Una pagina di storia vera. Un gruppo di fucilieri americani è in lotta con le truppe giapponesi, durante la seconda guerra mondiale, per la conquista dell'isola di Guadalcanal.
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Faccio parte di chi non ha apprezzato o è rimasto deluso dal lavoro di Malick. Forse è un pò sopravvalutato, non lo so, ma mi è sembrato uno dei tanti film di guerra e nulla più. E' vero, è molto intimista (eccede, forse con il voice over, la voce fuori campo), ha una bellissima fotografia, nulla da dire. Ma è poco empatico ed è terribilmente troppo lungo. Se vogliamo parlare di capolavori mi vengono in mente Full Metal Jacket e Apoclypse Now: ecco lì si che si crea empatia con lo spettatore e soprattutto c'è coinvolgimento. Qui, zero assoluto.
Non ce la faccio, non ce la faccio a dargli la sufficienza, è di una lentezza disarmante. Ci sono un sacco di alti e bassi in questo film, i bassi sono quelle scene lente ed interminabili che ti fanno annoiare e assonnare, gli alti sono quelle scene di azione (fatte bene), bei paesaggi, buon cast e qualche dialogo buono. Penso che le tante frasi moraliste che ci sono nel film siano una cosa positiva perché è giusto in un film di guerra porsi delle domande e dire frasi giuste (come che la guerra è orribile), è un film che fa riflettere, ma se poi il film ha tanti momenti bassi dove c'è noia e si trascina lentissimamente allora non ce la faccio a trovarlo soddisfacente. Le 2 ore e 45 minuti di durata non aiutano assolutamente, ho fatto fatica ad arrivare alla fine. Magari se il regista concentrava tutto in 2 ore veniva un film più gradevole. Alla fine mi è risultato un mattone. Lo dico con dispiacere perché ha tutti gli elementi per essere un buon film ma ci sono troppi momenti noiosi. Peccato. Cmq è uno dei tanti film che raccontano della guerra quindi una visione la consiglio ma armatevi di pazienza perché il ritmo in molte scene è troppo lento. Per lo meno a me in molti punti ha annoiato. e una visione mi è bastata.
Mamma mia! Mamma mia! ieri mi sono sparato Apocalypse Now (7° volta) e La Sottile linea Rossa (2° volta), in completo delirio cinematografico e il paragone è stato improponibile. Da un lato un capolavoro cinematografico dall'altro un capolavoro di retorica. Niente e sottolineo NIENTE a che vedere con l'Ottava Arte. Tolte ovviamente (almeno quelle mi verrebbe da dire) le splendide scenografie, memorabile forse quella dei cannoni della nave, non rimane che una grossa "palla di ferro" ancorata al piede sottoforma di dialoghi infarciti di falsi moralismi,........"e la guerra è brutta", "e la guerra è cattiva", "e questa è la natura dell'uomo", etc, etc. Cose trite e ritrite, il cui valore intrinseco è innegabile, ma pronunciate o meglio recitate, da quattro s*****i perdono irrimediabilmente della loro forza. E poi c'è il regista, l'incarnazione vivente del marketing commerciale. Nessuno come questo tizio è riuscito a mantenere alta l'attenzione su di sè partorendo il nulla filmico. Questo personaggio (perchè null'atro è, tantomeno un regista), fà un film ogni 10 anni e la gente grida al capolavoro. Capolavoro sì, ma di astuzia. VOTO: 3 e mezzo alla splendida fotografia, che non basta a salvare questo scarsissimo film sulla guerra. (.....Apocalypse Now, Il Cacciatore,............Mamma Mia!Mamma Mia!)
D'accordo con il resto dei commenti troppa retorica e concetti già triti e ritriti va bene che se si parla di guerra le scene sono quelle ma basterebbe poco per non annoiare gli spettatori. Bocciato.
Fastidioso, retorico, verboso alla nausea, pretenzioso, noiosissimo. Malick è un altro regista inspiegabilmente sovrastimato.
