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La regola del silenzio...per far venire il sonno talmente è soporifero. Non ci siamo, poco avvincente nonostante un buon cast, non decolla mai per vivacità. Redford ci prova ma non riesce questa volta. Appena mediocre. 5=
Assolutamente no, inverosimile ed irritante fino all'ultima scena, un finale in cui i protagonisti perdono la dignità e la coerenza monoliticamente intessuta in tutto il film...
Redford con il fiatone che però sfugge ai controlli della polizia con il vecchio trucco del cappellino da baseball e dell'allarme anti-incendio, corrispondente americano del travestimento con baffi ed occhiali finti incorporati, è solo la punta di un iceberg che affonda in una mare di assurdità.
La Christie è solo una vittima!
Se vi interessa un buon thriller a sfondo terroristico, consiglio The East, pellicola sottovalutata ma con molto da insegnare pure ad un maestro come Redford
io dico che quest'uomo è del 36 e dire che è invecchiato male.... dico solo che i capelli sono i suoi e ad arrivarci cosi....un film che ha senso proprio perchè c'è lui alla regia,un inutilissimo pacco pieno di sequenze dove la poesia e la retorica si intrecciano condiamo il tutto con un po d' azione degna dei film anni 60 con movimenti alla moviola,per non parlare di quell'insopportabile bamboccio,e poi mi sfatano il mito..... NICK NOLTE ridotto uno straccio spero per esigenze di copione lui si invecchiato davvero male,e soprattutto una comparsa inutile in questo inutilissimo filmetto,certo che con quei soldi capisco anche che il rossastro non abbia niente da fare...
Noioso e inutilmente lungo; Parte bene come thriller con le premesse da caccia all'uomo su sfondo dell'investigativa giornalistica, un cast eccellente a dare man forte alla storia poi all'improvviso Robert Redford in un colpo di testa decide di togliere la scena a tutti e con cappellino e occhiali da sole da vita a un improbabile,poco credibile quanto imbarazzante fuga con movimenti da bradipo rachitico,facendo scendere l'attenzione dello spettatore minuto per minuto,sopratutto quando la "tensione" cede il passo alla retorica. Niente da fare, sto film ci ricorda solo che il buon Redford è invecchiato (e anche male)
Lento e noioso.Ho trovato LaBeouf insopportabile,eppure mi era piaciuto molto nei primi film da lui fatti.Redford è invecchiato male sia come attore che come regista
Robert Redford, forse incassando anche qualche favore da qualche suo vecchio amico e "coetaneo", mette insieme un cast di tutto rispetto per tentare di portare sullo schermo un bizzarro remix tra "I 3 giorni del condor" e "il fuggitivo", ma l'azzardo non gli riesce e il risultato finale è solo un noioso polpettone dal sapore vagamente geriatrico ( due terzi dei protagonisti superano abbondantemente la settantina ) e con ritmi lenti, dialoghi piatti e una sceneggiatura che fa acqua un po' da tutte le parti. Nonostante per quasi due ore tutti, ma proprio tutti, i personaggi remino in direzione ostinata e contraria a qualunque tipo di logica, non c'è evoluzione che non sappia di dejavu o "colpo di scena" ( se così si può dire ) che non risulti telefonato con almeno un quarto d'ora di anticipo. Shia La Beouf, nella parte del giornalista d'assalto è credibile quanto Alba Parietti che dovesse interpretare Margherita Hack, e non si capisce la necessità di quegli occhiali e barbetta di due giorni che in pieno 2013 dovrebbero farlo assomigliare allo stereotipo del Premio Pulitzer anni settanta ma che in realtà riescono solo a renderlo, se possibile, ancora più nerd di quanto già non sia di suo.... Inoltre, non contento, il nostro Robert continua a prendersi molto sul serio e nonostante sia ormai settantaseienne, decide di ritagliare per se stesso anche l'improbabile ruolo di genitore di una bambina appena undicenne, cosa di cui, di fatto, si fatica abbastanza a capire il senso.
Insomma, ammenochè non siate dei veri fans di Robert Redford, in questo film non troverete nulla che giustifichi veramente l'investimento di due ore del vostro tempo libero.
Il vero colpo di scena del film è riuscire ad arrivare a vedere il finale senza addormentarsi......una noia pazzesca ed in questo Robert Redford è una garanzia....x il resto
la storia è molto bella ma il film è lento e noioso, quasi privo di colpi di scena, molto facile e banale. Gli è mancato il piglio che una storia del genere poteva avere.
Sul retro della copertina del Blu ray leggo "Un thriller ricco di colpi di scena, diretto e interpretato da uno straordinario Robert Redford".
1) Dove starebbero questi colpi di scena significativi ? Non ci sono
2) Uno straordinario Robert Redford ? Come no, qua abbiamo un attore invecchiato male e con un fisico quasi androgino, soprattutto quando lo si vedrà correre nei boschi.
3) Cast sprecato si. Film convenzionale, dominato dai soliti buoni sentimenti, cosparso di pathos a go go e che del thriller vero e proprio ha poco e niente. Si tratta infatti più di un film ascrivibile al genere drammatico, per la precisione !
Se volete un'occhiata datecela, se proprio non avete niente di meglio da guardare. Ma davvero tanto rumore per nulla.
Tempo perso inutilmente. Trama inconsistente e prevedibile, unica morale che trasmette e' che gli ultrasettantenni dovrebbero abbandonare ad un certo punto i ruoli da ****ccioni.
Avvicinandosi agli 80 anni resta difficile non essere nostalgici, non ripercorrere i passi del proprio vissuto o delle proprie ideologie. C'è molto di Redford in questo film, se non altro in quel senso del rimpianto, della disillusione e nello smarrimento di vecchi rivoluzionari, che trovano nella famiglia e negli affetti gli unici valori per i quali realmente combattere.
Peccato che il film per dire questo faccia voli pindarici narrativi, introduca personaggi superflui per dare sfoggio di star, ingolfi la storia di inutili sottotrame e purtroppo sprezzante del senso del ridicolo dedichi i due ruoli chiave del film proprio allo stesso Redford, splendido settantacinquenne ma pur sempre un settantacinquenne, nonchè alla sorella gemella al botox di Rita Pavone, Julie Chirstie! Tutta la storia risulta essere poco credibile mancando del dovuto coinvolgimento necessario e alla fine si rischia di annoiare.