la mala educacion regia di Pedro Almodovar Spagna 2004
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la mala educacion (2004)

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locandina del film LA MALA EDUCACION

Titolo Originale: LA MALA EDUCACIÓN

RegiaPedro Almodovar

InterpretiGael García Bernal, Fele Martinez, Daniel Gimenez-Cacho, Lluis Homar, Francisco Boira, Javier Camara

Durata: h 1.45
NazionalitàSpagna 2004
Generedrammatico
Al cinema nell'Ottobre 2004

•  Altri film di Pedro Almodovar

•  Link al sito di LA MALA EDUCACION

Trama del film La mala educacion

In una scuola religiosa degli anni 60 Ignazio ed Enrico scoprono l'amore, il cinema e la paura. Padre Manolo, il direttore e professore di letteratura della scuola, è sia testimone che partecipe delle loro scoperte. I tre si rincontreranno altre due volte una alla fine degli anni 70 e l'ultima negli anni 80. Questi incontri cambieranno vita e morte di alcuni di loro.

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Voto Visitatori:   7,00 / 10 (110 voti)7,00Grafico
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Voti e commenti su La mala educacion, 110 opinioni inserite

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Filman  @  05/06/2020 19:27:02
   9 / 10
Immaginiamo di assistere a quegli intrighi a sfondo pansessuale tipici dei film di Pedro Almodovar trattati come fossero un thriller hitchcockiano. Immaginiamo poi che lo stesso Pedro Almodovar diriga questo film bio-meta-cinematograficamente, usando come protagonisti cineasti che trattano la sua stessa categoria di film e che poi scoprono di essere all'interno di uno di quei film. Consideriamo poi l'idea che questo film costituisca una denuncia sociale e culturale al mondo ecclesiastico e alla società bigottamente ecclesio-centrica. Ribaltiamo infine questo punto trasformando tutto in un universo di rapporti d'amore ed erotici che riconciliano il mondo intorno con la natura sessuale dei protagonisti. Veramente difficile non considerare LA MALA EDUCACIÓN un capolavoro del ventunesimo secolo.

kafka62  @  18/04/2018 11:51:38
   6 / 10
Nel cinema di Almodovar non sono mai mancati omosessuali e travestiti, eros e thanatos, melodramma e passione, corpi esibiti, corpi che si desiderano e corpi che si possiedono. "La mala educación" non sembra a prima vista fare eccezione, contenendo tutti questi elementi (e in più un altro leit-motiv almodovariano, il film nel film, questa volta un lacrimoso melò claustrale). In realtà, il risultato è meno convincente del solito, perché ne "La mala educación" l'atmosfera è torbida e malsana fino al parossismo (a partire dall'episodio della pedofilia nel collegio cattolico di cui sono vittime Ignacio ed Enrique bambini), la trasgressione non è mai liberatoria (ma viziata da droga, delinquenza e malattia) e il desiderio sessuale è utilizzato per scopi loschi e perversi (abuso di minori, ricatti, sfruttamento). Per farla breve, si sente moltissimo la mancanza dell'ironia che ha reso famoso il regista spagnolo e che avrebbe permesso a questo ambiguo noir di raggiungere un soddisfacente equilibrio di leggerezza e di distacco critico. Impaludato nel fango dei suoi personaggi, Almodovar si mostra interessato soprattutto a mettere in scena un complicato intreccio che vuole riecheggiare classici come "La donna che visse due volte" (l'inattesa visita di Ignacio al regista Enrique, che aveva sperimentato con lui sedici anni prima, ai tempi del collegio, l'iniziazione all'amore omosessuale, e la successiva scoperta che non di Ignacio si tratta ma del fratello Juan) e "La fiamma del peccato" (la congiura tra Juan e l'ex padre Manolo per uccidere Ignacio), ma che trova i suoi principali motivi di interesse essenzialmente nell'esplorazione pirandelliana del rapporto tra realtà e finzione (il confine tra le due è alquanto labile ed è affidato alla attendibilità e alla veridicità delle rievocazioni e dei ricordi che accompagnano la storia), tra arte e verità (in fondo il soggetto altro non è che la realizzazione del film che stiamo vedendo, e tutto il resto, raccontato da attori o da personaggi che hanno cambiato la loro identità, è una sorta di sceneggiatura di volta in volta modificabile, che non lascia mai percepire con assoluta obiettività quello che realmente è successo nel passato). Al di là delle perplessità sopra esposte, resta comunque indubbia la perizia registica di Almodovar, che costruisce immagini raffinate, dalle forme e dai colori smaglianti, e sequenze di forte impatto emotivo (il viso di Ignacio, con un rivolo di sangue che gli scende dalla fronte, il quale si spacca letteralmente in due per lasciare entrare l'inquadratura successiva; i volti dei due bambini che si trasformano in quelli di Ignacio ed Enrique adulti; la morte di Ignacio, con la testa che cade al rallentatore sulla macchina da scrivere e i tasti schiacciati alla rinfusa che si intrecciano tra loro), conferendo così al film una sua incontestabile dignità artistica.

Grungeman  @  12/03/2016 22:05:11
   7½ / 10
Noir tragico e al contempo ironico e ben girato, mi ricorda un pò tornatore nello stile.
Bravissimo Garcia Bernal.
Un film tra il noir, la malinconia, il metacinema(bella idea e gran sopresa) e la libertà sessuale.
Vale la pena vederlo almeno una volta.

pernice89  @  25/01/2016 14:00:46
   7½ / 10
Film un po' strano, raccontato in modo particolare, con diversi sbalzi temporali e misti tra realtà e finzione. Tutto sommato a me è piaciuto, bravo Bernal e bella la colonna sonora. Consigliato a chi piace Almodovar, che ha uno stile tutto suo.

genki91  @  21/09/2012 17:31:34
   10 / 10
Vado controcorrente alla massa e dico che secondo me, questo, è uno fra i migliori film di Almodovar.
Crudo, forte, da spezzare il fiato. Una pellicola artistica dotata di una trama e di una sceneggiatura eccellenti. Personalmente credo che vada guardato da gente che apprezza il regista perché può piacere molto o non piacere per niente. Il mio 10 è giustificato dal fatto di aver saputo trattare un argomento assai delicato, con una drammaticità ancor più forte. Non è un film per tutti. E intendo con questo che è un film che fa ragionare. Non adatto a omofobi e bigotti. E' adatto, al contrario, alla gente capace di aprirsi il cervello e ragionare un attimo in più. Ripeto, per me si rasenta il capolavoro sul genere trattato.

