l'amore tradotto (2003)

In questo film non si salva quasi niente, solo Scarlet Johansson e Bill Murray. Sophia Coppola ha messo su una sceneggiatura veramente stupida e insipida, giustamente premiato agli Oscar, giacché là vengono premiati solo cose simili.

Non scomoderei grossi termini come incomunicabilità o disagi esistenziali, chè attribuire ad opere grandi tematiche è sempre un ottimo modo per banalizzare ed omologare.
Lost in translation è solo un dimesso campionario di pezzi di vita che tutti abbiamo vissuto, fatto con discrezione e poca verbosità, senza troppo soffermarsi ad analizzare o a comprendere.
Notti insonni passate a pensare di aver fallito nella vita, alla ricerca di un passatempo che ci tenga impegnata la mente e poi la leggerezza che coglie il cuore quando ci si rassegna di non poter dormire e si è quasi giustificati a restare svegli, anche perché la vista delle lenzuola e la posizione orizzontale ci terrorizza.
Quel senso di estraneità di tutte le grandi città straniere, nelle quali siamo solo presenze impalpabili e di passaggio, dove la notte è già cominciata quando arriviamo e certo non finisce quando decidiamo di andarcene.
E quella sensazione rapida ed effimera di esserci innamorati, un'impressione che arriva sempre postuma, quando è troppo tardi, quando ripercorriamo momenti trascorsi e cominciamo a dare loro un valore, ma che è solo, per l'appunto, un'impressione, menzognera perché l'amore, a volte, è solo un malcelato bisogno di rimediare alla solitudine.
Il Giappone è l'ambientazione perfetta: una storia lunga quanto la nostra e una cultura che non ha niente da invidiarci, sembrano rase al suolo in una Tokyo tutta grattacieli e insegne luminose, veri totem della città.
I suoi abitanti sono i turisti per antonomasia: scappano in città lontane per fotografare antichi monumenti dei quali gli attuali detentori non sono più degni e lasciano a casa un mondo perfetto e funzionante, nel quale solo loro si integrano alla perfezione; depositari di una formula vincente che ci è incomprensibile, tant'è che se proviamo a tradurla si perde gran parte del senso (Lost in translation, appunto), perchè conciliare due mondi opposti è pura astrazione. Eppure i giapponesi, di tanto in tanto, scappano.
Forse anche loro sentono il bisogno di città in cui in qualche modo – facendo un bagno di notte in una fontana, per esempio – si può diventare protagonisti.

Una media così bassa mi rattrista. Vedere addirittura alcuni 3 per questo film mi sembra ingiusto e ignorante.
Questo film, nonostante la confezione, ha poco di commerciale, poco della classica commedia e ancor meno della classica storia d'amore. Ciò deve aver spiazzato qualche c.o.gli.o.ne in cerca della classica ca.ga.tina hollywoodiana infiocchettata.
C'è un Bill Murray in splendida forma, ironico, disilluso, quasi rassegnato che incontra uno spirito a lui affine in Scarlett Johansson, anche lei apparentemente felice, normale ma tremendamente in crisi.
Sembra che non accada nulla nel film perchè entrambi sono già impegnati e perchè sembrano quasi non credere a quel che sta avvenendo.
Due persone che parlano "la stessa lingua" in una città straniera. Forse è per questo che mi trovo così bene con quella persona, perchè è l'unica con cui posso parlare in effetti. O forse c'è qualcosa di più.
L'essere a Tokyo è funzionale alla storia, metafora della solitudine più totale nella gigantesca metropoli più alienante al mondo.
Consigliato a persone con una spiccata sensibilità.

E' proprio vero che a volte è più importante il nome che il risultato...
Come ha fatto ha vincere un oscar ancora me lo chiedo.
Più che un film è una raccolta di fotografie con una buona colonna sonora.
Trama inesistente...
a 35minuti di film ti chiedi perchè ancora non è sucesso niente
a 45minuti di film ti chiedi perchè ancora non è sucesso niente
a 90minuti di film ti chiedi perchè ancora non è sucesso niente
alla fine ti chiedi perchè non è successo niente

Media bassissima per il più bel film di Sofia Coppola.
E' di difficile comprensione sotto certi aspetti certo, ma pensavo che il pubblico avesse un minimo di buon gusto e più di una decina di neuroni nel cervello.
La fotografia e la regia è delicata, sublime e ben calibrata.
La Johanson è maestosa e Murray è fantastico, raccontare le vite di due personaggi così ben caratterizzati non è per niente semplice.
Come al solito il titolo italiano centra ben poco rispetto al titolo originale che è certamente meno esplicito e di ampie vedute rispetto allo scialbo e squallido:"l'amore tradotto".
A mio avviso, un appassionato di arte cinematografica deve concedere a questo film almeno due o tre visioni, per la plebe invece, il mio consiglio è di non commentarlo affossandone la media.

