la solitudine dei numeri primi regia di Saverio Costanzo Francia, Italia 2010
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la solitudine dei numeri primi (2010)

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locandina del film LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI

Titolo Originale: LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI

RegiaSaverio Costanzo

InterpretiFilippo Timi, Alba Rohrwacher, Luca Marinelli, Isabella Rossellini, Maurizio Donadoni

Durata: h 1.58
NazionalitàFrancia, Italia 2010
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 2010

•  Altri film di Saverio Costanzo

Trama del film La solitudine dei numeri primi

1984, 1991, 1998, 2007. Lungo questi anni le vite di Mattia e Alice scorrono parallele senza mai riuscire a congiungersi. Due infanzie difficili, compromesse da un avvenimento terribile che segnerà le fragili esistenze dei protagonisti fino alla maturità. Tra gli amici, in famiglia, sul lavoro, Mattia e Alice, portano dentro e fuori di loro i segni del passato. La consapevolezza di essere diversi dagli altri non fa che accrescere le barriere che li separano dal mondo fino a portarli ad un isolamento inevitabile ma consapevole.

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Voti e commenti su La solitudine dei numeri primi, 76 opinioni inserite

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freddy71  @  07/02/2022 20:14:18
   6 / 10
Una storia di vita molto dura….film un po' pesantuccio…ma Alba è brava…e lo tiene su .

Crabbe  @  07/03/2016 09:28:59
   7½ / 10
Non ho mai letto il romanzo ma ho apprezzato questo film di Saverio Costanzo, ce ne fossero in Italia di regie del genere.

Lo stile registico è impeccabile, l'uso delle musiche mai banale, il montaggio impeccabile e la fotografia inebriante.

La storia di due solitudini inconciliabili.

DarkRareMirko  @  11/11/2014 00:48:34
   7½ / 10
Riuscito film del figlio di Maurizio Costanzo, inquietante ed esigente (per esigenze di scena, la Rohrwacher dimagrì per davvero divenendo quasi sceheltrica), citazionista e d'atmosfera, secondo me incline al pessimismo.

Perlomeno non ci si ripete e Costanzo ha comunque un suo stile indipendente in un panorama spesso afflitto da film troppo simili; buoni attori e la Rossellini fa una madre convincente.

Magari non tutto torna a fine visione ma per quasi 2 ore si viene come trasportati in un'altra realtà, e questo è quanto; belle musiche di Mike Patton (quello di Mojo) in un film in bilico tra horror, dramma e simbolismo.

stella.la  @  21/10/2013 20:55:00
   7 / 10
Film sui generis che fa riflettere su come la persone, nella vita adulta, risentano di quello che hanno vissuto da bambini. Due storie di dolore che si intrecciano. Ottimi gli attori, gli adulti per la drammaticità che trasmettono, ma soprattutto i bambini che recitano parti difficili in maniera ineccepibile.

maitton  @  05/09/2011 11:38:10
   6½ / 10
premetto: non ho letto il libro.

la regia ed alcune scene le ritengo davvero ben fatte ( un po stile aronofosky )
il film ha una colonna sonora trascinante, con pezzi davvero fantastici ( your love di knuckles su tutti ).
non mi restera'impresso per sempre, ma alla visione il film mi ha comunque colpito ed in alcuni tratti mi ha anche emozionato.
bello

BrundleFly  @  25/08/2011 10:56:40
   6½ / 10
Non ho letto il libro di Giordano quindi non posso fare un paragone col film.
Sarà che le mie aspettative non erano molto alte, trattandosi di una pellicola italiana, ma sono rimasto piacevolmente sorpreso. Un film che parla di amicizia, molto angosciante, effetto dovuto soprattutto all'utilizzo di musiche davvero suggestive (tra cui spicca il tema di Morricone del film "L'uccello dalle piume di cristallo" di Argento) e con due bravi attori protagonisti.
Il film regge bene nella prima metà dove si vengono a scoprire man mano le vite dei due personaggi principali, mentre diventa parecchio noioso nell'ultima parte.

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Film dall'impronta poco italiana e questo gioca di sicuro a suo vantaggio facendogli guadagnare almeno un punto.