ValeGo  @  27/05/2012 22:24:59
   7½ / 10
Interessante la tematica degli abusi sui bambini all'interno di ambienti religiosi, il film si segue bene, bravi gli attori, colpiscono i colpi di scena e l'alternarsi dei piani narrativi che si intrecciano e interscambiano perfettamente. Da vedere

7219415  @  23/05/2012 18:55:43
   7½ / 10
Pedro non delude mai!

gemellino86  @  28/02/2012 10:18:07
   8 / 10
Non il miglior Almodovar ma è senz'altro un film che fa riflettere sulla realtà di certe cose crudeli che prendono di mira i bambini. Un po' difficile da seguire ma se ci si mette d'impegno lo si apprezza. Non per tutti.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  13/02/2012 22:38:36
   7½ / 10
Non il miglior Almodovar ma interessante e pieno di spunti.
Dalla lettura di un paio di commenti deduco cose inquietanti: c'è tanta omofobia spesso neanche repressa, e soprattutto un'ignoranza abissale sul regista spagnolo.
La Mala Educaciòn non può essere criticato per la trama che non vuole essere di alcuna denuncia: non è un film sulla pedofilia, ma ne parla. Almodovar racconta storie incentrate sulla passione, storie che non vanno codificate seguendo alcun paradigma sociologico. Spesso risultano anche forzate e quasi irrealistiche, come in questo caso, ma vedete, tutto rientra nel suo stile così melodrammatico stile '50.
Come con Labirinto di Passioni il buon Pedro torna ad interessarsi di una storia d'amore omosessuale che ha del torbido, tra finzioni e cinema nel cinema.
Forse troppo autocelebrativo e compiaciuto, non ho ravvisato alcune "scena forte". Le scene di sesso gay se fossero state etero sarebbero passate inosservate. Quello che ho visto è che Almodovar valorizza eroticamente il sesso maschile in questo caso, rendendo l'ottimo Bernal un omosessuale dall'incredibile carica erotica.
E inoltre: mi piace moltissimo l'uso dei colori che utilizza lo spagnolo.

Ma in questo caso, dopo due ottime prove come "Tutto su mia madre" e "Parla con lei", è un passo indietro.

4 risposte al commento
Ultima risposta 20/02/2012 10.00.24
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baskettaro00  @  14/10/2011 12:57:37
   7½ / 10
primo film visto di almodòvar,a qualcuno può risultare volgare o di cattivo gusto ma è un buon film,la trama nel finale si fa complicatuccia ma poi tutto vien spiegato,le recitazioni son buone e la regia è bella,caratterizzata da colori vivaci e molto accesi,non nascondo però che in alcuni punti è molto lento,ma il problema si può risolvere vedendolo in più parti,come ho fatto io.

SKULLL  @  05/04/2011 05:07:20
   8 / 10
Buonissimo film. Da Almodovar ci si aspetta sempre sesso non proprio ammiccato, donne in crisi di nervi e risate. Qui l'aria è certamente più seria. Questo film è più nero e tocca temi che possono infastidire. Per questo forse non per tutti. Sulla "volgarità esplicita" che alcuni segnalano: Almodovar semplicemente mostra realtà senza troppi fronzoli, e nel caso di amori omosessuali, fà esattamente quello che fanno i suoi colleghi registi in caso di amori eterosessuali: inquadra sederi, tette e coppie che si divertono o si amano.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  09/09/2010 09:36:07
   6½ / 10
mmmm, non so, non mi ha convinto. Soprattutto il finale mi ha lasciato assai interdetto. Ma anche i personaggi sono assai dimenticabili (a differenza dell'Almodovar medio in cui, anche in film poco riusciti come Kika, riesce a regalarci personaggi indimenticabili).

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  05/09/2010 12:36:31
   7 / 10
Non funziona del tutto. Molto ossessivo, molto crudo, molto oscuro in alcuni passaggi di sceneggiatura.
Un buon film comunque, interessante e magnificamente colorato. Tuttavia manca della solita e irripetibile verve degli splendidi personaggi di Pedro, i quali sono pervasi (pur nella terribile e disperata condizione in cui versano) da una grazia unica, dal potere dell'amore e della speranza.
In questo strano film i personaggi mi sembrano un pò più falsi, e il tuo un eccessivo manierismo di uno stile che Almodovar aveva fatto già suo.
Resta da notare comunque una maestria ormai consolidata e un Bernal in stato di grazia.

Invia una mail all'autore del commento eddiguff  @  13/01/2010 17:10:58
   7 / 10
Presente e passato che si intrecciano quasi su due piani sovrapposti. Il film è certamente da vedere, ma Almodovar non appare ispiratissimo. Darei un 7 meno; tolgo il meno perchè il titolo è bellissimo.

topsecret  @  30/10/2009 17:39:23
   7 / 10
Sarò matto ma Gael Garcia Bernal truccato da donna assomigliava (un po') a Julia Roberts.
A parte questa divagazione senza senso, parlando del film devo dire che mi è sembrato avesse una trama ben strutturata e poco prevedibile. Buone le prove offerte dagli interpreti così come i dialoghi e la regia.
Una pellicola cruda, cinica e dotata di un ritmo non eccelso ma che permette una visione lineare e tranquilla.

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Ultima risposta 09/09/2010 12.19.23
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Ciaby  @  11/10/2009 17:09:35
   10 / 10
Capolavorissimo.

Una cruda e disperata tragedia tratteggiata da elementi gialli e umoristici.
Almodovar fotografa una trama originalissima con il suo solito, brillante ed affascinante stile registico, conficcando nel cuore dello spettatori immagini dure, bellissime, poetiche. Arte.

Recitazioni e musiche bellissime.

Lory_noir  @  09/09/2009 19:37:00
   7½ / 10
Alla maniera classica di Almodovar, anche se il termine classico affiancato a questo regista sembra un ossimoro. Mi è piaciuto molto, dall'inizio alla fine... sembra quasi tridimensionale nel complesso. Lo consiglio anche se non batte Tutto su mia madre.

Mpo1  @  16/05/2009 00:11:23
   8½ / 10
Prima di tutto c’è da dire che, al contrario di molti che ritengono questo film inferiore ai due precedenti, per me “La Mala educacion” è il migliore tra i film che Almodovar ha realizzato nell’ultimo decennio (e anche più). Il problema è che molti da lui si aspettano sempre il solito film di donne che alterni risate e lacrime, come “Tutto su mia madre” (ed infatti dopo “La Mala educacion” Almodovar è tornato ad accontentare la massa con “Volver”), quando invece “La Mala educacion” è un film molto più interessante.
Un altro luogo comune sul film è che il suo tema principale sia la denuncia della pedofilia all’interno della Chiesa; in realtà, la storia delle molestie del prete nei confronti del ragazzino è solo una parte del film, e neanche la più importante, anche se quella su cui i media più si sono concentrati. Inoltre, la “cattiva educazione” del titolo non ha tanto a che fare con questo, quanto con il fatto che il prete non mantenga la promessa al ragazzino (di non allontanare il suo amico) e tradisca così la sua fiducia.
Il film poi diventa un incrocio tra un noir citazionista e un’opera meta-cinematografica che intreccia realtà e finzione, presente e passato, scrittura e cinema, sovrapponendo ruoli e personaggi in un impasto affascinante.
Leggere alcune recensioni ci dice molto non tanto sul film quanto su una mentalità bigotta che fa ancora fatica a sparire… o perlomeno sul malcelato imbarazzo che certi temi continuano purtroppo a provocare…
L’unico difetto del film è il finale, che giunge improvviso quando invece si avrebbe voglia di vedere di più, di saperne ancora, e forse una maggiore durata e un maggiore sviluppo della storia in questo caso avrebbe giovato all’opera.

