l'albero delle pere (1998)

Dopo il grande cocomero c'è l'albero delle pere.
Francesca Archibugi si riconferma una discreta direttrice di ragazzini e dei loro grandi e medi problemi familiari.
La mancanza di responsabilità che manca agli adulti nel film viene onerosamnete scaricata sulle spalle di un ragazzino che deve pensare a se stesso, alla sorellina e alla madre, inaffidabile e tossicomane, con grande senso del dovere e coraggio.
Un cast di nome per una pellicola senza alchimie, dove si racconta come sia difficile crescere con genitori distratti dai loro drammi e insoddisfazioni.
Personalmente non mi è dispiaciuto e credo si meriti un voto positivo.

Lo ricordavo come uno dei pochi film difficilmente digeribili che ci mostrarono al liceo e, dopo averlo rivisto, i problemi di digestione non sono affatto migliorati.
Discrete intenzioni, scarsa resa.

Il film non mi ha convinto per niente. L'Archibugi ha un modo di fare... oserei dire Tozziano e, a meno che non trasponga un suo romanzo in film, non ne è all'altezza...

l'ho trovato davvero un bel film,narra molto bene la vita di un ragazzino alle prese con il problema di avere una madre tossicodipendente,non un capolavoro ma merita di essere visto

Un film sicuramente non riuscito.
Tentativo di denuncia sociale, dove domina soprattutto il cattivo gusto e una certa imprudente lascività.
Peccato, il tema era potenzialmente interessante, ma l'ambizione della Archibugi (che a tratti sembra fare - male - il verso a Godard) compromette e non di poco il risultato.
Gli attori comunque se la cavano discretamente, e un paio di sequenze fanno pensare a un'opera che avrebbe potuto stimolare ampi dibattiti se fosse stata diretta con maggior coraggio e umiltà