la porta sul buio regia di Dario Argento, Luigi Cozzi, Roberto Pariante, Mario Foglietti Italia 1973
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la porta sul buio (1973)

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locandina del film LA PORTA SUL BUIO

Titolo Originale: LA PORTA SUL BUIO

RegiaDario Argento, Luigi Cozzi, Roberto Pariante, Mario Foglietti

InterpretiAldo Reggiani, Laura Belli, Mimmo Palmara, Alberto Atenari

Durata: h 3.42
NazionalitàItalia 1973
Generehorror
Al cinema nell'Agosto 1973

•  Altri film di Dario Argento
•  Altri film di Luigi Cozzi
•  Altri film di Roberto Pariante
•  Altri film di Mario Foglietti

Trama del film La porta sul buio

Mini-serial di 4 film tv. "Il vicino di casa" (Luigi Cozzi): due giovani coniugi si trasferiscono con il loro figlio appena nato in una nuova abitazione sul litorale laziale. Il loro vicino di casa è un pazzo che ha da poco commesso l'omicidio di sua moglie. "Il tram" (Dario Argento alias Sirio Bernadotte): un commissario di polizia indaga sul misterioso assassinio di una ragazza uccisa nel vagone di un tram,durante una corsa notturna. "La bambola" (Mario Foglietti): dopo l'evasione di un paziente schizofrenico da un manicomio, una ragazza viene uccisa, un'altra ragazza è invece pedinata da un misterioso individuo. "Testimone oculare" (Dario Argento e Roberto Pariante): una donna racconta alla polizia di aver assistito ad un omicidio. Ma nessuno le crede perché dell'accaduto non è stata rinvenuta alcuna prova.