John Carpenter  @  28/04/2009 14:09:32
   7 / 10
E' il primo film che vedo di Pedro Almodovar, e devo dire che mi è piaciuto. La prima parte è molto coinvolgente, mentre la seconda sembra più ad un thriller. E' un film particolare in quanto la fotografia è molto luminosa e i colori assai "vivi", e il montaggio ti obbliga a stare davanti alla tv fino alla fine, perchè perdersi una scena significherebbe non capire più nulla della pellicola. Molto complessa e ricca di spunti, anche se spesso ripetitiva.
Da vedere.

John.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  19/12/2008 23:56:31
   8 / 10
Un noir atipico questa Mala Educacion. Un film dalle tematiche forti, tanto quanto le passioni che avvolgono la pellicola.
Una rete di amori, di tradimenti e opportunistiche azioni. Un film controverso e antitetico sotto alcuni punti di vista. Magnifici i colori vivi e accesi della pellicola in piena contrapposizione con gli eventi torbidi e oscuri narrati da Almodovar.
Regia molto buona così come la trama, che personalmente, mi ha appassionato e ho trovato ben costruita. Interessanti gli spunti e le riflessioni che questo film lascia soprattutto il tema del diverso e dell'accettazione di questo. Ma anche la tremenda solitudine dell'emarginato sociale, odiato e sfruttato anche dai parenti più stretti. Un film al "femminile" anche se le donne non ci sono, soprattutto per la sensibilità con cui Almodovar ci presenta questa cupa storia di passioni.
Ottima la prova del cast e del giovane Gael García Bernal, belle le musiche e gli ambienti.
Film molto bello, consigliato

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  13/11/2008 14:50:13
   7 / 10
Non male come trama, anche se penso che il regista si è servito di questo film per soddisfare i suoi ormoni. Certi momenti sono particolarmente coinvolgenti, per fortuna senza arrivare al limite dello scandalo. Si nota una certa cura nella fotografia, e i colori naturalmente, simbolo del cinema di Almodovar, sono raggianti. Gli attori sono abbastanza in parte.

wega  @  04/10/2007 21:43:08
   7½ / 10
non ho visto molti film di almodovar ma è palese la controversia dei suoi film.
le prime volte non riuscivo a finirlo ma con più attenzione l'ho trovato veramente un buon film con delle buonissime interpretazioni.tematiche interessanti e assolutamente dei nostri tempi.
E' un regista creso prima o poi mi dedicherò a pieno

marco9777  @  29/09/2007 14:26:25
   6 / 10
un film senza infamia è senza lodo.
come dire, bellissimi gli attori, bella la storia.. ma.. possibile che si ricerchi sempre il "nero" , il "triste" volendo fare il capolavoro del secolo?
Mi piacerebbe essere nella testa del regista per sussurrargli "sai che la vita può anche essere bella? basta la magia del sogno".
Traspare dai suoi film come un bambino in cerca di consolazione.
Meno ribellione e stravaganza, e più solarità e normalità.
Questo suggerire di dire allo psicanalista che segue Almodovar

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Ultima risposta 10/07/2010 20.13.23
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rensu  @  23/08/2007 15:21:15
   9 / 10
stupendo. mi ha veramente colpito .uno dei migliori di almodovar. forse il piu.. "noir" con una storia complicata . comunque veramente un bel film. non sono gay ma gael garcia bernal è veramente un attore che non si puo non guardare

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Ultima risposta 21/09/2012 17.33.51
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Vitali95  @  02/08/2007 12:08:22
   9½ / 10
Un bel film per essere spagnolo... trama ben intrecciata cn un paio di colpi di scena... da vedere

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Ultima risposta 20/08/2009 10.10.12
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Angle  @  27/04/2007 08:23:04
   7 / 10
Io credo che questo film non sia da buttar via. Nonostante mi nauseino i personaggi che si ingroppano, spompinano ecc...
interessante, tocca un argomento abbastanza delicato(abusi sui bambini da parte di finti religiosi). Ben strutturato

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  03/04/2007 21:49:58
   6 / 10
Deluso ed attonito da questo film di Almodovar. Le sue pellicole mi sono sempre piaciute. Inserire personaggi omosessuali e trans (ampiamente presenti nel magnifico "tutto su mia madre") li ha resi più vividi nel film del 1999, ma non in questo, dove Almodovar ci va giù troppo pesante, scade nel quasi- voyeurismo e sembra "divertirsi" (sappiamo in che senso) nel mostrare i lati più nascosti ma anche più espliciti dell'omosessualità - che non nascondo mi abbiano dato un po' fastidio, ma non perchè sono di tipo omosessuale ma perchè esagerano e travalicano la necessità (anche se non ci sbatte il sedere di Gael Garcia Bernal in primo piano è lo stesso...)
La storia non è avvincente come le altre - non dico debba essere alla pari della potenza emozionale di Parla con lei, ma i personaggi sono molto meno interessanti ed affatto profondi, la trama, priva di quella vena di umorismo che tanto rendeva eleganti le altre pellicole di Pedro (Volver su tutti, ma anche Todo sobre mi madre) non è in grado di compensare la faciloneria col quale sono descritti i personaggi.
Secondo me avrebbe dovuto approfondire molto di più la parte dell'infanzia dei due protagonisti, che invece si limita a poche scene poco significative.
A pensarci bene non è neanche un brutto film perchè è seguibile, però da Almodovar è giusto aspettarsi molto di più.

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Ultima risposta 02/04/2011 04.03.43
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lesaripresa  @  14/02/2007 10:16:01
   7½ / 10
Carino questol fIlm!!
a me ha appassionato tanto ..ecco diciamo che Almdadovar tratta spesso i temi che per moltii ora sono ancora taboo....(storie di gay..trans etc...)
Alcune scene un po forti (quella del prete) ma da vedere!!!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR agentediviaggi  @  25/01/2007 10:07:53
   7 / 10
Almodovar me gusta mas quando parla delle sue magnifiche donne che in questo noir ambientato tra omosessuali. Anche se la sua regia è stata come al solito superlativa, l'ambiente che rappresenta è molto squallido la figura del prete e anche di Angel sono da vomito. Una trama ben congegnata per una storia triste tra pedofilia, ricatti e bassezze di ogni tipo.

renee  @  20/10/2006 23:23:28
   8 / 10
..a me piace un sacco questo film.....e almodovar l'ho iniziato a conoscere con questa pellicola...i suoi film sono sempre particolari e le trame contorte, ma questo è a mio parere anche superiore a "tutto su mia madre"...la storia di enrique e ignazio mi ha appassionato da subito!!..lo consiglio..

