la migliore offerta regia di Giuseppe Tornatore Italia 2013
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la migliore offerta (2013)

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locandina del film LA MIGLIORE OFFERTA

Titolo Originale: THE BEST OFFER

RegiaGiuseppe Tornatore

InterpretiGeoffrey Rush, Jim Sturgess, Donald Sutherland, Sylvia Hoeks, Philip Jackson, Dermot Crowley, Liya Kebede

Durata: h 2.04
NazionalitàItalia 2013
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 2013

•  Altri film di Giuseppe Tornatore

Trama del film La migliore offerta

Virgil Oldman é un genio eccentrico, esperto d'arte, apprezzato e conosciuto in tutto il mondo. La sua vita scorre al riparo dai sentimenti fin quando una donna misteriosa lo invita nella sua villa per effettuare una valutazione. Sarà l'inizio di un rapporto che scovolgerà per sempre la sua esistenza.

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Voto Visitatori:   7,83 / 10 (213 voti)7,83Grafico
Miglior filmMiglior regista (Giuseppe Tornatore)Migliore musicista (Ennio Morricone)Migliore scenografo (Maurizio Sabatini, Raffaella Giovannetti)Migliore costumista (Maurizio Millenotti)David giovani
VINCITORE DI 6 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Miglior film, Miglior regista (Giuseppe Tornatore), Migliore musicista (Ennio Morricone), Migliore scenografo (Maurizio Sabatini, Raffaella Giovannetti), Migliore costumista (Maurizio Millenotti), David giovani
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Voti e commenti su La migliore offerta, 213 opinioni inserite

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Sbrillo  @  29/02/2016 11:08:12
   8 / 10
visto in terza serata, senza molte aspettative... (io ed i film italiani non ci siamo mai amati) e invece...boom....
questo film mi ha preso dalla prima scena....la curiosità di sapere come andava a finire mi ha tenuto incollato davanti allo schermo nonostante la notte fonda...
che dire??? una piacevole sorpresa....
un grande film di Tornatore che ha tutti i tasselli al suo posto...e che lascia diversi spunti per riflettere...(il bisogno dell'essere umano di avere accanto qualcuno, quello che mi ha colpito di più)
nota di merito anche a Bridges che regge la scena per tutta la durata del film...
consigliato

1 risposta al commento
Ultima risposta 29/02/2016 11.09.44
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alesfaer  @  14/11/2013 01:21:38
   4 / 10
presentato come film grottesco o di fantascienza sarebbe piu' credibile. salvo solo la superba recitazione del buon rush

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Ultima risposta 22/03/2014 08.49.52
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Invia una mail all'autore del commento Bathory  @  05/11/2013 01:28:52
   2 / 10
Una delle summe del cinema di Tornatore, ovvero uno dei più grandi venditori di fumo della storia del cinema italiano.

Bello senz'anima direbbe Cocciante, e nel caso de "la migliore offerta" è una frase quanto mai azzeccata perchè esteticamente il film è assolutamente ineccepibile, ma talmente vuoto e grottesco nei contenuti che il risultato non può che essere disastroso.
Come già accaduto per "La sconosciuta", il desiderio di Tornatore di cercare un finale a sorpresa e ad effetto, fa crollare completamente la pseudo-credibilità che fino a 10 minuti prima del fine il film si era riuscito a conquistare.

Assurda e ridicola la scelta di affidare alla vecchia l'improvvisato e banale "spiegone" (manco fossimo in una fiction di quart'ordine) di una storia che non si regge minimamente in piedi.

4 risposte al commento
Ultima risposta 26/06/2020 21.02.53
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Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  22/07/2013 00:55:08
   3½ / 10
Quando, a circa metà film, avevo capito che mi sarei trovato davanti al remake non autorizzato de

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER(manco fosse il film del secolo...), avrei voluto vedere pezzettini del cervello di Tornatore volare sopra le sedie del cinema.

Perché non si può rovinare un'ora così coinvolgente in maniera così patetica, costruita ed eccessivamente boriosa.

Delusione totale.

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Ultima risposta 22/07/2013 14.11.14
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Invia una mail all'autore del commento lapucciosauro89  @  08/07/2013 23:14:50
   8 / 10
Ottimo film che non ha smentito le mie aspettative, era da tempo che volevo visionarlo. L'unica pecca è la parte centrale del film, piuttosto lenta, ma il colpo di scena finale ricompensa tutto. Interpretazioni assolutamente perfette, il cast è straniero ma è un film italiano a tutti gli effetti e questo fa enormemente piacere considerando la debacle degli ultimi anni...

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Ultima risposta 24/07/2013 16.34.44
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Manticora  @  08/07/2013 14:12:52
   7 / 10
Tornatore, questo sconosciuto, regista volubile, anche nel talento, capace di alternare film drammatici e reali come LA SCONOSCIUTA, probabilmente il suo miglior film, a polpettoni neorealisti come Baària. Purtroppo la migliore offerta dispiega un potenziale che si dipana in una vicenda che nel finale oltre a perdersi in ovvietà, non spiega un bel niente. Se i protagonisti sono bravissimi nelle loro interpretazioni non è un caso, Rush ai suoi soliti livelli qualitativi, un attore che non ha certo bisogno di presentazioni. Donhald Sutherland idem, il vecchio amico( praticamente l'unico che ha) il quale non lo fà certo per i soldi. Jim Sturgess, abile meccanico ricostruttore di meccanismi e riparatore, unico confidente di Oldman.La new entry Sylvia Hoeks ha la presenza magnetica giusta, soprattuto dopo che a metà film compare alla vista. Tutto ciò è purtroppo alla merce di una sceneggiatura che se nella prima parte "spiega" i personaggi, crea l'antefatto e comincia a muoversi nel mondo delle aste, nella seconda alza il livello dell'asticella, ma comincia pericolosamente a perdersi, in situazioni che non risultano del tutto credibili. ( la scena

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Ma se giustifichiamo tutto ciò, e arriviamo alla parte finale in cui la vicenda si risolve

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Comunque la conclusione è "monca" anche perchè manca di spiegazioni, rimane come un quadro, dalla cornice bellissima, ma il dipinto è una crosta mediocre....
Peppuccio, puoi far di meglio di così(spero).