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Voto Visitatori:   7,35 / 10 (17 voti)7,35Grafico
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Voti e commenti su La porta sul buio, 17 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Alpagueur  @  05/01/2021 20:55:09
   7½ / 10
Mi ci sono voluti diversi mesi per guardare completamente "La porta sul buio" (Door into Darkness). Il problema è stato il primo episodio, è iniziato in un modo così noioso che ho perso interesse. Ma dopo diversi mesi ho preso coraggio e ho guardato rapidamente tutte e quattro le parti, cosa che sono felice di aver fatto finalmente.
"Il vicino di casa"
Questo non è stato il primo lavoro di regia di Luigi Cozzi (era l'oscuro "Il tunnel sotto il mondo" del 1969), ma non inizia bene. I primi 15-20 minuti sono davvero dolorosi da guardare, con molti problemi di ritmo. Non ha aiutato il fatto che lo stile fosse irregolare, le immagini molto economiche e la sceneggiatura non sembrava essere stata costruita con tanta cura. Ma quando finalmente è successo qualcosa, la scoperta di un omicidio, non si è fermato. È fondamentalmente una reinterpretazione de "La finestra sul cortile" di Hitchcock, con Mimmo Palmara come eccellente sostituto di Raymond Burr, e un finale che prende spunto da quello del gatto nero di E.A. Poe (non si contano i film thriller/horror ispirati a questo racconto, soprattutto per quanto riguarda l'epilogo...a quando è un gatto che miagola, a quando la suoneria di un orologio che improvvisamente si mette a squillare, a quando un bambino che si mette a a piangere nel momento meno/più opportuno etc.). Altra citazione è "Il cervello di Frankenstein", film comico del 1948, film che i due protagonisti (Luca e Stefania) guardano in televisione mentre sono senza luce in casa, prima di scoprire il fattaccio al piano di sopra. Ma è ancora l'episodio più debole, però tutto sommato un debutto ufficiale competente del nostro caro signor Cozzi. Direi un 6 e mezzo.
"Il tram"
Argento è tornato dietro la telecamera in questo episodio (firmandosi come Sirio Bernadotte per non sminuire la propria immagine apparendo come regista di mediometraggi per la televisione), che molti considerano essere il migliore (a mio modo di vedere non lo è). Una ragazza viene scoperta pugnalata a morte in un tram e l'ispettore Giordani (un simpatico e perspicace Enzo Cerusico) cerca di capire chi avrebbe potuto ucciderla davanti a 6-7 persone senza essere notato da nessuna di loro. Non è una storia spettacolare, ma è una prova solida che Argento è un genio (sì, lo è ancora). La recitazione è probabilmente la migliore della serie, e il mistero non è fantastico ma ha alcune idee meravigliose e semplici che appartengono alla migliore tradizione del giallo (per es. quella del 'particolare che non torna', con la ripetizione in notturna dell'esperimento con la trappola dell'interscambio), però il movente è davvero troppo scontato e l'assassino facilmente indovinabile proprio per una questione di posizionamenti (il commissario Giordani arriva a scoprire chi è solo perchè stava vicino alla vittima in quei 15-20 secondi di black-out). Buone anche le prove recitative del cast di supporto (Pierluigi Aprà, Paola Tedesco, Emilio Marchesini). Direi un 7.
"Testimone oculare"
Si dice che sia stato diretto da Roberto Pariante, ma le voci dicono che sia Cozzi che Argento abbiano fatto ampie riprese per questo thriller molto efficace. Una donna, Roberta (Marilù Tolo), quasi investe con la sua macchina una ragazza rientrando a casa durante una notte buia su una remota strada di campagna. La ragazza viene colpita e muore davanti a lei, e allo stesso tempo l'assassino (vestito con un cappotto e un cappello neri) esce dall'oscurità e sembra voglia ucciderla cercando di spararla con una pistola. Quando arriva la polizia, non ci sono prove dell'omicidio e Roberta pensa che stia diventando pazza. Lo stesso assassino cercherà poi di buttarla sotto un una corriera ma nessuno le crede. Storia classica con molta tensione, ma forse un po' prevedibile. Il finale non è stato una sorpresa, ma comunque non è un brutto episodio. Certo il movente anche qui è decisamente inflazionato, e considerata la doppia telefonata anche l'assassino facilmente intuibile, ma ho trovato interessante e inquietante il dialogo attraverso la finestra della camera da letto tra Roberta e il marito e anche la coincidenza dell'arrivo tempestivo della polizia è stata una buona soluzione narrativa, Come nei precedenti due episodi, anche qui ci sono diversi piani sequenza alternati a primi e primissimi piani e dettagli di oggetti apparentemente insignificanti, come nel tipico stile argentiano. E alcuni stacchi inquietanti ai diversi angoli della casa prima dell'irruzione finale. Direi un 6 e mezzo.
"La bambola"
L'ultimo episodio è diretto da Mario Foglietti è un progetto molto irregolare che soffre di più per essere un po' tirato. La storia è buona, ma forse non sufficiente per essere raccontata in un'ora. Un paziente scappa da una clinica psichiatrica (tutto ciò ci viene mostrato attraverso simpatiche e inquietanti riprese in POV). Un bell'uomo dall'aspetto misterioso arriva in una piccola città e inizia a seguire una ragazza dai capelli rossi, questa viene uccisa e lui inizia allora a seguire un'altra dai capelli rossi, la salva da un episodio di taccheggio (il furto di una bambola all'interno di un negozio di giocattoli) e la costringe a farlo entrare nel suo appartamento...ovviamente c'è un mistero in tutta questa storia, e ancora una volta puoi percepirlo, ma funziona ancora. E' il più sottovalutato dei 4 episodi, ma nonostante tutto sicuramente il mio preferito, perchè ci ho trovato dentro molte similitudini con altri gialli da me molto apprezzati. Già la premessa introduttiva di Argento rispetto agli altri tre è molto più inquietante: "Guardate tutta questa gente, che cammina, si agita, si muove, quante di queste persone, uomini e donne, hanno drammi, storie segrete, alcune sepolte nelle loro solitudini e nel pudore della vergogna, altre esplosive, ammalianti, altre