Lara°  @  05/09/2006 13:58:56
   7½ / 10
Ho imparato ad apprezzare Almodòvar da qundo mi è capitato tra le mani questo film! regia originale.. bello l'uso dei colori della scenografia! cmin tutti i suoi flm del resto.. secondo me è da vedere!

claudihollywood  @  20/08/2006 13:14:56
   8 / 10
Ottimo, superiore a mio parere a Volver...però è vero...da omosessuale qual è Almodovar potrebbe evitare di affrescare questo mondo come fatto solo di trans e checche.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  27/07/2006 12:52:17
   7 / 10
Un buon film anche se ritengo che Almodovar sia un pò troppo sopravvalutato.

quaker  @  07/07/2006 15:08:17
   7 / 10
Film che non mi ha assolutamente entusiasmato. Anzi un po' deluso: sceneggiatura a dir poco farraginosa e sgangherata; storia improbabile, recitazione così così.
Vorrebbe forse scandalizzare, ma finisce con l'essere scontato e noioso.
Non ho visto altri film di Aldomovar, ma se tanto mi dà tanto...

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Ultima risposta 12/11/2007 22.00.15
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Anders Friden  @  02/06/2006 16:09:34
   8 / 10
Gran film. Ispirato a dei fatti veri e rivisitato da Almodovar in chiave dramatica molto pesante e crudo. L'attore protagonista straordinario, da allibire.

Diames  @  21/05/2006 14:30:32
   8½ / 10
A mio modesto parere questo film segna l'apice artistico della carriera di Almodovar (fino ad oggi...). Molto ambizioso e riuscito nell'intento. I vari piani narrativi sono assolutamente funzionali alla storia e per niente gratuiti. Ci sarebbe davvero molto da dire su questo film, così tanto che non val neanche la pena di cominciare. Secondo me uno dei migliori film degli ultimi anni. Consiglio di vederlo in spagnolo (con sottotitoli, eventualmente); ne vale la pena (il doppiaggio fa perdere molto all'intensità della pellicola).
Il modo in cui, nel corso del film, si delinea sempre più a fondo la personalità del prete è magistrale. L'idea di far interpretare a più attori, a seconda del piano narrativo, lo stesso personaggio è non solo azzeccatissima, ma anche gestita in modo eccellente.

martasuperstar  @  10/05/2006 23:41:57
   8 / 10
un film intenso, drammatico, che fa riflettere su quanto ci sia dietro al perbenismo della società, a quale degrado essa possa arrivare. le scene più forti sono legate non all'idea dell'amore omosessuale ma alla perversione e alla impassibilità di alcuni suoi personaggi. non posso fare paragoni con altri film di almodovar perchè non ne ho visti, ma questo mi è piaciuto molto.

Gruppo COLLABORATORI martina74  @  04/04/2006 22:02:14
   8 / 10
Tanto colorato nella fotografia, quanto "nero" nella caratterizzazione dei personaggi. Non ci sono mezze misure, in questo film di Almodovar: la passione abbatte tutte le barriere, anche quelle che non vorremmo mai veder cadute. La passione plasma i personaggi e li trascina in vortici di negatività e abiezione assoluti.
Nessuno dei personaggi maschili si salva e ognuno riesce a tirare fuori il peggio di se stesso.
E la passione non può prescindere da elementi "forti" come le scene di sesso, il travestitismo, i dialoghi dissacranti che tanto scandalizzarono i "benpensanti" all'uscita del film. Ma non è possibile ragionare solo sul piano della trasgressione: la passione richiede crudezza, ha bisogno di questi strumenti per essere espressa.
Crudezza e ironia nerissima sono gli ingredienti principali di questo dramma, condito anche di critiche contro la morale cattolica che impone la colpa e la punizione come strumenti principali dell'educazione (la mala educacion).
Ancora e sempre, invece, Almodovar lancia uno sguardo tenero e rispettoso nei confronti dei personaggi femminili, in omaggio alla madre salvatrice e adorata.

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Ultima risposta 29/07/2006 22.50.26
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Invia una mail all'autore del commento bobo94  @  19/03/2006 13:48:47
   7 / 10
Film che non stupisce e non incanta, ma come al solito si lascia guardare con quello stile classico Almodovariano, che da attenzione all'aspetto psicologico, ai personaggi elaborati e anche alle ambientazioni. Ottima la fotografia, Bravi i protagonisti. Trama in effetti un po' elaborata, ma non impossibile.

Crimson  @  17/03/2006 19:27:20
   7 / 10
Il film ha veramente moltissimi pregi, e per certi versi m'è piaciuto moltissimo. Tuttavia devo ammettere che mi aspettavo sicuramente di più per quanto riguarda lo sviluppo della storia nella seconda parte, e il finale non è proprio il massimo. Comunque l'idea di fondo è molto buona così come i temi trattati. Il regista dopo "parla con lei" continua a trattare aspetti della società "scomodi" (vedi la vicenda del prete..) e in questo centra in pieno il suo obiettivo, a giudicare anche da quanti perbenisti sono rimasti scioccati da alcune scene assolutamente tranquille. Bè non hanno visto l'Almodovar degli anni '80 che prima del successo con "donne sull'orlo di una crisi di nervi" (diciamocela tutta, uno dei film più belli ma anche il più "commerciale") trattava spesso certi temi e ricorreva a scene anche più "forti" che in questo film.
Un encomio particolare ai due attori principali. Dopo "Legami!"(da quando Banderas si è trasferito a Hollywood) gli attori maschili dei film del regista non sono mai stati così bravi (il fondo è stato toccato con Miguel Bosè..).
Belle le scene in flashback. Almodovar comunque in forma.

tatum  @  16/03/2006 23:40:39
   7½ / 10
Non male. Da molti criticato e ritenuto non il solito almodovar. Invece basta vedere la fotografia e le ambientazioni per capire che si tratta di lui. Il ritmo è più brioso del classico ritmo a cui ci aveva abituato e la costruzione, aiutata da un ottimo montaggio è assolutamente credibile.

Invia una mail all'autore del commento catenanm  @  16/02/2006 23:16:47
   8½ / 10
Il film l'ho visto con un frocio che mi viene dietro e con altre due mie amiche che cercavano di salvarmi il c**o nel vero senso della parola...cmq a parte questo inizio poco allettante film fatto bene, molto bello anche nella trama. fantastica/o quel/la ragazza/o che continua a dire "frocia"

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Caio  @  25/12/2005 03:10:11
   7 / 10
Beh...non è tra i miei preferiti di Almodovar. Alcune scene sono molto suggestive, soprattutto la parte iniziale...ma sinceramente ho trovato che la trama fosse troppo complessa. Sembra che il regista si sia impegnato a creare un intreccio tanto intricato....inserendo diversi piani di realtà che alla lunga confondono un pò. Alcune scene poi sono un pò troppo gratuitamente provocatorie. Ho preferito la semplicità di tutto su mia madre sinceramente..cmq da vedere, Almodovar ha sempre un sacco di cose interessanti da dirci.

