l'australiano regia di Jerzy Skolimowski Gran Bretagna 1978
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l'australiano (1978)

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locandina del film L'AUSTRALIANO

Titolo Originale: THE SHOUT

RegiaJerzy Skolimowski

InterpretiRobert Stephens, John Hurt, Susannah York, Alan Bates

Durata: h 1.25
NazionalitàGran Bretagna 1978
Generedrammatico
Al cinema nel Giugno 1987

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Trama del film L'australiano

Durante una partita di cricket tra la squadra di Lampton e i ragazzi del manicomio, Charles Crossley, internato nella casa di cura, racconta la sua storia. Charles ha vissuto diciotto anni in Australia e ha appreso da uno stregone aborigeno una tecnica particolare e micidiale: un urlo capace di uccidere. Entrato nella vita dei coniugi Anthony e Rachel, sconvolge la loro esistenza, arrivando a indurre la donna all’adulterio...

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Voto Visitatori:   7,27 / 10 (13 voti)7,27Grafico
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Voti e commenti su L'australiano, 13 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

DankoCardi  @  08/04/2019 11:57:27
   6½ / 10
Interessante idea di base dove l'ottima recitazione e la regia sicura di Skolimowski portano indubbiamente ad un buon film. Tuttavia la storia a tratti ristagna ed alcune cose non vengono ben chiarite; alla fine si ha l'impressione che l'opera non sia riuscita al 100%. Magari qualche scena d'effetto ed un pò di ritmo in più avrebbero chiuso il cerchio.

Dick  @  04/03/2018 18:05:33
   8½ / 10
Negli anni 70 sono usciti film, europei, australiani, messicani... davvero strambi, affascinanti, astratti... qui ci viene mostrato come a sconvolgere la tranquilla ed apatica vita della provincia britannica arrivi un misterioso individuo che porta con se il retaggio di una cultura lontana.
Il racconto è davvero suggestivo ed affascinante. Come detto qui, ancor più che l' immagine è il "suono" a catturare lo spettatore in questo particolare scontro di "tecnica" e "magia". AB affascinante ed inquietante e JH tra il meravigliato e lo sconvolto. Azzeccata la location marittima che da al tutto ancor più fascino.

GianniArshavin  @  02/03/2014 23:37:45
   5 / 10
Non mi ha convinto al 100%.
Questo lavoro del regista polacco Skolimowski è sicuramente molto originale,con degli attori adatti ai loro ruoli ed una vicenda particolare che contiene una buona dose di simbolismi. Oltre a questo il film ha dalla sua anche un buon ritmo che non porta mai lo spettatore alla noia.
Purtroppo nonostante questi aspetti positivi il prodotto nel complesso non mi ha coinvolto totalmente;anche se il regista prova a confondere ed accattivare lo spettatore,la storia mi è sembrata un po fine a se stessa e nel complesso anche abbastanza prevedibile. Gli spunti ci sono,certo,ma manca quel qualcosa che renda migliore il tutto.
Il finale pure non mi ha entusiasmato,anzi penso che sia la parte peggiore del lavoro visto che sfiora pericolosamente il ridicolo.
Quindi nonostante le buone potenzialità Skolimowski da vita ad un'opera riuscita solo in parte.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  25/04/2013 01:11:35
   6½ / 10
Film sicuramente originale e di atmosfera, lascia molto dubbiosi su quel che mostra (complicando le cose più volte). C'è l'affascinazione verso la natura come la critica alla sterilità di certe ricerche dell'uomo, ma anche un discreto miscuglio caotico che diventa decisamente assurdo nel finale. Colona sonora sperimentale che riesce tuttavia ad essere insignificante (ipotizziamo un "volutamente"). Bizzarro.

Numenoreano  @  17/09/2012 16:07:44
   8½ / 10
Sullo sfondo di una partita di cricket giocata all'interno di un manicomio, un misterioso paziente racconta ad un ragazzo, ospite dell'istituto, una storia apparentemente inverosimile. Narra di Anthony, un topo da laboratorio che passa intere giornate a studiare-registrare-copiare qualsiasi tipo di suono, e di come si imbatta per caso in un misterioso viandante il quale ha appreso una singolare conoscenza dagli aborigeni dell'Australia. La conoscenza di un suono, più precisamente un urlo, che l'uomo comune non può sopportare. Pena la morte.

Il concetto di base è chiaro: la natura delle cose è inespugnabile per l'uomo comune. Le sue limitate capacità gli consentono solo di provare a studiare "scientificamente" gli echi di verità che gli arrivano un pò per intuito un pò per casualità, ma egli non può sopportare la reale grandezza degli elementi naturali. Può solo morire o diventare pazzo nel tentativo di sfidarli.
In questo modo "l'urlo terrifico", magico potere di morte del viandante Crowsley, dà corpo all'inespugnabile, alla verità. Al concetto romantico del sublime. Secondo cui la natura, nei suoi aspetti più terrificanti, produce la più forte emozione che l'animo sia capace di sentire, ma anche la consapevolezza della distanza insuperabile che separa il soggetto dall'oggetto. La curiosità unitamente all'arroganza possono portare un uomo come Anthony a pensare, per esperienza presunta, di conoscere la natura delle cose (in questo caso il suono). Ma, a quanto pare, solo chi ha un rapporto più diretto con la natura (gli aborigeni, e Crowsley) può aspirare ad afferrarne i suoi segreti.