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Ultima risposta 08/07/2013 14.22.56
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Macs  @  16/06/2013 21:34:45
   6 / 10
Sinceramente non mi ha entusiasmato, ci sono un po' troppe forzature e certi comportamenti ai limiti dell'isteria dei personaggi mi hanno irritato: il rapporto tra Oldman e Claire sembra andare all'aria più volte, non se ne fa più niente non voglio vederti mai più, tranne poi tutto torna come prima, dopo appena un minuto. Stesso discorso per Oldman-Robert: a un certo punto del film Oldman si incavola di brutto e gli manda l'assegno, salvo poi 2 minuti dopo rimangiarsi tutto e tornare a collaborare. Ok che gli essere umani sono volubili, ma qui si varca il limite. Mi è piaciuto molto di più "La Sconosciuta", qui Tornatore forza troppo la mano. Si può guardare, ma giusto una volta.

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Ultima risposta 11/07/2013 01.25.20
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pavel  @  07/06/2013 14:35:50
   9 / 10
Che bella sorpresa questo film, grande Tornatore.

Bellissima l'attrice Sylvia Hoeks, incantevole

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Ultima risposta 24/06/2013 17.01.03
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BlueBlaster  @  23/05/2013 01:16:50
   7½ / 10
Non so spiegare cosa abbia di preciso questo film ma, anche io come molti altri utenti, sono stato colpito e affascinato sin dai primi minuti...sarà la raffinatezza sia registica che recitativa che pervade il film, sarà questo sfuggire da un genere prefissato che rende il film quasi grottesco ma alla fine questa pellicola TI PIACE!
Giuseppe Tornatore dirige alla grande con molta cura nei minimi dettagli e molta attenzione nello sfruttare le bellissime scenografie del film....
Storia intrigante e coinvolgente per tutta la prima parte, poi si fa leggermente ripetitiva e scontata (tanto che a metà film avevo già intuito cosa sarebbe successo perché ricorda un paio di altri film) mano a mano che giunge al termine e di conseguenza comincia un pò ad annoiare però questo non intacca troppo l'ottimo risultato finale!
Ovviamente molti meriti della riuscita del film stanno nel personaggio messo in piedi da un formidabile Geoffrey Rush in questo ruolo che gli calza a pennello, da applausi!!!
Il resto del cast può pure andarsi a nascondere perché è solo un'ombra attorno a Virgil Oldman.
Quando si parla bene di un film italiano mi informo a dovere visto che ripudio la maggioranza dei film nostrani, il voto era alto e mi son fidato...che dire la fiducia è stata ripagata e Tornatore ha la mia stima.
Quando avete un paio d'ore di voglia di Cinema italiano (ma neanche si sente) ben fatto non scordate di guardare questo film!

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Ultima risposta 24/05/2013 01.24.42
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max_1974  @  25/02/2013 21:02:31
   8 / 10
Mi è piaciuta molto la trama sottile e raffinata, ma ci sono almeno 3 incongruenze per le quali la sceneggiatura non può dirsi perfetta. Vedi Spoiler.

Le prime due falle logiche sono perdonabili, la terza no e non consente al film, che comunque è decisament su buoni livelli, di ambire all'eccellenza.


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Ultima risposta 11/06/2013 13.29.57
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Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  10/02/2013 20:06:27
   6½ / 10
Mi dispiace andare controcorrente ma questo film mi ha deluso profondamente.
Non posso mettere un voto inferiore al 6 perché lo staff tecnico è di pregio, ma il film in se è una grandissima baggianata.
Sempre in bilico tra il noir e la trama psicologica (???? ma per favore...), in realtà non diventa nell'una nell'altra, restando in una situazione tiepida a tratti esasperante.
Il colpo di scena finale poi non colpisce affatto, ma li si capisce dove il film voleva arrivare. Tornatore continua a voler emulare Leone, continua nella sua (fastidiosa e inutile) ricerca di arrivare alla liricità di Once upon a time in America. E' un film sul tradimento e il volto nel finale di Rush e le inquadrature rimandano immediatamente al capolavoro di Leone, ma questa storia non ha la carica narrativa adeguata.
In generale, è un film che mi ha annoiato e a tratti anche infastidito per le trovate banali per far esternare ai personaggi i propri pensieri (quella di Rush che parla in terza persona con il meccanico è davvero triste). E' un film (troppo) verbale, parlato, blaterato che lascia alla narrazione visiva (troppo) poco. Ma c'è davvero bisogno di lunghe sedute psicologiche per far uscire i pensieri dei personaggi??? Per favore, questa è quasi roba da dilettanti...
I pregi del film invece sono nella capacità di tessere una trama a tratti intrigante, quasi morbosa, claustrofobica con diversi richiami al primo Polanski, nell'ottimo cast di attori e nella sempre curata regia (anche se a volte eccessiva).

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Ultima risposta 15/02/2013 20.36.27
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  23/01/2013 23:00:04
   6½ / 10
Il film è valido tecnicamente, tuttavia l'ho trovato molto lento e privo di coinvolgimento; riuscito invece il finale. Peccato per la presenza di Jim Sturgess, che trovo poco credibile come attore.

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Ultima risposta 13/02/2013 21.42.13
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paride_86  @  23/01/2013 01:01:23
   5½ / 10
Tornatore si butta sul noir e fallisce con un film prevedibile fin dall'inizio, pieno di incoerenze, come:

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Come se non bastasse il finale è inutilmente stucchevole e le musiche di Morricone sono ormai tutte uguali e sembra sempre di sentire un plagio.

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Ultima risposta 04/03/2013 12.54.55
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Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  21/01/2013 20:44:16
   5½ / 10
Solita brodaglia estetizzante di Tornatore, che sguazza nell'autocompiacimento visivo, peraltro nemmeno così accattivante come vorrebbe spacciarlo, ma sostanzialmente sterile, inerte e inutile. Qualche anno fa, con molte meno pretese autoriali, ma con molta più efficacia complessiva, Ridley Scott ha realizzato un buon film da un soggetto simile, "Il genio della truffa", con Nicolas Cage.
Il protagonista, interpretato da G. Rush, è - come in altri film di Tornatore - sovraccarico e debordante. Il personaggio femminile, la "donna misteriosa", risulta assai scialbo e insignificante, davvero così poco affascinante. E, a mio avviso, c'è una ragione: per tutto il film serpeggia una sottile misoginia che erroneamente potremmo associare solo al protagonista, senza invece attribuirla, com'è giusto che sia, all'autore. Fatta questa disamina, ragionare su tutto il presunto resto del film è un'operazione inutile.

