Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Trai i titoli meno celebri di Rossellini, stroncato dalla critica al tempo della sua uscita e poi parzialmente rivalutato negli anni, è un dramma del tradimento in cui si respira un'atmosfere sulfurea dall'inizio alla fine e dove echi stilistici espressionisti fanno capolino nel racconto. La Bergman è come di consueto insuperabile nel trasmettere i tormenti dell'anima ma il film è in certi passaggi sbrigativo, e si dimentica per strada la figura dell'amante, come se non interessasse a nessuno ( e forse è così ). Visti i vertici registici cui ci ha abituato Rossellini, questo lavoro è giusto catalogarlo tra i suoi secondari.
Un film da leggere sotto il suo contesto storico. Visto oggi appare poco credibile il comportamento della Donna, purtroppo i tempi sono cambiati e la separazione oggi è vista come una soluzione buona per entrambi i partner. In questa pellicola di Rossellini invece il tutto si vive nell'incubo. Aiuta nel coinvolgimento sia la bravissima Bergman, al suo ultimo lavoro con il regista Italiano, quanto la colonna sonora.
Da quel che ricordo, uno dei film piu' cupi e complessi di Rossellini, probabilmente fin troppo innovativo anche per l'epoca, ricco di intuizioni psicologiche. Un film che devo assolutamente rivedere, se non altro perchè fu un fiasco all'epoca, non venne capito neanche dalla critica, ma a distanza di sessant'anni se ne parla ancora molto, specialmente nelle riviste specializzate. Un ruolo difficile e sofferto per la Bergman, all'ultimo film con il regista prima del divorzio che sancì il suo discusso ritorno a Hollywood con "Anastasia"