Invia una mail all'autore del commento cinefilo malato  @  08/12/2005 20:54:49
   7 / 10
Interessante, ma da prendere per quello che è: un film fatto per provocare.

3 risposte al commento
Ultima risposta 04/10/2007 21.48.31
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folletto007  @  23/10/2005 13:54:37
   7 / 10
Mi è piaciuto molto come Almodovar affronta certi temi...peccato che avendolo visto in spagnolo non abbia capito tutti i dialoghi alla perfezione.

lord vampire  @  18/10/2005 12:45:12
   9 / 10
duro e complesso per il tema trattato lascia l'amaro in bocca come sempre

Gruppo REDAZIONE maremare  @  29/06/2005 09:15:38
   8 / 10
Un Pedro in versione 'rielaborativa' sforna un noir griffato.
La critica è più contro la sete di arrivismo della società odierna che, come strombazzato da più parti, contro l'istituzione religiosa.
Un film molto bello, forse solo un po' irritante quando si 'frocizza' troppo.

Alec di Kerry  @  27/05/2005 05:05:22
   9 / 10
L'ho trovato un bellissimo film, intenso, drammatico, a tratti davvero conturbante. Temi forti, scabrosi se vogliamo, ma la vita è fatta anche di queste cose e mi inchino davanti a questo grande regista che in fatto di coraggio e verità forse non è secondo a nessuno. Il suo stile a parer mio è inimitabile. Gli attori recitano tutti magnificamente, la regia è ottima, le musiche sono azzeccatissime. Insieme a "Todo sobre mi madre" è il mio film preferito di Almodovar.

Invia una mail all'autore del commento albatros70  @  29/04/2005 20:29:10
   7 / 10
Mi è piaciuto tanto forse più di "parla con lei" e "tutto su mia madre"...in ogni caso al di là di paragoni improponibili un buonissimo film che resta crudo ma godibile fino alla fine. Da vedere!

sestogrado  @  13/04/2005 13:05:05
   7 / 10
bella storia di denuncia sociale pervasa dal vero e profondo significato della passione amorosa. cast multigenerazionale con la solita piccla macchia (ma questa è una visione soggettiva) che il ruolo del sesso maschile è totalmente annichilito o addirittura assente; bellissima la musica e splendidi i soliti e mai stancanti colori almodovariani.. assolutamente da vedere

vale46  @  09/04/2005 16:25:43
   8 / 10
film intensissimo e pieno zeppo di introspezioni mentali. in una Spagna cattolicissima, denuncia coraggiosa di Almodovar che illustra e spiega come anche il clero sia formati da uomini e come al cinismo umano non ci sia mai fine. sembra provocatorio e paradossale, ma alla fine non fa nient'altro che descrivere lati oscuri della realtà umana che non tutti vediamo o che comunque facciamo finta di non vedere, come le usurpazioni mobbiste o il cainismo fratricida... da gustare

Anita  @  21/02/2005 17:08:36
   9 / 10
Solo Almodovar puo' trattare certi argomenti senza essere banale o cadere nella volgarita' e negli stereotipi. Un film sulla passione e sulla cattiveria umana nuda e cruda. Da vedere!

bstefi79  @  07/02/2005 02:33:15
   8 / 10
Mi avevano parlato di un film con scene davvero scandalose, erotiche, pesanti. Io mi sono trovata davanti un film sulla cattiveria umana, sull'istinto al Male che esiste in ognuno di noi e che vola oltre lo stereotipo del "buono" e del "cativo". Non è il sesso il punto centrale del fim, è il nichilismo cosmico, la sconfitta dei buoni propositi.
Grandi attori, grandissimo regista.

8 meritatissimo

Invia una mail all'autore del commento alex78  @  01/02/2005 23:10:23
   8 / 10
bel Film. complimenti

bussisotto  @  01/02/2005 12:18:40
   8 / 10
Pedro Almodovar si conferma ancora una volta regista geniale e visionario.
Splendido film, un gioco di scatole cinesi, con la consueta vena dissacratoria.
Indigna e coinvolge.Emozionante.

Invia una mail all'autore del commento tycooko  @  18/12/2004 00:51:39
   7 / 10
Non capisco perché questo film abbia destato più polemiche di un, che ne so, "Indiscreto fascino del peccato" (sempre di Almodòvar), ambientato in un convento di suore lesbiche, focose e drogate. Questo vi sembra più "accettabile" o "normale"?
Vi dico io cos'è che ha fatto scottare le sedie di molti signorotti per bene: il nostro governo è di destra, bisogna - QUINDI - tenerci buona la Chiesa, adesso che Almodòvar è ormai un regista acclamato e Zapatero è al potere teniamo gli occhi bene aperti.
Innanzitutto ci tengo a precisare (in quanto ammiratore di Pedro Almodòvar) che il regista non è nichilista (non nega, cioè, l'esistenza di un qualunque valore), ma semmai iconoclasta (non accetta i valori imposti dalla società). Ogni suo film, infatti, è sempre pervaso dal sentimento, i suoi personaggi sono trascinati dalla passione. Dunque per Almodòvar l'amore è un valore fondamentale. Anche la libertà lo è, d'espressione e d'azione, visto che (lo constato con una vena d'ironia, badate bene) in quasi tutti i suoi film almeno un personaggio fa uso di droghe (leggere o pesanti che siano; il regista non è un ragazzino comunista a favore della marijuana o un hippie a favore degli acidi).
Se ciò può sembrare amorale o può sgorgare nel blasfemo (mi riferisco proprio a quest'ultimo film) non è per una follia snob di Almodòvar, ma ha una ragione solidissima e storica: il suo cinema nasce dalla movida post-franchista. Un movimento, cioè, "sesso, droga e rock n' roll" alla spagnola.
Con questo non dico che è giustificabile agl'occhi di un moralista, ma solo che è comprensibile.
Comunque quest'ultima pellicola non è tra le migliori del regista, ma è un film godibile e pieno d'idee (per altro non ispirate al governo Zapatero. Sapete com'è, nessuno riesce a pensare, scrivere, farsi pagare e girare un film nel giro di un anno, quindi quando Almodòvar stava pensando a La Mala Educaciòn in Spagna Zapatero non sapevano neanche chi fosse...)
In definitiva, carino, nulla più che dilettevole.

ALEX  @  05/12/2004 21:29:02
   9 / 10
E' proprio vero: Almodòvar "continua a fare il regista con la stessa passione di sempre"!

