la mala educacion regia di Pedro Almodovar Spagna 2004
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la mala educacion (2004)

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locandina del film LA MALA EDUCACION

Titolo Originale: LA MALA EDUCACIÓN

RegiaPedro Almodovar

InterpretiGael García Bernal, Fele Martinez, Daniel Gimenez-Cacho, Lluis Homar, Francisco Boira, Javier Camara

Durata: h 1.45
NazionalitàSpagna 2004
Generedrammatico
Al cinema nell'Ottobre 2004

•  Altri film di Pedro Almodovar

•  Link al sito di LA MALA EDUCACION

Trama del film La mala educacion

In una scuola religiosa degli anni 60 Ignazio ed Enrico scoprono l'amore, il cinema e la paura. Padre Manolo, il direttore e professore di letteratura della scuola, è sia testimone che partecipe delle loro scoperte. I tre si rincontreranno altre due volte una alla fine degli anni 70 e l'ultima negli anni 80. Questi incontri cambieranno vita e morte di alcuni di loro.

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Voto Visitatori:   7,00 / 10 (110 voti)7,00Grafico
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Voti e commenti su La mala educacion, 110 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  13/02/2012 22:38:36
   7½ / 10
Non il miglior Almodovar ma interessante e pieno di spunti.
Dalla lettura di un paio di commenti deduco cose inquietanti: c'è tanta omofobia spesso neanche repressa, e soprattutto un'ignoranza abissale sul regista spagnolo.
La Mala Educaciòn non può essere criticato per la trama che non vuole essere di alcuna denuncia: non è un film sulla pedofilia, ma ne parla. Almodovar racconta storie incentrate sulla passione, storie che non vanno codificate seguendo alcun paradigma sociologico. Spesso risultano anche forzate e quasi irrealistiche, come in questo caso, ma vedete, tutto rientra nel suo stile così melodrammatico stile '50.
Come con Labirinto di Passioni il buon Pedro torna ad interessarsi di una storia d'amore omosessuale che ha del torbido, tra finzioni e cinema nel cinema.
Forse troppo autocelebrativo e compiaciuto, non ho ravvisato alcune "scena forte". Le scene di sesso gay se fossero state etero sarebbero passate inosservate. Quello che ho visto è che Almodovar valorizza eroticamente il sesso maschile in questo caso, rendendo l'ottimo Bernal un omosessuale dall'incredibile carica erotica.
E inoltre: mi piace moltissimo l'uso dei colori che utilizza lo spagnolo.

Ma in questo caso, dopo due ottime prove come "Tutto su mia madre" e "Parla con lei", è un passo indietro.

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Ultima risposta 20/02/2012 10.00.24
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topsecret  @  30/10/2009 17:39:23
   7 / 10
Sarò matto ma Gael Garcia Bernal truccato da donna assomigliava (un po') a Julia Roberts.
A parte questa divagazione senza senso, parlando del film devo dire che mi è sembrato avesse una trama ben strutturata e poco prevedibile. Buone le prove offerte dagli interpreti così come i dialoghi e la regia.
Una pellicola cruda, cinica e dotata di un ritmo non eccelso ma che permette una visione lineare e tranquilla.

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Ultima risposta 09/09/2010 12.19.23
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JOKER1926  @  05/06/2009 23:58:18
   3 / 10
"La mala educacion" è sostanzialmente un film assai mediocre.
Comunque prima di entrare in modo prettamente integrale nel commento della pellicola è importante delineare un pensiero sul regista de "La mala educacion"; Pedro Almodovar è a Mio avviso un regista andante che cerca in modo a dir poco insolente e volgare di farsi celebrare nelle vesti di un intellettuale, per Me il regista spagnolo è solo un "filosofo vagante" che cerca di coinvolgere, annebbiare il pubblico con storie vuote e piatte "avvolte" in un sontuoso (e allo stesso tempo inutile) lavoro tecnico presentando una cangiante fotografia composta da un mare di vivacissimi colori.

