la grande scommessa regia di Adam McKay USA 2015
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la grande scommessa (2015)

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locandina del film LA GRANDE SCOMMESSA

Titolo Originale: THE BIG SHORT

RegiaAdam McKay

InterpretiBrad Pitt, Christian Bale, Ryan Gosling, Selena Gomez, Marisa Tomei, Steve Carell, Melissa Leo, John Magaro, Finn Wittrock, Karen Gillan, Max Greenfield, Jeremy Strong, Margot Robbie, Billy Magnussen, Rafe Spall, Hamish Linklater

Durata: h 2.10
NazionalitàUSA 2015
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 2016

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Trama del film La grande scommessa

Scommettere contro il sistema e guadagnarci. È quello che ha fatto un piccolo gruppo di speculatori visionari che hanno intuito che cosa stava succedendo sul mercato prima dello scoppio della crisi mondiale nel 2008 e ne hanno approfittato, facendo a volte precipitare gli eventi e uscendone vincenti. La Grande Scommessa è la storia della crisi dal loro punto di vista, quello di personaggi fuori dagli schemi, "eroi" dai caratteri difficili, sconosciuti ai più ma fondamentali per capire che cosa è successo veramente. Una coppia di ragazzi partita con 100 mila dollari da un garage; un medico che gioca a investire a tempo perso nelle (pochissime) ore libere e divulga consigli finanziari in un forum; il finanziere arrogante che pensava di saperne una più degli altri... e che scoprirà di aver ragione. In comune, una certa "eccentricità" che li ha portati a non ascoltare il senso comune, che spingeva tutto il resto del mercato a pensare che i rendimenti sui mutui e sui derivati non sarebbero mai finiti...

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Voto Visitatori:   6,74 / 10 (71 voti)6,74Grafico
Migliore sceneggiatura non originale (Charles Randolph e Adam McKay)
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Migliore sceneggiatura non originale (Charles Randolph e Adam McKay)
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Voti e commenti su La grande scommessa, 71 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Godbluff2  @  19/02/2023 21:49:28
   8 / 10
Prima di questo "The Big Short" nulla di ciò che avevo visto di McKay mi aveva minimamente colpito; poi andai al cinema a vedere questo, senza aspettative particolari e... Pem! Una bomba.
Con questo film McKay è diventato improvvisamente uno degli autori americani contemporanei più personali, intelligenti, riconoscibili e, perché no, coraggiosi degli ultimi anni.
Il cinema di McKay, a partire da "The Big Short" che ha rappresentato un consistente salto di qualità, è una sorta di eccellente "intrattenimento colto": gli argomenti di cui tratta sono complessi, oscuri alla maggior parte degli spettatori probabilmente, eppure con una messa in scena in equilibrio tra il furbesco e il geniale McKay riesce a renderli del tutto appetibili e comprensibili ad una fetta di pubblico molto più ampia di quanto questa o quella tematica affrontata potrebbe far pensare inizialmente; lo stile con il quale McKay costruisce "The Big Short" è uno stile "Ultra-Pop" ed eccezionalmente comunicativo, fino ad arrivare a volte al didascalismo tanta è la sua consapevolezza di dover chiarire il più possibile e nel modo più diretto a disposizione il "cosa" sta trattando e il trucco funziona, eccome se lo fa; insomma, gli argomenti trattati in questo film sarebbero teoricamente dovuti essere il mio anticristo personale e invece è tutto molto chiaro e pure molto divertente, più centro di così.
McKay elabora tutto il suo carrozzone comunicativo attraverso il superbo lavoro di montaggio di Hank Corwin, dando al film un ritmo incalzante e infarcendolo di soluzioni meta-narrative e astute comunicazioni dirette con lo spettatore oltre la quarta parete (roba che, ovviamente, non ha inventato lui ma che usa con una martellante continuità per tutte le due ore di film) con camei di vari personaggi del mondo dello spettacolo nei panni di loro stessi a spiegare complessi meccanismi matematici o riguardanti il funzionamento del mercato immobiliare, in uno spassoso cortocircuito tra il reale e la libera distorsione della realtà che in ogni modo il cinema può mettere in scena, spezzando la classicità di un fatto reale narrato dalla finzione cinematografica. McKay abbonda di trucchetti esplicativi e violenta la quarta parete, più che romperla.
Poi, be, è un film sorretto in modo fantastico anche dagli attori. Bene o male tutti convincenti, in particolare due: non lo scopriamo con questo film che Christian Bale è uno dei più grandi attori in assoluto della sua generazione (se la battono una manciata di nomi con lui, non oltre) e ormai possiamo ben dirlo, che è uno dei grandissimi nella storia del cinema americano in campo recitativo; non fa più notizia, ma vederlo in azione è sempre una goduria.
Il mio preferito però, in questo film, è stato Steve Carell, che per me offre una prestazione di eccellenza assoluta. Un bravo attore, Carell, che ogni tanto si è perso in puttanàte cosmiche di quart'ordine ma ha notevoli capacità se inserito in contesti di qualità.
Con "The Big Short" McKay comincia dunque il suo viaggio personale all'interno di alcuni tra i momenti più oscuri, fumosi, complessi e decisamente poco felici degli Stati Uniti, facendosi apprezzare anche per il lavoro di documentazione, accurato quanto più gli è possibile quando ci si imbarca dentro simili gineprai.
In modo intelligente, McKay ha trovato la chiave stilistica giusta per far restare concentrato e appassionato (magari anche solo in parte) anche lo spettatore medio mentre lo immerge con ritmo galoppante in queste parentesi nerissime e di enorme portata mondiale della nostra storia recente.
Un gran film, non c'è che dire.

