la lunga notte del '43 regia di Florestano Vancini Italia 1960
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la lunga notte del '43 (1960)

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locandina del film LA LUNGA NOTTE DEL '43

Titolo Originale: LA LUNGA NOTTE DEL '43

RegiaFlorestano Vancini

InterpretiBelinda Lee, Gino Cervi, Enrico Maria Salerno, Gabriele Ferzetti

Durata: h 1.46
NazionalitàItalia 1960
Generedrammatico
Al cinema nell'Aprile 1960

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Trama del film La lunga notte del '43

Siamo nell'autunno del 1943, a Ferrara. Il fascista Aretusi fa assassinare il moderato console Bolognesi, accusa gli antifascisti e conduce poi la rappresaglia: undici fucilati sotto la casa del farmacista Barillari, tra cui il padre dell'amante di Anna, moglie di Barillari. Dopo l'eccidio, Anna lascia Ferrara e il suo amante se ne va in Svizzera. Nell'estate del 1960 quest'ultimo torna in città e incontra Aretusi, che gli fa i suoi complimenti; i due si stringono la mano.

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Voto Visitatori:   7,88 / 10 (8 voti)7,88Grafico
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Voti e commenti su La lunga notte del '43, 8 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

topsecret  @  22/01/2021 14:27:14
   6½ / 10
Film d'esordio per Vancini che fotografa abilmente l'ambientazione storica del periodo nell'Italia d'inizio anni '40 che fa da contorno a una storia d'amore e struggimento, a mio avviso però, un po' troppo enfatica.
L'esagerazione di alcuni momenti recitativi, urlati, non mi hanno convinto più di tanto e lo stesso Cervi non sembra così credibile nei panni di un personaggio totalmente negativo, anche se è proprio il suo aspetto bonario che si fa beffe del protagonista nel finale.
Il cast appare abbastanza in parte, la fotografia è più che discreta, mentre la caratterizzazione dei personaggi risulta essere poco incisiva in alcune circostanze.
E', tuttavia, un film drammatico di un certo spessore, meritevole della visione ma, a mio parere non così perfetto come la media vuole intendere.
La sceneggiatura è scritta dallo stesso regista con l'apporto di Pasolini e di De Concini.

alex94  @  18/07/2020 12:59:43
   7 / 10
Un film che mi ha particolarmente colpito per la caratterizzazione dei personaggi, a ben vedere infatti non se ne riesce a trovare uno realmente positivo, menefreghisti, vigliacchi ed egoisti.
Bella la prova del cast, l'aspetto tecnico e la ricostruzione del periodo storico, un po meno spazio, invece, poteva essere dato alla storia d'amore, si eccede a tratti con il melodramma, cosa, furtunatamente riscattata da un finale veramente cinico.
Un'aspetto che sinceramente mi ha fatto storcere il naso è invece l'attribuzione del omicidio del console ai fascisti quando nella realtà fu ammazzato dai partigiani,a parte questo siamo comunque davanti ad una pellicola che merita assolutamente un recupero, ingiustamente semidimenticata.

Goldust  @  03/07/2019 16:07:36
   7½ / 10
Vancini è un esordiente eppure non lo dimostra, sembra muoversi con innata disinvoltura in un campo minato quale quello dell'Italia post 8 settembre 1943. Pellicola utile alla memoria ed interessante per il rigore morale ( retaggio del neorealismo ) con cui si affrontano fatti e personaggi. Il triangolo amoroso sullo sfondo che ogni tanto si prende le luci della ribalta è illuminato dalla prova sofferta di Enrico Maria Salerno, straordinario sia nei silenzi che nei suoi scatti d'ira ed imprigionato dal suo irrisolvibile dubbio morale. Sul finale non sono allineato con il giudizio di tanti utenti: io l'ho trovato abbastanza interlocutorio, privo dell'amara potenza che diversi critici gli hanno tributato. Tra le pellicole misconosciute del nostro cinema resta indubbiamente una di quelle da recuperare.

Invia una mail all'autore del commento franx  @  15/06/2015 10:40:09
   9½ / 10
Un gerarca fascista dal soprannome profetico che, giusto qualche anno dopo aver appoggiato una strage di suoi concittadini, si guarda in goliardia insieme a loro una sana partita di calcio, salutando in cordialità al bar il figlio di un uomo che ha fatto rastrellare e fucilare. Figlio a cui, dopo esser espatriato ed essersi sposato, non importa assolutamente più nulla nè della morte del padre nè di che fine abbia fatto la donna che in apparenza aveva amato ed il cui ricordo semplicemente svanisce in una superficiale domanda che pone, come se fosse un turista estraneo, al farmacista che ha rilevato l'attività della sua ex-amata e di suo marito, un poveretto che, sempre costretto dallo stesso gerarca dal nome profetico (nomen omen) ad andare in un bordello, aveva lì contratto la sifilide ed era costretto in casa su una sedia e due stampelle, ma che nonostante questo, non ha il coraggio di denunciarne le malefatte. Non è una storia sul fascimo, ma sul menefreghismo italiano. Eccezionale da proiettare negli asili. Se la metà delle comparse (manco degli attori) di questi film fosse trasportata ai giorni nostri gli attori contemporanei sparirebbero dalla scena al volo.

Invia una mail all'autore del commento marco986  @  18/07/2013 22:59:26
   8 / 10
Gran film di Vancini.Ottimo il cattivissimo Gino Cervi,bene Ferzetti,Salerno e la Lee

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  12/08/2011 23:57:35
   8½ / 10
E' un film molto bello perchè innanzitutto ambientato in un periodo storico poco frequentato dal cinema italiano (il post 8 settembre) e per il suo eccellente equilibrio fra la vicenda intimista e il contesto storico e sociale d'epoca. L'ottima ricostruzione scenografica offre un'atmosfera cupa, avvolta in una nebbia perenne, dove la protagonista si ritrova divisa tra la pesantezza di un vincolo matrimoniale con un marito impotente più da l punto di vista morale che fisico e l'amante, l'amore della giovinezza di cui ne scoprirà con amarezza tutto il cinismo e l'opportunismo.
Da sottolineare il finale, dove l'apparente tranquillità del sole estivo, mostra l'inquietante segno della rimozione collettiva del passato, nemmeno tanto passato in fondo.

WongKarWai  @  05/05/2011 17:35:00
   8 / 10
Davvero un ottimo film che unisce alla grande l'aspetto storico al dramma sentimentale.Ottima l'ambientazione, una ferrara nebbiosa, spettrale, ambientazione realistica e simbolica allo stesso tempo. Ben recitata e tratteggiata la figura di pino barilari (enrico maria salerno) che osserva gli eventi da spettatore neutrale. e impotente. Eccellente la fotografia del sempre ottimo Di Palma. L'unica nota stonata l'ho trovata in alcuni dialoghi un po' scontati o eccessivamente caricati di tono melodrammatico.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  07/04/2007 01:12:07
   8 / 10
Un bellissimo film: appassionato, struggente, rigoroso e realistico. Notevolissime le ambientazioni e splendida la parte dedicata all'eccidio di Ferrara. Sono convinto che molti ferraresi si saranno ritrovati nelle immagini di questo film, ovviamente parlo per chi ha drammaticamente vissuto quegli eventi. Straordinari tutti gli attori, in part. Enrico Maria Salerno.
Finale amarissimo e quasi sarcastico che sembra quasi una "velata" accusa agli errori della Resistenza.
Piccolo ruolo per Raffaella Carrà (Peloni) nel ruolo della figlia di Barillari

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