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  25/08/2011 09:14:08
   7 / 10
Piacevolmente sorpresa dal film di Saverio Costanzo perchè più stimolante del romanzo, di cui è la trasposizione. Il regista ha saputo, con delicati e brevissimi tratti, trasmettere meglio le solitudini inconciliabili dei due protagonisti ed anche se ha saltato una parte della loro storia( la meno significativa al fine del racconto) ha reso bene le emozioni legati ai traumi infantili di entrambi, ha saputo dosare con stile i salti temporali e amalgamarli alla colonna sonora di sicuro effetto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  23/07/2011 00:38:18
   7 / 10
Sono sorpreso nel trovare una media cosi bassa (5,15) ma probabilmente è dovuta ai fan del libro che non hanno apprezzato la versione di Costanzo per quello che è ritenuto da molti uno splendido libro!
Del film ho molto apprezzato la regia,il montaggio e la scelta delle musiche...in particolare è azzeccata l'atmosfera horror che pervade per tutto il film che mette allo spettatore la stessa inquietudine che provano i protagonisti!
Inizialmente mi sembrava di assistere ad un film di Argento...titoli di testa con musiche palesemente "Gobliniane" e successivamente quel motivetto di Morricone dell' "Uccello dalle piume di cristallo"!
Il film perde punti nel finale,quando si cerca di trarre le conclusioni...gli ultimi venti minuti sembrano appartenere ad un altro film...

alan  @  04/03/2011 02:07:51
   6 / 10
Ho letto il libro. Penoso.
Ho visto il film. Molto meglio del libro, e ci voleva davvero poco

Rockem  @  23/02/2011 14:36:36
   7½ / 10
Non ho letto il libro, ma il film è commuovente, angoscioso, drammatico forse in maniera eccessiva ma riuscendo in questo modo a comunicare con pienezza i sentimenti lacerati e percossi dei due giovani protagonisti. Una nota di merito anche per le musiche, non eccelse ma che riescono con una incessante psicadelia a rafforzare il turbamento dello spettatore. Profondo.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  12/02/2011 19:53:00
   7 / 10
Costanzo ha talento, peccato che nel volere raccontare tutto il romanzo si perda in un quadro finale (la maturità dei protagonisti) fiacco e fastidioso.
Fino a quel momento lo stile registico, l'uso delle musiche e del montaggio erano ottime e la storia di due solitudini intrigante.
Se il film fosse finito con la rivelazione del trauma di Mattia il voto sarebbe stato signficativamente più alto.

_Hollow_  @  17/01/2011 02:41:15
   7 / 10
Premetto di non aver letto il libro, quindi dovrò per forza di cose commentare solo quello che ho visto, senza venir influenzato. Devo dire che la partenza m'aveva incuriosito, il film non m'è dispiaciuto fino ad una mezz'ora dalla fine. Quel continuo gioco di flashback paralleli riusciva bene nel suo compito di svelare a poco a poco le vicende dei protagonisti, ricollegandosi al loro presente, riuscendo allo stesso tempo ad intrigare lo spettatore. Purtroppo ad un certo punto il meccanismo s'è inceppato, con la fine dei flashback il castello di carte è crollato, portando su schermo un finale assurdo quanto sgangherato, apparentemente privo d'un qualunque significato (tra l'altro avrò sentito pronunciare le parole "numeri primi" in 2 occasioni, entrambe confuse, senza quindi aver capito nulla della metafora del titolo). Il film in questione può meritare di esser visto se considerato semplicemente un viaggio, un racconto bizzarro e forse un poco malconcio ma portatore di qualche spunto di riflessione (traumi e ruolo dei genitori ad esempio) e di qualche attimo quasi poetico. In questo caso, pur trovandosi di fronte a due strane vite, in cui è difficile immedesimarsi, tuttavia ci si può emozionare. Se si inizia la visione aspettandosi una classica conclusione o, in fin dei conti, semplicemente una conclusione, una morale, un significato ultimo, uno sbocco coerente dell'intreccio di due vite incoerenti (e questa è la mia personale interpretazione della metafora) allora si rimarrà decisamente delusi.
Non biasimo chi si sia sentito ingannato e disorientato dal brutto (ma lo è veramente per quanto detto?) finale, visto che era stata pure la mia prima impressione a caldo, ma valutando nel suo complesso l'opera non riesco a considerarla negativa, sicuramente imperfetta, esattamente come qualsiasi persona che compare in scena, ma non per questo da deridere nei suoi intenti ... o ci si ritrova ad essere come Viola.

jason13  @  13/01/2011 18:10:55
   7 / 10
Incurante di alcune opinioni ho guardato questo film non avendo mai letto il libro. Mi ha colpito molto. Recitato benissimo coinvolgente e con musiche bellissime.

kiteneomare  @  11/01/2011 23:00:42
   8 / 10
Saverio Costanzo ha trasformato il romanzo di Giordano in un horror dalle atmosfere gotiche che richiamano addirittura Mario Bava e Dario Argento.
Bravi gli attori (su tutti la Rohrwacher) e splendida la fotografia.
Diverse scene "madri", su tutte il cameo di Timi che fa il pagliaccio alla festa di bambini.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  12/10/2010 19:58:16
   7½ / 10
Sono perplesso dall'accoglienza riservata a questo film, che per me vale molto.

