l'arcano incantatore regia di Pupi Avati Italia 1996
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l'arcano incantatore (1996)

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locandina del film L'ARCANO INCANTATORE

Titolo Originale: L'ARCANO INCANTATORE

RegiaPupi Avati

InterpretiCarlo Cecchi, Stefano Dionisi, Arnaldo Ninchi, Andrea Scorzoni, Consuelo Ferrara, Renzo Rinaldi, Massimo Sarchielli

Durata: h 1.36
NazionalitàItalia 1996
Generehorror
Al cinema nel Febbraio 1996

•  Altri film di Pupi Avati

Trama del film L'arcano incantatore

Bologna, 1750. Giacomo é un seminarista poco convinto della sua vocazione e dopo aver messo in cinta una ragazza si rifugia presso un monsignore sospeso a divinis che vive in un misterioso maniero. Ma una volta dentro il castello, Giacomo dovrà fare i conti con i riti ed i misteriosi fatti che avvengono dentro le sue mura.

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Voto Visitatori:   6,73 / 10 (42 voti)6,73Grafico
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Voti e commenti su L'arcano incantatore, 42 opinioni inserite

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biagio82  @  26/10/2023 00:18:18
   8 / 10
ok, forse nel voto ho esagerato, ma sono parecchio legato a questo film in quanto ricordo ancora ricordo il trailer che partiva con la scena della strega dietro il paravento dipinto immagini di gufi, una scena semplice ma che riusciva d inquietarmi, sebbene non mostrasse nulla di sconvolgente, scena che mi convinse a vedere il film appena uscito in VHS, il primo film di Avati che ho mai visto, e fui folgortato.
la trama è semplice, e la regia di Avati è sempre composta e misurata, al servizio di un'ottima storia, che sorprende anche nello sviluppo finale.
bellima anche la fotografia e l'incredibile ricostruzione storica che aumentano a rendere vive le suggestioni su cui tutto il film viene costruito.

alex94  @  28/03/2020 22:34:22
   7 / 10
Un altro bel film horror di Avati che ci immerge di nuovo all'interno del folklore nostrano.
Atmosfera oscura e cupa, ambientazione lugubre,quasi gotica, maggiormente evidenziata dall'ottima fotografia per una storia scorrevole ed inquietante che non manca di regalare qualche brivido.
Ben confezionato e con un'eccellente coppia di protagonisti, pecca leggermente a mio avviso nel finale, con un colpo di scena poco incisivo, quasi deludente.
Sicuramente inferiore a La casa dalle finestre che ridono e Zeder ma pur sempre un buon horror, realizzato in un periodo in cui in Italia, non se ne facevano più di prodotti di questo livello.

AMERICANFREE  @  08/12/2019 18:52:24
   6½ / 10
Thriller esoterico con pregi e difetti, la location e' molto intrigante, la trama e' ben strutturata soprattutto nella parte centrale. Il finale mi e' sembrato troppo frettoloso, poteva essere approfondito maggiormente. Nel complesso un film apprezzabile

Oskarsson88  @  24/10/2019 20:34:15
   6½ / 10
Film con vari pro e contro. Dal lato positivo ho trovato l'ambiente e l'ambientazione, con luoghi foschi e nebbiosi e affascinanti allo stesso tempo, in un clima autunnale molto scenico, la trama è originale e a volte lascia il ramo dell'horror, visto che non succedono neanche troppi avvenimenti, e qui si va sulle note dolenti, infatti la trama è un po' piatta e il tutto si trascina molto molto lentamente. Le prestazioni attoriali, nel loro essere blande, non aiutano a vivacizzare il tutto. D'altro canto il finale mi è piaciuto molto, per quanto non del tutto comprensibile, e anche le musiche danno il loro buon contributo. Tutto sommato si lascia vedere, ma meglio che non siate stanchi, sennò rischiate di addormentarvi.

