la marchesa von... regia di Eric Rohmer Francia, Germania 1976
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la marchesa von... (1976)

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locandina del film LA MARCHESA VON...

Titolo Originale: LA MARQUISE D'O…

RegiaEric Rohmer

InterpretiEdith Clever, Bruno Ganz, Otto Sander, Edda Seippel, Peter Luhr

Durata: h 1.42
NazionalitàFrancia, Germania 1976
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 1976

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Trama del film La marchesa von...

Seconda metà del Settecento, Italia del Nord. Truppe nemiche assediano le città. La figlia del governatore viene salvata da un conte che la sottrae a un gruppo di soldati. La giovane donna rimane inconsapevolmente incinta. Ripudiata dalla famiglia, fa un'inserzione su un giornale per conoscere il responsabile.

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Voto Visitatori:   8,11 / 10 (9 voti)8,11Grafico
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Voti e commenti su La marchesa von..., 9 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  06/04/2023 22:47:44
   8 / 10
La cosa che colpisce piu' in positivo di questo film è la sua "forma", i dialoghi cosi bottonati che ti trasportano davvero all'epoca in cui è raccontata la storia.

Una situazione imbarazzante che ai giorni nostri sarebbe risolta in poco tempo, in questo caso entrano in gioco i giornali, il passa parola e lo scandalo a corte.

Chi guarda il film sa bene quale sia la verita', ma poco importa, sono i protagonisti della storia che non vogliono "vedere" questa verita'.

Un film che rasenta la perfezione a livello di sceneggiatura.

Matteoxr6  @  09/03/2015 21:29:12
   2½ / 10
Forse sarebbe stato meglio operare un adattamento teatrale, piuttosto che falsamente cinematografico. Dico "falsamente" perché il tipo di recitazione, di inquadrature, di cambi di scena e di sceneggiatura sono tipicamente teatrali e poco o nulla hanno di cinematografico (se non la fotografia). L'ho trovato terribilmente noioso; eppure sono abituato a vedere film molto lunghi, e questo dura un'ora e quaranta a malapena; eppure ho visto pellicole degli anni cinquanta, con una recitazione e un modo di fare cinema per forza di cose tendenzialmente vetusto, ma in realtà questo è del 1976, lavorava al contempo gente come Kubrik, e l'ambientazione storica non può essere una scusante così marcata. Poi ho letto i commenti sottostanti per capire cosa mi fosse sfuggito, ma rimango ancora più perplesso. Ho letto infatti di prove recitative strepitose, di un racconto emozionante ed entusiasmante di un dilemma morale. A parte che, per quanto possa piacere o meno, la trama non ha niente di avvincente e dubito che sia questo l'intento del regista (già dopo cinque minuti anche mia nipote di sei anni intuirebbe l'identità dello stupratore), e poi quale sarebbe l'affascinante e struggente questione morale? Ma di quale morale stiamo parlando? Mi dispiace, non ho letto il romanzo, ma cinematograficamente parlando, fotografia a parte, questo film è microscopico sia tecnicamente che a livello di sceneggiatura.

7219415  @  21/10/2013 18:41:48
   6½ / 10
Non è il mio genere e non l'ho apprezzato più di tanto!

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  17/08/2012 19:47:22
   9 / 10
Esempio magistrale di quella che dovrebbe essere una trasposizione filmica fedele ad un originale letterario. La forza del film consiste infatti negli elegantissimi dialoghi che furono già della novella. Mezzo punto in più per questo motivo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  06/05/2012 18:36:08
   8½ / 10
Sublime.
Film storico praticamente minimalista, dagli intenti intimi e tutt'altro che scontati che riesce a condensare in sé bellezza formale (quasi un quadro in movimento a tratti), recitativa (strepitosi tutti, da strapparsi i capelli), tematica (tra dilemmi morali, i conflitti familiari borghesi, la purezza di Giulietta e quella del demonio di cui non dirò il nome ché farei spoiler).
Forse, e dico forse, il film più fedele tratto da un romanzo che al contempo diventa puro cinema con la sensazione di leggere un racconto avvincente, molto verboso ma mai ridondante o pesante. Il tocco della leggerezza di Rohmer è qui unico, sembra impossibile che una storia del genere riesca ad entusiasmare per tutta la sua durata senza un attimo di noia. Sarà anche perché colpisce direttamente al cuore per la sua semplicità dei sentimenti, mostrati con grazia e naturalezza.
Un racconto che in fin dei conti sfiora l'amorale e non si permette mai, nemmeno per un secondo, di dare giudizi etici o lapidari sui protagonisti che anzi escono fuori candidi come dei cigni. C'è poco altro da dire, sono soddisfattissimo e non vedo l'ora di vedere altro di Rohmer.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  05/11/2009 18:46:51
   10 / 10
Non ho parole. La più straordinaria direzione degli attori della storia del Cinema.