Il grande limite di Saverio Costanzo è lo squilibrio - che si avverte notevole - fra il talento di regista e i difetti dello sceneggiatore.
Questo film sarebbe un capolavoro, se fosse riuscito a trasmettere pienamente - con una più compiuta evoluzione ed approfondimento dei personaggi e del loro intreccio - quanto arriva a trasmettere (e con quanta potenza!) con l'uso, sapiente, dello stile puramente visivo, con l'uso delle musiche, del sonoro, nonché del montaggio... Il montaggio è un grande punto di forza del film: sia quello interno alle scene, come scansione dei tempi; sia il montaggio temporale, la scomposizione e ricomposizione della storia che io ho trovato molto riuscita e di grande impatto.
Chiarisco quest'ultimo punto: se il film si fosse limitato a riprodurre in modo lineare la vicenda, dall'infanzia ai 30 anni, avremmo probabilmente assistito - per quanto riguarda gli eventi chiave dell'infanzia - a una loro banale messa in scena, assolutamente priva del pathos e dell'angoscia di cui essi sono caricati, montati come sono a metà film, intrecciati e intessuti con la persistenza dei traumi a vicende di un'età successiva. E caricati anche della tensione suscitata nello spettatore che ancora non sa cosa sia dannazione successo a questi due, quando erano piccoli.

Il cameo di Timi restituisce un'inquietudine pazzesca.

L'anoressia di lei è devastante.

Se questo film arriva a essere quasi insostenibile, è un suo pregio: grande coraggio stravolgere le forme di un romanzo molto amato, farne un potenzialmente delirante intreccio tra Bergman e Dario Argento (con evidenti allusioni a Kubrick e a Shining), che invece riesce nell'intento - quello di disturbare. Perché finalmente, tra l'altro, possiamo contare su un autore italiano che (come Sorrentino o Garrone) punta a disturbare la platea, e non ad accarezzarla per il verso del pelo. Costanzo non è allo stesso livello di quei due, però ne sia benedetta l'ambizione.

6 risposte al commento
Ultima risposta 03/02/2011 01.56.46
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annibalo  @  11/10/2010 12:25:21
   8 / 10
uscendo dalla sala mi son detto ...questo è cinema!Una bella storia d'amore certo un po' triste e meno efficace del racconto ma non si fugge dai problemi e dalla diversità cher in questo caso è surplus

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anna_  @  07/10/2010 11:24:15
   7 / 10
Allora, premesso che ho adorato il libro molto più del film, l'ho trovato abbastanza ben fatto nel complesso, ben strutturato con i flashback (se non hai letto il libro potrebbe risultarti incomprensibile). Ovviamente era molto pesante, ma personalmente l'ho trovato scorrevole e ,tranne per qualche dettaglio, piuttosto fedele al libro. L'ultima parte e soprattutto il finale non mi hanno convinto

Vampirz  @  02/10/2010 23:24:13
   7½ / 10
Premettendo che non ho letto il libro, bisogna dire che ogni tanto dal cinema italiano esce qualcosa di buono...anche se ci sono di mezzo collaborazioni tedesche e francesi.
Film molto introspettivo e che ti obbliga a rimanere attento per tutta la durata del film pena il rischio di perdere il filo o piccoli dettagli e salti temporali che anche se usati con intelligenza rimangono difficili da collocare....figurarsi poi per chi ama tutt'altro genere.

A differenza di molti ho gradito la colonna sonora, mi ricordava molto i film di Lucio Fulci e creavano un atmosfera da thriller in cui il film ogni tanto sfociava.