ancora incapsulate ma pronte ad esplodere al primo trauma, al primo conflitto...il nostro film racconta appunto la storia di un'esplosione, di un cervello malato che si aggira in una cittadina, apparentemente normale, da nulla, ma in realtà incandescente, pericoloso, ad un solo scopo, uccidere, ma seguite bene la storia, con molta attenzione, non crediate di aver capito subito, avrete una grossa sorpresa nel finale e vi sfido a indovinare, prima che il film termini, chi è l'assassino". Nella parte finale mi ha ricordato molto quella pubblicitaria del suo "Tenebre" del 1982 (quando rivolgendosi agli spettatori dice "vi sfido a indovinare chi è l'assassino"). Ma ci sono diversi altre cosette interessanti, almeno per me. Una per es. è la fuga iniziale dall'ospedale psichiatrico in POV (che mi ha ricordato molto il prologo di "Halloween la notte delle streghe" di Carpenter anno 1978, con la tanto decantata soggettiva iniziale dell'assassino in piano sequenza ma anche la scena dell'aggressione all'infermiera in "Trauma" del 1993, anche quella in soggettiva). L'altra è appunto l'ambientazione ospedaliera, con tanto di trauma infantile scatenante e di psicodramma (negli altri 3 episodi invece non abbiamo alcun trauma infantile, che in un giallo che si rispetti e che voglia lasciare un segno a livello emotivo è fondamentale). Poi un'altra soggettiva a livello del pavimento verso la fine con la ricerca ossessiva della bambola attraverso tutta la casa (andito con i cocci del vaso, cucina, soggiorno, fino a fermarsi alla poltrona e alla mano penzolante di Daniela), partendo da un paio di inquadrature della cittadina prima, della finestra poi e ancora del gabbiotto dell'ascensore, tutte in campo lungo e campo totale. Ancora l'ottima interpretazione di Robert Hoffmann, nei panni dello 'psicopatico' misterioso, ambiguo, così come l'anno prima (1972) in "Ragazza tutta nuda assassinata nel parco" di Alfonso Brescia e l'anno seguente (1974) in "Spasmo" di Umberto Lenzi, un ruolo che sembra quasi confezionato su misura per lui (!). Non sembrano esserci veri momenti di suspense, salvo durante la scena di Elena nella sartoria, e la tensione sembra praticamente assente per tutta la durata del film, ma questa 'apparente' mancanza di tensione però viene ampiamente compensata dall'accumulo progressivo di mistero che circonda le figure di Elena, Daniela e appunto di questo enigmatico dottore che se ne va in giro a stalkerare ragazze dai capelli rossi e con una valigia il cui contenuto resterà sconosciuto fino alla fine. La paura esplode definitivamente quando il dottore parla a Daniela di questo "piccolo mostro" che gli aveva rubato la bambola da bambino, e che sembra decisamente collegata al trauma infantile del pazzo evaso dall'ospedale all'inizio. La sceneggiatura è stata studiata per creare nello spettatore l'illusione di assistere ad un certo svolgimento dei fatti (con continui elementi di depistaggio come per es. la foto usata dalla polizia per cercare il maniaco), ricorrendo ad un montaggio ingannevole e all'uso di soggettive tipiche di Argento, ma il cerchio si chiuderà perfettamente negli ultimi 5 minuti con quella "grossa sorpresa nel finale" di cui ci aveva parlato lo stesso Argento nell'introduzione. Usando la psicologia inversa (allontanandosi dagli elementi forzati di depistaggio come la foto di cui sopra) si potrebbe anche risalire all'assassino, certo è che la sua individuazione non è così facile come sembra. Più che altro è difficile risalire al trauma scatenante. Lo stesso psichiatra direttore dell'ospedale (l'onnipresente per l'epoca Umberto Raho) non ne era a conoscenza dato il soggetto molto poco collaborativo, e la sua fuga improvvisa è stata l'occasione quasi insperata per scoprirlo, attraverso una sostituzione di persone e uno shock indotto per risalire alle origini e alle motivazioni di tale follia. Ciò ha portato a una sorta di 'gara' fra il commissario della polizia (Gianfranco D'angelo), in procinto di beccarsi un simpatico raffreddore, e i medici ospedalieri per arrivare per primi al pericoloso soggetto e questa competizione non ha fatto altro che confondere ancora di più le idee allo spettatore. Intuizione geniale. Mi sono piaciuti davvero il trauma e il movente, finalmente ho respirato una storia drammatica di fondo da giallo serio. Un altro film che mi ha ricordato questo mediometraggio è stato "I tre giorni del condor" (1975) di Sydney Pollack, con Hoffmann che cerca disperatamente una donna sola per potersi insediare nel suo appartamento dopo la 'fuga'. Direi un 7 e mezzo bello pieno.
Quindi, è valsa la pena aspettare per vedere interamente "La porta sul buio". Il primo episodio è il più debole, ma comunque buono. L'episodio di Argento è di alta classe, un'idea originale e ha tocchi di ciò che il pubblico vedrà in seguito in "Profondo rosso" (comprese le sonorità piano/jazz di Giorgio Gaslini), mentre l'ampio utilizzo di piatti e percussioni in "Testimone oculare" ricordano molto lo score iniziale composto da Ennio Morricone per "Quattro mosche di velluto grigio". Gaslini fa complessivamente un lavoro molto buono quindi con le musiche qua e l'episodio della bambola, col suo alone di mistero, i manichini tutti al posto loro nella sartoria e il trauma infantile, che farà esplodere tutta in una volta in maniera devastante la follia dell'assassino (rimasta fino ad allora repressa), anticiperà di appena un anno l'ottimo psicothriller di Lenzi.
Voto finale 7.5 forse un po' alto ma l'episodio della bambola merita davvero. Non è casuale che il soggetto e la sceneggiatura siano di Mario Foglietti (così come la regia), questo signore aveva già scritto il soggetto per le quattro mosche di Argento due anni prima, e aveva collaborato alla sceneggiatura insieme al regista romano. Considerato che per le me le quattro mosche hanno la sceneggiatura più solida e interessante fra tutti i film di Argento, alla fine non mi devo sorprendere più di tanto. Poi quel piano sequenza iniziale (dalla stanza del manicomio alla strada) è davvero intrigante e l'assassino è...