La fotografia è si eccezionale, ma poi non c'è assolutamente altro. Non si tratta di essere sensibili o capire il cinema, tre ore di monologhi di una banalità imbarazzante messi in bocca ad un soldato per l'ennesimo, inutile film di guerra ricco delle solite "scampagnate con esplosioni e gente che muore".
Nulla di nuovo che la solita pappardella sulla bruttezza della guerra e sulla natura dell'uomo.
Dalle reazioni ai commenti di dissenso, vedo che Malick resta un intoccabile. Eppure mi sento di dire che questo film non mi è proprio piaciuto. Al di là del banale e già visto (mi pare che per un bel pezzo i film di guerra siano tutti stati di questo tipo, ossia un po'di sparatorie, un po'di riflessione, tanta tragedia, titoli di coda). Mi è parso proprio retorico, semplicistico e già visto. Forse realizzato meglio degli altri? Non saprei. So solo che oltre che annoiarmi per quasi tutta la pellicola mi è rimasto il desiderio di non rivederlo.
Vent'anni a insegnare filosofia, e poi se ne (ri-)esce con simbolismi da soap-opera: la natura bella, benigna e paradisiaca, l'homo cattivo, il bene come lampi di luce fra le chiome degli alberi, qualche volatile esotico, la guerra brutta-brutta poiché ci strappa dal ruolo di "family man" del Mulino Bianco, con tanto di ricordo della mogliettina in altalena. Pomposo e magniloquente da saccenza liceale, come l’Handke che vuole spacciare per poesia leggiadra e riflessione lirica la sua logorrea nel Wenders del dittico berlinese: una tantum, concordo in pieno col Mere, basta leggerne le due rece, soprattutto la seconda. Senonché, ho trovato difficoltà nell’individuare qualche utente di fs che abbia stroncato tutt’e tre 'sti film cogliendone la comune radice. Anzi: vengono presentati come dotati d’una poetica in antitesi, tipo: “Ma vogliamo mettere con ‘Al di là delle nuvole’?”.
Discussione proseguita su: http://www.filmscoop.it/forum/forum_posts.asp?TID=10026&KW=Rask&PN=0&TPN=2
Non sono riuscito a finire di vederlo. Veramente noioso, senza azioni di guerra che riescano a prendere lo spettatore. Lungo come non so cosa. Gli do mezzo punto in più solo perché c'è sean penn.
Mi è capitato tra le mani lo avevo appositamente evitato, ma prima o poi... Grande cast scenografia da oscar ma solo quello. L'idea è quella di rapportarsi ad un film di guerra in maniera diversa, questo da un lato è meritevole ma dall'altro il cercare per forsa qualcosa di differenze può portare a qualche forzatura. Infatti è proprio così, a mio avviso, l'idea è quella di giocare sull'accostare 2 cose completamente differenti a livello sensitivo..una leggiadra voce fuori campo con bombe urla e strazio, la delicatezza e la bellezza della natura al sangue ed alla distruzione, contrappore una cosa così violenta, primitiva, chiassosa, orrenda come la guerra a temi filosofici sulla vita... Ed è proprio qui l'inghippo che gli americani e abncor più i registi di filosofia non ne capiscono una mazza ferrata, sono pionieri tosti gran lavoratori, non certo un popolo di filosofi. Il danno che ne consegue è che la parte parlata...quella che dovrebbe essere davvero il film..quella che dovrebbe guidare lo spettatore nel farsi delle domande...nel pensare alla filosofia e poi farsi colpire dalle immagini durissime capendo ancor di più quanto sia assurda la guerra.....E' di una banalità e di una futilità DISARMANTE. Una forzatura terribile come se si dovesse farlo per copione ma non si avesse davvero qualcosa da dire vi è mai capitato di dover mandare un messaggio d'amore ad una persona che non amate?a molti si ed è una rovina si trovano parole forbite per coprire la totale mancanza di sentimenti. E qui il sentimento non c'è perchè di guerra chi ha scritto quelle cose non se ne frega nulla, 1000 domande di una stupidità assurda NESSUNO SPUNTO alla riflessione a farsi una domanda..."chi siamo noi? dove siamo? che fine ha fatto l'amore? com'è possibile che ci sia tanta vionenza? pochezza