l'amico di famiglia (1973)

Un'altra variazione sul tema tanto caro a Chabrol della morale "nera" di certa borghesia francese. Non siamo ai livelli dei suoi film più riusciti ma anche così la rappresentazione di un amore che no sa da fare e della violenza che da esso scaturisce riesce a colpire nel segno, avanzando di fotogramma in fotogramma in modo inesorabile fino all'unica conclusione possibile. Piccoli e Audran grande coppia ma continuo a pensare come lei si sia potuta innamorare di lui che, diciamocelo, non è proprio un adone.

Chabrol dipinge un altro affresco della borghesia francese che ne esce ancora più cinica e meschina del solito.
Ben tratteggiati i personaggi principali,ottimamente interpretati per lo più,il film va a perdere però a causa di una messa in scena piuttosto approssimativa, quasi sciatta.
Un minore di Chabrol, meritevole comunque di attenzione,un buon dramma.

Due amanti maledetti ma uniti da una passione travolgente quanto sincera. Lui è un politico di secondo piano con una moglie depressa ai limiti dell'autolesionismo, lei la classica moglie da esibire dell'uomo più potente del paese, nonchè sindaco dello stesso. La provincia di Chabrol è marcia al suo interno e corrompe tutto. Non solo i due amanti si adeguano al clima generale, ma in qualche modo lo superano per la capacità di compiere atti criminali senza rimorso. Non male questo film del regista francese, anche se ne ho visti di migliori, ma sia Piccoli che la Aubard sono bravissimi, più che sufficienti per vedere questo film.