la terra trema regia di Luchino Visconti Italia 1948
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la terra trema (1948)

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locandina del film LA TERRA TREMA

Titolo Originale: LA TERRA TREMA (EPISODIO DEL MARE)

RegiaLuchino Visconti

InterpretiAntonio Arcidiacono, Maria Micale, Sebastiano Valastro, Antonio Micale, Nelluccia Giammona, Agnese Giammona, Giuseppe Arcidiacono

Durata: h 2.37
NazionalitàItalia 1948
Generedrammatico
Tratto dal libro "I Malavoglia" di Giovanni Verga
Al cinema nell'Agosto 1948

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Trama del film La terra trema

In un paesino siciliano a ridosso del mare, una famiglia di pescatori lotta contro condizioni di vita diffilcili e contro lo sfruttamento dei grossisti. Ntoni decide di sfidarli, ipotecando la casa per comprare una barca e lavorare in proprio insieme ai fratelli. Ma in una notte di tempesta la braca si danneggia irrimediabilmente, e per la famiglia si aprono scenari ancora più miseri...

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Voto Visitatori:   7,84 / 10 (22 voti)7,84Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
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Voti e commenti su La terra trema, 22 opinioni inserite

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Wilding  @  10/08/2017 21:02:54
   8 / 10
L'ho visto tutto, due ore e mezza non semplicissime, nella versione originale della quale poco comprendevo dei dialoghi. La mente ai Malavoglia, al Ciclo dei Vinti e al Verismo Verghiano, ma alla fine ne esco soddisfatto, "qualcosa" dentro è rimasta, molte le riflessioni. Grande Visconti.

TheCineMaster  @  18/06/2015 16:40:20
   9 / 10
Film potentissimo con una regia magistrale di Luchino Visconti. Se vogliamo trovare un neo sono gli attori, non professionisti e che parlano un siciliano molto stretto. Il resto è perfetto.

ZanoDenis  @  03/06/2015 20:45:10
   7½ / 10
Purtroppo è un film che sa di occasione sprecata, sprecatissima, per tanti motivi, perché insomma, ispirandosi (molto vagamente) ai Malavoglia di Verga c'era un soggetto da urlo. Il film i lati positivi li ha, e proprio in quei lati positivi risplende: partiamo dalle immagini, che qui raggiungono una bellezza formale unica, stupende le scenografie del paese di Acitrezza, la stessa fotografia che rende in maniera perfetta, e anche la regia di Visconti, forse in uno dei suoi vertici tecnici, perché qui oltre ad un buonissimo uso del pianosequenza, c'è anche uno straordinario uso della profondità di campo, più più utile che mai per rendere chiare le immagini e risaltare i particolari della società in cui siamo immersi. Insomma a livello visivo, siamo agli apici, Visconti sotto questo punto di vista svolge un lavoro che ottimo è dir poco.
La sceneggiatura funziona, ed è anche ottima, riprende i temi verghiani, come il concetto dell'ostrica, anticipa alcuni dei temi che saranno del cinema pasoliniano (guardare Mamma Roma, che con questo film è pieno di analogie) come il fallimento di coloro che proveranno ad allontanarsi dal loro destino, ad evolversi socialmente e economicamente, e in questo senso la storia di NToni e della sua famiglia, riesce a rendere perfettamente in concetto. Se il tutto dipendesse solo da questi fattori, il voto sarebbe almeno un 9, perché si, sotto quel punto di vista è straordinario e non si può puntualizzare niente. Purtroppo ci sono anche delle scelte sbagliate di Visconti che rovinano un potenziale capolavoro : la narrazione devo dire che purtroppo è pessima, aimè troppo distaccata, non c'è uso di soggettive, vi è un abuso del narratore esterno, il tutto è visto da un punto di vista distaccatissimo rispetto ai personaggi, inoltre l'uso del dialetto da parte di attori non professonisti non aiuta la comprensione (io sono nato e cresciuto in sicilia, a meno di 100km da quel paesino, e fidatevi, si capisce ben poco anche sapendo il dialetto) tra le urla e il sonoro del film che non è il massimo (mi sembra anche normale per un film di quasi 70 anni fa) si crea molta confusione e si perdono molti passaggi, il tutto è rattato in maniera troppo realista, il che non fa affezionare, non crea pathos ne interesse nella vicenda, tutti i valori cinematografici per intrattenere un minimo sono spenti, e anche se gli attori nei loro ruoli ci stanno (ovvio, facevano veramente quel mestiere) purtroppo la scarsa dialettica di essi non aiuta la comprensione. Questo appesantisce parecchio la visione. Certo, rimane un filmone per via delle immagini e degli ideali che trasmette, c'è anche una frase molto significativa "All'ingiustizia ci si fa l'abitudine", ma sa veramente di occasione sprecata, per Visconti che da un lato fa un lavoro perfetto, da un altro lato pecca clamorosamente. Peccato.