L'amore tradotto?.....secondo me era meglio "L'amore depresso"!!!!

ho spento dopo mezz'ora con un certo disappunto. sarà che, per sottolineare la diversità di culture, il film mostra gli aspetti più grotteschi della cultura cinese, sarà che non sopporto figure autocommiserative che si sentono "lost" in un altro ambiente. sarà che sono appena stato in giappone... il film mi sembra un'americanata delle peggiori.

unica nota positiva. le facce di bill

Entrambi annoiati e insoddisfatti delle proprie vite, un maturo attore hollywoodiano e una giovane laureata in filosofia si incontrano in un albergo giapponese. Tokyo funge da situazione insolita (e per certi versi estrema) che dà l'input per un incontro destinato a lasciare il segno. Purtroppo non si può dire lo stesso del film, permeato da una noia sconfinata e privo di un vero climax nonché di un solido messaggio di fondo.

Uno dei quei film che fanno emergere la superficialità con cui molti (i più) si approcciano al cinema e di riflesso il loro totale analfabetismo emotivo. Non capisco come si possa restare indifferenti di fronte all’accortezza e alla delicatezza con cui la Coppola tratteggia un sentimento nobile e puro come quello che nasce tra i protagonisti, alla verità con cui fa emergere la loro solitudine, senza perdere di vista una satira garbata sugli isterismi di una Tokyo ripresa in tutta la sua straniante frenesia. Murray è magnifico per come riesce a rendere comico lo smarrimento del suo personaggio attraverso pochi cenni del volto, come solo i grandi comici sanno fare. Sono questi i veri film romantici, non “Titanic”.

Catapultati in una città alienante come Tokio, una ragazza appena sposata, ma incerta sul suo futuro, e un affermato attore in piena crisi di mezza età, affrontano insieme le stranezze di una cultura così lontana e spesso incomprensibile. Incontri casuali favoriti dalla comune insonnia, diventano appuntamenti organizzati per sopravvivere alla solitudine, e per fuggire dalle tristi riflessioni sulle loro vite. Tra i due nasce immediata una complicità, che li rende l’uno indispensabile all’altro.
La scelta di proporre un amore puro, platonico ci risparmia i soliti cliché della commedia romantica, e ci trasporta in una dimensione paradossalmente più intima e sincera. La bellezza del film è nell’atmosfera che si respira, non tanto quella evocata dalla frenesia e dalle luci nipponiche, quanto quella creata dagli sguardi dei due protagonisti, eccellenti nel dare vita a personaggi che non parlano molto, ma che comunque sentiamo molto vicini. La festa con gli amici giapponesi,

SPOILER, la nottata trascorsa a chiacchierare in camera, il pranzo al ristorante, sono frammenti di vita tanto intensi da rendere più che credibile il saluto commosso tra i due: ad un primo addio, fugace e formale tra le mura dell’albergo, segue un addio, che il caso ha concesso loro, sincero ed emozionato, un abbraccio che rivela la profondità e l’importanza di quanto creato in una settimana trascorsa insieme.
Le ultime parole che i due si scambiano, incomprensibili, lasciano il finale aperto, e mi piace pensare che entrambi, tornati alle loro vite, manterranno immutato il ricordo di una condivisione così profonda e sincera, senza nostalgia, senza il bisogno di rincontrarsi, ma nella consapevolezza che quell’incontro fortuito è servito a ridare un senso alle loro esistenze.

Innanzitutto l'Oscar... mah!
Poi Scarlett Johansson, incapace come sempre di trasmettere qualcosa (se fosse un uomo, forse sarebbe Keanu Reeves?)
Poi Murray, che di per sè è un attore meraviglioso e che con le giuste sceneggiature può tirar fuori cose eccezionali (Groundhog Day resta tra i miei film preferiti)... e qui sembra narcotizzato.
Quel che succede in questo film mi lascia perplesso (e il finale mi lascia basito). Ed è pure noioso.