Bravi gli attori, in special modo i protagonisti, e


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Da vedere, e forse rivedere per capirlo affondo. Non adatto per chi in un film cerca relax mentale e non vuole scervellarsi troppo per seguirlo. :)

forzalube  @  23/09/2010 23:24:02
   6 / 10
Mi aspettavo qualcosa di meglio. Il film, per buona parte, si segue con interesse e partecipazione, e la musica da thriller rende bene l'inquietudine dei protagonisti, ma dopo un po'

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vuoi per l'assordante colonna sonora che finisce per diventare molesta, vuoi per l'accumulo di flashback e flashforward non proprio necessari, il film finisce per stufare e sembra che il regista faccia di tutto per allungare il brodo rendendo il risultato finale piuttosto pesante.

farfy  @  21/09/2010 18:42:47
   6 / 10
salvo solamente la descrizione delle tragedie dei due ragazzi perchè anche io le immaginavo mentalmente in quel modo.
l'ultima parte in particolare è noiosa e lenta
gli manca troppo, tutto ciò che ha il libro

2 risposte al commento
Ultima risposta 21/09/2010 21.11.55
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Gruppo COLLABORATORI atticus  @  21/09/2010 12:43:01
   7 / 10
Attesissima riduzione cinematografica di un apprezzato best seller italiano.
Il film ha luci ed ombre, non è del tutto riuscito, reinterpreta il complesso materiale letterario riproponendolo ora con genialità, ora con eccessive banalizzazioni.
Decisamente notevole e fuori dal comune il taglio registico angoscioso e vagamente retrò di Costanzo, che contamina il dolore dei protagonisti con ardite venature orrorifiche (a proposito si sprecano i rimandi a "Shining" e a "Carrie", fino alla nenia diabolica che accompagna in sottofondo l'adolescenza dei personaggi che ricorda molto Argento e "Rosemary's baby") ma anche con un abbondanza di simbolismi spesso fini a se stesi (la nebbia che avvolge il finale del matrimonio di Viola, l'incubo in cui Alice rivede Mattia bambino). La scelta è sicuramente coraggiosa e originale e consente al film di non annoiare mai, ma così facendo si gioca inevitabilmente quella carta introspettiva e malinconica che era la forza del bel romanzo di Giordano. Anche la complessa intelaiatura di flashback finisce per svilire una serie di motivi cardine che non riescono così a trovare respiro (su tutti, la problematica alimentare di Alice).
In ogni caso il film resta interessante per come è riuscito a dare forma a personaggi tanto impalpabili, anche grazie ad un lavoro sul cast davvero straordinario e a due protagonisti eccellenti a dir poco.
Facile che il film possa essere frainteso e mal accolto, all'inizio sembra quasi una sorta di 'Deliria e Phenomena incontrano Bergman' (prese le dovute precauzioni) e la colonna sonora è funzionalissima in tal senso. Vale la pena però di abbandonarsi alla sua forza espressiva (stupendi alcuni momenti, cito solo quello dell'ultimo incontro, con "Bette Davis eyes" di Kim Carnes nell'aria) perché è cinema nuovo e insolito che merita sostegno.

adrmb  @  20/09/2010 17:18:09
   7 / 10
Non è malvagio questo film.
Il libro mi è piaciuto moltissimo, ed è certamente difficile da trattare in una pellicola.
Costanzo non mi ha deluso: il film per me è scorrevole e non mi ha annoiato.
Il secondo tempo però cala e il finale mi ha veramente deluso, poichè credo che si perda la vera essenza del libro.
Le pecche maggiori sono state il taglio di alcuni personaggi e sequenze che giocano un ruolo fondamentale con le vite dei protagonisti (

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER ecc.) e come ribadisco, il finale.
Ovviamente il romanzo è molto più bello e il film non raggiunge di certo i suoi livelli, però non è bruttissimo, su.
Mi dispiace per tutti i commenti negativi qua sotto, ma il mio 7 non è regalato: ho visto molti film peggiori di questo.

e 82  @  20/09/2010 00:58:56
   6 / 10
La cosa che mi è piaciuta di più del film è stata l’interpretazione della Rohrwacher, molto brava e comunicativa. Mi è piaciuta quanto la Rossellini, anche lei sempre molto intensa, seppure con una parte minore nel film. Credo proprio che i ruoli-chiave fossero i loro.

Riuscivo a seguire bene la trama nonostante i continui salti temporali e, anzi, la “chiave triller” è stato un escamotage per arrivare alla fine con un po’ di curiosità. Altrimenti il film sarebbe stato ancora più lento.

Per il resto mi è sembrato che il film mettesse, sì, in evidenza molte situazioni problematiche: la grande solitudine dei protagonisti, le angosce di cui sono vittime i genitori, l’insensibilità e l’arroganza di altri genitori (il padre di Alice) e anche il confronto con gli altri in età adolescenziale; ma… non mi ha poi lasciato molto, non ha fornito elementi costruttivi su cui riflettere, se non un bel po’ di angoscia!