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Ultima risposta 24/01/2013 11.38.52
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haika82  @  21/01/2013 13:45:41
   9 / 10
Trama avvincente, intreccio raffinato e un po' sofisticato, un'ottima regia e musiche d'autore inconfondibili sono il valore aggiunto di questo film.
L'ambientazione della storia nel mondo dell'arte e dell'antiquariato rendono l'atmosfera generale ancora più ricca e ricercata.
Il protagonista, affermato banditore d'asta, è un avido estimatore di cimeli e ritratti di cui ama circondarsi collezionando preziose rarità. Ricerca, nella sua vita, l'autenticità e l'emozione attraverso l'arte, unico universo nel quale si sente sicuro e a suo agio, fuori da ogni rapporto umano, contemplando volti dipinti di donne: è l'unico modo in cui riesce ad "amare".
Queste opere acquistate e vendute, autentiche o false, diventano la metafora dei sentimenti umani, sinceri o simulati. Se è così facile, per una persona competente e accorta, quale lui è, distinguere un dipinto da una sua imitazione, così non può dirsi per le emozioni, dove non c'è esperienza o garanzia di autenticità che ci possa salvare e proteggere da una devastante delusione.

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Ultima risposta 21/01/2013 18.37.22
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andreapau  @  21/01/2013 07:35:41
   8 / 10
Tornatore offre una perfetta sintesi di grandissimo cinema, con citazioni di molti dei maestri che lo hanno ispirato.
Messa in scena ineccepibile di una sceneggiatura solida e scorrevole, praticamente priva di inciampi, che appassiona e coinvolge.
Una versione aristocratica delle conseguenze dell'amore, che possono essere fatali.
Una vita trascorsa a costruire un harem di donne imprigionate, onde poterne disporre a proprio piacimento, proprio tempo, assoluta sicurezza e impermeabilità sentimentale, si rivela infine la chiave che apre la porta al non ritorno.
A conoscerne il meccanismo, niente è piu' vulnerabile di una corazza, niente è più facilmente accessibile di una porta blindata, niente è più autonomo di un automa.
Una vita trascorsa nel rifiuto dell'amore, a metterlo sotto chiave e imprigionarlo..fino al salto di qualità, la trasposizione della patologia dall'arte alla vita, dalla contemplazione di un' opera a quella di una donna, fatale perchè vera.
L'essenza di ogni tradimento

14 risposte al commento
Ultima risposta 29/01/2013 13.49.16
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Leonardo76  @  20/01/2013 10:33:16
   9 / 10
Mai avrei pensato di mettere 9 ad un film italiano degli anni '10!!!
Vera e propria sorpresona da parte mia, tutto funziona come un orologio ed alcune idee sono proprio geniali (l'automa su tutte) poi quel finale...magnifico e con una morale tanto vera quanto terribile:

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Ottima la scelta di prendere attori stranieri anche se la Hoeks non mi è sembrata un gran che (ma probabilmente è stato presa in saldo dopo aver speso tanto per il cast maschile), unica nota dolente (ma è tipico dei registi intellettualoidi) l'inserimento di alcune scene di nudo ridicole ed inutili.

Da vedere, non è una mattonata.

7 risposte al commento
Ultima risposta 24/01/2013 19.44.48
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The Legend  @  18/01/2013 20:27:28
   3 / 10
Pesante ed enfatico, ormai tra Tornatore e Bertolucci è corsa a due a chi fa il mattone più lungo. Chi offre di più ?

P.S. Ma Virgil Oldman voleva forse imitare Titta Di Girolamo ?

Ma va....

10 risposte al commento
Ultima risposta 13/05/2013 01.09.16
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dale cooper  @  15/01/2013 17:39:11
   9 / 10
CONTIENE POSSIBILI SPOILER

Film magnifico per tutte le qualità già elencate da precedenti interventi (fotografia, scenografie, regia, musiche, interpretazioni - in special modo Rush -), ma anche per quel suo essere un omaggio a un certo cinema italiano (in bilico tra giallo, thriller, noir) che dai primi anni settanta ci ha dato lustro e considerazione nel mondo: è una corrispondenza che va da parecchio Argento (il fulcro de L'uccello Dalle Piume Di Cristallo non era forse una galleria d'arte? E poi le varie dimore misteriose e inquietanti, il pupazzo di Profondo Rosso, il nano di Nonhosonno…) al Roeg di A Venezia…Un Dicembre Rosso Shocking (film italiano per metà, con quel finale…), passando per il Martino più mitteleuropeo (Lo Strano Vizio Della Signora Wardh), sino all'Avati "gotico" de La Casa Dalle Finestre Che Ridono (senza naturalmente dimenticare, allargando la prospettiva, tutte le varie "stangate" cinematografiche, nonché suggestioni Hitchcockiane, Polanskiane, Mametiane, financo Lynchiane, in qualche misura presenti.)
Fa piacere che un cineasta come Tornatore non abbia timore di tuffarsi nel "genere" (dove peraltro, da sempre, si situano gli esiti più felici del suo cinema), pur rielaborandolo in un'ottica personale, barocca e colta.
La Migliore Offerta è cinema popolare d'Autore, un film che, essendo girato in inglese e proponendo un ben bilanciato cast di star e nuove proposte, potrà avere anche molto appeal internazionale (ne abbiamo veramente bisogno!), e, a mio parere, qualche speranza in chiave oscar 2014…
Riguardo alla sceneggiatura, sono alla seconda visone (penso ce ne sarà a breve una terza, perché è una pellicola che mi ha affascinato molto) e credo di poter affermare che il meccanismo è molto ben oliato e non così pieno di incongruenze come ho letto da qualche parte (fatta salva quella certa sospensione dell'incredulità che va sempre concessa quando ci avviciniamo alla settima arte); comunque, a beneficio di tutti quelli che hanno esternato dubbi o perplessità, di seguito c'è la mia interpretazione dell'intreccio (un consiglio: seguite con attenzione gli ultimi dieci minuti, i flashback e soprattutto le parole della nana, il film è tutto lì):