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Ultima risposta 19/02/2023 22.40.33
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MonkeyIsland  @  25/04/2016 02:33:56
   6 / 10
E' indubbiamente un discreto film anche se lo stile non mi ha convinto.. è girato a metà tra un Wolf Of Wall Street (infatti il cameo di Margot Robbie non è un caso) e un Margin Call visto il linguaggio bancario usato non certo alla portata di tutti.
Diverse sottigliezze fanno storcere il naso tipo la figura di Carrell che rappresenta il classico bonaccione americano (che esiste solo nei film loro) uomo di famiglia tutto di un pezzo burbero ma dal gran cuore con una vicenda familiare buttata a casaccio nel contesto e che spreca l'unica attrice serie del film ovvero la Tomei.
Saranno pure eventi accaduti ma queste 4 vicende non riescono mai ad amalgamarsi e come film in se funziona poco visto che le vicende personali annoiano e si scordano e subito e come pellicola presa per spiegare la crisi non lascia molto a differenza di documentari come Inside Job e Too Big Too Fail.
Senza tutti quei nomi famosi non se la sarebbe filato nessuno.

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Ultima risposta 28/04/2016 23.58.53
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alberto9  @  06/03/2016 12:52:36
   4 / 10
Questo é un film documentario con grandi attori per cui si conosce già la fine. Non mi capacito del legame di questo film con le altre candidature all'oscar.

Non di certo un film da vedere per passare una bella serata, ci sono film migliori riguardo alla finanza.

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Ultima risposta 07/03/2016 14.07.41
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Matteoxr6  @  13/02/2016 04:41:37
   5½ / 10
Non che mi aspettassi niente di più di una didascalia spicciola, ma non per chissà quale previsione di demerito: era semplicemente chiara la natura della pellicola girata. Difatti, a parte forse un paio di specificità, chiunque abbia avuto la dignità di informarsi e di approfondire tramite giornali e affini era già al corrente di tutto ciò che viene raccontato nei primi quaranta minuti. E fin qui un sei politico, per così dire, ci sarebbe pure potuto stare, ma una regia che a me ha fatto veramente piangere, regala questo 5,5. Christian Bale bravo come sempre; anche Carrell non se l'è cavata male e Jeremy Strong ha fatto il suo, mentre il resto della compagnia è stata anonima.

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Ultima risposta 14/02/2016 19.25.39
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hghgg  @  30/01/2016 18:30:07
   7½ / 10
McKay racconta i retroscena della crisi del mercato immobiliare statunitense con conseguente drammatica crisi economica americana e mondiale. Lo fa mischiando un cinema "d'intrattenimento" con quello d'inchiesta e semi-documentaristico; lo fa utilizzando un linguaggio strettamente tecnico per altro in un film con dialoghi fittissimi quindi è comprensibile che praticamente tutti non ci abbiano capito moltissimo e chi magari non era nemmeno interessato al tema si sarà palesemente fatto due còglioni così, nonostante McKay abbia adottato, soprattutto nella prima parte, alcuni stratagemmi per semplificare la vita allo spettatore e semplificare la fruizione di alcuni concetti. Per questo motivo vediamo stacchi con Margot Robbie (uhmamma), uno chef (e chi càzz'è ?) e Selena Gomez (e chi càzz'è parte II ?) nei panni di loro stessi che rivolgendosi direttamente allo spettatore spiegano alcuni concetti precedentemente espressi a livello più tecnico e specifico.

McKay utilizza anche vari trucchi "scorsesiani" dalla voce fuori campo a varie scene in cui il personaggio (di solito Ryan Goslin) smette di interagire con gli altri e rivolgendosi alla telecamera comincia a dire cose al pubblico. Mossa intelligente perché in un film così complesso aumenta almeno un poco il coinvolgimento dello spettatore. L'intera prima parte è molto scorsesiana in particolare ricorda la prima parte di "Casino" (oltre a "The Wolf of Wall Street" che però è figlio naturale di "Casino" e "Goodfellas" e quindi siamo sempre lì) però senza il ritmo micidiale, il genio registico e la capacità di coinvolgimento del regista di Little Italy, anche perché il film di McKay, visto il tema trattato, adotta volutamente e forse giustamente un taglio più realista, asciutto e documentaristico, una sua personalità quindi ce l'ha, per fortuna.