Uscendo dal cinema la cosa su cui ho riflettuto più credo proprio sia stata la Rohrwacher che si è addirittura ridotta all’osso per il film!

gaffe  @  17/09/2010 20:40:59
   7 / 10
Non ho letto il libro.
Il film parte bene raccontando le inquietudini di Mattia e Alice in chiave quasi thriller,nella seconda parte ci si perde un pò in coinvolgimento.

La pecca maggiore l'ho riscontrata nella musica(c'è la cantasilena dell'Uccello dalle piume di cristallo), davvero assordante e spropositata soprattutto nelle scene della festa di Viola.

Sabatoun  @  17/09/2010 01:48:02
   9 / 10
Andate a vederlo ASSOLUTAMENTE - lasciate stare certi commenti qui sotto, il film è estremamente poetico e godibile anche se è vero che perde un pò di ritmo nel finale... ma considerata la materia difficilissima da trattare, merita assolutamente una visione ! ripeto: sono almeno 2 anni che non c'è un film di questo livello nelle sale. Punto.

4 risposte al commento
Ultima risposta 17/09/2010 19.37.24
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Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  16/09/2010 21:39:13
   6 / 10
Per chi non abbia letto preventivamente il libro resta inalienabile l'interrogativo se, per caso, ci si sia persi qualcosa nella trasposizione cinematografica. Ma questo succede solo se un film non riesce a essere perfettamente indipendente dalla sua fonte originaria, qualora sia tratto da un romanzo, una pièce, ecc. "La solitudine dei numeri primi" si "sente" che ha un'origine letteraria, nella misura in cui i personaggi possiedono dei tratti molto forti e decisi, ma sostanzialmente immobili, non completamente sviluppati. C'è, oltretutto, a mio avviso, una certa dispersione temporale, un eccesso di racconto che va a discapito della perfetta definizione psicologica contingente dei personaggi. Andavano fatte delle scelte più radicali sui racconti dei tre periodi che costituiscono le età dei protagonisti prese in considerazione nel percorso narrativo del film. Fermo restando, ovviamente, che la definizione dell'origine dei mali, nell'infanzia, si sarebbe dovuta "preservare" da eventuali tagli, io avrei sforbiciato sull'adolescenza per concetrarmi sull'età adulta, sulla contemporaneità, nella quale poi si riverberano in definitiva quelle ferite, fisiche e mentali, che sono la caratteristica costitutiva dei protagonisti e del racconto stesso.
Stilisticamente i frequenti richiami all'horror (la scena iniziale sembra un omaggio al Dario Argento degli anni '70; la fissità dell'hotel immerso nella nebbia di Sestriere, i suoi corridoi, strizzano l'occhio allo Shining kubrickiano) sostengono un film che altrimenti sarebbe forse scivolato in un piatto, fictionaro déjà-vu.

exdinu  @  13/09/2010 23:00:02
   6 / 10
Alice e mattia, OK, regia mmmm, cosi cosi (a un'interessantina scorrevolezza della prima parte si contrappone una lagnosetta non-scorrevole seconda), forse, ribadisco forse, in mano a un altro regista il soggetto - abbastanza complesso - avrebbe potuto rendere di più.

