la grande illusione regia di Jean Renoir Francia 1937
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la grande illusione (1937)

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locandina del film LA GRANDE ILLUSIONE

Titolo Originale: LA GRANDE ILLUSION

RegiaJean Renoir

InterpretiPierre Fresnay, Erich von Stroheim, Jean Gabin, Gaston Modot

Durata: h 1.57
NazionalitàFrancia 1937
Genereguerra
Al cinema nel Settembre 1937

•  Altri film di Jean Renoir

Trama del film La grande illusione

Scene da un campo di prigionia tedesco durante la Grande Guerra. Un ufficiale francese di origine aristocratica si sacrifica per favorire la fuga di due suoi subalterni di origine popolare.

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Voto Visitatori:   8,79 / 10 (31 voti)8,79Grafico
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Voti e commenti su La grande illusione, 31 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Thorondir  @  02/04/2023 00:09:13
   9½ / 10
Fa tenerezza vederlo oggi a quasi 90 anni di distanza: c'è una tale quantità di cinema, una profondità di campo, una ricerca dell'immagine e dell'inquadratura che portano a spasso tutti gli pseudo fenomeni del cinema contemporaneo recente. Un racconto universale sulla guerra e l'essere umano che giocando con i generi (commedia e dramma, ma anche action d'antan e melò bucolico) racconta l'insensatezza della guerra che divide popoli che avrebbero tutto da condividere, che spezza famiglie e priva mogli e figlie di mariti e padri e che poi si risolve in massacri per prendere singole località (Douamont) o da cui si scampa semplicemente superando invisibili "confini" tracciati dagli stessi uomini che ti sparerebbero solo qualche metro più in la. Uno di quei film immortiali e universali che sembrano essere sfuggiti alla prova del tempo.

pak7  @  01/10/2022 09:38:44
   7½ / 10
Molto bello. Manca, forse, un po' di ritmo, ma la tematica trattata si sviluppa in maniera importante. Girato in un momento che c'era bisogno di ottimismo, e questo è molto apprezzabile.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  13/03/2022 21:11:24
   9 / 10
Grandissimo film di Renoir, che rende appieno giustizia alla propria fama. Ottima la regia, le ambientazioni, la sceneggiatura e anche gli interpreti (incluso von Stroheim, davvero efficace nel suo ruolo). "La grande illusione" ad un certo punto cambia anche tono, trasformandosi in una vera e propria epopea che comunque non risulta di troppo rispetto alla parte precedente, ottima anch'essa.

topsecret  @  31/03/2021 13:31:54
   7½ / 10
Un ottimo film diretto in maniera calibrata da Renoir, elegante e preciso nell'evidenziare le differenze sociali tra soldati, ufficiali dell'esercito, uniti e stretti però nelle stesse difficoltà e nella quotidianità distorta dalla guerra, dove l'onore e l'appartenenza non fanno preferenze di sorta.
Molto emozionante anche la parte finale dove si mettono in luce altri sentimenti, tutti accomunati dalla voglia di vivere e dalla speranza.
Un buonissimo film che però non ho potuto gustare pienamente per la mancanza dei sottotitoli che, in alcuni frangenti, avrebbero certamente aiutato.
Ottimo il cast.

Dick  @  27/07/2014 17:30:55
   9 / 10
Un bellissimo film dal forte messaggio pacifista che mette in scena un umanesimo variegato che si ritrova in una situazione più grande di lui.

dagon  @  09/03/2014 19:52:56
   9½ / 10
Film fondamentale della storia del cinema. Rivisto adesso in sala, grazie al restauro, rimane un classico intramontabile pieno di poesia. Il bello di questo film e' come riesca a veicolare dei messaggi importanti con grazia e leggerezza. Visto oggi sembra quasi girato da un alieno, per quanto e' diametralmente opposto al cinema di adesso, sempre urlato, frastornante, roboante e "bombastic".
"Le frontiere non si vedono mica. Sono un'invenzione dell'uomo. La natura se ne f0tte". In questa semplice frase convergono tutti i messaggi del film, amaramente consapevole che la fine dell'idiozia umana, e di tutto quello che ne consegue, e' solo, appunto, una grande, colossale illusione.

DarkRareMirko  @  08/03/2014 01:08:44
   9½ / 10
Altro capolavoro di Renoir, uscito 2 anni prima rispetto a La regola del gioco e rispetto ad esso anche più scorrevole ed ottimista (anche se il titolo rimanda al fatto che è proprio un illusione credere alla fine della guerra).