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19 risposte al commento
Ultima risposta 18/07/2013 14.25.04
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carbonara  @  15/01/2013 12:39:18
   8 / 10
Ho visto il film ieri sera, l'ho trovato bellissimo, coinvolgente e ricco di suspence. Originale l'ambientazione, la trama e l'incastro, magnifica la fotografia, stupenda la musica e grande l'interpretazione di Geoffrey Rush. Ci sono però secondo me alcune incongruenze nella trama (che peraltro non sminuiscono il valore del film). La cosa che non ho capito è questa, non so se qualcuno può rispondermi:

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4 risposte al commento
Ultima risposta 15/01/2013 18.55.32
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Edredone  @  13/01/2013 19:54:28
   7 / 10
Bel film, vale la visione !! Finale un pò triste ma perfetta conclusione della storia !!

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Ultima risposta 14/01/2013 11.34.56
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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  13/01/2013 12:59:55
   8 / 10
Ho assai rimpianto di non essere un conoscitore d'arte come Virgil "Mr." Oldman mentre lo osservavo entrare nella mente dei più grandi artisti e geni della storia dell'arte, mentre lo ammiravo coniugare la passione, l'ossessione per la creazione retinica con l'eleganza ascetica di una vita votata alla castità e all'obbedienza di un dio minore che afferisce soltanto a lui stesso.
In un certo senso tutti quelli che cospirano contro Virgil non fanno altro che regalargli un nuovo dio, impiantano una nuova credenza, fatta di cose bellissime ma false, nell'animo ormai morto di questo personaggio-genio.

Perché in fondo il grande merito di questo film, comodamente assiso sulla Tradizione, è essere esso stesso l'oggetto del suo contenuto: un film d'antiquariato. Un pezzo d'arte del nostro cinema. Quasi nessuno ha parlato delle superbe musiche di Morricone, qualcosa che meriterebbe davvero premi a profusione. Le musiche, la fotografia, il montaggio, tutta la tecnica di questo bellissimo film italiano riescono a rendere l'atmosfera di cui racconta, è il canto e il narratore. Alla fine è una storia iconica, quasi mito. I topoi del grande inganno ci sono tutti. L'uomo di cultura, d'arte, il genio che conosce tutto a parte se stesso. E alla fine è una lotta tra geni, tra personaggi eccentrici che non amano niente se non se stessi... "Ogni artista odia quello che produce" afferma arrogantemente Virgil, parlando di libri. Non c'è apparato criminale, non c'è la bassezza di un inganno perpetrato per soldi. C'è la sconfitta di un uomo stimato e grande, di un gigante della conoscenza antiquaria, delle epoche, del passato. E difatti chi lo ama non è chi ne riconosce il genio, ma la professionalità.

9 risposte al commento
Ultima risposta 16/01/2013 20.49.10
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DarkSlayer91  @  13/01/2013 01:39:29
   8½ / 10
Chi va a vedere un film di un Regista come Tornatore sa già cosa aspettarsi: un capolavoro. E questo è stato (per me); fotografia eccezionale, Tornatore si rivela come sempre un maestro, padrone delle emozioni degli spettatori. Rush è indescrivibile, le espressioni facciali il suo forte (chi ha visto "Il discorso del Re" conoscerà già questo attore). Ho scelto questo voto perchè il finale mi ha lasciato 1 po' a bocca asciutta, per il resto....PERFETTO.


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Ultima risposta 13/01/2013 13.01.04
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  12/01/2013 11:23:23
   9½ / 10
Film come "La migliore offerta" ci ricordano perchè, nonostante tutto, Giuseppe Tornatore sia tra i migliori registi in circolazione non solo in Italia.
Sedersi in sala e guardare una pellicola di siffatta fattura è un piacere per chiunque ami il cinema, pur muovendosi in un film di genere, Tornatore ricorda il miglior Polanski e mette in atto tutta la tecnica che possiede.
La migliore offerta è un film avvincente, che tiene letteralmente incollati in un vortice di tensione che non si regge su nessun particolare risvolto narrativo bensì sulla grande capacità registica nonchè sulla presenza di un finalmente in forma Morricone, che riesce a creare una colonna sonora forse un pò invadente ma in perfetta linea con la storia raccontata.
Merito anche dei produttori della Warner Bros che riescono a limare certi aspetti barocchi del suo cinema e gli permettono di poter accedere ad un cast finalmente all'altezza e non fatto dai soliti "noti".
Geoffrey Rush è eccezionale e già dai primi minuti si intuisce che "La migliore offerta" non sarà il solito classico mistery, bensì qualcosa di più.

Tornatore si dimostra anche molto eclettico nello stile, se in genere l'impostazione ricorda il cinema di Polanski, la descrizione di Oldman viene fatta alla Sorrentino con un finale che invece ricorda il miglior Sergio Leone (da notare anche alcuni simbolismi di lynciana memoria come la nana).
Perchè il film va analizzato nelle sfumature, limitarsi alla storia raccontata potrebbe sminuirne il valore in quanto non gioca, giustamente, sull'effetto sorpresa, rendendo chiara molto presto la natura ambigua del rapporto.
Non bisogna soffermarsi sull'effetto telefonato in quanto è stato effettivamente previsto, l'interesse non risede sulla storia bensì sulla solitudine del protagonsita, sulle sue difficoltà nel relazionarsi con gli altri.
E' un film molto crudo, una risposta efficace a chi accusa, non a torto,Tornatore un eccesso di sentimentalismo a buon mercato.

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Difficile trovarne difetti, se non in un doppiaggio stranamente scadente e in alcune forzature della sceneggiatura, comunque perfetta dello stesso Tornatore.

Tutto è riproducibile, nulla è vero, anche nell'arte allora forse è meglio restare chiusi nel proprio mondo?

