l'arte del sogno regia di Michel Gondry Francia 2005
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l'arte del sogno (2005)

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locandina del film L'ARTE DEL SOGNO

Titolo Originale: THE SCIENCE OF SLEEP

RegiaMichel Gondry

InterpretiGael García Bernal, Alain Chabat, Charlotte Gainsbourg, Miou-Miou, Inigo Lezzi, Jean-Michel Bernard

Durata: h 1.45
NazionalitàFrancia 2005
Generefantasy
Al cinema nel Gennaio 2007

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•  Link al sito di L'ARTE DEL SOGNO

Trama del film L'arte del sogno

La vita di Stéphane prende una nuova strada quando la madre lo convince a ritornare in Francia, paese in cui ha vissuto la sua infanzia, dove lo attende un lavoro meraviglioso. Stéphane é dotato di una fervida immaginazione che, però, spesso tende a confondere con la realtà. Purtroppo per lui, il lavoro non prende la piega sperata e questo lo fa cadere in uno stato depressivo che solo l'incontro con una sua vicina di casa riesce a curare, infatti, ben presto Stéphane, si accorgerà di esserne innamorato...

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Voto Visitatori:   7,18 / 10 (92 voti)7,18Grafico
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Voti e commenti su L'arte del sogno, 92 opinioni inserite

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anar  @  03/02/2007 03:53:48
   7 / 10
Il film tutto sommato mi e' pipaciuto, gia' il fatto di essere originale e sopratutto non banale (caratteristica del 90% dei film moderni) gli merita la sufficienza piena!!
Comunque lo trovo un po' fine a se stesso, inconcludente...bho, forse l'autore non sapeva cosa dire e ha buttato li' un po di cose alla rinfusa e molti non capendoci un cavolo chiamano il risultato arte!
Io adesso parlo da persona normale, non esperto di cinema (nel senso che non l' ho studiato nelle apposite sedi), quindi ben venga qualche luminare del cinema che mi spieghi le genialita' del film; il personaggio principale l'ho trovato a tratti snervante, quasi antipatico.
Ciao

patt  @  01/02/2007 14:04:06
   8 / 10
"rubo" questo stralcio, e non me ne voglia l'autrice :), perchè mi piace molto e descrive esattamente le sensazioni che ti lascia questo film.
"L’arte del sogno è un film dal quale è un peccato svegliarsi: tenerissimo, divertente e malinconico, è proprio fatto della stessa materia di cui sono fatti i sogni, anche quelli a occhi aperti." :)

aggiungo un piccolo particolare



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4 risposte al commento
Ultima risposta 02/02/2007 10.46.36
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Mpo1  @  31/01/2007 23:21:03
   7½ / 10
Uno dei film più interessanti degli ultimi tempi: peccato che pochi se ne siano accorti, nella marea delle solite mediocrità iper-pubblicizzate.
Gondry è probabilmente il miglior regista di videoclip in assoluto, ha realizzato video-capolavori per molti artisti importanti, tra cui Bjork, Beck, Massive Attack, Chemical Brothers, White Stripes e altri ancora. In questo suo terzo lungometraggio utilizza il suo inconfondibile stile per dar vita ai sogni del protagonista (un bravo Gael Garcia Bernal), un ragazzo che vive di sogni e finisce per confonderli con la realtà. Gli effetti visivi del film sono strabilianti, la tecnica di Gondry è decisamente unica. Solo Gondry può riuscire a costruire un intero mondo fatto di cellophane, cartone, pezza e carte di caramelle.
Il limite maggiore del film sta nella trama: la solita storia d’amore! Certo si può dire che la trama sia solo un pretesto per mettere insieme le fantastiche invenzioni visive di Gondry, ma certo si poteva trovare di meglio della solita storiella d’amore con tanto di equivoci e complicazioni, che abbiamo già visto migliaia di volte, con inoltre un coro di personaggi secondari inutili ed antipatici.
Lo stile c’è: per i contenuti aspettiamo la prossima volta…

Kobe  @  30/01/2007 16:30:31
   6½ / 10
Lascio i "paroloni" a quelli + bravi di me. Dal mio punto di vista è un film in certi momenti molto divertente e in altri noioso e sconclusionato me che cmq ti lascia attaccato alla storia e ti cattura per la tenerezza che fa il protagonista. Sinceramente mi era piaciuto di + se mi laci ti cancello. Cmq nn male