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Ultima risposta 04/06/2015 03.27.38
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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  10/04/2013 20:20:56
   8 / 10
Neorealista al midollo, tremendamente datato, prolisso con attori presi dalla 'strada' e per questo lasciandoli immedesimare -vocati- nel personaggio, lascerà loro esprimersi nella maniera più naturale nella quotidianità, il che rende l'opera rivolta maggiormente a quella nicchia che mastica il dialetto si**** (alla quale purtroppo non rientro).
Finalmente ha l'opportunità di ispirarsi al suo pigmalione Verga, occasione che gli fu proibita il lustro precedente all'esordio dal regime.
al fatalismo consequenziale delle rigide norme economiche di stampo verghiano, è addizionato il viscontiano contesto marxista la ribellione allo sfruttamento dei grossisti, salvo poi riconoscere inesorabilmente la sconfitta e appellarsi nuovamente al loro giogo.

Hakeem  @  24/10/2012 19:51:15
   5 / 10
L'importanza storica e il valore artistico di mi interessano fino a un certo punto; La Terra Trema, visto oggi, è un mattone indigeribile, un film estenuante, soporifero e invecchiato malissimo rispetto ad altre pellicole neorealiste coeve. Fatico, e non poco, a comprendere le ragioni di chi lo definisce addirittura un capolavoro.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  09/01/2012 23:04:18
   6 / 10
Mi spiace dirlo, perché so che La Terra Trema è considerato uno dei capolavori neorealisti, ma non mi è piaciuto per niente.
è un mattone assurdo, e le scelte di Visconti concorrono tutte a renderlo tale: volendo rendere il tutto realista il più possibile scelse attori non professionisti. Purtroppo si vede: non c'è pathos, la storia è soffocata dalla loro incapacità a recitare e magari avrebbe fatto bene qualche sottotitolo, ma del dialetto stretto non mi lamento. è che questo più che un film sembra un documentario, ma non appassiona per nulla e doveva invece essere una rilettura originale dei Malavoglia, con accenni al socialismo e allo sfruttamento dei poveri pescatori.
Ma se di tanti non si può dire, di questo sì: non ha retto col tempo, neanche a volersi immedesimare negli spettatori dell'epoca. Non mi sarebbe piaciuto neanche allora, ne sono certo.
Non lo rivedrei neanche se mi pagano. 6 per il valore storico e culturale, ma il voto vero non sarebbe stato quello e non se lo sarebbe meritato.

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Ultima risposta 19/05/2014 18.57.45
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  16/02/2011 18:43:06
   10 / 10
Qui il neorealismo raggiunge il suo apice, forse ancor più che nella trilogia di Rossellini ("Roma città aperta", "Paisà" e "Germania anno zero").
Affidato interamente a non-professionisti locali, il film è una sfida epocale, che deve moltissimo ai film "documentari" di Flaherty ("L'uomo di Aran", 1934), ma che lascerà in eredità al cinema un modo completamente nuovo di rappresentare opere di fiction "sperimentali" (nel senso del girare fuori dagli studi) ma al contempo lineari, contemplative, realiste (a differenza, per esempio, degli esperimenti Dziga Vertov, "L'uomo con la macchina da presa", 1929).
L'importanza di questo capolavoro del cinema italiano (e non solo) è impossibile da sottovalutare.
Probabilmente è il più alto risultato artistico di Visconti.

Film completato nonostante enormi traversie produttive, nell'immediato dopoguerra (con capitali del PCI; il film è evidentemente schierato, in un momento storico turbolento, girato e completato prima ancora del referendum del 1948!), avrebbe dovuto costituire il primo episodio di una ideale trilogia (questo infatti è l' "episodio del mare").