"La mala educacion" attraverso una sceneggiatura improponibile e molto mediocre narra l'incredibile e viscida (per ovvi motivi) storiella di gay, i personaggi del film sono avvolti in una sorta di "passione" e si accoppieranno ad incrocio, ovvero ci sarà una sorta di "intreccio" sessuale… il tutto è davvero penoso…
Quindi una insulsa, insignificante e quasi blasfema "storia" viene "enfatizzata", romanzata dal regista con artificiosi (e ovviamente inconcludenti) passaggi, richiami fra il presente e il passato intersecando episodi veri con episodi fittizi.
I personaggi inoltre sono molto bizzarri e sinceramente anche molto antipatici, alcuni sfiorano il trash involontario; è davvero difficile dunque trovare pregi, positività in questa scialba pellicola, manca una morale, un nesso logico, la noia a volte sarà determinante nel quadro delle globali negatività della pellicola.

"La mala educacion" è un film da censura, Almodovar inoltre muove in modo molesto ed arrogante critiche verso la chiesa, da essa (secondo la mente della regia) si genera la malattia dell' omosessualità e altri "perversi" concetti (porcheria allo stato integrale… film da eclissare)…
Inoltre (ancora!) la pellicola potrebbe essere una squallida mossa sociale/politica almanaccata in modo subliminale da Almodovar, il regista vuole (sotto tanti aspetti) giustificare, tollerare il movimento gay... Pellicola ripugnante…

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Ultima risposta 13/02/2012 16.48.33
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marco9777  @  29/09/2007 14:26:25
   6 / 10
un film senza infamia è senza lodo.
come dire, bellissimi gli attori, bella la storia.. ma.. possibile che si ricerchi sempre il "nero" , il "triste" volendo fare il capolavoro del secolo?
Mi piacerebbe essere nella testa del regista per sussurrargli "sai che la vita può anche essere bella? basta la magia del sogno".
Traspare dai suoi film come un bambino in cerca di consolazione.
Meno ribellione e stravaganza, e più solarità e normalità.
Questo suggerire di dire allo psicanalista che segue Almodovar

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Ultima risposta 10/07/2010 20.13.23
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rensu  @  23/08/2007 15:21:15
   9 / 10
stupendo. mi ha veramente colpito .uno dei migliori di almodovar. forse il piu.. "noir" con una storia complicata . comunque veramente un bel film. non sono gay ma gael garcia bernal è veramente un attore che non si puo non guardare

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Ultima risposta 21/09/2012 17.33.51
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Vitali95  @  02/08/2007 12:08:22
   9½ / 10
Un bel film per essere spagnolo... trama ben intrecciata cn un paio di colpi di scena... da vedere

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Ultima risposta 20/08/2009 10.10.12
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  03/04/2007 21:49:58
   6 / 10
Deluso ed attonito da questo film di Almodovar. Le sue pellicole mi sono sempre piaciute. Inserire personaggi omosessuali e trans (ampiamente presenti nel magnifico "tutto su mia madre") li ha resi più vividi nel film del 1999, ma non in questo, dove Almodovar ci va giù troppo pesante, scade nel quasi- voyeurismo e sembra "divertirsi" (sappiamo in che senso) nel mostrare i lati più nascosti ma anche più espliciti dell'omosessualità - che non nascondo mi abbiano dato un po' fastidio, ma non perchè sono di tipo omosessuale ma perchè esagerano e travalicano la necessità (anche se non ci sbatte il sedere di Gael Garcia Bernal in primo piano è lo stesso...)
La storia non è avvincente come le altre - non dico debba essere alla pari della potenza emozionale di Parla con lei, ma i personaggi sono molto meno interessanti ed affatto profondi, la trama, priva di quella vena di umorismo che tanto rendeva eleganti le altre pellicole di Pedro (Volver su tutti, ma anche Todo sobre mi madre) non è in grado di compensare la faciloneria col quale sono descritti i personaggi.
Secondo me avrebbe dovuto approfondire molto di più la parte dell'infanzia dei due protagonisti, che invece si limita a poche scene poco significative.
A pensarci bene non è neanche un brutto film perchè è seguibile, però da Almodovar è giusto aspettarsi molto di più.