La seconda parte va più a briglia sciolta e da meno aiuti allo spettatore della serie "Oh bello se capisci bene sennò ti attacchi al càzzo". In merito a ciò voglio dire una cosa: molta della terminologia utilizzata riguarda numeri, calcoli e quindi campo matematico. Bene, io e la matematica ci mandiamo gli sputazzi a natale dai tempi delle scuole medie, eppure alla fine il film non mi è risultato così incomprensibile, i concetti base, il punto centrale della questione anzi è chiarissimo oh poi magari è stato così per tutti eh però volevo dire che la seconda parte a me è piaciuta più della prima e cavolo mi ha anche trasmesso tensione man mano che ci si avvicinava al momento fatidico del crollo, soprattutto vista la realtà storica (tanto vicina e ancora attuale), il realismo di McKay, il fiume di dati sciorinati, la gravità dell'evento e, da un punto di vista più prettamente "cinematografico", la bella atmosfera creata dal regista, colma d'attesa e tensione.

Mi sono piaciuti i vari momenti d'indagine del team guidato dal personaggio di Carell, o quelle dei due ragazzi, quando mano a mano si rendono conto con sempre più chiarezza quale disastro sia dietro l'angolo (e quanto possono guadagnarci loro) e quanta idiozia e malafede ci sia nel sistema economico statunitense. La sequenza al casinò, con un impressionante Steve Carell, del dialogo tra lui e il tizio orientale è stata per me la scena più memorabile dell'intero film, quella che resta stampata e impressiona, grazie anche alla prova sorprendentemente matura e umana dell'attore, mai visto così in palla e qui davvero capace di un'interpretazione di primo livello. Bravissimo Steve Carell.

Ottimo come sempre anche Bale, Goslin e Pitt convincenti nei loro ruoli anche se non trascendentali. Uno dei due ragazzi invece è interpretato da un tizio che era, purtroppo, nelle ultime due stagioni di "American Horror Story", tuttavia non se l'è cavata malissimo.

Non è un capolavoro. Non è un film che ispira visioni multiple (al contrario dei suddetti di Scorsese ad esempio), non è un film semplice, è complesso, magari pesante ma per me è stato anche coinvolgente (ebbene si) e piuttosto interessante oltre ad essere ben recitato e diretto con buone capacità da McKay, con una sceneggiatura che ha saputo anche ritrarre in maniera sfaccettata e non banale i personaggi coinvolti nella vicenda.

Un bel film, il 2015 ha riservato un buon numero di bei/ottimi film, il 2016 non inizia comunque affatto male.

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Ultima risposta 31/01/2016 13.08.49
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davide corsico  @  21/01/2016 20:28:07
   3 / 10
un film che vuole collocarsi sull'altra sponda di the wolf of wall street: serio, preciso, tecnico, senza eccessi ecc... il problema è che toppa alla grande.
prima di tutto, non si può pensare di fare un film con un grado di tecnicità così alto, perché altrimenti rischia di smettere di essere un film per diventare un documentario. e se voglio un report sulla crisi non vado certo al cinema. tra l'altro il film, in campagna pubblicitaria, è stato venduto per tutt'altro rispetto a quello che è in realtà: dai trailer si lasciava pensare che si trattasse di un filmetto leggero, ricco di freddure e dinamicità. TUTT'ALTRO!
secondo, trovo che la regia sia un disastro: non ho apprezzato tutti gli espedienti narrativi di interruzione della scena con rottura della "quarta parete", dove il personaggio si rivolge direttamente allo spettatore mentre la scena alle sue spalle prosegue indifferente: ma che roba è? per non parlare di singole scene montate in mezzo di cui non si capisce assolutamente il senso: vedi margot robbie che nel bel mezzo del film compare in qualità di se stessa per spiegare in parole semplici la natura di un certo strumento finanziario: ma perché?
un grande cast (tra l'altro eccezionale bale!!) totalmente sprecato in una pellicola fiacca, pedante, a tratti incomprensibile ai più, nonché girata male.
un vero peccato, avevo buone aspettative...

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Ultima risposta 21/01/2016 22.54.54
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barone_rosso  @  18/01/2016 20:06:04
   4 / 10
Nella scheda del film c'è scritto "drammatico", ma mi sembra palese che si tratta di un documentario. Fra l'altro, nonostante alcuni tentativi ben fatti per far capire a tutti i concetti piu' complessi, risulta comunque troppo farcito di terminologia tecnica, incomprensibile per i non addetti ai lavori... Un film che non si capisce dove voglia andare a parare...

1 risposta al commento
Ultima risposta 18/01/2016 20.21.51
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Buba Smith  @  11/01/2016 02:04:41
   3 / 10


Io l'ho trovato veramente una rottura di palle allucinante.

Pitt e Bale recitano un ruolo totalmente di nicchia di poca rilevanza. Gosling è totalmente fuori luogo (ed è un peccato perché il suo lavoro lo sa fare bene).

I due ragazzetti insopportabili.

Steve Carell è totalmente a suo agio nella parte. Si, è abituato a fare filmetti di Mer...

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Ultima risposta 15/01/2016 00.30.05
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