indubbia. Si fiuta a naso in 5 minuti che chi ha scritto lo ha fatto senza alcuna idea come un sms fasullo pieni di altisonanti parole e domande filosofiche di una pochezza e di una assenza introspettiva raramente vista. QUESTO succede quando si accoppia regia americana a filosofia..suona storto il piu delle volte. Ecco perchè il film appare LENTO E PESANTE perchè chi parla non ha nulla da dire... Io a questo punto avrei tolto il parlato esaltando i terribili suoni della guerra fotografare(senza parlato) l'orrore di cui è capace l'uomo.....e mettendolo a confronto con la bellezza di cui la natura è capace... l'orrore visivo dell'uomo contro la bellezza incredibile di cui la natura è capace....senza audio a volte un immagine può direpiù di mille parole, sopratutto quando non si ha (e non interessa) nulla da dire. Ottima fotografia grande cast grande scenografia......solo questo assenza totale di film. 5 e mezz solo per sceno foto e cast altrimenti gli avrei dato un 2 davvero
Premetto subito che non è il genere di film che preferisco. La storia fa capire quanto la guerra sia stupida e inutile. La sceneggiatura non è male però secondo me è eccessivamente lungo per quello che vuole rappresentare e quindi in buona parte risulta noioso.
Mi trovo costretto a smorzare gli entusiasmi suscitati da questa pellicola, che a mio parere non merita neanche la metà degli elogi che ho letto. E' un film realizzato con supponente presunzione da un tronfio intellettualoide che crede di fare un dono al mondo filosofeggiando a vuoto sul senso delle cose durante la guerra. Arrivati alla metà del film la sfilza di bei ragazzi sotto le armi che sciorinano pensierini poetico-filosofici diventa assolutamente insopportabile!!! E' il primo film in cui i protagonisti diventano una tortura per lo spettatore. Al centomilionesimo pensiero filosofico e alla milionesima "alba dalle dita di rosa" cominci a sperare che una bomba giapponese li faccia fuori tutti in colpo solo!!! Vogliamo parlare di film di guerra??? Allora parliamo di "Orizzonti di gloria", "Full metal jacket", "Apocalipse Now", "La Grande Guerra" e "Roma città aperta". Lasciamo perdere questa vuota, sottilissima e insignificante linea rossa.
Un film di una noia pazzesca, ha solo un pregio, mi piace l'idea che si punta di più sulla psicologia del soldato più che all'azione, ma apparte questa idea l'ho trovato di una noia pazzesca.
Un film che ostenta di far capire la vita attraverso la guerra ma non prendendo in cosiderazione che nè la vita nè la guerra sono così lente. Per questo tante candidature ma nessun oscar.
Buona solo la fotografia. Solite frasette stereotipate, uno guarda la spiaggia e parte lo sproloquio alla joyce, guarda un albero e di nuovo, vai col tango. Non so davvero come possa piacervi, spero non perchè vi hanno indottrinato a farlo. Spero davvero che chi ha dato più di otto ne sia rimasto sinceramente colpito. De gustibus... prima di aggredirmi, vi dico che sto sostenendo ciò perchè ho parlato con troppa gente che gridava al capolavoro perchè non osava dire che aveva solo dormito. Non è un voto abbassamedia.
Film ben realizzato visivamente, ma eccede nel filosofico, rendendosi inguardabile a tratti. Il protagonista sembra un tossico lobotomizzato, troppo caricata la sua interpretazione. Meglio del soldato Ryan comunque.
ho cercato sempre di evitare i film di guerra o storici....proprio non sono il mio genere! cmq questo mi è sembrato migliori di altri....anche se insufficiente!
Quando un film vuole per forza essere introspettivo e profondo, spesse volte non ci riesce o quello che ne viene fuori è un esercizio di stile senz'anima "artistica" per così dire... Film troppo pieno di se,che dispensa filosofia e psico/teorie a piene mani. L'opera di un artista ti fa riflettere e giungere a conclusioni soggettive,intime. Questo film dice tutto lui... La pellicola che vuole essere troppo riflessiva e profonda finisce per essere grossolana.