La La Land racconta un'intensa e burrascosa storia d'amore tra un'attrice e un musicista che si sono appena trasferiti a Los Angeles in cerca di fortuna. Mia è un'aspirante attrice che, tra un provino e l'altro, serve cappuccini alle star del cinema. Sebastian è un musicista jazz che sbarca il lunario suonando nei piano bar. Dopo alcuni incontri casuali, fra Mia e Sebastian esplode una travolgente passione nutrita dalla condivisione di aspirazioni comuni, da sogni intrecciati e da una complicità fatta di incoraggiamento e sostegno reciproco. Ma quando iniziano ad arrivare i primi successi, i due si dovranno confrontare con delle scelte che metteranno in discussione il loro rapporto. La minaccia più grande sarà rappresentata proprio dai sogni che condividono e dalle loro ambizioni professionali.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
VINCITORE DI 7 PREMI GOLDEN GLOBE: Miglior film commedia o musicale, Miglior regista (Damien Chazelle), Miglior sceneggiatura (Damien Chazelle), Miglior attore in un film commedia o musicale (Ryan Gosling), Miglior attrice in un film commedia o musicale (Emma Stone), Miglior colonna sonora (Justin Hurwitz), Miglior canzone originale (City of stars di Justin Hurwitz, Benj Pasek, Justin Paul)
Dopo un' ora il giochetto non funziona più. Girare intorno ad una storiella d' amore sterile e fine se stessa non ha fatto altro che irritarmi e sfiancarmi, il disinteresse ha preso il sopravvento e di coinvolgimento nemmeno a parlarne. Ottima la confezione, ma tutto il resto è noia. Tanto valeva guardare un muro bianco per due ore.
Non regge il confronto né con l'impossibile "Major Chords" fra De Niro e la Minnelli dello scorsesiano "New York, New York" (1977), né con la drammaticità del musical di Bob Fosse "All That Jazz" (1979), sfrutta la struttura stagionale del Kim Ki-duk del 2003 ("Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera"), mentr'il conclusiv'effetto "Sliding Doors" (1998) non è tra due mondi alternativi bensì paralleli (l'ontologico della realtà vera e lo gnoseologico del sogno fantasticato); inoltr'i lavori della coppia di protagonisti son'un'allegoria metacinematografica tanto car'all'Academy: lui musicista=l'audio, lei attrice=il video. Un "film on demand" per la notte degl'Oscar e così è stato.
no via.. a parte il finale da salvare, non ci trovo niente di speciale in questo film. Penso sia molto meglio dello stesso genere The Artist. Mi aveva preso molto di più, ( e io non sono un fan in generale della musica) dello stesso regista Whiplash!!
Film trito e ritrito, noioso. Gli ambienti sembrano presi dalle pagine di un famoso negozio di mobili svedese. Tutto volutamente finto, ma irritantemente prevedibile. Mi perdonino coloro ai quali è piaciuto, ma questo film mi ha ricordato i musicarelli italiani degli anni sessanta.
Ammetto che non amo i musical e credo per questo che la storia poteva rendere di più se non musicata fino alla nausea, ma volendo essere il più possibile obiettiva: bella la scenografia, la fotografia, bravi gli attori...ma 6 Oscar, scherziamo?!?Assurdo se si considerano altri film immeritatamente sottovalutati come "Il Diritto di contare"..quando è troppo è troppo!
questo film piace a chi gli piace come una canzone popolare napoletana che innalza l'orgoglio del napoletano ma fa schifo al resto del paese non napoletano e viceversa le candidature e gli oscar dati a questo film sono come i giochi usati del gamestop te li ritirano a nulla finche sono tuoi e li rivendono molto meglio perche sono i loro e non viceversa film a tratti noiosetto che non ha comunque nulla di cosi eccelso gli oscar a questo film sono una ruffianata e una offesa a opere attori ecc che da anni sono veramente artisti indiscutibili
Sono uscito dalla sala sconvolto. Non si possono dare più di 10 candidature e vincere 6 oscar ad una pellicola del genere.un film inutile,un film che non emoziona. La La Land la bufala del 2017. Tanta pubblicità tanto di tutto ma niente a vedere. Non riesco ancora a crederci .
Lasciamo perdere la mancanza di originalità, ma non si può certo non notare il fatto che il film è scritto male, con dialoghi stupidi e storia sviluppata male. Inoltre un musical dovrebbe avere la sua forza nelle musiche, nel canto e nel ballo e pure qui siamo carenti se non pessimi. Emma Stone pur cantando rimane sempre la ragazzina petulante che fa in tutti i film e Gosling è stonato come una campana.
