Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Ciò che lascia perplessi di questo thriller è che è diretto come una commediola per famiglie. Tuttavia l'ambientazione nei deserti dell'Arizona risulta tanto originale quanto azzeccata per la storia; la sceneggiatura è molto semplice ma lineare. La prima parte è alquanto ferraginosa ma dalla metà in poi inizia ad ingranare e la tensione sale a livelli non dico eccelsi ma comunque accettabili. C'è un pò di sangue ed un colpo di scena finale meno scontato di quanto si pensi. Ne viene fuori un filmetto onesto a cui si può dare la sufficienza.
Una pellicola piuttosto rara tutto sommato decente,più simile al giallo/thriller che allo slasher che imperversava negli anni 80. Storia piuttosto semplice ma gradevole,recitazione più o meno soddisfacente. Non del tutto malvagia anche la regia che nonostante non si faccia ricordare (troppo televisiva per i miei gusti) sfrutta almeno discretamente la buona location. Non imprescindibile ma tranquillamente guardabile.
Inutile nascondere che il voto positivo scaturisca da un tenero protagonista e, soprattutto, dal felice connubio fra la sfera intima della famigliola "rimodellata" e quella più macabra e violenta tipica del thriller quale è, appunto, la pellicola. Non ci sono sussulti né guizzi particolari durante la visione; assenti anche ulteriori chiavi di lettura che possano dare profondità alla vicenda narrata. Stiamo parlando di un thriller all'acqua di rose con il solo obiettivo di intrattenere senza particolari pretese. Gradevole per staccare la spina, chiaramente con la consapevolezza di sapere cosa si andrà a guardare.
Slasherino anni 80 ancora abbastanza condizionato dal cinema anni 70 nella regia e nella fotografia. Di horror slasher in realtà c'è ben poco, si tratta di un thriller dalla regia televisiva con qualche scena da cardiopalma verso il finale, ma la narrazione non mi è dispiaciuta tutto sommato, nel suo piccolo funziona benino. Soluzione finale che ho capito dopo 25 minuti grazie ad un ragionamento fatto su un indizio trovato dal ragazzino protagonista, tra l'altro non antipatico nonostante apparentemente sembrasse il classico bambino rompiminchìa..... Va bhè, è un filmettino simpatico che si lascia guardare ma molto modesto e poco pretenzioso; da vedere al limite a tempo perso.....
Negli anni di maggior sviluppo del genere slasher nasce questo thriller molto più classico e dal respiro anni 70 che per certi versi trae spunto dal grandissimo "Duel" di Spielberg per via delle sabbiose ambientazioni on the road e di alcune sequenze tipo quella all'interno della tavola calda. Non ricordo dove ma avevo sentito dir bene di questo filmetto sconosciuto ma posso affermare che in realtà non è assolutamente un film imprescindibile ma anzi è molto basilare ed essenziale sia nella sceneggiatura che nella messa in scena di tale Dick Richards (regista che doveva girare "Tootsie") che appare poco professionale, spesso confusa e ancor più spesso ingenua e pedante nel voler seguire gli schemi del Cinema di Genere! Nel cast una manciata di caratteristi che diverranno più o meno noti come una Catherine Hicks esordiente (sarà poi la mamma in "La bambola assassina" o nel telefilm "Settimo Cielo"), un glaciale Stephen McHattie, il baffuto Wilford Brimley ed una particina per Edward Herrmann (il papà in "Richie rich"). Il vero protagonista sarebbero le location in quel della DEATH VALLEY che sono sufficientemente utilizzate ma non al massimo come da titolo...ma poi ahimè c'è l'altro giovane protagonista ossia il bambino biondino ed occhialuto interpretato dal bambino prodigio Peter Billingsley, personalmente lo avrei preso a calci nel didietro perché incompetente ed irritante ma era un bambino e perdoniamolo. E' un film davvero molto ordinario ma non è neanche bruttissimo per via di qualche sequenza splatter ed un paio di momenti riusciti, ma non fate affidamento sulla genialità della trama o sulle capacità del piccolo attore!
"La valle della morte", lo si apprende subito, è un Thriller di serie "B", in linea globale lo spettatore, sotto determinati aspetti, potrebbe gradirlo, ma è un gradimento prettamente relativo e limitato.
Il film di Dick Richards propone una trama abbastanza semplice e assai scontata, pellicola quasi sempre piatta che incuriosisce solo per il piccolo protagonista che riesce ad essere molto simpatico e caratteristico. "La valle della morte" inoltre presenta un cast non eccellente e in linea di massima i pregi sul piano tecnico non sono immensi. Il finale di pellicola riaccende un po' gli animi con un pizzico di tensione ma in fin dei conti è davvero pochino.