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  15/02/2019 01:26:45
   7 / 10
Finalmente sono riuscito a trovare questa miniserie prodotta per la televisione da parte di Darione Argento all'inizio degli anni 70.
Concordo sul fatto che adesso minifilm di questo genere sono assolutamente improponibili, hanno il loro fascino (soprattuto per chi ama quel periodo cinematografico) ma sono un pò invecchiati male.
Il primo della serie è abbastanza inquietante all'inizio e l'ambientazione è la classica dei thriller dell'epoca, la regia è fatta bene e la tensione è persistente grazie alle bellissime colonne sonore. Il Finale è un pò banale, voto 7.
Il secondo minifilm invece non mi è piaciuto per niente, già la trama non mi ha convinto e la sceneggiatura è piena di buchi, di tensione non c'è ne e ci lascia con un finale un pò scontato e debole, peccato perchè dietro alla cinepresa c'è proprio Argento. Si salvano solo le intepretazioni degli attori, voto 5.
"La bambola" invece è quello che sorprendetemente mi è piaciuto di più, bella la fotografia e la scenografia, l'ambientazione finale nella casa è claustrofobica e non da via d'uscita, la sceneggiatura rispetto ai primi due episodi è più lineare e con meno buchi. Sorprendente il finale, peccato che Argento ci sveli un pò tutto all'inizio. L'intepretazione degli attori, (tranne l'attore principiale) è un pò scadente, la Mara Venier non ci stava proprio, voto 7 e mezzo.
L'ultimo episodio diretto da Argento (anche se è firmato da Pariante)è bellino, si vede il tocco D'Argento, il misterioso individuo che parla al telefono con voce sibilata e i famosi guanti neri non possono non ricordare il regista. L'atmosfera del film è ansiogena e angosciante, l'inizio è bello, più passa il tempo più diventa enigmatico, la minaccia di pericoli incombenti sulla povera protagonista sono palpanti. Peccato per il finale, troppo scontato, a mio avviso il più scontato dei 4 minifilm, voto 7
Nel complesso nulla di eccezionale, però l'impressione è stata positiva, peccato sia stata fatta una sola stagione.
La media dei 4 minifilm sarebbe un 6 e mezzo, mezzo voto in più va per le carismatiche introduzioni di Argento prima di ogni episodio.

