrealista non manca, ma siamo ben lungi dai risultati parossistici de "L'angelo sterminatore" e del "Fascino discreto della borghesia".
La tematica trattata qui da Bunuel mi ha molto interessato; tuttavia non considero questo film tra i migliori del grande cineasta spagnolo.

benzo24  @  06/10/2007 19:26:35
   10 / 10
uno dei miei film preferiti. la scena finale è fantastica....

Dick  @  30/09/2007 19:24:27
   8½ / 10
Film che alternando e mescolando presente e passato e "strane" apparizioni riflette sula relizione cristiana e cattolica attraverso i secoli con i vari punti di vista in rapporto però all' uomo più che altro.

addicted  @  19/09/2007 16:56:16
   10 / 10
Un viaggio sorprendente nella religione cristiana.
Bunuel e il sacro. Binomio ambiguo e complesso. Certo, il vangelo e il surrealismo insieme sono potenzialmente un atto eversivo. Ma attenzione: secondo me il maestro non vuole ridicolizzare il sacro e non vuole neanche fare una semplice (e banale) dichiarazione di ateismo. Questo film è pieno di sorprese: dice molto di più sul cristianesimo di tante altre opere dichiaratamente cristiane!!!!
E' inutile aggiungere che è un capolavoro.

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  08/05/2007 20:01:57
   7½ / 10
Più che verso Santiago de Compostela, "La Via Lattea" rappresenta un viaggio verso una dissacrante ridicolizzazione del cristianesimo, che ha per tappe intermedie le contraddizioni e le assurdità di quest'ultimo.
Uso magistrale del surrealismo da parte di Bunuel.

5 risposte al commento
Ultima risposta 01/10/2007 02.35.41
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Mpo1  @  19/03/2007 00:51:25
   8½ / 10
Solenne presa in giro delle assurdità del cristianesimo, attraverso episodi che ne propongono dogmi ed eresie. Tra i momenti migliori: il papa fucilato da un gruppo di anarchici, Gesù che predica la discordia, un prete fuggito da un manicomio, una suora che si fa crocifiggere, una setta che invita all’amore libero per mortificare la carne…
Imperdibile!

3 risposte al commento
Ultima risposta 23/07/2019 22.18.47
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  13/08/2006 21:27:24
   9 / 10
In via di eretismo, un viaggio nella dissacrazione e nel rapporto difficile, se non impossibile, di Bunuel con la fede e tutti i suoi possibili binomi cfr. i simboli i sacrifici la ricerca della verità.
Probabilmente questo splendido film servì a vanificare una fede religiosa costantemente rifiutata, che qualche esperto del settore o critico ha voluto trovare nelle "parabole" (ehm) di Nazarin o Simon del deserto.
In realtà alcuni temi sembrano l'approfondimento de "il fascino discreto della borghesia".
E in fondo non esiste un Cristo piu' dissacrante e sconvolgente di Clementi, quasi un'icona hippie, soprattutto alla luce della vita privata che lo condusse ben presto sull'orlo del baratro e sulla via (lattea?) del dimenticatoio

1 risposta al commento
Ultima risposta 30/09/2007 19.37.53
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rose celavy  @  25/02/2005 21:56:44
   9 / 10
9- Un Film eccellente, bisogna vederlo

2 risposte al commento
Ultima risposta 30/09/2007 19.45.25
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