4 risposte al commento
Ultima risposta 13/01/2013 13.56.33
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  10/01/2013 21:47:41
   8½ / 10
MI SONO CONTENUTO NEGLI SPOILER MA QUALCOSA SI INTUISCE. SE INTERESSA LA TRAMA NON LEGGERE!




Peppuccio però ti devi decidere. Cioé, non è che puoi andare avanti a passo claudicante: un film bellissimo e completamente riuscito e subito dopo una delusione. Praticamente un percorso strano che va avanti da Malena (subito dopo La sconosciuta, bellissimo) e continuato dal modestissimo Baaria (e adesso viene La migliore offerta, bellissimo). A rigor di logica il prossimo lavoro di Tornatore dovrebbe essere una cocente delusione. Speriamo bene.

Speriamolo perché con "La migliore offerta" Tornatore sembra aver smussato alcuni lati del suo cinema da molti, compreso il sottoscritto, poco apprezzati: la tendenza al melenso, allo stucchevole. Non ne troverete ne "La migliore offerta".
La sceneggiatura è a tratti prevedibile a partire dal trailer e dai continui indizi contenuti nella frase-spot "In ogni falso c'è sempre una traccia di vero" o qualcosa di simile. L'impalcatura della storia regge in ogni caso grazie al virtuosismo del regista, da sempre uno dei migliori registi al mondo sotto questo aspetto capace di coniugare perfettamente l'immagine cinematografica all'espressione, oltre che dalla bravura mostruosa di Geoffrey Rush. Un ruolo scritto in modo tale da poter essere una macchietta o parodia di persona ma che in mano ad attori capaci diventa il perno della storia: Rush lo è, capace, e anche se inizialmente suscita più riso e sguardi di scherno lentamente lo osserviamo cambiare, mutare, evolvere. Entriamo in contatto con lui e le sue emozioni. Lo vediamo diventare umano.
Ancora una volta la struttura pare essere quella del thriller e a freddo posso dire che qui sta la bravura di Tornatore: nell'essere riuscito a tenere altissima la tensione in un film completamente privo di sangue (vabbé, diciamo di omicidi), efferatezza, nemici visibili o assenti. Non da tutti.
Ma ho scritto che la sceneggiatura non è cosi imprevedibile in fondo; certo, bisogna sospendere l'incredulità di fronte ad alcune cose ma signori miei, è cinema, suvvia. Anche cosi uno smaliziato come me ha grossomodo previsto il colpo di scena finale, solitamente quello che ti fa ridimensionare, e di molto, il risultato complessivo di un film specie se cosi rischioso in termini di tematiche. Ma non è cosi.
Perché dentro quella frase "in ogni falso si nasconde del vero", si nasconde un significato tutt'altro che banale ma che nel finale diventa immenso. Quindi non mi soffermo alla bravura tecnica di Tornatore che in alcune sequenze magistrali toglie il fiato e ti fa capire di essere uno dei pochi nostri registi universali e che sa osare, né della fotografia, delle recitazioni, delle location, del montaggio, delle musiche: tutto perfetto. Come sempre.
Invece è quella frase meravigliosa che nell'ultima scena, strepitosa, dà un tocco d'ambiguità all'intera storia che quindi non riusciamo a risolvere con il semplice "complotto", ad avermi sconvolto. Ad avermi fatto capire di trovarmi di fronte ad uno dei lavori migliori di Tornatore. Quegli orologi, quei meccanismi che sono gli uomini, la speranza che alcune frasi o sguardi o accadimenti non siano solo falsi ma abbiano dentro del vero, perdio, mi inchiodano lì con Rush ad aspettare in quel ristorantino praghese. Per sempre.
Forse sta qui la mia illusione con Tornatore, lo sperare che dietro la tecnica virtuosa si nasconda un'anima onesta e sincera nel suo cinema che spessissimo ho ravvisato. Comunque la mettiate ,in fondo,dentro ogni falso...

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Ultima risposta 04/02/2013 11.58.53
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dagon  @  10/01/2013 19:56:48
   7 / 10
Riconosco senz'altro il merito a Tornatore di fare film Italiani con il respiro di una volta (penso soprattutto ad un certo cinema degli anni '60 e '70): girati bene, con confezione impeccabile (e non scrausa per finta o vera scelta "autoriale"), con un cast di attori internazionali di alto livello (almeno nei ruoli principali), qualcosa che si può esportare all'estero senza doverla per forza confinare in qualche cineforum catacombale.
Questo thriller psicologico non è male, anche se, non si può negarlo, richiede una buona dose di sospensione dell'incredulità dato che

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER. Onestamente non l'ho trovato così sorprendente, nel senso che gli indizi che man mano vengono disseminati in maniera anche abbastanza manifesta durante lo snodarsi della pellicola, se colti, fanno capire molto chiaramente dove il film andrà a parare. Non che un film debba per forza essere sorprendente, ovviamente, non è richiesto. La sceneggiatura in questo senso è comunque coerente e coesa e i pezzi si incastrano (quasi) tutti, seppur con qualche forzatura.
Una nota che ho trovato veramente stonata, e che mi fa abbassare il voto di mezzo punto, è il pessimo doppiaggio della protagonista. Soprattutto quando parla al telefono e da dietro la parete, sembra di ascoltare una "attrice" di centoverine che sta palesemente leggendo un copione: impostata, teatrale, con pause e momenti enfatici assolutamente innaturali; nel momento in cui mi ci sono focalizzato mi ha causato un fastidio che non sono riuscito a scrollarmi di dosso.

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Ultima risposta 11/01/2013 22.50.30
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debramorgan  @  10/01/2013 12:43:10
   10 / 10
Perfetto.
Senza parole.
Attonita mi emoziono come la prima volta davanti al David di Michelangelo.
Questo è fare un film; questo è impegnarsi affinchè ogni singolo, minuscolo particolare sia meticolosamente definito. Dalla trama, a mio giudizio assolutamente non scontata , alle musiche, incantevoli e che scandiscono con con esattezza tutti i momenti ; dagli attori, divino Rush in primis, alla location, che fa trasparire sempre un lieve senso di tormento. Dialoghi eccellenti scritti magistralmente fino all'ultima parola, personaggi ricchi e ben definiti (cfr.spoiler), fotografia sconvolgente, molteplicità di pensieri, emozioni, cambiamenti d'umore, dolore, rabbia e amore dipinti da un raffinato pittore dell'anima.