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  28/01/2007 12:03:08
   8½ / 10
Scottati dall'imbarazzante precedente con Gondry i titolisti italiani si sono riscattati, regalandogli questa volta un titolo forse più azzeccato dell'originale.
Il film è molto particolare, probabilmente ha ragione chi ne lamenta una minor compattezza ma a mio parere, liberatosi di uno sceneggiatore e di un attore scomodo, Gondry può fare tutto da solo riuscendo a dar libero sfogo ad un caleidoscopio di immagini, forse a tratti scorrelate o abbozzate ma sincere, un mondo di calde suggestioni cucite da un'animazione deliziosa volutamente artigianale, lontana dall'asettica perfezione del digitale.
Imperfezione che si rispecchia nell'inabilità del protagonista a gestire aspirazioni e sentimenti, costringendolo a rifugiarsi in un mondo di stupori e giochi d'infanzia, attratto da una splendida Gainsbourg (per cui ho un debole clamoroso) ma allo stesso tempo cosciente della sua inadeguatezza.
Da questo punto di vista il film fa male, paradossalmente un disincanto nell'incanto; amuleti di pezza, studi TV mentali e macchine del tempo istantanee rapiscono e affascinano, ma dei mille rivoli in cui si declinano, confondono e disperdono sogno e realtà rimane l'amara consapevolezza dell'inevitabile.
E' lo stesso Gondry a dirlo: "Quando ho visto per la prima volta il film, arrivato alla fine, ho sperato davvero che qualcosa di diverso potesse accadere".
Non rimane che addormentarsi e sognare.

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Ultima risposta 24/07/2009 02.11.11
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forzalube  @  26/01/2007 13:22:13
   8½ / 10
Un altro gran bel film di Gondry... ed il cinema diventa sogno (o viceversa?)

Bellissimi gli effetti speciali artigianali e le tante trovate visive.

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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  25/01/2007 09:58:54
   7 / 10
La vita e l'amore visti attraverso gli occhi di un sognatore, un bambino idealista ritrovatosi per accidente in un corpo da adulto. Gondry si fa strada tra cavalli di pezza, macchine del tempo, telecamere di cartone e ragni/macchine da scrivere con naturalezza, tratteggiando dei personaggi dolci ma fragili, perfetti antieroi bisognosi più di protezione che di guidare lo spettatore. E allora? E allora troppo spesso la visionarietà ne "L'arte del sogno" appare telecomandata, quasi di maniera nel richiamare atmosfere care a Gilliam o nel riproporre situazioni già vincenti ma più spontanee nell'incantevole "Eternal sunshine of the spotless mind".
Assolutamente brillanti i dialoghi, che spaziano dal surreale ("Come si chiama la vostra società?" "Aristotele" "Ah, come la tartaruga ninja.") alla battuta ad effetto ("E' strano, è come toccarsi il pene con la mano sinistra" "io non ho il pene" "ma hai una mano sinistra").
Straordinari i due protagonisti.

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Ultima risposta 12/02/2007 16.03.45
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  24/01/2007 13:15:50
   8 / 10
Un dolce e sentimentalmente inesperato ragazzo che che nel suo personale mondo delle idee ha un tv educativa in cui anzichè spiegare cerca di capire; di capire la sua vita, di capire l'amore, e cerca di far vedere ad una telecamera di cartone il bello dell'interazione tra le persone e una forseta in una barca, un mare di cellophane, un cavallo che può essere meccanico, se felice, o di pezza se triste. Un ragazzo che ama cio' che nulla possiede tranne i sogni.
La ricerca e la paura dell'amore, sia nella veglia che nel sogno, questo ci racconta Gondry con la sua incantevole e dolce favola. Una scenografia stupenda, un attore (Bernal) intenso ed ipnotico, un film da vedere.

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Ultima risposta 24/01/2007 16.58.08
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Simmetria84  @  24/01/2007 03:19:22
   6½ / 10
di certo è un film bizzarro, che nel panorama attuale spicca quanto originalità e imprevedibilità. Il regista ce la mette tutta, a giocare con la mente, e a proporre qualcosa con cui confrontarsi intimamente.
Sono solo dispiaciuto per gli inutili e ormai nauseanti giochi giochini e aggeggi, che rimandano al romanticismo di amelie, o a una serie di escamotage visivi che sono quasi d'archivio, e puzzano tanto di ruffianaggine.
E' un film fatto per piacere a un determinato gruppo di persone, è studiato per piacere, è dannatamente troppo studiato a tavolino (ovviamente nelle parti che rinnegavo sopra).

non dico che non mi sia piaciuto, ma mi danno fastidio quando nei film giocano con la tua testa e ti stuzzicano li dove sanno che possono avere output positivi. è un cinema-droga ;)