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Ultima risposta 02/04/2011 04.03.43
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quaker  @  07/07/2006 15:08:17
   7 / 10
Film che non mi ha assolutamente entusiasmato. Anzi un po' deluso: sceneggiatura a dir poco farraginosa e sgangherata; storia improbabile, recitazione così così.
Vorrebbe forse scandalizzare, ma finisce con l'essere scontato e noioso.
Non ho visto altri film di Aldomovar, ma se tanto mi dà tanto...

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Ultima risposta 12/11/2007 22.00.15
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Epicuro  @  08/06/2006 12:32:14
   1 / 10
Premetto di non essere moralista: ma io non approvo il modo di far cinema di Almodovar (un altro di quegli pseudo-intellettuali che pretendono di dominare sulla scena artistica, magari, essendo spagnolo, pretendendosi erede di Buñuel!), sia da un punto di vista prettamente cinematografico, ma pure dal punto di vista contenutistico: il suo modo di trattare l'omosessulità (tema più che dignitoso) è estremamente grottesco, e quindi risulta molto deplorevole, quasi che il regista (omosessuale anch'egli, credo) avesse paura di parlare di omosessualità in maniera più spontanea, come se si trattasse della cosa più normale possibile (cosa che seppe fare mirabilmente Pasolini).

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Ultima risposta 18/11/2007 13.22.20
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Gruppo COLLABORATORI martina74  @  04/04/2006 22:02:14
   8 / 10
Tanto colorato nella fotografia, quanto "nero" nella caratterizzazione dei personaggi. Non ci sono mezze misure, in questo film di Almodovar: la passione abbatte tutte le barriere, anche quelle che non vorremmo mai veder cadute. La passione plasma i personaggi e li trascina in vortici di negatività e abiezione assoluti.
Nessuno dei personaggi maschili si salva e ognuno riesce a tirare fuori il peggio di se stesso.
E la passione non può prescindere da elementi "forti" come le scene di sesso, il travestitismo, i dialoghi dissacranti che tanto scandalizzarono i "benpensanti" all'uscita del film. Ma non è possibile ragionare solo sul piano della trasgressione: la passione richiede crudezza, ha bisogno di questi strumenti per essere espressa.
Crudezza e ironia nerissima sono gli ingredienti principali di questo dramma, condito anche di critiche contro la morale cattolica che impone la colpa e la punizione come strumenti principali dell'educazione (la mala educacion).
Ancora e sempre, invece, Almodovar lancia uno sguardo tenero e rispettoso nei confronti dei personaggi femminili, in omaggio alla madre salvatrice e adorata.

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Ultima risposta 29/07/2006 22.50.26
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Invia una mail all'autore del commento cinefilo malato  @  08/12/2005 20:54:49
   7 / 10
Interessante, ma da prendere per quello che è: un film fatto per provocare.

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Ultima risposta 04/10/2007 21.48.31
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manubs  @  05/06/2005 17:57:02
   5 / 10
troppo ingarbugliato, poco chiaro al punto da tralasciare la trama per capire i personaggi... da rivedere due volte per capirlo senza interrogativi alla fine. non male l'idea ma sicuramente fatto male, tante cose non si capiscono, tanti sentimenti non sono ben espressi.