tarr97  @  21/09/2019 10:59:31
   8 / 10
terza pellicola horror di Avati, questa volta si tratta di un horror in costume ambientato nel 1700 ispirato probabilmente come sta scritto al inizio da qualche fiaba contadina. Giacomo giovane seminarista di bologna costretto alla fuga per aver ingravidato una donna , trova riparo da una misteriosa dama che lo farà condurre in casolare isolato dove vive un parroco spretato per i suoi studi sull'occulto. Giacomo dovrà fare da scriba al alchimista, e via via sprofonderà sempre più' in baratro senza fine popolato da oscure librerie, fantasmi o visoni di gente scomparsa. senza mostrare scene cruente, Avati riesce a calare lo spettatore in un incubo dove le luci delle candele sono l'unica fonte di calore che richiamano all'umanità. a differenza di zeder e della casa che erano ambientati sotto un cocente sole qui l'ambientazione è notturna e anche di giorno l' ambientazione è quasi sempre in chiaro scuro. Avati riesce a far paura con le forze demoniache semplicemente non mostrandole dando quindi ancore più' angoscia sapendo che ci si trova davanti a un avversario senza forma e tempo. il film è uno dei preferiti di
Guglielmo del toro che inizialmente avrebbe dovuto fare una collaborazione con Avati in un film a episodi.
Curiosità : la canzone della dama " rosa di rose " è stata composta da Alfonso X di Castiglia (1221 - 1284).

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Ultima risposta 21/09/2019 12.17.19
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Spotify  @  14/03/2017 23:18:40
   5½ / 10
Pupi Avati è sempre stato un regista che si è destreggiato in tanti generi e probabilmente è il director che ha girato, in campo thriller e horror, i b-movie italiani più affascinanti, i quali in un certo senso si avvicinano, per tecnica, ai grandi titoli dei maestri del brivido come Dario Argento o Mario Bava.
Avati non è affatto un regista semplice, le sue pellicole non vanno mai a collocarsi in un genere preciso, vedi ad esempio "La casa dalle finestre che ridono", il quale è un lungometraggio situato a metà tra il thriller, l'horror soprannaturale e il giallo classico. Anche questo "L'arcano Incantatore" è un'opera che non va a posizionarsi in un genere preciso, ma stavolta, non per abilità del regista nel saper mischiare i generi, ma più che altro per mancanza di idee.
La trama ruota attorno a Giacomo, seminarista che viene cacciato da Bologna per aver messo incinta e in seguito fatto abortire, una ragazza. Il giovane viene mandato in esilio sulle colline della zona, in una fatiscente abitazione dove vive, sempre in esilio, un altro uomo. Quest'ultimo, molto anziano, è un monsignore che viene chiamato "l'arcano incantatore". Il vecchio, è stato allontanato dalla città anni prima, per via dei suoi studi sull'occulto e sull'esoterismo. Da allora il monsignore, procede le sue ricerche nella sua "prigione". Giacomo, dovrà prendere il posto di Nerio, precedente aiutante dell'anziano. Nerio infatti è morto e a detta delle persone che abitano la zona, è deceduto perché anche lui aveva professato studi sull'occulto e, questa cosa, in qualche modo, gli si era rivolta contro. Giacomo così diventa il nuovo aiutante del monsignore ed, se il primo periodo trascorre relativamente tranquillo, in seguito cominceranno a succedere fenomeni straordinari e inquietanti, i quali sembrano in qualche modo legati con Nerio, che pare non essere definitivamente morto.
Il plot appare subito parecchio interessante, ma, come dicevo prima, è sviluppato in maniera un po' approssimativa da Avati.
La narrazione è piuttosto arronzata e non riesce a regalare quelle emozioni, quei brividi, quel coinvolgimento che dovrebbero avere film del genere, specialmente se poi sono opere nostrane. D'altronde parliamoci chiaro, la trama è abbastanza originale, in quanto, nel nostro, paese, non sono moltissimi i film che fino al 1996 si erano occupati sugli studi di occultismo, magia nera ecc... Oltretutto, con una storia così, da un director esperto e innovativo come Pupi Avati, lo spettatore certamente si aspetta tanto. Purtroppo invece, dal mio modesto punto di vista, si resta abbastanza delusi, proprio a causa di questa narrazione scialba, che va avanti in maniera macchinosa e che non ha mai una svolta o un colpo di scena decisivo. E' tutto molto trattenuto, si attende sempre quella scintilla che faccia prendere il volo alla pellicola, scintilla che non arriva mai.
La direzione degli attori è abbastanza anonima. Il monsignore, il quale, in teoria, dovrebbe essere il personaggio di spicco, la figura più intrigante, desta poco interesse, in quanto, l'attore che lo interpreta, è diretto in maniera scolastica e stereotipata.
Altra nota stonata, anzi, stonatissima, è la totale mancanza di suspance. E qui ci ricolleghiamo al genere d'appartenenza della pellicola. Di scene da film horror vero e proprio non ce ne sta nessuna, manca la tensione del thriller e l'immaginazione del fantasy. Non si capisce sul serio quale era l'idea che aveva in mente Avati.
La sceneggiatura è mediocre. Non regala mai una situazione clou, è tutta un continuo ripetersi dei vari avvenimenti. I dialoghi sono più noiosi della messa (e mi sto mantenendo basso), i protagonisti tratteggiati male e chi più ne ha più ne metta. Solo l'epilogo presenta un contesto originale e che almeno chiude in maniera dignitosa uno screenplay di basso livello.
Il cast non è niente di che: Stefano Dionisi, penso non conosca il significato del termine espressione. Per tutto il film ha stampato sulla faccia uno sguardo dal quale non traspare altro che monotonia e svogliatezza. Esplicazione dei dialoghi poi... lasciamo perdere.
Carlo Cecchi fa quel che può, è sicuramente meglio di Dionisi, ma risulta anche lui sotto tono. E poi recita in un modo assai scontato.
Insomma, Avati poteva sceglierli meglio gli attori.
Tuttavia la pellicola ha anche dei lati positivi, altrimenti il voto sarebbe stato parecchio più basso.
Innanzitutto la colonna sonora è convincente, d'altronde Pino Donaggio è sempre una garanzia. Bello il tema, molto settecentesco con venature gotiche.
La fotografia è passabile, le tinte spente rappresentano bene l'anno nel quale la pellicola è ambientata e aiutano a creare una buona atmosfera "goticheggiante".
Tale clima, è accentuato ancor di più dalla bella scenografia, forse unica cosa, insieme al soundtrack, del film ad esser fatta come si deve. Avati caratterizza benissimo tutti gli spazi a disposizione, dalle immense colline alla lugubre abitazione. Quest'ultima in particolare è davvero affascinante. Il regista ce la fa esplorare stanza per stanza e ogni volta la telecamera si concentra sulla gigantesca libreria, anche attraverso riprese dotate di un certo virtuosismo.
Il finale è uno dei pochi elementi decenti della regia. E' ben studiato, presenta un buon colpo di scena, forse un po' prevedibile, però, da una pellicola così, non è che c'era da aspettarsi un epilogo epocale. Finalmente poi, si avverte un minimo di tensione. Peccato solo che il tutto si concluda in maniera tronca (oltre che un tantino illogica).