Eravamo in due vedere questo film, io e mio fratello. Eravamo convinti di vedere un bel film interessante, anche attratti dalle recensioni entusiastiche, invece mio fratello si è addormentato dopo una ventina di minuti, io invece ho resistito fino alla fine facendomi però due p.al.l.e quanto una capanna. Sinceramente l'ho trovato noioso, per nulla divertente e non si capisce dove vada a parare. Questo è il mio modesto parere, se non vi ho convinto, chiedete a mio fratello.....

Questo è un film difficile, e ho l'impressione di non averlo apprezzato quanto dovevo. Ti lascia senza parole perchè, se da un lato è poetico ed ironico, dall'altro non ho ancora capito dove voleva andare a parare. Sarà un limite mio. Comunque buona regia e grandissimo Bill Murray. Tokio, poi, è stupenda!

Buon film ,molto raffinato e mai volgare. Entrambi i protagonisti sono ok nei propri ruoli...

Un premio oscar???questo è l'esempio di come,ormai, i premi oscar non valgono più un *****.Film di una noia mortale..orribile.

...non mi ha intusiasmato e soprattutto mi chiedo cosa ci sia di originale: che 2 americani si innamorano a tokio? Mah un oscar regalato...

oh! ke storia interessante, qella senza Eventi se non l'incontro tra due solitudini lontane saputa raccontare con stile, quindi con un'ambientazione ke accentua la loro insonnia ai relativi partner amorosi. vicenda ke m'ha ricordato il libro tokyo blues norwegian wood x emozioni amorose ke rimbombano intorno nei paesaggi giapponesi kei protagonisti attraversano.

e mi tiene gli occhi la tensione relazionale trai 2, la delicatezza del loro avvicinamento. qsto film dà il giusto respiro ad una storia avvenuta in poki giorni alla faccia di roboanti storie struggenti dalla maggiore durata reale, d facile fruizione skiacciate nello stesso tempo cinematografico. ama e getta più scontatini, ma soprattutto di genere di fferente da qsto.

SPOILER

Non è, come si vede dai vari voti, un film per tutti i gusti! Devo dire che a me è piaciuto molto! La lentezze di cui molti si lamentano è necessaria a volte per descrivere alcuni momenti di intimità, poichè questo film è essenzialmente una descrizione di due solitudini!
Non importa che lui sia un attore famoso, più all'estero che in patria probabilmente, e che lei sia la compagna di un famoso fotografo super impegnato! E non importa che entrambi siano in una città che è tra le più popolose del mondo. Si può essere in mezzo a 10 milioni di persone e al contempo essere soli!
Loro sono fondamentalmente soli, e all'improvviso, per caso, s'incontrano e scoprono un'attrazione reciproca. Ma sia ben inteso! Non un'attrazione sessuale! Ma bensì un'attrazione di vedute, di ideali, il piacere di vivere la vita in un modo per loro simile in un paese a loro estraneo con una cultura che non capiscono fino in fondo, anche se cercano in tutti i modi d'integrarsi ad essa in maniera forzosa!
Andando in locali notturni, di giochi, di videogame e poi saune, piscine ecc...

Eppure non stanno sempre insieme come può sembrare. Lui "s'impegna" nel suo spot giapponese e lei vaga per il giappone senza una vera meta, come nel breve e bel viaggio a Kyoto, dove vede i due sposi in abiti tradizionali in un mare di petali di ciliegio!

Questo perchè la loro è essenziamente una bella amicizia più che un amore, forzata dalla neccessità di non restar soli forse, ma che piano piano sfocia in qualcosa di più!

Il finale con lui che raggiunge lei in mezzo alla folla e gli sussura qualcosa all'orecchio, senza che lo spettatore ne colga il senso (lasciando quindi una rara libera interpretazione), è un qualcosa di commovente e altrettanto poetico, in un cinema sempre meno attento ai sentimenti puri e più attento all'effetto spettacolare a tutti i costi!

Le riprese sembrano fatte quasi tutte senza l'ausilio di una vera e propria regia fotografica, rendendo il tutto molto "normale", quasi come se non ci fosse nessun artificio particolare!

