Siamo a Roma su una terrazza dove un gruppo di amici e conoscenti, tutti appartenenti alla borghesia, si ritrova per passare le serate d'estate. C'è Enrico, uno sceneggiatore in crisi, Amedeo, produttore cinematografico che si è fatto dal nulla, assolutamente privo di cultura. Poi c'è Galeazzo, tornato dal Venezuela per trovare gli amici e un lavoro, e Mario, un deputato del Partito Comunista.
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Senz'altro un film interessante e da vedere. Grandi interpreti maschili (forse un tantino sprecati...); al film avrebbe giovato un taglio di almeno tre quarti d'ora: un episodio intero. In generale lo trovo pesante e pretenzioso anche se il finale è abbastanza bello. Di Scola preferisco sicuramente 'C'eravamo tanto amati' e 'La famiglia'. Si tratta di una riflessione sulla classe intellettuale italiana alla fine degli anni settanta. Moro era appena stato assassinato, il presidente della repubblica si era dimesso, Papa Luciani era stato trovato morto in circostanze misteriose e sarebbe scoppiato lo scandalo I.O.R. Ce n'è abbastanza per fare il punto della situazione sul dove ci abbia condotto la classe intellettuale e dirigente uscita dalla guerra; su dove abbia condotto il cinema (la commedia all'italiana, qui rappresentata da alcuni dei propri più grandi esponenti); sul comunismo. Nanni Moretti, esattamente dieci anni dopo, dirigerà 'Palombella rossa' per riflettere sul comunismo dopo la caduta del muro di Berlino. Qui si vuole mettere una pietra tombale su una generazione... Ottima l'idea, ottimi gli interpreti, ma film inevitabilmente pesante, compiaciuto, intellettualoide, pretenzioso... c'è poca arte e molta retorica.