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Ultima risposta 20/01/2013 02.07.58
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Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  07/01/2013 21:59:12
   8 / 10
Spoiler presenti

L'amore non è esattamente l'oggetto del desiderio ottenibile dietro compenso, forse è qualcosa di più.
Virgil Oldman è un battitore d'asta di fama mondiale ed un eccellente intenditore di quadri, è affidato a lui stabilire il loro valore. il suo lavoro gli dà l'opportunità di impossessarsi ( con la complicità del suo amico Billy) di capolavori d'arte di enorme valore giocando sul suo stesso metro di giudizio, far passare un'opera per quella che non è, per poi aggiudicarsela ed andare ad impreziosire la propria collezione.
L'ossessione artistica di Oldman sono i ritratti di donna, in un' enorme stanza segreta della sua casa ne possiede a decine, questi volti inanimati che lo fissano quando lui stesso si siede al centro della camera a contemplarli, sono la ragione della sua vita, Oldman è incapace di amare una donna in carne ed ossa, qualcosa nel suo complesso sistema neurologico non glielo permette, la telefonata di una ragazza interessata a far valutare il patrimonio della sua villa di famiglia stravolge questo equilibrio, innesca un meccanisco nuovo, sconosciuto ad Oldman, quello dell' infatuazione, dell'attrazione irresistibile verso una donna, il suo universo ovattato lo abbandona.
Catapultato nel vortice incontrollato della passione, Oldman consegna la sua esistenza a Claire, di 30 anni più giovane, agorafoba e avvenente, sarà lei a decidere le sorti della sua esistenza.
Tornatore ha il merito di trasformare, in corso d'opera, una storia apparentemente lineare ( un uomo – la propria vita dedicata all'arte –l' intromissione di una donna – la scoperta dei sentimenti – l'infatuazione) in un giallo appassionante e imprevedibile, all'interno del quale ruotano, oltre a Claire, personaggi come Robert (un ragazzo artigiano), Billy (suo amico e collaboratore) e una misteriosa nana (genio dei numeri), che nascondono verità che allo spettatore sfuggono completamente, niente è ciò che sembra, richiamando il parallelo con l'arte del vero/falso, capolavoro/crosta, sincerità/simulazione.
Gli uomini hanno la capacità di essere contagiati dai sentimenti di altri uomini, l'attività dell'arte si fonda anche su questo. Il sentimento di voluttà rappresentato nei ritratti di donna dell'immensa collezione di Oldman è trasmesso dall'autore di ognuno di questi quadri all'uomo che li osserva, Virgil si nutre di qualcosa che gli viene offerto attraverso l'opera di altri uomini, contagiato da ciò che questi uomini hanno provato prima di lui. Quello che prova Virgil per i suoi quadri è un sentimento di comodo, che non contempla contraddizioni, scontri verbali, incomprensioni, è un piacere sempre garantito, lì che aspetta, a sua totale disposizione. Quando nella sfera dei sentimenti a fare da contraltare ai propri subentra Claire, figura con una personalità leggermente diversa da quella di un ritratto, le cose per Virgil cambiano decisamente e sono magistralmente racchiuse tra la scena iniziale in cui l'uomo è seduto al tavolo del ristorante di lusso la sera del suo presunto compleanno e quella in cui lo stesso siede in un locale di Praga, solo, con lo sguardo perso nel vuoto, in attesa di qualcosa che non arriverà mai.
Il meccanismo ad ingranaggi del film è rappresentato come meglio non si poteva dagli ingranaggi veri e propri che Virgil recupera man mano nell'enorme casa di Claire, appartenenti, come si saprà in seguito, ad un antico robot, sono la chiave di lettura dell'intera vicenda, la costruzione dell'automa procede al pari con la costruzione del suo amore per Claire, è con lo stesso entusiasmo che l'uomo inizia i due percorsi paralleli ed in entrambi i casi Virgil si affida a Robert, è il ragazzo a ricostruire pezzo per pezzo l'automa e a muovere i fili ingarbugliati della storia d'amore tra Virgil e Claire, amore che ha il suo epilogo quando Virgil riesce finalmente ad entrare nella stanza segreta della ragazza e trova i pezzi mancanti per completare l'automa.
Claire, per Virgil, rappresenta quell'universo sconosciuto che è proprio delle persone che temono i rapporti ravvicinati con gli altri esseri umani, questa condizione lo attrae. Se Claire vive una vera e propria malattia (agorafobia) per cui non può neanche vedere le persone che gli vivono intorno, Virgil detesta il contatto fisico, per questo dispone di una enorme quantità di guanti, queste due sottrazioni li unisce.
"L'amore può essere simulazione?", domanda un confuso Virgil al suo amico Billy, se da un lato Virgil si appella agli altri per avere una qualche certezza sulle conseguenze di questo nobile sentimento, dall'altro Billy sa benissimo di cosa si sta parlando, noi spettatori lo scopriremo in seguito.
La bellezza del film risiede nella quasi totale impossibilità di capire come la storia andrà a finire, ma non per mancanza di indizi, a ripensarci dopo ce ne sono a sufficienza, ma per la capacità del regista di far concentrare lo spettatore verso particolari che di fatto poi non lasciano alcun segno e di distoglierlo da quelli più importanti
. Esattamente come Virgil gioca a falsare la realtà disponendo del suo arbitrio riguardo le opere d'arte, il regista gioca a falsare la realtà disponendo del suo arbitrio riguardo la sceneggiatura, a mio parere senza quei buchi che spesso accompagnano questo genere di thriller. Sulla fotografia penso che non ci sia veramente nulla da discutere.
Lascio da parte la pignoleria che porta sempre e comunque a trovare qualcosa che non va, secondo me è un'opera che non merita giudizi del tipo: "è assurdo che ….", "come fa a …." ecc., è pur sempre cinema di finzione, dei migliori però .