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Ultima risposta 21/10/2005 08.39.53
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G.di Montmirail  @  13/11/2004 22:04:19
   2 / 10
Credo che in molti si aspettassero la solita vena dissacrante non priva di una
certa originalità,invece dal punto di vista cinematografico il film non è niente più
che un noioso esercizio di maniera.Il trucco sta nell'aver scelto un titolo adatto
a solleticare i luoghi comuni dell'anticlericalismo,mentre poi il regista va oltre ,
molto oltre, fino a mostrare e lasciare una sensazione di vuoto assoluto.
In questo senso paradossalmente il film ha dei meriti perchè lascia intravedere
l'essenza della cultura nichilista anche ai suoi più convinti sostenitori.
Non a caso perfino il giornalismo più avvezzo a sparare a zero al minimo sentore
d'incenso ha consigliato a Pedro di non esagerare ,perchè potrebbe produrre
l'effetto opposto ,tanto sono farseschi e stereotipati i suoi personaggi.
In definitiva sono veramente soldi buttati.



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Ultima risposta 29/11/2004 22.06.39
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gbgbgb  @  10/11/2004 20:21:12
   3 / 10
grande delusione

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Ultima risposta 13/11/2004 13.53.14
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Noemi  @  04/11/2004 19:47:15
   8 / 10
Tremendamente bello! Sono indecisa tra mettere un 8 ed un 1, perché per il voto che darei io è "Film magnifico, ma evitalo a tutti i costi".
Almodovar è stato bravissimo, ma è un film traumatizzante: non voglio fare la figura della bacchettona moralista, ma questo film è veramente... neanche violento... non saprei come dire... cmq terribile!
Alla fine gli metto 8 perché Almodovar è un mito, il film è fatto benissimo... e Bernal è veramente un gran bel ragazzo ;-)), però non so se consigliare veramente di andarlo a vedere.

Spero che qualcosa di quello che intendevo dire si sia capito! :-)

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Ultima risposta 15/11/2004 15.54.04
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  04/11/2004 16:08:46
   6 / 10
E' un noir no? Vibrante finchè si vuole ma non all'altezza del miglior almodovar secondo me paga il confronto con opere a cui è in un certo senso affine come "la legge del desiderio" o "l'indiscreto fascino del peccato" Se ci penso su, poi, mi rendo conto che la (l'omo) sessualità esibita del film è un atto di coraggio, specialmente pensando a quante ******* hanno sparato addosso a un film come "o fantasma", anni fa (che era splendido manco a dirlo) tuttavia qui il fascino del peccato sconta e condivide con padre manolo tutta la sottilissima barriera tra amore puro e sopraffazione tra desiderio e stupro ma non è solo un'opera anticlericale, per quanto le immagini - bellissime - del collegio ispirino indignazione e paura, qui il cinema di almodovar si piega su se stesso. da una parte vorrebbe identificare le radici del bene e del male a un mero qualunquismo, dall'altro l'eterno femminino del regista - o l'insostenibile pesantezza di essere uomini - finisce col diventare maniera, a cominciare dai travesta tossici e dacadenti, cui l'autore toglie forza e respiro continuando a ostentare la loro mise in scene Ma in fondo il film parla del fallimento del ricordo, inteso sia come identità sessuale che attraverso il faro abbagliante del desiderio proibito/perduto quasi il vettore della sofferenza come mezzo di libertà espressiva mi è piaciuto il film? abbastanza tuttavia...

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Ultima risposta 06/04/2005 22.17.40
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nabucco  @  02/11/2004 18:39:45
   8 / 10
Niente di scandaloso, un grande film di Almodovar, autocelebrativo, intelligente, bello, thriller cervellotico nello stile del genio di Madrid.