Tante ottime morali (critica alle differenze sociali, alla guerra, elogio all'amicizia, ecc.) e indicato SPOILER

Bravissimo Von Stroheim a recitare, a suo volta grande regista; il film pare proprio non avere quasi 80 anni, grazie a riprese perfette, movimenti di mdp calibratissimi e tanto tanto talento.

Tra tanti film eccelsi del regista francese, probabilmente il suo migliore.

Tagliato in Italia e dalla produzione difficile (fu anche osteggiato dai nazisti), circola comunque un dvd con più versioni filmiche.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  12/01/2014 15:45:14
   7½ / 10
Molto più difficile girare e concepire un film cosi rispettoso e ottimista nei confronti dell'animo umano (e dei tedeschi), specie all'epoca, che un film di propaganda.
Registicamente è preciso e perfetto, forse inizialmente non mi ha preso come avrei voluto ma poi dimostra tutta la propria classe. Renoir aveva una leggerezza non usuale trattando temi simili, un'eleganza e una assoluta mancanza di retorica o volgarità ammirevoli.

Oskarsson88  @  25/12/2013 20:23:08
   7 / 10
un po' faticoso nello svolgimento, anche se resta un gran film storico.

Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  19/10/2012 21:43:20
   9 / 10
LA GRANDE ILLUSIONE è un inno al pensiero filosofico riguardante la guerra. Le battute che spiazzano lo spettatore per il pensiero che sollecitano in modo schietto sono tantissime, ma alcune valgono la pena di essere citate.

In primis "La guerra sarà finita.." "Non farti illusioni!"
E' la battuta che riprende il titolo del film. La grande illusione è proprio quella falsa speranza in cui la guerra un giorno finirà, in realtà come dimostra la storia, di guerre se ne sono susseguite a bizzeffe. In molti sperano che la guerra finisca presto o che non si ripresenti più, ma per un motivo o per l'altro i conflitti nascono e portano con sè morte e distruzione.

"Di là ragazzi che giocano a fare i soldati..qua soldati che giocano a fare i ragazzi"
In effetti non ha tutti i torti a dir ciò. Più volte anche nei film che seguiranno si vedrà come i giovani sono entusiasti di prendere in mano un fucile e uccidere qualcuno per ideali che loro considerano unico e giusto stile di vita, per cui appunto vale la pena di morire e di combattere. Peccato che questi giovani presi dal furore, dall'incoscienza, dalla spavalderia, dai sogni di gloria, credono che la guerra sia solamente un gioco e che tanto loro ritorneranno in patria con una medaglia sul petto, ma ben presto, una volta sul campo campo di battaglia, si accorgono che la guerra non è un gioco e che devono cercare di sopravvivere a tutti i costi, e nella pausa tra una cannonata e l'altra, tra un assetto e un'imboscata, si rilassano e scherzano tra un bicchiere di whisky e una partita a carte.

"A volte occorrono gli orrori della guerra per far venire a galla cose di cui siamo tutti partecipi."
In un certo senso questa frase potrebbe essere portata in un piatto d'argento anche oggi. Indirettamente anche le vittime contribuiscono ai misfatti. I soldati in questa guerra sono stati obbligati a combattere ma nessuno è stato obbligato ad uccidere, solo a seguire un ordine poi sta alla coscienza del soldato se eseguirlo o disertare. Sembra una cosa pazzesca detta così, una cosa terribile e impossibile, una cosa che fa rabbia, ma come al solito i politici devono far ricadere la colpa sul popolo e così trovano tutti gli escamotage possibili, a volte davvero terrificanti e disumani.

"Ognuno morirebbe della malattia della propria classe se non ci fosse la guerra a riconciliare tutto!"
Rifacendosi per alcuni aspetti al pensiero economico di Marcus, questa credo che sia in assoluto la battuta più amara del film e l'effetto che ne suscita è talmente forte che le parole sarebbero inutili.

Il film è pregno di realismo poetico e ha delle trovate pazzesche come la coppia Von Stroheim e Gabin, fantastici!, l'uso delle tre lingue, francese, inglese e tedesco e la scelta di ambientare il fatto in un castello trasformato in un campo di concentramento, da cui è impossibile scappare, il quale simboleggia proprio questa impossibilità da parte di chi combatte di scappare. Infatti LA GRAND ILLUSION è un film che tratta una verità assoluta, la verità sulla guerra: tutti i soldati potevano essere amici o fratelli e non combattenti, ma il destino, o meglio il capriccio di qualche politico, ha voluto che uomini per differente etnia, religione, nazionalità, cultura, ideali, classe, si trovassero uno di fronte all'altro, senza aversi mai fatto del male prima, e solo chi sparava per primo aveva salva la vita, e lì l'istinto di sopravvivenza di certo non si tirava indietro.

gemellino86  @  13/09/2012 13:05:39
   10 / 10
Un classico intramontabile. Regia perfetta e attori impeccabili. Un grande capolavoro del cinema contemporaneo. Da non perdere.