Conclusione: un film che non è ne carne ne pesce, totalmente insipido. Non affonda grazie alla suggestiva location e alle validissime musiche. Da Avati però, uno si aspetta di più. 5 e mezzo è forse anche troppo generoso, però non me la sento di dare meno. Comunque non è affatto una bel film.

CyberDave  @  20/01/2017 11:05:05
   6½ / 10
Buon film di Pupi Avati, sicuramente ottima l'ambientazione, l'atmosfera creata, ho adorato la libreria.
Per quanto riguarda la storia niente di cosi entusiasmante, qualche momento di tensione lo si avverte, però resta abbastanza soporifero, un mezzo colpo di scena nel finale non riesce a risollevarlo totalmente.
Secondo me è consigliato a chi ha amato i film di Price o di Lee, gli altri potrebbero rimanere delusi.

markos  @  21/07/2016 11:51:28
   6 / 10
Non mi ha convinto molto. Ho apprezzato molto lo stile gotico, i particolari, la fotogafia e la lbreria. Il resto non mi è piaciuto incluso il finale.

musdur  @  14/07/2016 12:30:07
   9 / 10
Personalmente è il miglior film horror diretto da Pupi Avati (probabilmente il miglior horror italiano degli ultimi 20 anni)e il più maturo. Atmosfera inquietante, personaggi ben calati nella parte, unico appunto sugli effetti speciali che non sono un granchè ma il budget a disposizione non consentiva voli pindarici.