Invia una mail all'autore del commento Totiuss  @  28/11/2004 03:03:41
   7 / 10
Eh si, Pedrino ha deciso di stupirci con una storia che si intreccia non poco, e magari alla fine vi lascia pure qche dubbio (che pero' dovreste fugare presto).
Certo, tutti maschi nel cast....e poi omosessualità, pedofilia sono temi seri. Ma Almodovar li tratta con maestria come sempre. Senza cadere nel banale. E poi scusate....ma la fotografia nei film di Almodovar, per me vale da sola il prezzo del biglietto.

acol  @  25/11/2004 19:10:06
   9 / 10
Almodovar ha creato un film difficile, la cui complessità sembra talora "ingarbugliare" il lavoro stesso del regista. Resta comunque un film sincero, importante, decisamente sopra la media di quanto si produce e si vede. Da rivedere più d'una volta perché tanti aspetti possono sfuggire al primo impatto. Semmai, senza voler essere bacchettone e seza alcuna motivazione di censura ma per una forma di cautela, data l'esplicità e la complessità stessa, ne avrei limitato la visione ai maggiori di 18 anni

éowyn_3  @  08/11/2004 17:36:35
   8 / 10
da seguire con un po' di attenzione per l'intreccio, grazie al quale cmq il film nn risulta mai noioso. davvero molto bello, lo consiglio.

Gruppo COLLABORATORI Mr Black  @  06/11/2004 15:09:30
   8 / 10
Una bella storia, nonostante il tema, girata con grande bravura. Complimenti ad Almodovar, che dopo l'eccezzionale Parla con lei ci regala un altro bel film.

5percentnation  @  05/11/2004 13:06:24
   7 / 10
Ok, Almodovar ha fatto un altro bel film con una bella storia, molto forte, bellissime scene, stupendi colori, personaggi assurdi (almeno per i miei standard provincial-popolari), situazioni grottesche etc. Ma quando farà UN ALTRO film?

Noemi  @  04/11/2004 19:47:15
   8 / 10
Tremendamente bello! Sono indecisa tra mettere un 8 ed un 1, perché per il voto che darei io è "Film magnifico, ma evitalo a tutti i costi".
Almodovar è stato bravissimo, ma è un film traumatizzante: non voglio fare la figura della bacchettona moralista, ma questo film è veramente... neanche violento... non saprei come dire... cmq terribile!
Alla fine gli metto 8 perché Almodovar è un mito, il film è fatto benissimo... e Bernal è veramente un gran bel ragazzo ;-)), però non so se consigliare veramente di andarlo a vedere.

Spero che qualcosa di quello che intendevo dire si sia capito! :-)

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Ultima risposta 15/11/2004 15.54.04
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  04/11/2004 16:08:46
   6 / 10
E' un noir no? Vibrante finchè si vuole ma non all'altezza del miglior almodovar secondo me paga il confronto con opere a cui è in un certo senso affine come "la legge del desiderio" o "l'indiscreto fascino del peccato" Se ci penso su, poi, mi rendo conto che la (l'omo) sessualità esibita del film è un atto di coraggio, specialmente pensando a quante ******* hanno sparato addosso a un film come "o fantasma", anni fa (che era splendido manco a dirlo) tuttavia qui il fascino del peccato sconta e condivide con padre manolo tutta la sottilissima barriera tra amore puro e sopraffazione tra desiderio e stupro ma non è solo un'opera anticlericale, per quanto le immagini - bellissime - del collegio ispirino indignazione e paura, qui il cinema di almodovar si piega su se stesso. da una parte vorrebbe identificare le radici del bene e del male a un mero qualunquismo, dall'altro l'eterno femminino del regista - o l'insostenibile pesantezza di essere uomini - finisce col diventare maniera, a cominciare dai travesta tossici e dacadenti, cui l'autore toglie forza e respiro continuando a ostentare la loro mise in scene Ma in fondo il film parla del fallimento del ricordo, inteso sia come identità sessuale che attraverso il faro abbagliante del desiderio proibito/perduto quasi il vettore della sofferenza come mezzo di libertà espressiva mi è piaciuto il film? abbastanza tuttavia...

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Ultima risposta 06/04/2005 22.17.40
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Invia una mail all'autore del commento Morfeo  @  04/11/2004 09:50:12
   7 / 10
Un bel film, anche se non al livello degli ultimi due devo riconoscergli una che comunque non era un lavoro facile da portare a temine.
Mi è piaciuta molto la figura del regista, forse l'unico personaggio che rimane coerente in tutta la storia, ed in effetti assomiglia alla donna dei suoi ritagli che si butta tra gli alligatori.
Bernal è un ottimo attore, dopo amores perros e i diari della motocicletta ha dimostrato di reggere una parte che era difficilissima

nabucco  @  02/11/2004 18:39:45
   8 / 10
Niente di scandaloso, un grande film di Almodovar, autocelebrativo, intelligente, bello, thriller cervellotico nello stile del genio di Madrid.

2 risposte al commento
Ultima risposta 13/11/2004 13.55.21
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Caruso  @  02/11/2004 12:15:23
   7 / 10
Chesto firme gli è un firme che sancisce i rritorno di Caruso pe chesta stagione di ccinemino , e un se ne potea + ma e un c èra davvero una segaccia di bono da anda a vedere.... Gli è un ber firme che si pole apprezzà se si passa sopra i ssolito easperaho e malaho sesso spervertato e sporverato dappertutto di armodovar con chello smaschiettio di checche squillanti che gli ha mbottitto in tutti i su urtimi firme. Sti pretacci da spretare , e lo sponsor di firme Vasellina URTRA uniti a i crone di Merilin mensonn filan via in una schtoria di intrighi , di tarzanelli e corpi di scena e di fava che ti incollano alla pottrona....fose anche perchè ti vien paura che ti faccian i **** anche a te se un tu sta attento ! Pe' i resto di mala educacion e cè poho , il firme gli è pure garbato se si considera la difficorta der tema trattaho...ma di ber cinema ce nè di morto .


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Ultima risposta 17/11/2004 18.19.36
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Invia una mail all'autore del commento GattoMatto  @  01/11/2004 13:52:59
   8 / 10
Un film eccezionale, magnifico, finalmente il cinema ci regala qualcosa di intelligente. Un film che disturba che fa pensare, un film pieno di rancore, di passione, odio e di amore. Un film antiromantico, anticattolico, ANTI.

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Ultima risposta 13/11/2004 23.40.33
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lo zio  @  30/10/2004 12:38:57
   8 / 10

Bel noir non convenzionale.
Quando i temi sono così scottanti, non è facile affrontarli con un piglio tanto
anti moralistico.
Anzi, nel generale cinismo sentimentale del film, sono proprio le figure più
lontane dal comune pensare ad emergere come salvabili...
Almodovar gioca con la consueta maestria con generi e sottogeneri (noir certo,
ma anche melodramma, cinema nel cinema, commedia grottesca, ecc..),
e si districa molto bene su una sceneggiatura articolata.
Bellissimi i titoli di testa.
Il voto non altissimo è dovuto unicamente ad un fattore soggettivo.
Dopo la grande carica emozionale di TUTTO SU MIA MADRE e PARLA CON LEI,
ritornare ai toni cupi di CHE HO FATTO IO PER MERITARE QUESTO mi ha scombussolato il giudizio.
Comunque, que viva Pedro!