CyberDave  @  01/06/2016 10:52:22
   6½ / 10
Serie di 4 episodi presentata da Dario Argento e fatta per la RAI nel 1973.

Il vicino di casa: A mio parere il più debole dei 4, inizio abbastanza interessante ed inquietante, finisce col diventare abbastanza noioso perchè non succede molto e la tensione via via svanisce. VOTO 5,5

Il tram: Molto più convincente, classico giallo all'italiana, omicidio iniziale ed indagini della polizia, avvincente e con una buona trovata finale. VOTO 7

Testimone oculare: Quello che ho apprezzato di più di questa serie, interessante fin da subito, tiene lo spettatore incollato allo schermo grazie a delle indagini che sembrano non portare a nulla e che fanno credere che l'intera vicenda sia un invenzione, geniale il colpo di scena finale. VOTO 7

La bambola: Interessante vicenda che ha come protagonista uno schizofrenico evaso da un manicomio, non si capisce chi sia davvero la vittima e chi il persecutore, buona la trovata finale. VOTO 6,5

Secondo me una buona serie, ovviamente si vede che era stata realizzata per la RAI, quindi zero sangue, la tensione c'è ma si percepisce solo a tratti.
Per chi ha visto ogni cosa fatta da Argento la consiglio.

alex94  @  16/05/2015 18:17:42
   7 / 10
Miniserie tv presentata da Dario Argento (che dirige anche due episodi) nel 1973,composta da 4 episodi della durata di circa un ora l'uno.
Nonostante questa serie non sia invecchiata benissimo, non riesce infatti più a colpire e a stupire come una volta resta comunque abbastanza interessante,ricca d'idee e spunti originali e ben sviluppati.
Il primo episodio "Il vicino di casa" è diretto da Luigi Cozzi,ed anche se non presenta una trama particolarmente originale è caratterizzato da una buonissima atmosfera,claustrofobica ed inquietante,che permette di seguire con interesse l'episodio.
Buona la regia e la colonna sonora,decente la recitazione.VOTO: 7
Il secondo episodio "Il tram" è diretto da Dario Argento ed è secondo me il migliore,una vera e propria chicca,nella quale un commissario di polizia si trova a dover indagare su un omicidio avvenuto in un luogo piuttosto atipico,un tram.
L'episodio riprende la tematica tanto cara ad Argento (quella del particolare di fondamentale importanza per risolvere il caso che purtroppo sfugge fino alla fine al protagonista) riuscendo, basandosi su questo, a costruire una storia interessante e soprattutto credibile.
Convincente e realistico anche il modo in cui è avvenuto l'omicidio,non è forzato o impossibile...........
Ben caratterizzati anche i personaggi protagonisti.
Ottima la regia che regala allo spettatore delle inquadrature alquanto originali e molto curate,buona anche la colonna sonora e la recitazione.VOTO: 8
Il terzo episodio "La bambola" diretto da Mario Foglietti è secondo me quello meno riuscito,la storia poteva anche essere interessante ma purtroppo viene sviluppata in modo poco coinvolgente,priva di tensione ed atmosfera e per di più caratterizzata anche da un finale abbastanza irrealistico.
Realizzato comunque decentemente dal punto di vista tecnico.VOTO: 5,5
Il quarto ed ultimo episodio è "Testimone oculare" diretto sempre da Dario Argento.
Questo è l'episodio dove è presente la maggior dose di tensione per tutta l'ora di durata si respira un atmosfera minacciosa e di pericolo,fino ad un finale abbastanza prevedibile ma tutto sommato abbastanza riuscito.
La regia e la colonna sonora naturalmente anche in questo caso sono molto buone,convincente la recitazione. VOTO: 7,5
Alla fine è un buon prodotto,nulla d'eccezionale certo,ma sicuramente piacevole ed interessante da vedere,consigliato.

BlueBlaster  @  13/03/2014 01:41:40
   6 / 10
Questa serie di film Tv andava bene negli anni 70 quando i gialli andavano alla grande ma ora sanno inesorabilmente di vecchio, rimangono quindi un ciclo adatto agli appassionati del genere.
Personalmente gli ho trovati recitati male ed il pezzo forte "Il tram" è si interessante ma comunque di mediocre fattura...unica nota a favore è vedere un Dario Argento giovane che presenta i film, gli esordi di un futuro maestro.

C.Spaulding  @  09/07/2012 09:04:59
   7 / 10
Quattro capitoli all'insegna del giallo. Gli episodi più belli sono " il tram " e "testimone oculare". Una serie di film inquietanti che gli amanti di Dario Argento non devono lasciarsi sfuggire. da vedere.

Mastermovies  @  28/08/2011 19:09:33
   7½ / 10
Di paura non se ne parla neanche, ma comunque i 4 film restano molto ben fatti ( soprattutto Testimone oculare e il tram ) anche se sono un pò invecchiati.
Consigliato a chi piace Argento e/o i thriller del periodo.
Da segnalare le belle introduzioni del regista prima di ogni episodio.