Gruppo COLLABORATORI martina74  @  23/01/2007 18:33:06
   8 / 10
Un sogno di pannolenci e bottoni, di carte di caramelle e orecchie di peluche, di programmi tv ripresi con telecamere di cartone, di impari risse combattute con mani enormi e di immagini oniriche fatte di macchie di vernice che sembrano test psicologici. La vita di Stephane si compie in una continua fase REM, in cui si possono controllare i movimenti delle pupille con una cannuccia attaccata alle palpebre col nastro adesivo, in cui una barca è ripiena di una foresta e si può tornare indietro nel tempo per un istante per ripetere un momento di felicità.
L’arte del sogno o The science of sleep, come nel titolo originale? La vita disegnata da Gondry è un po’ entrambe: arte nelle minuziose scenografie fatte di creature bambinesche e disordine colorato, scienza per le bizzarre spiegazioni che il documentarista anchorman ci descrive nelle sue visioni oniriche. E anche un po’ psicanalisi, nello spiegarci in modo semplice e buffo le illusioni della mente, le implicazioni della solitudine, il bisogno di una coperta di Linus sottoforma di un berretto peruviano.
Perfetti nella parte di due protagonisti quasi omonimi e per questo forse attrattisi (come in quel giochino da bambini in cui bisognava calcolare la percentuale di affinità cercando le lettere in comune tra i nomi), Stephane e Stephanie sono entrambi isolati nelle loro esistenze sbilenche: entrambi mentono sulla loro vita, entrambi non si vogliono abbastanza bene e non capiscono di desiderare – forse – la stessa cosa.
L’arte del sogno è un film dal quale è un peccato svegliarsi: tenerissimo, divertente e malinconico, è proprio fatto della stessa materia di cui sono fatti i sogni, anche quelli a occhi aperti.

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Ultima risposta 16/02/2007 18.01.06
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  22/01/2007 11:07:51
   8 / 10
Gondry si conferma uno dei registi piu’ originali ed interessanti in circolazione.Dopo l’ottimo “Se mi lasci ti cancello” il regista francese estrae dal cilindro un film originalissimo,visivamente affascinante,caratterizzato da una vena dolce/amara che ne fa un piccolo gioiello dal contenuto tutto da scoprire.
Ancora una volta è la mente umana la grande protagonista della pellicola,capace di regalare al protagonista durante il sonno una vita parallela in cui le cose sono piu’ semplici rispetto a cio’ che avviene nella realta’.
Nei suoi sogni infatti Stephane (un intenso Gael Garcia Bernal), trova la via d’uscita rispetto ad una realta’ stressante e povera di gratificazioni, sino a non riuscire piu’ a scendire cio’ che fa parte del sogno e cio’ che invece è reale,la sua parte onirica crea un mondo in cui tutto funziona per il verso giusto o meglio funziona secondo i suoi desideri,un mondo dove la donna dalla quale è attratto lo ama,un mondo dove il suo lavoro gli permette di ottenere incredibili successi.
La genialita’ di Gondry sta proprio nella rappresentazione delle scene oniriche,ambientate in un mondo realizzato in maniera artigianale con materiali come il cartone,la plastica ,il legno senza nessun utilizzo della computer grafica,dando vita a scenografie affascinanti e a marchingegni davvero pazzeschi…notevole inoltre la sua capacita’ di infondere allo script una direzione ben precisa, senza appesantirla ed ingarbugliarla eccessivamente,riuscendo a parlarci d’amore in maniera originale senza scadere nella banalita’ o nel patetico,come ormai fanno quasi tutte le commedie sentimentali che siamo abituati a vedere solitamente.
Perfetto il connubio tra musica ed immagini,che tradiscono il passato “videoclipparo” del regista,ottima la fotografia,bravi gli interpreti,oltre a Bernal da sottolineare le prove della Gainsbourg e dello spassoso Chabat…in conclusione una ventata d’aria fresca,un prodotto che esce (e di parecchio) dagli schemi,consigliato a menti vivaci a cui piace essere sollecitate,messe alla prova.
Il film non è esente da difetti,nella seconda parte qualche lungaggine la si puo’denotare ed a volte l’accumulo di trovate visive sfianca,ma “L’arte del sogno” è un lavoro notevolmente intelligente che ogni amante del cinema dovrebbe vedere.

8 risposte al commento
Ultima risposta 31/01/2007 09.28.56
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Invia una mail all'autore del commento SLiV3r  @  20/01/2007 13:29:05
   7½ / 10
La Sundance azzecca ancora una volta!!da un regista un pò clipparo è nato un film meno drammatico rispetto al suo predecessore ma molto, molto più allucinato e creativo..veramente da non perdere.

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