76eric  @  30/03/2015 19:55:22
   9 / 10
Non ho mai nascosto di essere un fan del Pupi Avati horrorofilo!! Dei suoi horror credo sia quello maggiormente stroncato dalla critica proprio perchè risulta essere quello meno fruibile. Non che la trama sia complessa, anzi tutt' altro, credo che al pubblico più facilotto, manchi di quel qualcosa che possa farlo ricordare ed annoverare fra i film di genere italiani più riusciti. Come ad esempio nei precedenti del regista "La casa dalle finestre che ridono", può essere il finale o il ritrovamento del cadavere del pittore nella tanica di formalina, o ancora in "Zeder", il risveglio dello Zombi.
Ovviamente io non sono dello stesso parere...
"L' arcano incantatore", anch' esso contiene sequenze ad alto effetto, ma gioca maggiormente sull' atmosfera, sul mistery e sull' ambientazione padana, riportata questa volta magistralmente indietro di tre secoli, goticizzandola....
Se poi contiamo che in quegli anni Argento stava dilapidando l' enorme fiducia ripostagli dagli horrorofili con scempi improponibili, ed un periodo, una decade di horror quella degli anni '90, per lo più deludente, questo film assurge dalla massa sicuramente.
Io sinceramente non vedo una sceneggiatura debole, i luoghi desolati e sperduti, l' esoterismo, le dicerie e le superstizioni della gente del luogo sul maligno ( ottima in questo senso la contrapposizione fra l' ignoranza delle donne lavoratrici e l' abitazione del prete scomunicato colma di libri antichi, culla del sapere e dell' intelligenza), le notti illuminate dalla luce fioca delle candele, i rumori improvvisi, gli inspiegabili fatti che si succedono ed i bisbiglii..., tutti ingredienti che concorrono a far venire i brividi lungo la schiena.... La trama cattura l' attenzione fin da subito, e durante la visione si vuole capire dove il regista vuole andare a parare..
Sebbene sia ambientato a metà degli anni '700 suppergiù, è molto collegato ai precedenti "La casa dalle finestre che ridono" e, soprattutto a "Zeder", nel primo caso per l' aura campagnola tetra e sperduta, nel secondo per il dissepellimento ed il tema della morte/resuscitazione, che con l' occulto ci và proprio a nozze e del quale Avati ne ha fatto un vero e proprio "marchio di fabbrica"!
Gli attori, anche per merito dello script, sono tutti calati nella parte, soprattutto l' ambiguo ed inquietante prete scomunicato.... (??).., anche Dionisi, attore che conosco pochissimo, lo ricordo solamente in "Non ho sonno", dà sostanza e mimica al ruolo del giovane seminarista Giacomo Viggetti. Ottima e d' impatto la colonna sonora come sempre nei suoi films, questa volta curata da un Donaggio sempre in forma, e non da Ortolani. Dal punto di vista tecnico inoltre, fotografia di spessore, visto i non esorbitanti mezzi a disposizione infatti si và dalle tinte calde delle giornate e dei tramonti padani, in realtà umbri, ai colori freddi, spenti e tetri della notte.. Dulcis in fundo come non menzionare la poesia di quella voce inquietantemente roca...

E' un film che solo i veri conoscitori delle innumerevoli sfaccettature del genere e di come si è evoluto nel corso del tempo, possono apprezzare, i più giovani che prediligono action e splatter a gogò meglio stiano alla larga. Dovendo scegliere.., ho sempre anteposto lo spavento!!
Consiglio di vederlo a luci spente e..., apprezzatelo.... 13 anni dopo Zeder un altro gioiellino!!

3 risposte al commento
Ultima risposta 23/12/2015 23.15.10
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DarkRareMirko  @  25/03/2015 16:44:19
   9 / 10
Mi è piaciuto molto e lo ritengo il migliore fra i film mistery/horror realizzati dal maestro.
Tecnicamente non ha nulla da inviadiare a blasonati registi itlaiani e stranieri, risultando fenomenale, mentre qualche buco di script potrebbe anche intendersi come un qualcosa di lasciato in sospeso, e quindi di ancora più inquietante.
Il cast fornisce una buona prova, certe scene ed atmosfere inquietano, ottima fotografia e bello lo score di Donaggio, che una volta tanto sostituisce Ortolani.
Non è comunque un film immediato, facile, chiaro, potrebbe anche non piacere ai mainstreamers e necessiterebbe pure di più visioni.