Invia una mail all'autore del commento baskettaro00  @  20/09/2010 19:58:19
   7½ / 10
Interessante serie tv formata da 4 episodi, alcuni dei quali diretti da Argento.
"Testimone Oculare", il primo ad aver visionato, non è il migliore nel quartetto ma è un buon film.
Dotato di una storia che regge e ben sviluppata, ha il difetto di

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7+ nel complesso.
"Il Tram"è forse il migliore ed è originale l'idea del tram come luogo del delitto.
Assassino non intuibile, è un episodio che si lascia tranquillamente seguire.
Azzeccato il commissario, in generale voto 7 e mezzo.
"I vicini di casa"è una mezza delusione, è sì un buon film ma non c'entra nulla col giallo, l'assassino si vede in faccia e la seconda parte è molto noiosa, mentre la prima è assai interessante e ben fatta;voto con un 7.
"La Bambola"è il secondo migliore episodio della seria, preceduto dal"tram".
Sarebbe da 7, ma visto il finale, non dico spiazzante ma comunque un bel colpetto lo da, il voto aumenta di mezzo punto.
Questo è un mini-film con ottime inquadrature che ho molto apprezzato.
Voto con 7 e mezzo anche qui.


Ve ne consiglio la visione, non sono particolarmente pallosi e la loro durata non supera l'ora, però non aspettatevi morti virulente e ritmi indiavolati, sarebbe sciocco esigerli;)

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  25/08/2010 21:31:04
   7 / 10
Così si restringe la lista dei film di Dario Argento che devo ancora vedere (se non ricordo male sono: "La sindrome di Stendhal", "Il fantasma dell'opera" e "Ti piace Hitchcock?"). La miniserie nel complesso è buona, decido di commentarla per ogni singolo episodio:
IL VICINO DI CASA (6 1/2): L'episodio di Luigi Cozzi è abbastanza interessante, anche se si discosta dagli altri, poiché non è proprio corretto chiamarlo giallo (come sono invece gli altri), ma è in realtà una specie di thriller. La trama è abbastanza buona, anche se in qualche caso inverosimile. Il finale è davvero inaspettato.
IL TRAM (7+): Buon giallo di Dario Argento, che per l'occasione usa lo pseudonimo di Sirio Bernadotte

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LA BAMBOLA (7-): L'episodio del regista Mario Foglietti (che non avevo mai sentito, così come Roberto Pariante) è carino, anche se abbastanza ovvio (forse a causa dell‘introduzione di Dario che dice "penserete di aver capito"). La tensione, comunque c'è, così come negli altri, do cui non è di molto inferiore.
TESTIMONE OCULARE (7): Quest'episodio è stato accreditato a Roberto Pariante, ma in realtà è stato diretto da Dario Argento. E' la terza volta che indovino l'assassino

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Un film davvero interessante, secondo solo a "Il tram", che afferma di ispirarsi a un fatto veramente accaduto. Anche qui c'è tensione e il finale è davvero interessantissimo e chiude molto degnamente una serie che mi ha lasciato complessivamente un'impressione positiva.

vodici  @  10/09/2009 21:57:25
   6½ / 10
Anche se al giorno d'oggi, questi cortometraggi NN sono proponibili in nessun modo, debbo dire che mi hanno affascinato. Molto bene!!!!

xanter  @  20/04/2009 03:54:56
   6½ / 10
Nel complesso più che sufficiente per questi 4 episodi anni '70 targati Argento.
Da calcolare che a quei tempi i mezzi a disposizione erano scarsi e che la scelta degli attori, con conseguente recitazione spesso mediocre, non è mai stata un punto di forza del regista. Vedere Mara Venier e Gianfranco D'Angelo in un thriller francamente risulta un pò buffo. Per il resto 4 storie abbastanza ben architettate ma niente di eclatante.