Goldust  @  03/09/2012 18:58:55
   7½ / 10
Parabola pacifista ancora oggi di grande fascino. E' anche una lezione memorabile di rispetto reciproco, come dimostra l'intenso rapporto tra il capitano tedesco von Rauffenstein e il pari grado francese Boëldieu. Forse fin troppo ottimista, anche se è stato girato in un periodo in cui ce n'era disperato bisogno

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  01/11/2010 14:17:16
   9½ / 10
La Grande Illusione di abbattere barriere culturali, nazionali, etniche e di classe. Abbattere tutte le barriere per far confluire il bisogno innato di libertà di ogni essere umano. Pur con quel pizzico di retorica che non guasta affattto, La Grande Illusione è un manifesto di speranza e contro ogni forma di totalitarismo. Se Goebbels lo definiva il pericolo cinematografico n. 1, c'era un perchè.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  02/08/2010 17:12:57
   8½ / 10
Grande film sulla Grande Guerra. Spesso inserito tra i migliori film di sempre.
Renoir dirige benissimo un grande cast dove svettano Gabin e von Stroheim.
Parabola pacifista apprezzata ma inascoltata.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  14/06/2010 20:19:02
   8½ / 10
Straordinario apologo di amicizia, pace e speranza per uno dei massimi capolavori del cinema francese. Un film complesso, di enorme peso culturale.
Come dice il personaggio di von Stroheim in una delle sequenze più intense, le sfortune della guerra hanno portato queste ricchezze. Indimenticabile il gesto d'affetto a Fresnay. Imperdibile.

endriuu  @  20/12/2009 23:54:12
   8 / 10
Da far vedere in prima fila a luci spente a tutti i governanti di oggi e domani.
L'illusione spero non diventi sempre piu grande.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  15/12/2009 11:43:40
   9 / 10
La grande illusione di Renoir è un racconto d’umanità, prima che di guerra; ci avvicina forse a quel “paese innocente” che Ungaretti non ha mai trovato.

“In nessuna
Parte
Di terra
Mi posso
Accasare
A ogni
Nuovo
Clima
Che incontro
Mi trovo
Languente
Che
Una volta
Già gli ero stato
Assuefatto
E me ne stacco sempre
Straniero
Nascendo
Tornato da epoche troppo
Vissute
Godere un solo
Minuto di vita
Iniziale
Cerco un paese
Innocente..” (G. Ungaretti)

.. Dove i muri dei campi di prigionia s’ergono un po’ più sottili, dove appaiono tiepidi i corpi seminati al gelo, terse le valli innevate, dispiegate dal sospiro spettrale di questa e di altre guerre ..

Dr.Orgasmatron  @  26/09/2009 02:40:23
   10 / 10
Film di guerra nel quale la guerra fa da contorno all'animo umano. Poesia tradotta in immagini. Il vertice più elevato mai raggiunto da Renoir e forse uno dei 10 film più belli di sempre. Un film che fa riflettere ed interrogare sul fenomeno guerra e soprattutto sull'uomo che è costretto a combatterla. Infarcito di epiche sequenze è un film che ogni cinefilo che si rispetti dovrebbe avere in bacheca. Storia del cinema

Tony Ciccione90  @  16/09/2009 21:45:44
   9 / 10
Straordinario. Il film tratta dell'illusione della guerra lampo con un realismo incredibile. I soldati sono caratterizzati perfettamente (meraviglioso il rapporto fra Maréchal e Von Rauffenstein, interpretati magnificamente da Jean Gabin ed Erich Von Stroheim), così come tutto il contesto storico. Capolavoro.