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Ultima risposta 13/11/2004 13.55.21
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Caruso  @  02/11/2004 12:15:23
   7 / 10
Chesto firme gli è un firme che sancisce i rritorno di Caruso pe chesta stagione di ccinemino , e un se ne potea + ma e un c èra davvero una segaccia di bono da anda a vedere.... Gli è un ber firme che si pole apprezzà se si passa sopra i ssolito easperaho e malaho sesso spervertato e sporverato dappertutto di armodovar con chello smaschiettio di checche squillanti che gli ha mbottitto in tutti i su urtimi firme. Sti pretacci da spretare , e lo sponsor di firme Vasellina URTRA uniti a i crone di Merilin mensonn filan via in una schtoria di intrighi , di tarzanelli e corpi di scena e di fava che ti incollano alla pottrona....fose anche perchè ti vien paura che ti faccian i **** anche a te se un tu sta attento ! Pe' i resto di mala educacion e cè poho , il firme gli è pure garbato se si considera la difficorta der tema trattaho...ma di ber cinema ce nè di morto .


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Ultima risposta 17/11/2004 18.19.36
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Invia una mail all'autore del commento GattoMatto  @  01/11/2004 13:52:59
   8 / 10
Un film eccezionale, magnifico, finalmente il cinema ci regala qualcosa di intelligente. Un film che disturba che fa pensare, un film pieno di rancore, di passione, odio e di amore. Un film antiromantico, anticattolico, ANTI.

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Ultima risposta 13/11/2004 23.40.33
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JoJo  @  28/10/2004 02:21:56
   9 / 10
Quando si dice la coincidenza: nel volgere di poco tempo la (a questo punto si può tranquillamente dire fu) iper-ultra-cattolicissima Spagna ha inferto due colpi durissimi all'integralismo islamico sotto l'insegna del laicismo più puro ed intransigente. Il più violento ed esplosivo, è stato il progetto varato dal consiglio dei ministri di Zapatero sul riconoscimento delle coppie gay, l'altro, suo malgrado (?), è stato questo film. Sebbene non fosse affatto programmata, questa concomitanza forse non è totalmente casuale.
Perché, parlando di questo "La Mala Educaciòn", si può giungere a conclusioni del genere?
Questo film rappresenta più che crudamente tutto il peggio che l'uomo riesca ad essere, il suo lato definibile come il più bestiale. Almodòvar, forse stufo di essere frainteso dopo "Tutto su mia madre" e "Parla con lei" (film nei quali il lato passionale nel senso decisamente meno romantico del termine è stato dai più trascurato rispetto al lato emotivo-sentimentale), ha girato quest'opera pregna di cattiveria (lo stesso regista, parlando del film, ha detto che è un film dove non ci sono buoni e cattivi, ma cattivi e cattivissimi), pregna al 100% del più puro spirito almodovariano. In questo film lo spagnolo strattona per un braccio lo spettatore e letteralmente lo trascina nel tunnel più buio possibile e maledettamente senza uscita: la passione edulcorata da qualunque tipo di positività (l'amore più puro rappresentato nell'intera opera è forse quello tutt'altro che platonico e contraccambiato tra un prete pedofilo ed uno dei ragazzini del collegio in cui questi insegna) è aggressivamante disturbante, soffocante. Dal primo all'ultimo fotogramma sono presenti martellanti simboli dell'erotismo più morboso e sfrenato, di morte e decadenza: c'è un profondo gusto della purezza contaminata. Non c'è tregua, non c'è sollievo, non c'è nemmeno il più vago barlume di speranza: quando ci si alza dalla poltrona il sentimento di terribile oppressione permane, avvinghiato all'intimità del singolo individuo. Assolutamente terrificante.
C'è chi ha voluto intravvedere degli attacchi alla Chiesa in questo film: se essi ci sono (ed Almodòvar non lo ha certo confermato), lo sono di riflesso. La figura del prete pedofilo nell'oppressivo istituto non è l'obiettivo simbolico di un attacco, bensì uno strumento per innescare quel turbine atomico di passione (è difatti costei l'unica, vera, invadente protagonista indiscussa del film, come sottolineato dall'ultimo fotogramma: la parola "passione" evidenziata a tutto schermo) animalesca, pulsione morbosa ovviamente omosessuale. E' infatti indubbiamente rilevante che solo due donne (nel senso biologico del termine) siano presenti nel film, e che esse siano una madre ed una nonna: l'intera sfera sessuale è monopolio esclusivo dell'uomo, che si appropria della femminilità in maniera profondamente perversa e duramente segnata sempre e comunque (ancora) dalla passione più carnale possibile. L'animo, lo spirito, sono cose che non hanno diritto di cittadinanza in questo film dove tutti, nessuno escluso, sono profondamente marci, a partire dal demonio con dal volto angelico di Garcia Bernal.
Questo viaggio da incubo è di una violenza incredibile, una cosa del genere non la si vedeva dai tempi di Arancia Meccanica: l'uomo è una bestia, ed è capace di tutte le peggiori schifezze nel nome di una passione carnale che pare incompatibile con il sentimento. In questo film non ci si ama, anzi, l'amore sembra un sentimento alieno a tutti i personaggi del film: si fa sesso e basta, e tutto sembra girare esclusivamente attorno ed in funzione di questo.
Perché dunque questa turbinante girandola di violenza soffocante ed opprimente finisce con l'essere un pugno allo stomaco anche per Al Qaeda e non solo per lo spettatore?
Perché questo film è la dimostrazione che nello stato laico è possibile, per chi ne ha il coraggio, indagare e far vedere l'uomo nel suo lato peggiore. Almodòvar non ha paura di rappresentare al mondo una storia dove la carnalità guida alle azioni più abiette le persone portandole anche a compiere le bestialità più terribili ed addirittura all'autodistruzione, e nemmeno si fa remore nel torturare lo spettatore affogandolo in un mare sterminato di negatività senza speranza. Dunque questo film finisce suo malgrado per diventare una fortissima affermazione d'identità, un'orgogliosa esaltazione della libertà d'espressione che continua a regnare sovrana nel mondo occidentale.