VikCrow  @  05/03/2009 15:58:00
   9 / 10
Esempio di come il maestro del brivido sappia rinnovarsi continuamente. La dimostrazione è data da questi 4 episodi. "Il tram" è sicurmanete quello più riuscito, ma comunque tutti sono ben fatti e ben strutturati. Nel complesso un eccellente esperimento, seppur grezzo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  14/01/2008 00:18:34
   7 / 10
Breve escursione televisiva di Dario Argento con quattro episodi da lui prodotti, di cui 2 diretti (il tram e Testimone oculare). Ovviamente essendo un prodotto televisivo, non è molto spinto sul lato della violenza delle scene, ma ogni episodio è strutturato come un giallo classico. Più vicino alle tematiche argentiane e, secondo me, più riuscito "Il tram" con la sua ricerca del particolare mancante mediante la ripetizione dell'avvenimento, abbastanza buono Testimone oculare, sufficiente Il vicino di casa, mentre La bambola mi è sembrato abbastanza prolisso e noioso.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  17/11/2006 15:24:34
   6 / 10
Che voti esagerati! Il mio è un giudizio complessivo, che non è una media tra i voti che dò ai quattro episodi. "La porta sul buio" sono quattro episodi uniti tra loro proprio da "la porta sul buio". Mi è piaciuta l'introduzione di Argento ad ogni episodio (tranne una che spiego meglio poi). In alcuni punti sono eccessivamente lenti (qualche episodio più breve sarebbe andato meglio), poi gli attori (l'unica eccezione viene dal "misterioso individuo" del terzo episodio)-un classico di Argento-stonano parecchio.
Nel dettaglio:
- Il vicino di casa 5
Ha il difetto che non decolla mai e rimane lento per tutti i 50 minuti di durata. Si sveglia un pò sul finale

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER, però ha molti aspetti della trama buttati lì tanto per far tornare tutto alla fine. Faccio qualche esempio:

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- il tram 5+
E' un pò stupido come episodio e poi si focalizza sul post-omicidio. Ad esempio:

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- la bambola 6


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER Ad ogni modo, è tra i promossi.
- testimone oculare 6,5
E' l'episodio che ho preferito, anche perchè è a diretto contatto con il lato psicologico.

5 risposte al commento
Ultima risposta 11/12/2006 17.36.09
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Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  04/09/2006 11:40:11
   8½ / 10
finalmente sono riuscito a vedere questi 4 episodi ! bello veramente bello , la mano del maestro del cinema horror italiano e non solo , si nota anche se e solo una serie televisiva. il vicino di casa e la bambola sono i due episodi che mi sono piaciuti di piu', cmq bello davvero !

2 risposte al commento
Ultima risposta 05/01/2021 17.31.30
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clone 1975  @  24/08/2006 22:07:24
   10 / 10
ho recuperato 3 episodi su 4,quello d cozzi mi manca,devo dire che la bambola forse è quello che m è piaciuto d più,cmq per essere una seria tv , è bella tosta,del resto DARIO nn ha bisogno d ulteriori spiegazioni

1 risposta al commento
Ultima risposta 25/08/2006 13.42.31
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BobRobertson  @  17/08/2006 13:52:48
   8½ / 10
Questa serie di "minifilm" appartengono ad una serie televisiva x la rai prodotta da argento stesso.
si trattava di 4 episodi con un fulcro komune: il thriller.
questi sono i titoli dei 4 minifilm della serie:

-IL VICINO DI CASA diretto da luigi cozzi
-IL TRAM diretto da sirio bernadotte (pseudonimo di dario argento)
-TESTIMONE OCULARE diretto da roberto pariante ma iniziato da argento
-LA BAMBOLA diretto da mario foglietti

io qui non voglio valutare un singolo episodio ma la serie nella sua interezza che merita davvero la visione!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
inoltre voglio sottolineare ke " la porta sul buio è disponibile in dvd d'importazione (germania) compatibile con i nostri lettori e con un audio interamente in italiano!!!!!!!!!!!
io ho avuto la fortuna d riuscirlo a trovare, calkolando ke si trova in tiratura limitatissima: solo 3000 copie!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
è stata una fortuna avere, oggi kome oggi, la possibilita' di rivedere questa bellissima serie ke era stata dimentikata kol tempo e mai prodotta neanke in vhs.
pekkato x alkuni limiti: l'audio totalmente in mono e la qualita' video alquanto skadente (infatti i film non sono stati rimasterizzati, ma trasferiti in dvd direttamente dal nastro).

cmq "la porta sul buio" resta una serie indimentikabile, anke se skonosciuta ai più, e un vero fan del "maestro del brivido" non puo' assolutamente lasciarsela scappare!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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