La regia è ottima e molto sensibile sull'argomento, cosa che si vede nei rari casi in cui il regista e lo sceneggiatore sono la stessa persona...

Bisogna forse essere nello spirito giusto per affrontare la visione di questo film molto più sensibile e attento, di quanto non possa sembrare ad una prima visione "mordi e fuggi", magari perchè convinti ad vederlo solo su consiglio di amici e conoscenti.

Personalmente ero nello spirito giusto ed è per questo che l'ho trovato molto interessante!

Infine, riguardo alla "polemica" sull'Oscar alla sceneggiatura, devo dire che la cosa non m'interessa granchè! Ci sono film insulsi che hanno preso 10 Oscar e film meravigliosi che non ne hanno vinto neanche uno!!

Bello...davvero bello questo film di Sofia Coppola. Meritata la statuetta per la sceneggiatura ( sicuramente non grazie al padre come qualcuno ha malignato).
Si riescono più che intuire...a sentire sulla propria pelle i sentimenti di amore e di complicità tra due persone. Una carezza, un tocco sul piede, uno sguardo, lo stare in silenzio e contemplare i contorni del corpo amato...tutto ciò è espresso con gran stile ed eleganza. Quasi si riesce a toccare quel qualcosa di speciale che nasce tra i due protagonisti...un qualcosa che rimarrà in loro per sempre. Come in Broken Flowers anche qui la pellicola si lascia trascinare da una certa lentezza calcolata, voluta...giusta. E il decollo del film sta proprio qui paradossalmente. Sentire la vita anche guardando, toccando, sfiorando l'altro. Senza parole inutili...senza parole. L'amore non è forse l'imput di tutto? E tale imput, in qualsivoglia luogo dell'universo, non si perde mai....ma affiora sempre...come una bolla d'acqua nell'immenso oceano blu.
Bill Murray è fenomenale. Meritava l'oscar..ma gli è stato preferito Sean Pean interprete del film di Clint Eastwood. Non metto in dubbio le doti artistiche del grande Sean...ma probabilmente è più semplice vincere la statuetta quando fai film altamente drammatici invece che commedie leggere ma molto molto significative.

Film senza sceneggiatura (premio Oscar?!? Non sarà mica perchè Sofia è la figlia del noto Francis Ford Coppola.....), senza dialogo e tra l'altro non traduce proprio nulla.
Non capisco cosa ci sia in questo film.
Grottesco

Non bisognerebbe mai confrontare le proprie aspettative con l'impressione reale del film. Purtroppo succede spesso, anche questa volta la delusione è piuttosto marcata. Non riesco bene a focalizzare cosa mi abbia resa indifferente, quasi annoiata, so che mi è parso un film senza decollo, piatto, incapace di trasmettere emozione, così l' attesa che finalmente la storia prendesse il volo, si è conclusa invano sui titoli di coda.

L'immagine che il film trasmette dei Giapponesi è veramente poco generosa, non credo siano così stupidi.

ho letto commenti molto negativi... c'è chi lo trova noioso, chi privo di spunti.
a me sinceramente è piaciuto molto, non è certo una girandola di emozioni, ma è un film pulito, recitato bene, una storia semplice... quelle piccole passioni che rimangono come una malinconia inespressa...
e poi i giapponesi sono proprio così...

Devo dire che ho visto il film contando sulla comicità di Murray, che è assente se non a dosi microscopiche nel film (forse visto in lingua originale...), il romanticismo velato che la Coppola cerca di trasmettere neanche l'ho notato..diciamo che se la regista voleva rappresentare la "NOIA" c'è riuscita.

Dal padre ha ancora molto da imparare...(ma molto)

Non voglio rompere con i miei commenti... ma mi lascia di stucco la sufficienza (diffidenza) per una storia d'amore tanto casta, pura, reale... nessuna analisi sui personaggi che andrebbero invece affrontati per quello che sono due persone senza habitat, senza radici affettive, che vivono in un terminal (per citare Spielberg) di insoddisfazione, di tristezza... E' un bellissimo film sul bisogno di vivere l'amore, e questo giustifica i tanti premi che ha ricevuto

Mi ero quasi dimenticata di aver visto questo film e siccome non mi succede quasi mai, è segno che non mi ha entusiasmato per niente. Per carità non che sia proprio orribile, però pur avendo una grande predisposizione, pazienza e tolleranza per le pellicole lente, questa mi ha messo a dura prova.
Murray è da 10 comunque. La Johansson mi sta sulle palle da un sacco e non riesco a spiegarmi il perchè...dubito che scenderà dalle suddette!