Interessante anche per il rapporto tra verismo e neorealismo ("La terra trema" è il film "neo"-realista che direttamente si confronta con un'opera "realista", "I Malavoglia" di Verga). La vicenda è aggiornata al presente: questa scelta, che è di denuncia sociale (staticità anziché progresso), al contempo universalizza la vicenda ottocentesca (poiché la decontestualizza storicamente).

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Ultima risposta 21/02/2011 03.06.05
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  10/02/2011 16:07:33
   9 / 10
Capolavoro del neorealismo italiano.
Un Visconti impeccabile come sempre per un film imperdibile per gli appassionati di cinema.

Vedi recensione

pinhead88  @  29/04/2010 17:24:58
   5 / 10
Uno dei film neorealisti più difficili da mandare giù.veramente una mazzata affrontarlo.come al solito Visconti non si regola facendo sprofondare nella noia più assoluta l'ignaro spettatore per oltre due ore e mezza,quando la durata poteva benissimo essere la metà,così da regalarci un'ennesima piccola perla neorealista come poteva fare un De Sica o un Rossellini e non una stratosferica mattonata sulle palle.se ci mettiamo anche il dialetto catanese siamo belli che finiti,un'impresa davvero ardua.insomma,purchè il soggetto non sia pieno di avvenimenti granchè rilevanti,Visconti ci immerge lo stesso in una spirale soporifera,facendo risultare il tutto meno interessante ed emozionante.lo splendido affresco neorealista c'è eccome,ma è soltanto una meravigliosa cornice senza il quadro dentro,non in grado di dare alcuna singola emozione,forse un po' di rabbia,ma rimane lo stesso un'esperienza davvero estenuante.

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Ultima risposta 20/06/2010 18.49.03
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Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  17/10/2009 16:33:26
   6 / 10
Sarà anche un capolavoro, sarà pure un film fondamentale di un regista fondamentale, ma lo devo ammettere: La Terra Trema mi ha steso per ben due volte. Io lo trovo semplicemente di una noia mortale e la quasi totalità della narrazione in dialetto me lo fa apprezzare ancora meno. La sufficienza è per l'insieme ineccepibile, per la stima verso il regista e perchè superata la prima metà soporifera, pur nella noia, mi ha regalato un paio di momenti emozionanti (dopo i quali però sono risprofondato nella noia)

bulldog  @  20/07/2009 01:02:07
   6½ / 10
Difficile mandar giù questo film neorealista di Lucchino Visconti,il dialetto spesso è incomprensibile.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  03/04/2009 13:59:41
   9 / 10
Bellissimo film neorealista di Visconti che spicca tra gli altri di questo genere per rigore e ricerca estetica che potrebbe anche sembrare una contraddizione riguardo la "filosofia" prettamente neorealista. Vero film neorealista però, perché a vero stampo documentaristico, più di qualsiasi altro De Sica o Rossellini, raccontando una storia di drammatica verità legata al ricordo ma non per forza una realtà del tutto estemporanea alla Sicilia dei giorni nostri. Mi viene difficile credere che questo film sia stato fatto con pochissimi mezzi, e chi ha avuto l' occasione di vederlo avrà senz' altro notato la splendida fotografia che ricorda l' impressionismo di Renoir, sublimi giochi di contrasti negli interni tipici del linguaggio drammaturgico di un Dreyer, gli importantissimi movimenti di macchina (impossibile scordarsi del piano sequenza iniziale che segue i movimenti del bambino anche quando scompare tra la folla per poi riapparire), il perfetto uso del grandangolare con il quale Visconti riesce ad impressionare ogni singolo millimetro "cubo" di pellicola, per tutta la durata del film, sempre perfettamente a fuoco. Ed è proprio grazie all' incontro/assistenza con Jean Renoir che "La Terra Trema" diventa film neorealista al 100%, in quella sequenza in cui i bambini - lo sguardo al futuro fondamentale per questo genere - vengono messi in relazione con gli adulti al momento dello sfratto con un unico piano sequenza; la contrapposizione di due mondi con quel specifico linguaggio cinematografico che nacque per la prima volta proprio con il Capolavoro di Jean Renoir, "La Regola Del Gioco". Un altro grandissimo film di Luchino Visconti.