Grazie Pedro.

27 risposte al commento
Ultima risposta 02/11/2004 09.41.51
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Davide79  @  25/10/2004 18:46:19
   6 / 10
Credoche leoabbia già scritto tutto.Almodovar èun genio, non si discute.Ma questo filmnon ha portato, almeno nei miei confronti, nulla di nuovo edoriginale.Mipiacerebbe vederlocambiare genere.

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Ultima risposta 26/10/2004 13.21.28
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Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  19/10/2004 11:09:45
   8 / 10
Fin dall’inizio e per buona parte del film si è coinvolti in un gioco di scatole cinesi, di rimandi e citazioni (film nel film) in cui ci si sente disorientati. Piano piano, poi, ogni tassello del mosaico prende il suo posto e la storia diventa chiara, nel classico schema del noir francese. Al di la della sua struttura, nel film c’è tutto Almodòvar: nella storia, nella scelta dei personaggi, nella scelta dei costumi , dei colori e delle musiche, soprattutto nei dialoghi, feroci, intensi, diretti. La denuncia contro l’intransigente educazione cattolica è appena accennata: espressa sottovoce, esplode in un urlo.Il regista insiste sul senso del peccato e di colpa che pervade l’intera vicenda. La Chiesa riceve alcune battute micidiali, pochi colpi, ma molto ben assestati. Ma il tema principale della storia, abilmente raccontata dal regista, è la passione assoluta e la rabbia che ne deriva, passioni talmente coinvolgenti da segnare l’esistenza, da trascinare i protagonisti in rapporti crudeli. Persino l’interesse malato e perverso di padre Manolo per il piccolo Ignacio, descritto con sensibilità dal regista, diventa passione, sofferenza; traspare l’amore proibito,colpevole e doloroso.
Si parla principalmente di passione amorosa, certo, anche però di passione per la scrittura e per il cinema( che è poi l’amore più grande di Almodòvar) rappresentata dal bel personaggio di Enrique ( Pedro). Nel film compaiono spesso citazioni autobiografiche, la migliore è senz’altro quella dedicata all ‘unica figura femminile della storia, la madre di Ignacio. Se con lei Almodòvar ha voluto offrire un omaggio all’amatissima madre, ci è riuscito bene: una dichiarazione d’amore dolcissima.
Che dire degli interpreti? Tutti bravissimi, in particolare Gael Garcia Bernal, già apprezzato nei Diari della motocicletta.
Il film, in sostanza, mi è piaciuto molto, anche se non mi ha trasmesso le emozioni di Tutto su mia madre ( capolavoro indiscusso del regista) e non mi ha commosso con la delicatezza e la poesia di Parla con lei. Ma questo è un altro film, non mi sembra giusto doverlo per forza rapportare ai precedenti lavori.
Chi ha visto quest’opera unicamente come una storia di omosessuali e travestiti non ha capito niente ed è meglio lasci perdere Almodòvar. Per chi, invece, lo ama consiglio la visione di questo suo bel film, imperdibile.