Cameo della bella Elena Miglio.

ferzbox  @  02/02/2015 21:14:12
   7 / 10
Questo film di Pupi Avati ha dalla sua le ottime location è il sempre curato modo di fare cinema; ho sempre apprezzato le scelte di questo regista che insieme a Tornatore e Salvatores rimane ancora uno dei rappresentati più qualificati nei prodotti cinematografici italiani.
La cura di Avati si nota sopratutto nelle inquadrature,nel montaggio e nella fotografia che anche in questo "Arcano incantatore" si fanno apprezzare,aiutate dalle decenti prove attoriali abbastanza insolite in territorio italiano(quindi anche il modo di dirigere gli attori non è male).
Tuttavia siamo ben lontani da altre opere thriller come "La casa dalle finestre che ridono " o "Zeder"(che voglio rivedermi presto); il film parte abbastanza bene,presentando un'ottimo incipit legato ai legami del male con la chiesa nella realtà settecentesca,alcuni personaggi riescono a risultare inquietanti e carismatici,ma la narrazzione dopo una mezzoretta comincia a diventare macchinosa e lenta,facendo perdere parte dell'interesse nato a inizio pellicola(probabilmente anche a causa di situazioni un pò ridondanti).
Ad ogni modo la pellicola ha una buona atmosfera e la rivelazione finale non è male,nonostante lo spettatore più intuitivo,con qualche ragionamento,può arrivare a capirla abbastanza facilmente.
Non tra i migliori di Avati ma sempre più che godibile.

topsecret  @  23/05/2014 13:06:51
   4½ / 10
A mio parere L'ARCANO INCANTATORE rappresenta il punto più basso di Pupi Avati nel suo excursus thriller-giallo-horror che ne aveva caratterizzato gli esordi.
Il film inizia in maniera accattivante ma ben presto finisce con l'affossarsi in prolissità senza brio, povere di elementi interessanti e dannatamente noiose che non mi hanno permesso una visione fluida e coinvolgente, lasciandomi alla fine del tutto indifferente ed insoddisfatto.
Di gran lunga inferiore a ZEDER, l'unico finora di Avati in ambito thriller che mi ha convinto.

Horrorfan1  @  12/01/2014 18:30:56
   6½ / 10
Decisamente inferiore ai due "capolavori" horror di Avati (Zeder e La Casa dalle finestre che ridono), merita comunque una sufficienza abbondante.

GodzillaZ  @  23/12/2013 21:29:17
   7 / 10
Bel film occulto esoterico di Avati. Pieno di mistero, in locations davvero belle ed evocative.
Goticheggiante nello sviluppo, non è un film di spaventi o paura ma di atmosfere misteriose e occulte dal grande fascino.
Purtroppo ci sono dei punti deboli che ne abbassano la qualità media (vedi spoiler), e la storia non è del tutto chiara anche se avvincente.

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Trixter  @  13/09/2013 12:59:07
   6½ / 10
Dopo molti anni, torno a vedere l'"Arcano Incantatore", noir gotico di Avati. Caratterizzato da un'ambientazione eccelsa, ottime location, bella fotografia ed una sapiente atmosfera foriera d'inquietudine, il film pecca nella trama (agevole da seguire ma un pò compassata), nei dialoghi (poco accattivanti) e nella traballante interpretazione del protagonista, un giovane ed ancora acerbo Dionisi.
Nel complesso, comunque, resta una pellicola godibile, mai noiosa e discretamente interessante (anche perchè la tematica trattata, come sempre, ha un suo fascino). Un plauso ad Avati per l'originalità ma la sensazione è che la carne al fuoco meritasse una migliore cottura!

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  16/01/2013 20:34:14
   6 / 10
Discreto horror di Avati. La storia è passabile, la regia è più che buona ma la recitazione è abbastanza scadente, si salvano le location. Accettabile.

1 risposta al commento
Ultima risposta 02/02/2015 21.35.18
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deliver  @  16/11/2012 12:31:32
   7½ / 10
E' Avati, inconfondibile...