LAMU'  @  28/10/2004 12:24:54
   8 / 10
Questo film è davvero splendido. E pensare che molti dei commenti precedenti lo davano per pessimo, toppando clamorosamente. La trama è assolutamente coinvolgente e disturbante al contempo, la fotografia eccezionale così come le interpretazioni dei protagonisti. Almodovar mi ha affascinata come sempre. Fele Martinez mi ha fatto innamorare nuovamente di lui...

JoJo  @  28/10/2004 02:21:56
   9 / 10
Quando si dice la coincidenza: nel volgere di poco tempo la (a questo punto si può tranquillamente dire fu) iper-ultra-cattolicissima Spagna ha inferto due colpi durissimi all'integralismo islamico sotto l'insegna del laicismo più puro ed intransigente. Il più violento ed esplosivo, è stato il progetto varato dal consiglio dei ministri di Zapatero sul riconoscimento delle coppie gay, l'altro, suo malgrado (?), è stato questo film. Sebbene non fosse affatto programmata, questa concomitanza forse non è totalmente casuale.
Perché, parlando di questo "La Mala Educaciòn", si può giungere a conclusioni del genere?
Questo film rappresenta più che crudamente tutto il peggio che l'uomo riesca ad essere, il suo lato definibile come il più bestiale. Almodòvar, forse stufo di essere frainteso dopo "Tutto su mia madre" e "Parla con lei" (film nei quali il lato passionale nel senso decisamente meno romantico del termine è stato dai più trascurato rispetto al lato emotivo-sentimentale), ha girato quest'opera pregna di cattiveria (lo stesso regista, parlando del film, ha detto che è un film dove non ci sono buoni e cattivi, ma cattivi e cattivissimi), pregna al 100% del più puro spirito almodovariano. In questo film lo spagnolo strattona per un braccio lo spettatore e letteralmente lo trascina nel tunnel più buio possibile e maledettamente senza uscita: la passione edulcorata da qualunque tipo di positività (l'amore più puro rappresentato nell'intera opera è forse quello tutt'altro che platonico e contraccambiato tra un prete pedofilo ed uno dei ragazzini del collegio in cui questi insegna) è aggressivamante disturbante, soffocante. Dal primo all'ultimo fotogramma sono presenti martellanti simboli dell'erotismo più morboso e sfrenato, di morte e decadenza: c'è un profondo gusto della purezza contaminata. Non c'è tregua, non c'è sollievo, non c'è nemmeno il più vago barlume di speranza: quando ci si alza dalla poltrona il sentimento di terribile oppressione permane, avvinghiato all'intimità del singolo individuo. Assolutamente terrificante.
C'è chi ha voluto intravvedere degli attacchi alla Chiesa in questo film: se essi ci sono (ed Almodòvar non lo ha certo confermato), lo sono di riflesso. La figura del prete pedofilo nell'oppressivo istituto non è l'obiettivo simbolico di un attacco, bensì uno strumento per innescare quel turbine atomico di passione (è difatti costei l'unica, vera, invadente protagonista indiscussa del film, come sottolineato dall'ultimo fotogramma: la parola "passione" evidenziata a tutto schermo) animalesca, pulsione morbosa ovviamente omosessuale. E' infatti indubbiamente rilevante che solo due donne (nel senso biologico del termine) siano presenti nel film, e che esse siano una madre ed una nonna: l'intera sfera sessuale è monopolio esclusivo dell'uomo, che si appropria della femminilità in maniera profondamente perversa e duramente segnata sempre e comunque (ancora) dalla passione più carnale possibile. L'animo, lo spirito, sono cose che non hanno diritto di cittadinanza in questo film dove tutti, nessuno escluso, sono profondamente marci, a partire dal demonio con dal volto angelico di Garcia Bernal.
Questo viaggio da incubo è di una violenza incredibile, una cosa del genere non la si vedeva dai tempi di Arancia Meccanica: l'uomo è una bestia, ed è capace di tutte le peggiori schifezze nel nome di una passione carnale che pare incompatibile con il sentimento. In questo film non ci si ama, anzi, l'amore sembra un sentimento alieno a tutti i personaggi del film: si fa sesso e basta, e tutto sembra girare esclusivamente attorno ed in funzione di questo.
Perché dunque questa turbinante girandola di violenza soffocante ed opprimente finisce con l'essere un pugno allo stomaco anche per Al Qaeda e non solo per lo spettatore?
Perché questo film è la dimostrazione che nello stato laico è possibile, per chi ne ha il coraggio, indagare e far vedere l'uomo nel suo lato peggiore. Almodòvar non ha paura di rappresentare al mondo una storia dove la carnalità guida alle azioni più abiette le persone portandole anche a compiere le bestialità più terribili ed addirittura all'autodistruzione, e nemmeno si fa remore nel torturare lo spettatore affogandolo in un mare sterminato di negatività senza speranza. Dunque questo film finisce suo malgrado per diventare una fortissima affermazione d'identità, un'orgogliosa esaltazione della libertà d'espressione che continua a regnare sovrana nel mondo occidentale.

Grazie Pedro.

27 risposte al commento
Ultima risposta 02/11/2004 09.41.51
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Davide79  @  25/10/2004 18:46:19
   6 / 10
Credoche leoabbia già scritto tutto.Almodovar èun genio, non si discute.Ma questo filmnon ha portato, almeno nei miei confronti, nulla di nuovo edoriginale.Mipiacerebbe vederlocambiare genere.

3 risposte al commento
Ultima risposta 26/10/2004 13.21.28
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leo leo  @  25/10/2004 13:51:24
   6 / 10
questa volta almodovar mi ha deluso.

ho visto quasi tutti i suoi film, e gli ultimi due, a mio avviso, erano dei capolavori. questo film, invece, mi ha lasciato a bocca asciutta, probabilmente a caua della sua eccessiva cupezza.

la cosa che ho sempre amato di lamodovar è la sua straordinaria capacità d i far apparire come "normali" ( tra virgolette ) e intriganti personaggi sopra le righe come travestiti, maniaci sessuali, suore tossicomani, donne isteriche, ecc. ecc. Non solo: anche nelle storie più assurde e più tragiche, c'è sempre una via d'uscita, un'alternativa, un sentimento, qualcosa di buono e di coinvolgente ( e così, persino l'amore di un infermiere per una ragazza in coma resce a diventare un sentimento tenero e commovente ).
ecco, questa volta, in questo film, la via d'uscita non l'ho trovata. la storia è cupa, pesante, i personaggi sono quasi tutti sordidi, o menzogneri, o nella migliore delle ipotesi rinchiusi in un dolore muto ( Enrique, ad esempio ), e non si respira quel senso di vitalità e di allegria disperata che ti offre sempre un'alternativa. persino le (poche) scene "scabrose" sono pervase da questo senso di pesantezza e di decadenza.
a livello stilistico il film è buono, la trama ha un buon intreccio, ma il film, a livello emotivo, sentimentale, mi ha lasciato perplesso, e soprattutto, non mi ha commosso.