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Ultima risposta 30/04/2009 22.41.10
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paride_86  @  14/10/2008 20:21:39
   7½ / 10
Certamente siamo davanti a un film di ottima fattura, ma ho trovato molta difficoltà nel guardarlo: innanzi tutto il dialetto siciliano, che mi ha reso incomprensibile la maggior parte della pellicola; la durata del film ( due ore e mezza), poi, è forse un po' eccessiva, visto che la storia non è particolarmente densa di avvenimenti. Insomma, con tutto il tempo a disposizione Visconti poteva trattare diversamente i temi de "I Malavoglia", approfondendo, per esempio, l'importanza della "roba", o sviluppando meglio le storie dei personaggi secondari. Comunque va apprezzata la credibilità degli attori, tutti non professionisti.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  13/05/2008 18:19:38
   9 / 10
Bellissimo affresco del neorealismo firmato da Visconti. Poetico e disperato che il regista racconta con una messa in scena molto più rigorosa rispetto a Rossellini o un De Sica. Ottima la scelta di recitare in dialetto siciliano anche se, senza sottotitoli, la vedo molto dura.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Marlon Brando  @  22/07/2007 15:23:07
   9 / 10
Uno dei tanti capolavori del neorealismo.
L'approccio di Visconti col neorealismo è molto differente da quello di De Sica e Rossellini: originale e distaccato nel narrare storie che hanno un che di remoto e primordiale come questa dei contadini di Aci Trezza in una Sicilia che sembra una regione lontana, mitica, i cui abitanti fanno parte di una mitologia di usanza, tradizioni, costumi che vanno colti per comprendere i meccanismi più profondi della nostra società. Un archetipo contemporaneo della nostra civiltà.
Straordinari gli attori siciliani senza esperienza che recitano meglio di certi odierni attori hollywoodiani.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  10/03/2007 08:21:52
   8 / 10
La terra trema rimarrà nelle cinetece di tutto il mondo, come documento fondamentale del neorealismo italiano.
Solo per questo motivo, il bravo appassionato di cinema dovrebbe vederlo.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  21/01/2007 18:38:22
   9½ / 10
Si apprezza appieno questo film solo dopo averlo visto due volte, secondo me. La prima volta va visto con i sottotitoli per non udenti (il dvd non offriva altro in lingua italiana) per capire bene il senso della storia, la seconda volta in lingua originale (tutti i dialetti sono delle lingue in sé) per apprezzarne il grande valore artistico.
Bravissimo Visconti. Raccontando una storia semplicissima, ma così drammatica, ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica una parte di mondo rimossa, quella dei poveri e ignoranti, quella dei più sfortunati. Lo ha fatto evitando concessioni a facili sentimentalismi o a forzature politico-ideologiche. Non ci sono vicende estreme strappalacrime o fulgidi esempi di ribellione sociale, ma il quadro impietoso di un fallimento, la triste constatazione che la vita e la società sono difficili da cambiare.
I meccanismi e i metodi della società siciliana sono rappresentati in maniera molto precisa. Visconti ha fornito un quadro ancora attuale, nonostante il benessere economico. Una società spietata dove l’interesse materiale egoistico (personale o della propria famiglia o del proprio clan) regna sovrano. Vali se hai denaro o potere – non importa come te lo sei procurato. Allora sei onorato e rispettato, anche se in privato ti disprezzano. Tutti subiscono (all’ingiustizia si fa l’abitudine – si dice nel film) e stanno a guardare quelli che osano ribellarsi, per poi emarginarli crudelmente se falliscono.
Ntoni è uno dei pochi che vuole trasformare il suo sentimento di giustizia in fatti, ma la mancanza di solidarietà, di senso della collettività lo costringe ad agire da solo. La scarsa esperienza, l’azzardo, l’essere così isolato lo portano al fallimento – e non poteva essere altrimenti. Con dignità subisce tutte le umiliazioni, ma la propria tenacia e la solidarietà di una ragazzina sono troppo poco per sperare in un futuro migliore. E infatti anche adesso in Sicilia (ma non solo lì) non si può fare a meno di subire le regole di chi è più forte di te.
Il film vuole essere anche un “godimento” dell’occhio. Bei paesaggi, begli attori, belle riprese, curiosità documentaristica, il tipico vivere popolare con vociare, canti, osterie, campane che suonano, donne che cuciono.
Un inno infine alla spontaneità popolare. Incredibile che gli interpreti siano dei dilettanti, gente del popolo. Sono infinitamente più bravi di attori professionisti. La realtà che supera l’arte. Ora non sarebbe più possibile; lo spettacolo televisivo ha spazzato via ogni spontaneità e anche chi pretende di essere reale lo fa fingendo (vedi i cosiddetti “reality show”).