116 risposte al commento
Ultima risposta 04/11/2004 15.05.18
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Pasagarde  @  16/10/2004 02:40:20
   9 / 10
Il film è splendido. Sono d'accordo con chi afferma che i commenti negativi al film sono stati in parte influenzati dalle scene omosex o dall'aver coinvolto la Chiesa nella storia. Ma, cari miei, l'omosessualità esiste da sempre, da quando è apparso l'uomo sulla terra, esiste anche in natura tra gli animali (chi crede al riguardo può informarsi), mentre la nostra Santa(!) Madre(!) Chiesa in fondo è qui solo da 2000 anni e grazie alle intolleranze e all'odio che ha seminato nel corso dei secoli (e che continua a seminare), sta già fortemente vacillando...
Ma torniamo al film: per i temi affrontati è il più coraggioso e difficile tra tutti i film di Almodòvar. Ma il regista se l'è cavata benissimo, gli attori recitano tutti ad altissimi livelli, ed è incredibile la bravura di Gael Garcìa Bernal, mi ha lasciato senza parole! E' vero che il film è più cupo dei precedenti, ma non per questo di livello inferiore. Va visto con occhi nuovi e scevri da pregiudizi e da luoghi comuni. Inoltre ci sono anche note positive e di colore...Il regista Enrique secondo me è un bel personaggio, chiaro, diretto, appassionato del proprio lavoro; lui amava veramente Ignacio e si intuisce che se avesse avuto modo di ritrovarlo da adulto lo avrebbe anche aiutato...è bellissima l'immagine di Enrique che si addormenta con la lettera di Ignacio stretta tra le mani e vicino a sé sul cuscino, dopo aver scoperto la triste verità sulla fine del suo amico...questa scena mi ha fatto stringere il cuore. E anche Paquita è un bel personaggio, solare, divertente...peccato che questi due siano stati poco approfonditi, ma di fatto come personaggi "buoni" del film restano. Che dire di Juan, il fratellino di Ignacio? Immaturo, arrivista, calcolatore...non l'ho ancora perdonato! Molto meglio quando Bernal è il travestito Zahara, anche se il personaggio è solo di fantasia. E padre Manolo alias sig. Berenguer? Beh...no comment. Quando avrebbe avuto modo di riscattarsi aiutando il povero Ignacio a curarsi non l'ha fatto, anzi...
Il film dunque mi ha emozionato tantissimo e secondo me non è di livello inferiore ai precedenti, proprio no. Ancora una volta Grande Almodòvar!

