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Si ricorda per le musiche dei Pink Floyd e per l'ambientazione valorizzata dall' ottima fotografia ma per il resto c'è veramente poco. La storiella,tipica di un certo cinema sessantottino (e post) è noiosa, sviluppata in modo goffo, così come lasciano il tempo che trovano le varie metafore contenute al suo interno. Una visione sfiancante che lascia poco o nulla e che ci lascia con un prevedibile finale aperto, tranquillamente evitabile.
Una pellicola poco riuscita e probabilmente invecchiata che tuttavia finisce per fornire spunti interessanti attraverso il suo sguardo alla cultura hippie di quegli anni, specialmente nella sua fase di riflusso, tema dominante de La Valleé. Un gruppo di giovani alla ricerca di una valle sconosciuta, perennemente coperta dalle nuvole (Obscured by clouds, come scritto sulle cartine geografiche) di cui si favoleggia come un nuovo paradiso. E' un viaggio nella disillusione dove solo l'utopia impossibile riesce ad infondere quella tenue speranza che porta il gruppo a continuare ad avanzare fra splendidi paesaggi e tribù di nativi. A livello tematico non c'è nulla di particolarmente nuovo, il film è fotografato in maniera splendida sfruttando la bellezza dei paesaggi naturali, ma Schroeder eccede nel documentarismo dando poco spessore ai personaggi e soprattutto non infondendo ritmo ad una pellicola che rimane lenta nel suo incedere. Colonna sonora dei Pink Floyd poco sfruttata, anche se non è certo fra i loro dischi migliori.