Nello squallore di tanta robaccia contemporanea, quanto sarebbe bello rivedere Avati regalarci un altro magnifico horror...

benzo24  @  30/10/2012 12:23:53
   7 / 10
Buon film di Avati sull'occulto e sull'esoterismo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  23/09/2011 16:14:05
   6½ / 10
Il giovane seminarista Giacomo,nei guai per aver ingravidato una ragazza, viene accolto da un prete eremita allontanato dalle sue funzioni a causa di presunte ricerche esoteriche.Saltano subito all'occhio le straordinarie ambientazioni naturali,scenari affascinanti e misteriosi quanto l'isolato edificio in cui il vecchio sacerdote dimora.Avati in questo lavoro ancora una volta trova terreno fertile nel mondo rurale puntando sul contrasto tra paganesimo e fede.
Da questa antitesi hanno origine le suggestioni più importanti della pellicola con le quali dovrà fare i conti lo sprovveduto protagonista,sbigottito dagli strani avvenimenti che accadono intorno a lui e impossibilitato nel trovare conforto in quella fede di cui ha tradito i precetti.
Chi conosce gli horror di Avati non avrà problemi a riconoscere i tratti distintivi del regista bolognese,anche in questo caso alle prese con la resurrezione dei cadaveri e al solito a suo agio in panorami primitivi e selvaggi,in cui ancestrali riti e credenze popolari hanno la meglio sulla razionalità.
Efficace il finale,prima di allora si patisce un'elaborazione molto compassata,disseminata di una notevole quantità di episodi enigmatici spesso lasciati all'interpretazione dello spettatore.La sensazione è quella di un film lacunoso,inoltre si scivola in un paio di sequenze evitabilissime,quella del bicchiere che levita e l'apparizione dello spettro infuocato sono escamotage piuttosto circensi.
Difetti a parte l'atmosfera che si respira è a tratti davvero inquietante e la resa scenografica fa risaltare le qualità di Avati.Accettabili le prestazioni degli attori,bene l'espressivo Carlo Cecchi anche se un po' troppo bofonchiante,ancora un po' acerbo Dionisi.
"L'arcano incantatore" è un film discreto,molto esaltato dalla critica ma francamente non paragonabile alle precedenti escursioni orrorifiche di Avati,non c'è gara con "Zeder",addirittura un abisso con "La casa dalle finestre che ridono".

Leonardo76  @  17/08/2011 20:39:46
   6 / 10
Film che all'inizio crea delle aspettative molto alte (castello isolato, libri proibiti, satanismo, gente scomparsa) ma che in parte resteranno deluse, la storia è un po' troppo diluita, troppa carne al fuoco e fuoco troppo debole. Il finale sembra quasi sbrigativo e il colpo di scena nn proprio originalissimo.

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Cmq Avati almeno ogni tanto prova a sfornare un film diverso dal solito e questa è cosa buona e giusta.

weareblind  @  10/07/2011 11:55:28
   3 / 10
Assolutamente un brutto film.
- manca di tensione
- dialoghi non incisivi
- una serie di scene inutili
- trama poco comprensibile
- finale osceno
Della serie: vorrei ma non posso.

pinhead88  @  20/09/2010 23:27:50
   5½ / 10
Non troppo entusiasmante questo horror di Avati. Una pellicola caratterizzata sempre da quel tocco originale e suggestivo che però risulta molto carente a livello di sceneggiatura, una struttura quindi stiracchiata e poco coinvolgente.
Ottime come sempre le location e la fotografia, ma per il genio di Avati rimane comunque un'occasione sprecata.

Bruja75  @  26/02/2010 00:33:06
   6 / 10
Poteva farlo migliore... si vede che è italiano... il copione è troppo romanzato, non è vero! La regia va bene, ma come (quasi) horror ha floppato Avati.

Danton  @  31/08/2009 10:35:17
   4½ / 10
Lo andai a vedere al cinema e nn ne rimasi molto impressionato...ANZI!! In conclusione la solita italianata, poteva essere migliore se recitato in un teatro, non ci dovevano fare un film

4 risposte al commento
Ultima risposta 16/11/2012 12.33.21
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Invia una mail all'autore del commento Enora  @  03/06/2009 05:24:46
   8½ / 10
Assolutamente maestoso..