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Ultima risposta 13/01/2013 22.42.57
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vehuel  @  07/01/2013 12:49:36
   8 / 10
Non è un capolavoro ma è sicuramente un bellissimo film, con un'ottima fotografia e con ottimi attori.
Da vedere!!!!

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Ultima risposta 14/01/2013 10.57.05
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Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade  @  06/01/2013 14:51:15
   8½ / 10
La Migliore Offerta è l' atteso ritorno che Tornatore ci regala proprio con il primo giorno dell' anno. Il regista prende le distanze dal suo precedente Baaria, un film troppo contestato e inquinato da dichiarazioni politiche e torna al suo genere preferito, il noir. Un film che esce dai confini autoimposti della sicilianità , ma anche dell'italianità riprendendo le atmosfere già respirate in "La sconosciuta" e spingendosi anche oltre Trieste con riprese a Vienna , Praga e a Milano, quasi obbedendo alla volontà di essere presente nella culla della Mitteleuropa. Volontà espressa anche nella scelta di un cast anglofono e anglosassone, tra cui spicca il noto Shuterland e il bravo Jim Sturgess . Fortemente penalizzata dal doppiaggio anche Sylvia Hoeks , riesce a sostenere il ruolo della protagonista, dalla bellezza conturbante e pericolosa.

Questa volta il personaggio principale è un valutatore di opere d'arte , celebre per la sua professionalità , un uomo che è diventato un 'istituzione nel suo campo: tutti lo conoscono , tutti lo riconoscono e la sua ricchezza è tale che può permettersi uno stile di vita altissimo . Ma non è un personaggio popolare e anzi nel privato Virgil Oldman è un uomo pieno di fobie , chiuso ermeticamente nei suoi rituali e fobico del contatto fisico con l'altro. Il suo temperamento evitante lo costringe ad una misantropia generalizzata e ad una totale inesperienza virginale nei rapporti con l'altro sesso. Gli unici rapporti che coltiva sono quelli con il collega Billy e quelli con il giovane Robert ,abilissimo restauratore di rompicapi meccanici. Rapporti funzionali ed opportunistici però in quanto l'unica cosa che gli interessa è l'acquisizione avida e indebita di ritratti femminili, raffinati esempi questi, di arte moderna, che da soli costituiscono un punto meritorio di tutto il film.
L'inossidabilità apparente di Virgin viene scalfita dall'irrompere di una telefonata ambigua di una donna , ricca ereditiera, che chiede in modo pressante ed esclusivo la valutazione del suo patrimonio. Clair , inizialmente introdotta da una voce telefonica forse un po' troppo ispida , non si scoprirà facilmente , perché per via della sua singolarissima malattia è costretta a vivere relegata in una stanza della grande casa e a comunicare con il resto del mondo con il solo ausilio di un cellulare.
L'incontro delle due individualità, ossessionate dalla paura dell'altro , costituisce il cuore misterioso dell'opera perché Tornatore occultando la verità ai due personaggi, nasconderà la realtà anche allo spettatore . La vista per lei ed il tatto per lui vengono volontariamente sacrificati per una buona parte del film che indugia in modo quasi pressante sul dialogo oscuro tra i due protagonisti che non toccano e non vedono.
Tuttavia l'intreccio narrativo è semplice, almeno in apparenza, e il regista costruisce un puzzle che viene composto tassello per tassello, obbedendo agli stilemi di un thriller i cui pezzi vengono ricostruiti come il simbolico robot assemblato lentamente e con geniale abilità dal giovane artigiano, amico, confidente, ma dall'ambigua moralità.
Il film potrebbe finire qui, ed avremmo già la visione di un classico del cinema italiano. Quello che posso dire è che "La migliore Offerta" è incontestabilmente un'opera d'arte e di sicuro piacerà sia al grande pubblico che allo spettatore più esigente e mi è facile intuire che chiunque sarà sedotto dall'eleganza degli attori, dalla sofisticata bellezza delle immagini e da un'eccellente fotografia, punto fermo di tutta la filmografia di Tornatore che per la prima volta qui si cimenta con il digitale,abbandonando la tanto amata pellicola ; citerò a mo' di esempio gli interni della villa o la stanza in cui sono conservati i tesori d'arte, veri e propri omaggi per tutti coloro che con il cinema hanno un approccio visivo.
Ad impreziosire ulteriormente "La migliore Offerta" , una colonna sonora firmata da Ennio Moricone è garanzia di un accompagnamento soave a tratti idilliaco : una musica ammaliante ci accompagna per tutta la durata e consiglio vivamente di non abbandonare la sala a film ultimato per godersi appieno la sinfonia dei titoli di coda.
Ma ogni opera d'arte ha la sua firma e se la perfezione non è data ai terreni, di certo non è caratteristica di Tornatore ; pur essendo un eccellente regista e uno dei vanti europei della produzione filmica italiana , non è e non sarà mai premiato per la sceneggiatura che pur non essendo qui rovinosa come in altre sue opere, certo è che fa scricchiolare un ' impalcatura un po' difficile da tenere in piedi. Nel tentativo di non cadere nell'ovvietà e sfruttando al massimo le metafore narrative , il regista complica lo script lasciandosi andare ad una interessantissimo, ma altrettanto macchinoso sviluppo della vicenda; la narrazione si sviluppa in modo un po' confuso e non essendo più sostenuta dalla bravura degli attori che svolgeranno un ruolo secondario agli eventi, bisognerà affidarsi alla comparsa di nuovi personaggi e ad una veloce scaletta di scene non sempre chiare nella loro consequenzialità temporale. Occorrerà fare molta attenzione a tutti i dettagli per non cadere nei tranelli o peggio ancora per non farsi colpire dai dubbi. Ottimo film quindi di cui mi sento di consigliare la visione a tutti; vorrei scrivere tante altre cose su questa opera ma ho paura di rovinare una sorpresa , quindi concluderò dicendovi che a me è piaciuto veramente tanto e sicuramente lo vedrò una seconda volta perché io amo il cinema di Tornatore; questo è un film che ci serve perché è uno di quei prodotti che darà ancor più visibilità alle produzioni italiane all'estero ; ma con una sceneggiatura più chiara, Tornatore avrebbe sicuramente creato un capolavoro.