eizenstein  @  07/01/2009 00:28:05
   10 / 10
Premetto che considero Jean Renoir il più grande regista di tutti, e questo il suo miglior film.
Posso solo quindi dire che questo è il mio film preferito.
La caratterizzazione dei personaggi è fantastica: ufficiali e soldati sono descritti così realisticamente da sintetizzare cosa fosse il crollo dell'aristocrazia dopo la prima guerra mondiale e l'emergere delle classi popolari e della borghesia. Ogni gesto, parola e comportamento serve a descrivere i personaggi e a penetrare nella loro anima.
Il regista vuole sottolineare in fondo come gli sembra assurdo che i popoli europei non siano uniti. Il popolano tedesco è uguale a quello francese, così come gli ufficiali. Purtroppo ci sono i politici, troppo miseri per occupare spazio nei film di Renoir.
Insomma l'uomo al centro di tutto, non le armi, i dittatori, il sangue degli altri film di guerra.
Troppo grande poi l'uso delle tre lingue: il tedesco è la lingua del dramma, l'inglese quello dell'aristocrazia e il francese quello del popolo. Saperle un po' tutte e tre aiuta tantissimo, sennò è come vedere il Padrino solo in bianco e nero.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  27/12/2008 12:33:59
   8 / 10
"la grande illusione" sembra un film neorealista del primo dopoguerra che,come gia hanno detto,accosterei a qualche film nostrano ma del secondo dopoguerra!
La grande illusione che la guerra possa finire a breve...del resto si parla della famosa "guerra lampo"!
Il film è anche un contrasto tra due personaggi di classe ma che si trovano uno contro l'altro e ci viene dimostrato come in un'altra occasione sarebbero,probabilmente,divenuti grandi amici!
La guerra vista come mutamento dell'animo?no,i sentimenti rimangono invariati ma e' il perseguimento degli ideali che costringe a eventi anche contro la nostra volonta!
Un grande film non "di guerra" ma "sulla guerra",sono infatti assenti scene di battaglia!
ottimo

Invia una mail all'autore del commento wega  @  21/10/2008 12:09:56
   9 / 10
"La grande illusion" è in tutta onestà il miglior film pacifista di sempre. Tra fughe tentate con un laconico quanto obbligatorio distacco ironico dalla vicenda, e feste improvvisate per chi è costretto ad amare l' illusione. Il castello dove vengono trasferiti i protagonisti, trasformato in un campo di concentramento dal quale sembra impossibile evadere, è la metafora della condizione morale che accompagna qualsiasi evento di natura bellica, dove "ormai non crescono che ortiche", ed ecco quindi l' importanza simbolica di quell' unico fiore reciso dall' ufficiale tedesco per cordoglio dei due ufficiali francesi uccisi in un' altra tentata fuga; simbolo di una grande illusione, l' illusione di andare oltre la guerra. Un film molto semplice e per questo immediato ed estremamente intelliggibile, a questo proposito contribuisce la regia di Renoir sicuramente più classica rispetto ad altre sue pellicole del periodo. Eccellente cast di caratteristi, e gran prova di Stroheim.

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Ultima risposta 14/01/2009 13.14.52
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Invia una mail all'autore del commento angel__  @  16/09/2008 02:26:36
   8½ / 10
grande film di guerra fra le due guerre mondiali. manifesto di pacifismo e buoni sentimenti,amicizia e rispetto su tutte.il tutto è non banale ma intelligente. bella regia e ottimo cast tra le altre cose

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  03/03/2008 00:17:51
   9 / 10
La GRANDE ILLUSIONE: l'illusione di vedere terminata una guerra, che assurge a condizione inveterata del genere umano che si perpetua dacchè mondo è mondo e che si ripeterà ciclicamente negli anni a venire.
Renoir con straordinario tocco "neorealista" (mi chiedo quanto Rossellini è stato debitore verso il regista francese) descrive la realtà di un campo di prigionia durante la Grande Guerra, senza però soffermarsi sui suoi aspetti violenti e sanguinolenti. Egli ci consegna un'immagine estremamente poetica di un'umanità "vittima" della storia e della sorte, in cui la linea di demarcazione tra i "nemici" e gli "amici" si fa sottile, labile e artificiosa come i confini tra le Nazioni ("le frontiere sono un'invenzione dell'uomo, la Natura se ne fotte"). Renoir non sembra giudicare nessuno: nè lo spirito nazionalista di coloro che credeno nella guerra, nè coloro che si dimostrano indifferenti rispetto alle ragioni del proprio popolo; ma si limita a ritrarre la drammatica diversità sociale e ideologica tra soggetti provenienti da ceti differenti. Paradossalmente l'ufficiale francese si sentirà emotivamente più vicino all'ufficiale tedesco che non ai suoi connazionali di grado inferiore.
All'illusione che possa un domani finalmente scendere la pace tra i popoli si aggiunge, dunque, l'illusione che in futuro possa instaurarsi una effettiva fratellanza tra gli uomini, senza più distinzioni di casta e nazionalità.