Grazie ad Avati per questo gioiellino.

tarax  @  26/01/2009 03:18:25
   6½ / 10
Parte lento, s iriprende verso la fine quando si comincia a capire un pò la trama. Ottima fotografia però.... una trama più interessante e soprattutto più personaggi avrebbero arricchito di più questa pellicola.Comunque.. più che sufficiente:)

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  21/12/2008 22:17:53
   7½ / 10
Denso di mistero e esoterismo questa escursione nel soprannaturale di Pupi Avati dai tempi di Zeder. Ad una sceneggiatura forse un po' troppo scarna, Avati riesce a sopperire grazie ad una bella fotografia che supporta in maniera eccellente i momenti di suspence del film. Molto buona anche la colonna sonora di Pino Donaggio e bravo Carlo Cecchi dalla presenza inquietante e magnetica.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  06/11/2008 00:08:35
   8 / 10
“Rosa di rose e fiore più di fiori,
donna di donne, signora di signore.”

Questi sono i primi due versi della poesi scritta da Alfonso X e ripresi sapientemente e in parte modificati da Avati, che si impegna nel sviluppare un horror o meglio, a mio parere un thriller, dagli aspetti gotici ed esoterici.
Probabilmente le location, le atmosfere, insieme alla sceneggiatur, a mio parere, molto curata ed interessante, sono le vere e proprie perle di questa pellicola che in 10 anni è caduta nel dimenticatorio più completo pur essendo un film assai interessante.
In grado di coinvolgere totalmente lo spettatore, L’Arcano Incantatore, rientra in pieno in quell’ala della filmografia di Avati intrisa di esoterismo, di satanismo e credenze popolari. Un vero e proprio insieme di fattori che hanno permesso di sfornare una pellicola molto buona e che personalmente ha colpito molto per la cura della realizzazione e per le atmosfere assai malsane.
Un gioiello nostrano da riscoprire assolutamente.
“Il demonio non si fa servitore se non per essere maestro”

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Someone  @  04/09/2008 12:55:51
   7½ / 10
Gustoso e ben fatto, come tutti gli horror di Avati.
Atmosfere e tensione non mancano di certo.
Bel film!

1 risposta al commento
Ultima risposta 17/11/2009 15.20.16
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JOKER1926  @  15/08/2008 19:40:17
   3 / 10
Nella classifica dei peggiori Horror di tutti i tempi potrebbe occupare una buona posizione "L'Arcano incantatore" di Pupi Avati.
Film sopravvalutato composto da un cast ( a Mio Parere) mediocre e da una terribile fotografia.
Trama in parte misteriosa (il regista generalmente nei suoi film tira in ballo sempre caratteri religiosi...), le atmosfere della pellicola sono bellissime...
Ma purtroppo tutti questi buoni presupposti si "sfaldano" subito…
Film molto confuso, dialoghi pessimi e totale assenza di tensione…
Inoltre "L'Arcano incantatore" è composto da un ritmo blando che annoia mostruosamente lo spettatore.
L'elemento base degli Horror è ovviamente la tensione, questo Supremo ingrediente è assente in questo film, il regista cerca di spaventare la massa spettatrice con l'aiuto dei ridicoli effetti speciali…
Film pesante, Supremo blocco di lentezza e confusione, sinceramente non trovo pregi in questa odissea di scempiaggini (salvo le belle ambientazioni, la trama e i luoghi come la Biblioteca)…
Ogni pellicola "vive" momenti di esaltazione, ma il film di Avati è letteralmente piatto,povero, semplice, lineare e non entusiasma minimamente…
La parte finale delude (ovviamente) soprattutto sul piano della chiarezza, pellicola troppo confusa, gli episodi (i banali episodi) si accavallano in modo rocambolesco e il tutto non sarà apprezzato dal pubblico…

somberlain  @  22/03/2008 13:45:30
   8 / 10
Film che si contraddisitngue per un'atmosfera unica e inimitabile, oscura ed ancestrale, grazie ad una fotografia ed una scenografia veramente ben curate.
La regia di Avati lo rende un cult del cinema esoterico.