Uno dei film più irritanti che mi sia capitato di vedere negli ultimi anni. Insincero, costruito, fastidiosamente ruffiano già dalla prima immagine (con quel "presented in cinemascope"), per una modiaiola, tardiva, riscoperta di un certo musical d'antan e per consentire a tutti di atteggiarsi a cinefili, senza aver magari mai visto un film di quel genere... un po' come accadde con The Artist ed i film muti. (E poi: Uuuuh c'è il murale con Marilyn, Dean & co. sullo sfondo! Ma siamo proprio dei cinema lovers... poi cito Bogart e la Bergman... ohhh ma si respira proprio cinema, qui! Ehhhh la magia dei bei tempi della celluloide che si poteva bruciare durante la proiezione, quando il cinema era cinema senza bisogno di atmos...). Tripudio di piacionate autocompiaciute spacciate per poesia (spicciola), radicalchicchismo a profusione, favolismo posticcio e stucchevolmente fasullo. Come nel già sopravvalutato Whiplash, Chazelle, e questo lo riconosco, conferma una innegabile destrezza tecnica, ed i veri pregi del film risiedono nella fotografia e nel montaggio, oltre che nella concezione di ripresa di alcune scene; Gosling conferma, invece, la sua incapacità di cambiare mezza espressione da un film all'altro (Leone avrebbe detto "ha due espressioni: con ciuffo che cade sulla fronte o tirato all' indietro/con la barba di 2 giorni o di 4"), non male la Stone, ma da qui ad incoronarla come la nuova Streep... Ovviamente jazz, che conferisce una smaltata di "classe" a prescindere, ad una storia sostanzialmente banale e noiosa. Apprezzo che almeno nel finale non si sia scelta la strada del
lieto fine, anche se pure l'unhappy ending suona, a suo modo, falso
...e questi film sono considerati la massima espressione della settima arte oggi... mah. "Dedicato ai folli e ai sognatori"? Follia e sogni di plastica che non sgorgano dal cuore, specchio di tempi di plastica.
Ma quando la smetteranno di prenderci per il c.ulo? Quando? Mille candidature e premi, questo per far capire quanta credibilità ha oggi la critica... Premetto che sono un amante della musica jazz ed aggiungo anche che ho apprezzato moltissimo "Whiplash" che in confronto a questa mera operazione di marketing può essere definito un capolavoro, senza contare che aveva pure un decimo del budget. Il mio voto è giustificato dal fatto che questa media è assolutamente intollerabile e potrebbe mietere altre vittime che come me, leggendo le recensioni, credono di andare a spendere bene i propri soldi ed il proprio tempo. Sappiate quindi che lo sto facendo sopratutto per voi che state leggendo e che ancora non sapete a cosa potreste andare in contro; pensateci bene. Veniamo al film. che possiamo riassumere in pochi aggettivi: BANALE, SOPORIFERO, ARTIFICIOSO, VUOTO, LENTO, MISERO, RUFFIANO.
Ora vi racconto com'è andata la fase di pre-produzione: "Oh raga, c'abbiamo sto budget, dobbiamo fare un filmone da paura con tanti balletti che però devono sembrare cose artistiche, cioè, tipo ricercate, tipo un po' jazz. Poi cercate su google uno famoso che fa bagnare le tipe, che suoni anche la pianola però. Poi prendiamo una famosa che piace alla ggente, tipo una con la faccia da ragazzina, non troppo ****, cioè una che le tipe si possono immedesimare, non importa se sa ballare o cantare, così si immedesimano di più. Poi lo facciamo girare a uno tipo che ha vinto qualche oscar, non troppo famoso, così fa artistico alternativo, tipo quello là che ha fatto quelle robe jazz con quel film dei batteristi. Poi oh, la trama chissene, massì riempiamolo di discorsi sui sogni, mettiamo una storia d'amore, mettiamoci anche Parigi, che alla ggente piacciono ste robe qui. E poi il finale facciamo tipo che oh, non te l'aspetti. Teniamo un po' di soldi da parte per comprarci i premi. E' fatta. Capolavoro"
Che altro aggiungere. E' un musical, ma non c'è una canzone che ti rimanga, se non il motivetto con cui vieni bombardato dall'inizio alla fine, che vuoi o non vuoi, finisce per farti il lavaggio del cervello. La protagonista è un palo a ballare, lui un pesce lesso a recitare, la trama è scontatissima e scorre come un bradipo zoppo, alcune scene sono di un kitsch che fa rabbrividire (vedi il balletto delle due sagome nello spazio), si salvano i costumi e la fotografia, ma che non fanno certo urlare al miracolo. Unica cosa che ho apprezzato: gli ultimi 10 secondi del film. Tra l'altro in seguito ad una scena molto simile al finale di Mommy di Xavier Dolan, con la differenza che in quest'ultimo però c'erano una poesia, un'arte ed una delicatezza che devastavano.
L'ho sentito artificale in tutto, TUTTO. Ho percepito la disperata ricerca nel voler cercare una scena iconica, una musica iconica, un monologo iconico... Ma di questo film non rimane niente. Tutto sa di finto e studiato a tavolino, privo di emozione e di verità. Mediocre.
No, non ci siamo. Se penso che questo prenderà più oscar di Les Miserables mi viene da piangere per l'academy. Les Misarables ha preso 3 oscar, Chicago ne ha presi 6, Moulin Rouge solo 2. Questi 3 musical li ho adorati, mi hanno preso dall'inizio alla fine e li ho rivisti svariate volte. Les Miserables e Moulin Rouge, soprattutto, presentano molte canzoni che ancora adesso ricordo dopo anni, Chicago ne ha solo una degna di nota ma il film era recitato davvero bene da tutto il cast. Di questo "Mondo dei Sogni" o "Paese delle Meraviglie" (che, per chi non lo sapesse, sono le possibili traduzioni di "La-La Land") già oggi a meno di un'ora dalla visione non mi ricordo una canzone che sia una. Male, molto male, non capisco da dove derivi tutto questo fervore per questa storiella che avrei potuto scrivere anch'io in una sola pagina di Word. E poi Emma Stone, che sarà anche carina, ma nulla di memorabile, secondo l'academy merita la statuetta più di Amy Adams? Insufficiente.
Credo che l'academy voglia dare un contentino a Chazelle perchè si sono resi conto di quanto meritasse Whiplash invece di quella mattonata sui cog.lioni che era Birdman!