Viaggiatore  @  21/10/2004 17:50:28
   8 / 10
Come fan di Almodovar sono stato a vedere 'la malaeducation' con molta cuorisità, sopratutto perchè
mi era stato detto addirittura che il film non era per niente all'altezza dgli ultimi due.

Partiamo dai titoli di test bellissimi.....il film ci proietta in una vicenda squallida e torbida,
raccontata tramite un racconto...

Si era parlato di film denuncia contro la chiesa, anticlericale...scandalo, ma in realtà è vero
solo in parte, lo spunto è quello, ma la vicenda prende decisamente altri contorni, noir e drammatici sopratutto...

La vicenda mi ha coinvolto, ma è stata la regia e il film nel film che mi ha colpito, e mi è piaciuto molto.

Non c'è che dire è bravissimo a farci uscire ed entrare dal racconto alla realtà, dal passato al presente,
e quando tutto si attualizza con la scena del film, il colpo è sorprendente....

La storia è comunque piena di colpi di scena e non stanca per niente e francamente non si lascia mai andare....

La fotografia l'ho trovata bellissima, le scene hanno una cura maniacale, e mi sono perso nell'osservare
come colora tutti i particolari...per questo è un film da cinema perchè al cinema tutti i pensieri del
regista prendono una forza particolare....

E come al solito la musica accompagna benissimo tutte le scene...

I protagonisti sono come al solito molto bravi e curati con attenzione, ma su questo avevo pochi dubbi, dopo gli
ultimi due capolavori....

Il film è per me inferiore a 'parla con lei', mi ha emozionato un pò meno, però rimane un film molto
particolare in cui la regia e la fotografia sono un esercizio riuscito benissimo....

Da vedere sicuramente.

ukio  @  19/10/2004 16:15:53
   8 / 10
bellissimo andate a vederlo!!! ,alessio ma dove vivi??il tuo discorso è assurdo,apri un po' la mente,ti puo' fare solo bene!!!!!!!!!

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  19/10/2004 11:09:45
   8 / 10
Fin dall’inizio e per buona parte del film si è coinvolti in un gioco di scatole cinesi, di rimandi e citazioni (film nel film) in cui ci si sente disorientati. Piano piano, poi, ogni tassello del mosaico prende il suo posto e la storia diventa chiara, nel classico schema del noir francese. Al di la della sua struttura, nel film c’è tutto Almodòvar: nella storia, nella scelta dei personaggi, nella scelta dei costumi , dei colori e delle musiche, soprattutto nei dialoghi, feroci, intensi, diretti. La denuncia contro l’intransigente educazione cattolica è appena accennata: espressa sottovoce, esplode in un urlo.Il regista insiste sul senso del peccato e di colpa che pervade l’intera vicenda. La Chiesa riceve alcune battute micidiali, pochi colpi, ma molto ben assestati. Ma il tema principale della storia, abilmente raccontata dal regista, è la passione assoluta e la rabbia che ne deriva, passioni talmente coinvolgenti da segnare l’esistenza, da trascinare i protagonisti in rapporti crudeli. Persino l’interesse malato e perverso di padre Manolo per il piccolo Ignacio, descritto con sensibilità dal regista, diventa passione, sofferenza; traspare l’amore proibito,colpevole e doloroso.
Si parla principalmente di passione amorosa, certo, anche però di passione per la scrittura e per il cinema( che è poi l’amore più grande di Almodòvar) rappresentata dal bel personaggio di Enrique ( Pedro). Nel film compaiono spesso citazioni autobiografiche, la migliore è senz’altro quella dedicata all ‘unica figura femminile della storia, la madre di Ignacio. Se con lei Almodòvar ha voluto offrire un omaggio all’amatissima madre, ci è riuscito bene: una dichiarazione d’amore dolcissima.
Che dire degli interpreti? Tutti bravissimi, in particolare Gael Garcia Bernal, già apprezzato nei Diari della motocicletta.
Il film, in sostanza, mi è piaciuto molto, anche se non mi ha trasmesso le emozioni di Tutto su mia madre ( capolavoro indiscusso del regista) e non mi ha commosso con la delicatezza e la poesia di Parla con lei. Ma questo è un altro film, non mi sembra giusto doverlo per forza rapportare ai precedenti lavori.
Chi ha visto quest’opera unicamente come una storia di omosessuali e travestiti non ha capito niente ed è meglio lasci perdere Almodòvar. Per chi, invece, lo ama consiglio la visione di questo suo bel film, imperdibile.



116 risposte al commento
Ultima risposta 04/11/2004 15.05.18
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polbot  @  18/10/2004 14:12:47
   7 / 10
Invia una mail all'autore del commento micioland  @  18/10/2004 11:02:45
   7 / 10
Un Pedro che riesce a confezionare un noir e farlo proprio.
Ed è questa la bravura del regista, prendere un genere non suo ma farlo tale, gli attori sono tutti bravi,nessuno escluso.
La storia prende nella sua tristezza e quello che all'inizio può sembrare un puzzle confuso, finisce con il diventare un quadro chiaro e malato su come e dove l'amore può spingere.
Da vedere, lo consiglio vivamente.
Leonardo

vale80  @  17/10/2004 23:46:29
   8 / 10
Un Almodavar in versione romantica, la cui vena spietatamente grottesca questa volta traspare appena sullo sfondo.
I personaggi sono molto più reali e meno esasperati nei loro sentimenti, nonostante la storia mantenga il tipico stampo almodovariano.
Non è la storia che parla dei personaggi, ma i personaggi che parlano della loria storia, una storia in cui ci si addentra poco a poco che mette in relazione stereotipi di personaggi diversi che vivono una stessa condizione di frustrazione.
Non semplicemente una storia d'amore, ma un'amore che segna la tragedia cumune di un gay, un transessuale e un prete, che pur amando, amano di un amore proibito perchè socialmente ritenuto non lecito.





Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  16/10/2004 19:08:30
   7 / 10
E' un film particolare non del tutto convincente. Penso che funziona benissimo nella prima parte quando il regista spagnolo con una grossa eleganza e con il suo stile asciutto e classico, parla dell'ipocresia del mondo ecclesiastico, con protagonisti i due gay. Lo fa con vari flashback che talvolta si sovrappongono e che vanno a creare un mosaico complesso e affascinante.
Funziona molto meno nella seconda parte quando si trasforma in un Noir. Almodovar si ispira ai vari film francesi e americani del genere ( i cui poster compaiono appesi in una parete in un cinema) , ma non convince pienamente. La storia si infittisce un po' troppo e si sprecano i rimandi a film come "la fiamma del peccato" , con tanto di "Uomo fatale" ( e non la classica femme fatale del film di Wilder ).
Anche se - bisogna ammettere - l'idea dell'homme fatale era molto bella.

Nel complesso è una pellicola buona , sempre molto elegante nello stile, ma è a mio avviso è molto lontana dalla genialità di alcuni film precedenti tra cui il precedente e bellissimo "Parla con lei" (di cui qui compaiono l'attore che faceva Benicio e la Waitling, che faceva la ragazza in coma).



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