minkia ke film orrendo, penso ke sia uscito solo xkè la regista è la nipote o la figlia, non mi ricordo bene, di coppola...
due persone ke stanno attraversando ognuno una propria crisi matrimoniale, si conoscono, si piacciono e invece di viversi la storia ke fanno? si deprimono l'un l'altro... forse xkè in fondo non è una vera e propria crisi quella ke attraversano o forse l'attore non era attratto dalla ragazza visto ke poi si porta a letto la cantante del ristorante...
e poi finale banalissimo. dopo ke finalmente si danno un bacio lui parte x gli USA... io a ridere xkè veramente è stata di una banalità assurda
sofia coppola... torna a fare quello ke facevi prima di fare film... cioè nulla!!!!

mi spiace che una regista cosi giovane abbia tutto questo pessimismo sul matrimonio...
il film in se non mi dice molto,mezza delusione

Non capisco tutto il clamore attorno a questo film! Non brutto per carità, ma un po' noiosetto e scontato. Buona l'interpretazione degli attori e l'idea di ambientare la vicenda in una Tokyo ripresa con sguardo freddo e distaccato. La stessa sensazione di freddezza e disagio che trasmettono i due protagonisti nel muoversi in una città straniera. Sicuramente la capacità che ha avuto la Coppola nel trasmettere il vissuto di uno/a straniero, di passaggio, in una cultura così differente la considero la cosa migliore del film.

FANTASTCO ! L'incontro di due solitudini, anche in una grande città ci si possa senitre "SOLI ed ANNOIATI" quando dentro di noi manca qualcosa....
ma da questo incontro nasce qualcosa di bello, sensusle, indefinito, fluttuante è proprio per questo ancora più bello...indicativa la scena quando sono insieme nel letto e lui le sfiora leggermente il piede....l'età non conta quando qualcosa di "bello" ci accomuna....la scena finale poi un capolavoro quel suo susssare qualcosa all'orecchio di Lei che lascia libero arbitrio all'immaginazione dello spettatore....
Triste e magnifico al tempo stesso...BRAVA Sofia ! (a chi non l'ha visto consiglio il Fi m suo precedenee "il Giardino delle Vergini Suicide..)....

Sofia Coppola non sbaglia un film...(ne ha fatti solo 2)...
Il film secondo me ha la capacita' di dire moltissimo al cuore di ognuno di noi pur non usando troppo i dialoghi.Infatti quello che mi ha colpito e'il fatto che i due prottagonisti non di dilungano in interminabili chiaccherate ma invece si comprendono e conoscono attraverso un gioco di sguardi e attegiamenti comuni,che fanno crescere in loro una sorte di legame,secondo me piu'vicino all'amicizia che al vero amore....
Dato che l'ho visto in compagnia di una amica che vorrei diventasse per me qualcosa di piu' ,speriamo che il film porti fortuna....

Nonostante mi abbia lasciato qualche perplessità, vale sicuramente la pena vederlo. La colonna sonora è sempre azzeccata, Bill Murray è davvero bravo ed il finale è molto bello e significativo. Ho come l'impressione che la regista abbia messo nel personaggio di Scarlet Johansson qualcosa (e forse molto più) di autobiografico.

alienante...non c'e' storia,lentissimo,le scene e le battute s'interrompono cosi',ex abrupto,senza un filo logico!le battute non fanno ridere nessuno,ci siamo sciroppati mezz'ora di scena di karaoke...terribile!addirittura si intravedono in alto i microfoni di scena...ma per piacere!non ha lasciato niente,nè a me,nè ai miei "compagni di sventura" che,in massa,hanno abbandonato la sala...no,io no.sono rimasta fino alla fine per assistere impietrita alla fine di bill murray...che peccato...doveva essere disperato.aggiungo una stella solo perchè il film fornisce uno spaccato discreto della realtà e del modus vivendi giapponese,ma nella scelta avrei preferito di gran lunga un documentario.risparmiate i soldi del biglietto!

Troppo noioso! Troppo lento! Insignificante.

Il film è veramente molto bello, da vedere! I giapponesi sono così come vengono rappresentati? Forse un po' troppo...