49 risposte al commento
Ultima risposta 29/10/2004 00.13.46
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Alessio  @  15/10/2004 01:05:14
   1 / 10
Ho visto questa schifezza e sono rimasto scandalizzato. Ho notato che tutti i film di questo osceno regista fanno male alla mente. Diseducativo al massimo. Già che 2 uomini si amino è inammissibile, ma che poi si faccia vedere
un prete che è gay, questo non lo posso accettare. Se un prete serve Dio come può amare un uomo? Sono tutte falsità che si seminano contro i preti queste. Ecco perchè nessuno va in chiesa e la religione è in crisi. Grazie anche a questi film! Al limite un prete può essere
pedofilo ma non gay. Ormai si fa vedere di tutto e non c'è piu religione per nulla. Dopo ci si lamenta se la nostra è una società deviata e violenta. Per forza,
merito anche di questi film blasfemo. Evitatelo come la peste, perchè vi turba
la mente e vi ruba 7 euri

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Ultima risposta 30/10/2004 19.46.29
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Invia una mail all'autore del commento Maria Lucia  @  14/10/2004 14:59:05
   5 / 10
IMMAGINI: forti, dure......si passa da una scena all'altra senza un filo di logica, non all'altezza di "Tutto su mia madre" film a mio parere "cult" di Almodovar.....sta decadendo e facendo film superficiali, comunque una denuncia "cruda" sulla chiesa cattolica e a tratti dissacrante..forse è questo che faccio finta di non vedere....

N.B.: ottimo l'attore Gael Garcia Bernal, già notato nei "Diari della Motocicletta".

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genni  @  12/10/2004 12:22:23
   10 / 10
bellissimo.non capisco perchè questo film è stato poco apprezzato dagli uomini,ovviamente perchè si parla di travestitie omosessuali.Invece questo film è molto riflessivo e fa vedere la vera realtà dei travestiti.Un film completamente anticlericale(grande almodovar).Un film che racconta le realtà della pedofila in tutti i lati.dopo aver visto questo film sono ancora meno credente di prima.kmq è un film favoloso

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Gruppo STAFF, Moderatore Kater  @  11/10/2004 13:41:31
   7 / 10
Almodovar costruisce un noir e, all'interno, tratta un tema delicato, la pedofilia e uno che gli è solito, la passione. Come già in film precedenti però, non emette un giudizio ma si limita a mostrare i suoi personaggi, in questo caso ognuno preso, troppo preso, da se stesso, dai propri ricordi e sensi di colpa.
Ben sviluppata, anche se non originale, l'idea del film nel film che diventa catarsi e unico momento di giudizio.
Regia e fotografia sono molto belli e non mancano i momenti visivamente toccanti ma trovo che i personaggi, forse proprio a causa di questa volontà di astenersi da una forma di schieramento, risultino poveri di spessore. O forse era quello che Almodovar voleva, visto che l'unico personaggio decisamente caratterizzato è poi quello che determina il corso della vicenda.

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nino  @  10/10/2004 10:07:46
   6 / 10
Lo dico da supertifoso del grande Pedro : questo è il suo film meno bello. Forse Almodovar , alla prese con una storia già di per sè poco credibile, è stato indotto a pasticciare un po' tutto dall'elemento autobiografico evidente (anche se l'autore lo nega). Certo, la magica mano di Pedro qua e là si vede, ma la distanza dagli ultimi suoi due film è francamente abissale.

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Ciccio  @  09/10/2004 10:31:28
   6 / 10
Caruccio. Per la prima volta Almodovar parla di froci travestiti e pompines. Temi assolutamente nuovi. Bravini i ragazzi. Ottima la fotografia. Ottime le musiche. Ottimo il montaggio. Il film diventa interessante dopo un'ora. Per la prima volta Pedro parla di travestiti. Un film senza donne. Solo una vecchiaccia e una donna di mezza età perché per la prima volta Pedruccio bello parla di travestiti. Bei dialoghi. Uno sguardo sull'infanzia difficile di un ragazzo che veniva sodomizzato da un pretaccio.... Un ragazzo che da grande diventerà un travestito... Si perché per la prima volta Almodovar Pedro parla di TRAVESTITI.... Insomma una grande svolta nella carriera di questo regista che aveva fino a questo momento lasciato spazio per temi d'altro tipo e natura... Ma adesso finalmente parla di travestiti. Bravo Pedro. Grande Svolta.

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