Il racconto prende vita come un vortice di suoni atti a scandire e spesso enfatizzare degli episodi raccontati con un vago piglio ermetico, magico, nero. Jerzy Skolimowski non segue uno schema fisso nella narrazione, non offre nessun appiglio sicuro allo spettatore. E lo fa per trasmettergli quello stesso senso di impotenza che è proprio del malcapitato Anthony, solo ed inerme davanti all'ignoto.
Un film potente e coraggioso in tutte le sue parti: storia, colonna sonora, fotografia.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  02/11/2011 18:45:26
   8½ / 10
L'australiano è un film destabilizzante, non solo perchè il racconto si scioglie in maniera frammentaria, diviso fra verità e artefazione di una mente paranoica, ma é anche un film molto coraggioso perchè mette in primo piano il suono, quindi la percezione stessa del film va oltre il visivo, sconfina in qualcosa che in fondo non è filmabile come il suono. Anthony manipola il suono, lo amplifica, ma l'urlo dell'australiano va oltre le proprie capacità di percezione. Andare oltre significa morire.
Eccezionale la presenza di Alan Bates per il carisma che infonde ad un personaggio fuori dagli schemi, che si insinua nella vita di Anthony e Raquel per manipolarla a suo piacimento.

dagon  @  06/05/2011 09:08:33
   6 / 10
Non mi ha convinto questa pellicola di Skolimowski. Per certi versi è affascinante ed ambigua (fino alla fine), per altri irritante. Deve molto al primo Weir, ha -curiosamente- la colonna sonora (poco presente) di Tony Banks e Mike Rutherford, un suggestiva fotografia, ma anche svariate scelte stilistiche (soprattutto di montaggio) discutibili (o almeno io non le ho apprezzate).

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  03/05/2011 02:23:37
   7 / 10
Degna interpretazione di un racconto quanto mai bizzarro di Robert Graves. Dipanato in poche pagine, The shout è una storia priva di senso evidente, volta alla suggestione più che alla comprensione. L'inquietudine delle parole scritte viene restituita con efficacia dal regista, che mantiene la stringatezza del testo ma ne oltrepassa i limiti e la "sacralità", innestando nella pellicola un messaggio nuovo, meno criptico ma altrettanto stimolante.
Credo risulti meno godibile per chi conosce già l'intreccio, viene a mancare l'effetto sorpresa di cui lo spettatore "vergine" può giovarsi. Merita una visione.

Zanibo  @  06/09/2010 08:45:06
   7½ / 10
Un film che poco a poco cattura per l'atmosfera e la psicologia dei personaggi.

paolo80  @  29/10/2009 20:12:50
   8 / 10
Questo è una delle opere meglio riuscite del bravo Skolimowski che, in questa pellicola, crea un'atmosfera magica e misteriosa, e la unisce ad un raffinato e profondo studio psicologico delle insondabili profondità dello spirito umano.
Ottima la prova degli interpreti, fra cui è degna di nota e di lode quella di Bates, davvero inquietante.

LoSpaccone  @  16/05/2009 18:14:02
   8 / 10
Film affascinante e inquietante che riesce a esplorare i campi dell'irrazionalità e del magico e senza sconfinare nel ridicolo. Eccellente Alan Bates. Mi ha ricordato molto i primi film di Peter Weir.

  @  18/08/2007 15:53:40
   7 / 10
Il titolo originale è molto più eloquente, si parla di un urlo portentoso capace di uccidere e riti ancestrali di terre lontane nel tempo/nello spazio.
Pieno di significati reconditi, Atmosfere lugubri e surreali. Merito anche della colonna sonora firmata dal duo genesis banks-rutherford

1 risposta al commento
Ultima risposta 21/03/2008 04.38.00
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Beefheart  @  12/06/2007 11:54:46
   7½ / 10
Commedia drammatica surreale. Charles Crossley, vissuto 18 anni tra gli aborigeni d'Australia, ne impara le stregonerie, tra le quali la capacità di esplodere un urlo distruttivo e letale. La narrazione si sviluppa a flash-back intorno al racconto che lo stesso Crossley fa della sua incredibile storia sciamanica. Il risultato è un film molto particolare e piuttosto intrigante grazie ad una sceneggiatura ben dosata, attenta e precisa, una fotografia in prevalenza cupa e suggestiva, un'interpretazione intensa e convincente ed un soggetto decisamente originale. All'atto pratico il tutto si risolve in un viaggio abbastanza allucinante fra dramma e negromanzia, scandito a colpi di mistero ed umane pulsioni, come curiosità, stupore, gelosia, paura, impotenza, angoscia, rabbia e quant'altro. Un film da vedere.

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