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Ultima risposta 21/01/2013 12.00.00
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baghiero  @  06/01/2013 01:43:08
   7½ / 10
Ottimo film, la scenografia è di alto livello

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Ultima risposta 15/01/2013 14.43.12
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  04/01/2013 12:00:07
   8½ / 10
ATTENZIONE, SPOILER SIN DA SUBITO, LEGGERE PREVIA VISIONE

Magistrale.
Quando il ricchissimo banditore d'asta e straordinario esperto di antiquariato Virgil Oldman si siede davanti allo spartano tavolino (altro che il lusso cui era abituato) di un piccolo bar di Praga ci crede ancora.
E' soltanto cambiata del tutto l'ottica. Se prima in una storia che sembrava del tutto autentica Mr Oldman cercava di capire se ci fosse qualcosa di falso, magari anche una piccolissima cosa, come un punto di pennello che un falsificatore di quadri aggiunge "in proprio" per mettere una piccola firma personale, un pò della sua anima in un'opera altrimenti di un altro, se prima dicevamo Mr Oldman cercava di capire se quello che pareva vero nascondeva l'inganno, ora che l'inganno è manifesto, ora che il falso d'autore è palese lui ancora spera che ci sia qualcosa di autentico, la cosa più importante, l'amore. Perchè non avendolo mai conosciuto ne sa così poco che le immagini di quella notte di sesso (una giovane con un vecchio poi, possibile fosse solo teatro?) e una frase detta al punto giusto da lei lo tormentano, gli fanno credere in modo irrazionale in una cosa che non solo non è più ma non è stata mai. Ma lui è un esperto di quadri e mobili antichi, non di emozioni e sentimenti nuovi.
No, al suo tavolo Mr Oldman non verrà nessun'altro. E quegli orologi, quei meccanismi che ti ronzano intorno non fanno che accrescere un'altra sensazione, sei stato truffato in una maniera perfetta, calibrata, meccanica.
Strepitoso thriller che gioca col vero e il falso, l'autentico e il riprodotto, il naturale e l'artefatto, il sentito e il simulato.
Raramente mi sono trovato così affascinato da una storia, da un personaggio, da un'ambientazione così "colta" , da un mondo, quello dell'arte e dell'antiquariato raccontato in un modo così accattivante, misterioso, a tratti sublime ed altri lercio. Non so se altri l'abbiano notato ma La Migliore Offerta per un caso incredibile è la perfetta crasi di due altri grandissimi film del cinema italiano recente, i due sorrentiniani Le Conseguenze dell'amore e L'amico di famiglia. Del primo prende l'uomo solo, schivo, misterioso che alla scoperta di un sentimento così forte subirà un profondo cambiamento, del secondo l'architrave del plot, inutile ripeterla per chi ha visto entrambi i film. E Oldman in alcune sequenze ricorda l'usuraio di Sorrentino.
Già, Oldman. Personaggio magnifico reso ancora più indimenticabile dall'interpretazione da pelle d'oca di quel mostro di Rush capace di restituire tutta la freddezza, l'arroganza, lo stile ma al contempo la fragilità, il disagio e lo scombussolamento interiore che la scrittura del ruolo richiedeva. Sempre grande Sutherland, molto bella e "complessa" lei, più che sufficiente Sturgess.
Regia molto più classica ad esempio del sopracitato Sorrentino ma capace lo stesso di regalare splendide inquadrature e sequenze da urlo come quello quando Oldman entra nella stanza segreta per scoprire la tragedia che l'ha colpito. Il quadro che cade a terra, l'eco del rumore, le pareti spoglie, magnifico.
Più che montaggio in parallello c'è una sorta di plot in parallelo con l'automa che piano piano si va costruendo di pari passo della truffa. Gli stessi pezzi che vengono fatti trovare a Oldman non sono altro che una beffarda metafora di quello che gli si sta preparando. Non a caso gli ultimi, i più importanti, sono nella stanzetta di lei, quella dove si completa forse definitivamente il processo di innamoramento e coinvolgimento tra i due. E ripensare a quel "nastro ripetitore" che Sturgess riparava tranquillamente davanti agli occhi di Oldman, pensare che quel nastro sarà poi la fatale voce dell'automa fa venire i brividi. Altro che nano. Anche se poi, ancora più beffardamente, sarà proprio una nana a svelare involontariamente tutto l'inganno ad Oldman. E il dispositivo per controllare i movimenti, anche questo passato mirabilmente nel negozio del ragazzo, non solo sei stato truffato ma avevi tutto sotto gli occhi Virgil. E, soprattutto,vedere che le uniche tre persone che hai intorno nella tua vita, in una vita parente stretta della misantropia, gli unici tre, il tuo amico di sempre, il nuovo amico cui confidare i tuoi segreti e la donna che ami, tutti erano d'accordo per rovinarti non può far altro che portarti alla pazzia.
Forse la meritava Mr Oldman, forse no.
Ma c'è di peggio, c'è qualcuno che con le conseguenze dell'amore ci muore.

15 risposte al commento
Ultima risposta 22/01/2013 10.14.08
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Jumpy  @  04/01/2013 00:44:49
   6½ / 10
Il film vanta una cura ed una produzione eccellenti. Fotografia, musiche, ambientazioni e attori ai massimi livelli.
Viene a mio parere penalizzato pesantemente dalle pesantissime incongruenza (come già riscontrato prima di me):

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Ultima risposta 10/01/2013 12.09.07
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Mastermovies  @  03/01/2013 08:53:43
   8 / 10
A rovinare parzialmente il film vi è una sceneggiatura che, a conti tirati, lascia non pochi dubbi nello spettatore, per come sono gestiti certi snodi lungo il film.
Tanto per farne un esempio:


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A parte questo però il film è di elevatissima qualità e l'ho trovato ottimo.
Le interpretazioni sono perfette, la fotografia e le musiche (del grande Morricone) sono grandiose, anche se una menzione speciale va allo scenografo e all'arredatore (basti vedere la stanza segreta di Oldman)
Consigliato, anche ai non fan del regista.

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Ultima risposta 05/01/2013 17.52.28
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