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Ultima risposta 25/08/2008 19.46.56
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  27/01/2008 17:54:47
   9 / 10
Le sfortune della guerra hanno portato queste ricchezze.

quaker  @  28/10/2007 00:02:19
   9½ / 10
Capostipite di tutti i film pacifisti. Renoir non sbaglia una mossa, grazie anche a un cast eccellente. Da vedere e rivisitare (come buona parte del cinema francese degli anni '30).

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  28/01/2007 23:06:39
   8 / 10
Questo film è proprio una “grande illusione”, un sogno ad occhi aperti, una fantasia quasi irreale e utopica. Lo scopo è quello di dimostrare che le persone sono tutte uguali, francesi o tedesche che siano. Quella cosa assurda che si chiama guerra, quei pazzi che l’hanno provocata sono passati sopra la testa delle singole persone, che invece non provano odio reciproco. Quelli che vengono dipinti come persone cattive o odiose, i rappresentanti del male, sono solo persone come noi, se non meglio di noi. L’altro non è come lo dipingiamo. Allora perché fare guerra se siamo tutti fratelli?
Questi sono i quesiti posti da questo film uscito nel 1937, quando ormai si vedeva profilare una nuova guerra fra Francia e Germania. Certo che effetto possono avere simili appelli se uno stato è in balia di un dittatore che manipola le coscienze e che si crede in diritto di guidare una nazione alla conquista del suo spazio vitale? Evidentemente solo un’opinione pubblica libera può raccogliere simili appelli, ma solo in nazioni che sanno cosa vuol dire la distruzione e le carneficine provocate dalle guerre (gli Usa di Bush nel 2003 forse non sapevano bene cosa avrebbero provocato).
Jean Renoir ci prova, dipingendo però in maniera troppo edulcorata la realtà e anche forse un po’ troppo sentimentale (l’episodio della vedova tedesca). Insieme alla critica della guerra c’è anche l’attestare che le differenze sociali non creano più il valore delle persone.
Le perle del film sono soprattutto le recitazioni degli attori, Jean Gabin e soprattutto il grande Erich von Stroheim. Dà uno spessore tragico e profondo al suo personaggio che vale tutto il film.

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Ultima risposta 21/07/2007 21.10.33
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ds1hm  @  01/09/2006 14:40:11
   8½ / 10
difficile commentare questo film, perchè credo sia per me troppo complicato coglierne l'impatto emotivo oltre al livello artistico altissimo. un film di guerra realizzato in guerra eppure non riesco a fissare in me l'idea del conflitto che in esso mi viene proposto. sono in parte in accordo con il commento dell'ultimo utente: trovo che Renoir abbia trovato grande difficoltà nel rendere il film vivo...forse per questo la scelta della differenza di classe sociale dei protagonisti....forse sarà servito per dare anima al film.
come è stato già scritto in precedenza è un film di difficile interpretazione ma mi illudevo di più. in parte c'è tutto (sceneggiatura, attori) manca forse il momento che ti distingue il film, che lo innalza a capolavoro.

giax-tommy  @  23/05/2006 16:51:09
   8 / 10
me l'aspettavo meglio.speravo in un film illuminante,ma l'ho trovato molto lineare,senza scossoni,ne immagini da capogiro.il film è arricchito dalle stupende interpretazioni dei vari attori.ma non mi ha emozionato.....non mi ha affascinato

4 risposte al commento
Ultima risposta 11/03/2008 11.28.21
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cinefilomalato2  @  26/12/2005 23:08:28
   10 / 10
Che altro aggiungere a questo film, se non ripetere che è uno dei più belli dell'intera storia del cinema? Solo Jean Renoir poteva regalarci una così bella descrizione di quel cameratismo (purtroppo solamente illusorio, da qui il titolo "La Grande Illusione") che permea l'intero film. Il film "più umano" mai girato. Tra gli attori il più indimenticabile rimane senz'altro Erich von Stroheim, con la sua perfetta caratterizzazione dell'aristocratico ufficiale prussiano von Rauffenstein.

Invia una mail all'autore del commento cinefilo malato  @  09/12/2005 13:11:37
   10 / 10
Ma perchè non esistono più i patiti di Renoir e Von Stroheim???
Un film che va messo immediatamente nella lista dei film da vedere!
Ufficialmente tra i primi 10 film migliori della storia del cinema!!

3 risposte al commento
Ultima risposta 18/09/2006 20.02.11
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