4 risposte al commento
Ultima risposta 12/11/2009 06.33.40
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Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  22/09/2008 13:53:21
   8½ / 10
Eric Rohmer traspone fedelmente –quasi in maniera pedissequa- la novella di Heinrich von Kleist, per dare forma ad un’opera cinematografica emozionate, di straordinaria intensità, capace di raggiungere i recessi più profondi del nostro cuore, destandoli dal loro torpore.
Il film/racconto annienta, con una forza dirompente, i concetti tradizionali di “giusto” e “ingiusto”, facendoci apparire –trasfigurandolo- il peccatore come un salvatore, come un angelo pronto a donarsi e a sacrificarsi per la felicità della donna amata. In questo senso ciò che si presenta superficialmente come un atto deplorevole si trasmuta, in considerazione dei sentimenti puri che hanno mosso il “peccatore” stesso, in un gesto di amore che troverà il suo suggello nel perdono di chi ha “subito” quell’atto.
Se ciò che appare come una infamia viene tratto tratto spogliato di tutti i suoi connotati negativi per restituirlo a noi nella sua intrinseca dimensione elegiaca, nel contempo vengono smascherati e dileggiati tutti quegli insulsi atteggiamenti legati all’etichetta, alla reputazione e alla morale borghese, che alla fine verranno non solo adombrati, ma letteralmente sopraffatti dalla straordinaria statura etica della marchesa. Proprio quest’ultima è raffigurata come il personaggio più sublime, la cui forza sta proprio nella sua debolezza e nella sua innocenza. Ella si erge su tutti, in quanto capace di comprendere e perdonare, da un lato, i capricci del cuore di chi ha profittato di lei, e dall’altro l’ingiustizia sociale espressa dalla sua famiglia.
Superbo Rohmer nel raccontare con estrema classe, levità e ironia questa stupenda parabola, che culmina in un finale toccante ed altamente significativo. Anche sotto il profilo formale il film è ineccepibile: all’impianto teatrale della recitazione (non a caso gli protagonisti provengono in gran parte dal panorama teatrale berlinese) e della regia (spesso le inquadrature sono fisse) si unisce una fotografia (Néstor Almendros) dal carattere pittorico a dir poco eccelsa. A quest’ultimo proposito, invito ad ammirare –magari azionando la pausa- la scena del bivacco di fronte alla tenuta della famiglia della marchesa: per la posizione dei soldati e i colori dell’immagine sembra di stare a vagheggiare un quadro.

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3 risposte al commento
Ultima risposta 26/09/2008 00.11.29
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La ricotta  @  06/06/2008 20:51:10
   10 / 10
L'ho visto dopo avere letto il commento di Mauro Lanari. Non ho potuto abbassare la media.
Poetico e sublime.

2 risposte al commento
Ultima risposta 10/07/2008 17.02.51
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Mauro Lanari  @  19/09/2007 22:56:57
   10 / 10
Kleist è la prova che si può anche morire suicida per la frustrazione dovuta alla mancanza pandemica della potenza del sentimento di purezza. Il suo racconto, da cui Rohmer ha tratto un film con un adattamento pressoché letterale, andrebbe utilizzato dai cardiologi al posto dell’ECG per valutare nel modo ottimale se disponiamo oppure no d’un cuore ancora vivo, un cuore non solo pulsante ma palpitante. Prodigio nel prodigio, Rohmer riesce nell’impresa di tradurre in suoni e immagini un simile cristallino nitore etico, firmando così quello che risulta di gran lunga il suo migliore “racconto morale” in senso lato. Se l’emozione suscitata da quest’opera non vi uccide provvisoriamente, significa che siete già morti.

1 risposta al commento
Ultima risposta 26/09/2008 22.33.24
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