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Ultima risposta 18/02/2011 00.26.56
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  13/12/2006 20:47:57
   8 / 10
"la terra trema", umanamente considerato tra i capolavori del neorealismo e (oltretutto) indicato persino come uno dei piu' grandi film italiani di sempre, è un film che merita una visione per quanto sia impegnativa.
Pagine di struggente bellezza ma soprattutto l'incantevole fotografia in b/n (scenari che restituiscono un senso alle sperimentazioni di Ivens e ai film di Flaherty) sono rese ancor oggi ostiche dall'uso del dialetto siciliano, suggestivo ma onestamente complesso per chi non lo conosce.
Inoltre, Visconti ha volontariamente operato una scissione tra cinema tradizionale e letteratura (cfr. I Malavoglia di Verga) come se fosse obbligatorio, per la comprensione del film e della storia aver letto prima il testo originario.
Un rispetto del referente letterario che non ha eguali, neanche nel successivo (e "infedele" o dissacrante alle trasposizioni letterarie nel cinema) Pasolini.
Ma per quanto il film sia oggi irrimediabilmente datato (notevole comunque il tributo nelle prime immagini del pluriacclamato "Nuovomondo" di Crialese) e a tratti didascalico, la prova maiuscola (superlativa) degli attori non professionisti è uno di quei "miracoli" che fanno respirare con orgoglio la consapevolezza che essere italiani, come disse Welles, significava essere anche "attori nati e inconsapevoli"

3 risposte al commento
Ultima risposta 22/01/2007 08.32.45
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Giordano Biagio  @  25/11/2006 11:03:27
   9 / 10
Il meccanismo della passione umana (che si presenta simile in ogni tempo) è ben evidenziato da Visconti.
Perché è così difficile accontentarsi di quel che si ha? Il film risponde dando la responsbilità an un sociale primitivo, autoritario, duro che sembra trascinare nella sua irrazionale passione per la vita (che finirà per premiare sempre i pochi violenti) tutto ciò che di bello ma inerte anima con gentilezza quel mondo capace ma troppo rozzo.
Film di un realismo che farebbe invidia anche a Ken Loach.
L'idea di girare con il dialetto originale vale mezzo film.

frangipani79  @  25/11/2006 01:29:30
   9 / 10
L'iper-realismo di Visconti è tale da confezionare un film praticamente nel siciliano più spinto che esista (concordo con chi ha scritto qui sotto di non aver capito che due o tre parole in tutto il film), quasi una "passione", dove l'aramaico qui diventa il dialetto.
Il film è molto lungo e certamente ha un valore quasi storico, fotografando una realtà quasi irreale, mai esistita per chi come me abita lontano da quei luoghi. Vedere questo film è come entrare di persona nei Malavoglia di Verga e vi assicuro che non è impresa facile.
Il film è urlato, confusionale, ruvido, come la gente che racconta; bello notare le analogie (innocue, per carità!) col Nuovomondo di Crialese.
Perfetta (provvidenziale!!!!!!!) la voce fuori campo, stupefacente la regia e menzione speciale per la troupe di attori non professionisti.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  10/05/2006 13:53:55
   6½ / 10
il film è sicuramente di qualità è reso molto reale dagli attori non professionisti ma comunque bravi...la voce fuori campo poteva essere anche questa in dialetto pero...
nel finale il film si perde un po e risulta a tratti noioso...carino

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  01/12/2005 19:32:50
   8 / 10
Sicuramente "La Terra Trema" è un capolavoro della storia del cinema, la trasposizione dal libro mi è parsa molto fedele. Purtroppo non ho capito una sola parola in tutto il film, in quanto non conosco assolutamente il dialetto siciliano.

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Ultima risposta 17/07/2008 10.08.03
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