paride_86  @  13/09/2010 00:00:32
   7 / 10
Fedele (ma non del tutto) al romanzo da cui è stato tratto, "La solitudine dei numeri primi" è il terzo film di Saverio Costanzo, autore italiano originale e sempre diverso.
La storia originale, drammatica e introspettiva, viene trasmormata in un grottesco racconto familiare, morboso e anche un po' compiaciuto, ma mai stupido. Vanno apprezzati gli sforzi del regista di appropriarsi della storia senza snaturarla, facendone un film a sé che può essere apprezzato al meglio da chi non ha letto il libro.
Originale e azzeccata la scelta delle musiche e delle scenografie, come del resto quella degli attori, compreso il protagonista esordiente.
Molto interessante e surreale il cameo di Filippo Timi nella parte del clown.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  12/09/2010 18:45:26
   6 / 10
Nell'accogliere questo film è difficile prescindere dalla lettura del romanzo che mai come in questo caso serve da guida per orientarsi nella trasposizione che Costanzo ha portato al cinema.
Sì, perché se da una parte c'è da lodare l'ottima soluzione registica adottata per risolvere le diverse scansioni temporali delle vicende, dall'altra mancano incomprensibilmente alcuni momenti significativi e imprescindibili, della cui mancanza risente lo spettatore che non ha provveduto alla lettura (che non dovrebbe essere obbligatoria, però, mi pare).
I drammi esistenziali dei due numeri primi gemelli vengono ben scandagliati per quel che riguarda la loro infanzia, ma con qualche lungaggine di troppo a mio parere, mentre nel momento in cui viene raccontata la vita adulta manca l'approfondimento della figura di Mattia, del quale, sempre a mio parere, valeva la pena far arrivare meglio la chiusura al mondo della sua vita, e che risulta sacrificata rispetto ad una Alice meglio narrata, forse anche per la generosità con cui Alba Rohrwacher si dona, fino ad arrivare a scarnificarsi fisicamente per interpretarla. Molto brava, non c'è che dire: il mio sei è forse soprattutto per la sua interpretazione.
L'epilogo non chiude esattamente come il senso del titolo, quel lambirsi senza mai incrociarsi veramente che è la loro vera solitudine.


Piccola nota doverosa per Filippo Timi: la sua apparizione dura sì e no mezzo minuto, ma è un mezzo minuto che lascia il segno. Forse uno delle suggestioni migliori del film, assieme alle musiche che scandiscono l'imminenza dei drammi dei due ragazzi.

3 risposte al commento
Ultima risposta 20/09/2010 23.41.00
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Invia una mail all'autore del commento Totius  @  12/09/2010 12:39:53
   7 / 10
Premetto che non ho letto il libro. Quindi il commento riguarda solo il film.
Stilisticamente (inquadrature e movimenti della MdP) e narrativamente (ripetuti flashback e spesso racconto per sole immagini), poco a che vedere col cinema occidentale classico. Più vicino a registi orientali o ad alcuni maestri mitteleuropei. La storia è semplice ma bella. Mi ha messo in difficoltà la caratterizzazione a volte cangiante (trucco e parrucco) di alcuni personaggi che quindi per via dei continui flasback ad un certo punto non riconoscevo bene. Di certo non adatto al pubblico italiano di media-bassa cultura cinematografica. Voto 7.

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Rob83  @  11/09/2010 14:41:13
   6 / 10
E' la media tra il primo tempo 8 (scorre bene, emozionante) e il secondo tempo 4 (noioso e con finale pessimo)

Rand  @  11/09/2010 09:46:20
   6½ / 10
Sinceramente non è male anche se il materiale di partenza è parecchio pesante. Costanzo riesce a costruire un film duro a tratti venato da sfumature orrorifiche. In cui cita Shining, vedere le sequenze girate nell'albergo. La musica a tratti agghiacciante, una scena con un clouwn interpretato da Filippo Tini risulta anch'essa lugubre. Sia Alba che il ragazzo che interpreta Mattia sono in parte e riescono ad esprimere il disagio esistenziale che li coinvolge. Purtroppo l'ultima mezz'ora del film risulta forzata, con un finale alquanto allungato e noioso. Attimi sospesi che non coinvolgono, la musica per risollevare lo sguardo e un attesa a tratti snervante. Peccato, è uno dei pochi difetti del film, che però pesa molto sull'estetica della pellicola, sarebbe bastato un trattamento più essenziale in fase di sceneggiatura, per non raccontare l'inessenziale. buona fotografia, scenografie e luci. Non ho letto il libro ma penso che Costanzo sia riuscito a cogliere giustamente l'atmosfera che travalica dalle pagine.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  10/09/2010 03:09:29
   6½ / 10
Un passo indietro rispetto alla metafisica spirituale di "In memoria con me". Costanzo si rivela un regista interessante, ma davanti allo scomodo epigono di un bestseller interessante ma alquanto imperfetto eccede nella trasposizione personale della sua vocazione stilistica. Bravo nella prima parte a modulare il disagio attraverso le vie simbiotiche della psicanalisi, molto più schematico e pretenzioso nel risolverle. Peccato, perchè le aspettative del mondo adulto verso i propri figli sono rese egregiamente, mentre è difficile discernere dalla disperazione del romanzo di Giordano, che nell'ambìto cinematografico viene soffocata da una rarefazione passiva non sempre giustificabile. Un film ambizioso e potenzialmente riuscito che sembra volersi chiudere nella sua urgenza espressiva, fino a comprimersi del tutto, nonostante l'epilogo finale.

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