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Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  30/01/2008 23:43:32
   9 / 10
L'arcano incantatore è un piccolo gioiello semisconosciuto del cinema horror nostrano, anche se la definizione di horror non è del tutto adatta, infatti si tratta di un vero e proprio gotico. L'aspetto più riuscito sono le angoscianti atmosfere, che un pò ricordano Lovecraft, e il bel finale a sorpresa. Girato quasi tutto in un castello, riesce a spaventare e a trasmettere una sensazione di disagio con poco, grazie a una sceneggiatura ben scritta e alla superba recitazione dei protagonisti, frutto di un attento lavoro di casting per quanto riguarda i volti. Avati segue un ritmo che rimane costante, tornando a girare nella sua terra natale. Bella la ricostruzione del 1750, ottima la fotografia. Riz Ortolani torna ai bei temi musicali di una volta.

H.D.027  @  26/11/2007 10:30:28
   7½ / 10
L'ho rivisto dopo quasi 10 anni e mi ha fatto lo stesso effetto della prima volta: Film interessante, la fotografia sopra tutto (quanta notte). Certo, i difetti ci sono e si vedono; tutti hanno gia' evidentiato una sceneggiatura un po troppo derivativa. Quello a cui ha puntato Avati e' stato l'effetto "reality" nel senso di trasporre gli eventi come sarebbero potuti andare in una possibile realta' (vedi dialetto marcato, vedi ambientazioni paesane)...cosa che aveva gia' fatto, peraltro, nello stracitato "La casa dalle finestre che ridono" ; aggiungendo quel pizzico di oniricita' e soprannaturale. Non sara' certo un capolavoro, ma una visione non fa mai male.

...quella libreria...spettacolare

FORZA NAPOLI  @  12/11/2007 15:46:20
   2 / 10
L'ARCANO INCANTATORE E' UN FILM MALRIUSCITO, LA TENSIONE E' INESISTENTE NEL VERO SENSO DELLA PAROLA, FILM LENTISSIMO, CONFUSO E POVERO.
LE AMBIENTAZIONI SONO BELLE, MA PURTROPPO BISOGNA GUARDARE ANCHE ALLE RECITAZIONI CHE SONO PIETOSE, LA TRAMA E' BUONA, MISTERIOSA MA POI NEL FILM NON VIENE ELABORATO NIENTE.
IL FINALE DEL FILM E' RIDICOLO, E , SOPRATTUTTO POCO CHIARO...

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  03/07/2007 11:56:48
   7 / 10
Film veramente interessante di Avati. La prima parte è stentata e lenta, ma si riprende brillantementefino al buon finale.
E' un'opera insolita che merita davvero di essere vista.

palli  @  18/05/2007 18:18:37
   8 / 10
bellissime le ambientazioni che rendono veramente l'atmosfera carica di mistero e inquitudine , grande fotografia.
a tratti lento ma con un trascurabile sforzo si arriva alla fine del film senza esserne delusi.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  23/04/2006 22:19:26
   5½ / 10
Il difetto principale di questo film risiede nella lentezza. Sono almeno sei mesi che ho intenzione di vederlo, ma le due volte precedenti mi sono fermato sempre ai primi dieci minuti. Non c’è due senza tre e infatti sono qui a commentarlo. Passato il primo quarto d’ora, la vicenda è appassionante, anche grazie alla buone atmosfere create e quindi si riesce a digerire la lentezza. Poi però si arriva ad un finale che poteva essere fatto decisamente meglio. Considerando tutte queste componenti, il 5,5 credo rispecchi appieno il film.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR bellin1  @  09/04/2006 01:15:11
   6½ / 10
interessante come fotografia, un po' lento.....piu che sufficiente!!il paesaggio dove si consuma la trama e' veramente curato bene ...oscuro, inquietante , antico.

Invia una mail all'autore del commento Osiride  @  13/03/2006 22:14:43
   8½ / 10
E' secondo me uno dei migliori film di Pupi Avati. La storia si svolge in un'atmosfera gotica degna dei più bei racconti di Hoffmann.

bacco2  @  10/03/2005 00:12:31
   8 / 10
Esoterico, tenebroso, inquietante... un gioiellino di Avati da vedere assolutamente!

Frogger  @  02/03/2005 21:26:44
   7 / 10
Un'antica e oscura fiaba legata alla magia nera. Realizzato con cura, sembra un dipinto per la bellezza della fotografia. La storia è relativamente poco ritmata, non offre molta suspance, ma è carica di atmosfera allo stato puro. Vale la pena vedere questo film, perchè secondo me è quasi unico.

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Ultima risposta 16/02/2007 03.08.03
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