la grande guerra regia di Mario Monicelli Italia, Francia 1959
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la grande guerra (1959)

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locandina del film LA GRANDE GUERRA

Titolo Originale: LA GRANDE GUERRA

RegiaMario Monicelli

InterpretiFerruccio Amendola, Vittorio Gassman, Mario Valdemarin, Tiberio Murgia, Livio Lorenzon, Folco Lulli, Elsa Vazzoler, Romolo Valli, Alberto Sordi, Bernard Blier, Silvana Mangano

Durata: h 2.20
NazionalitàItalia, Francia 1959
Generecommedia
Al cinema nel Settembre 1959

•  Altri film di Mario Monicelli

Trama del film La grande guerra

In divisa da fanti il romano Oreste Jacovacci e il lombardo Giovanni Busacca vivono da opportunisti un po' fifoni il conflitto 1914-18. Catturati dagli austriaci, sanno morire con dignità.

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Voto Visitatori:   9,10 / 10 (178 voti)9,10Grafico
Voto Recensore:   10,00 / 10  10,00
Migliore attore protagonista (Vittorio Gassman, Alberto Sordi)Migliore produttore
VINCITORE DI 2 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Migliore attore protagonista (Vittorio Gassman, Alberto Sordi), Migliore produttore
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Voti e commenti su La grande guerra, 178 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

hghgg  @  26/02/2015 13:23:51
   9½ / 10
Che c'è da dire di fronte a questo film, giù tutti il capello signori, qui siamo di fronte ad uno dei grandi capolavori della storia del cinema (e senza specificazioni del tipo "italiano", Cinema-e-basta), uno dei film che più mi hanno scosso ed emozionato dal profondo e per quanto mi riguarda senza alcun dubbio la vetta assoluta del cinema di un maestro della Settima Arte quale Mario Monicelli.

Solo Billy Wilder, l'anno successivo, ha unito il dramma con la commedia in maniera altrettanto perfetta e sublime con la differenza che se ne "L'appartamento" l'impianto centrale era quello della comedy qui la bilancia pende invece nella direzione del dramma; il dramma della guerra, il dramma umano, che Monicelli ferocemente ed amaramente ritrae sferzandolo con battute e ironia nera tipica della grande commedia "all'italiana" (che lo stesso regista aveva praticamente inventato solo l'anno prima con "I Soliti ignoti") e con momenti anche molto divertenti che tuttavia non sono che un ponte verso il drammatico epilogo, straziante finale raccontato da chi alla fine non voleva che raccontare, appunto, il dramma.

Ci sono delle sequenze straordinarie in questo film che si susseguono con impressionante regolarità e mai come qui la regia di Monicelli è tanto viva, evocativa, potente, ti parla ad ogni inquadratura, ad ogni volto scavato ed emaciato che passa sotto il suo occhio, ad ogni sferzante battuta che prova a stemperare l'atmosfera di morte e disagio che permea l'intero film. La regia di Monicelli è lucidissima, con idee chiare in testa e la consapevolezza totale del cosa e del come si voleva raccontare e mostrare.

Ci sono scene che quella sublime fusione di dramma e commedia la mostrano alla perfezione, la scena della gallina ad esempio che vista nella giusta ottica mette davvero i brividi. E altri momenti, meravigliosi, che mostrano con quale abilità Monicelli è riuscito a bilanciare i due volti del film, passando un momento alla commedia, tornando poi al dramma, unendoli insieme fino poi ad arrivare al finale che tutti conosciamo.

La divertentissima scena delle caldarroste e la padella con i buchi è la sequenza più genuinamente divertente del film, con un Sordi "fuori parametro", ad esempio.

La scena alla stazione con l'incontro di Oreste e Giovanni con la moglie di Bordin rappresenta uno di quei momenti drammatici da schiaffo in volto, un momento trattato dalla regia di Monicelli con assoluto lirismo, che commuove e smuove dentro perché con tanta intensità ti sbatte addosso l'angoscia della guerra, l'inconsapevolezza dei cari che ti sono lontani, l'orrore della morte che annulla le speranze. Il gelo e il dolore intagliato sui volti dei due protagonisti, che si risolve in automatici sensi di colpa (per essere ancora vivi) e in un naturale gesto d'umanità, non potrò mai dimenticarlo. Un momento così potente reso ancora più grande dalla naturalezza spaventosa con cui Gassman e Sordi interpretano e "vivono" quella scena.

E ancora è totale l'amarezza di Monicelli per la Guerra, con la g maiuscola perché qui è la Prima Guerra Mondiale ma per il regista sarebbe potuta essere qualsiasi altra inutile guerra. Ce ne da una dimostrazione nell'amarissima e inconsapevole frase uscita dalla bocca di Oreste Jacovacci, rivolta all'infante figlio di Costantina: "Beato lui che è del 1916, così non farà mai guere"...

"La Grande Guerra" è un film totale, colmo di sfaccettature, eccellente in tutti i suoi aspetti. Un film sincero, spietato, sporco, grezzo che affonda nel fango come i soldati che ci mostra, un film che fa dell'uomo qualunque il suo protagonista. Non ci sono eroi qui, c'è solo sofferenza, uomini che sperano di sopravvivere un giorno in più, e morte, disillusione. E Monicelli come protagonisti si prende due, umanissimi in simili circostanze, codardi. Due codardi, fanfaroni, scansafatiche che nel momento cruciale, ognuno a modo proprio, sapranno mostrare dignità e coraggio (per la patria si, ma anche per loro stessi, anche da un punto di vista umano).

"E allora senti un po' visto che parli così... Mi ti disi propri un bel nient. Hai capito ? Facia de *****!" Rivolta da Giovanni all'ufficiale austriaco è una frase marchiata a fuoco nella storia del nostro cinema più grande, soprattutto perché pronunciata da Quella Voce e con Quella particolare espressione impossibile da dimenticare, quella di Vittorio Gassman. Quel momento di determinazione e poi quel sorriso consapevole rivolto al compare.

E poi non c'è più niente, solo quel finale terremotante che ogni persona che si dica appassionata di cinema ha ben impresso nella propria mente, gli spari, le urla di Oreste, l'ultima inquadratura, quel finale dove il dramma si libera e non resta che amarezza e tristezza.

"E pensare che quei due lavativi anche stavolta se la sono scampata".

"La Grande Guerra" è un film che mostra con estremo realismo e con cinica e totale consapevolezza le vere condizioni dell'esercito italiano nella Prima Guerra Mondiale, per poi stemperare tutto con un intelligente, preciso e mirato utilizzo della commedia; è un film completo davanti al quale non posso che inchinarmi e applaudire.

E così abbiamo una splendida fotografia, con un grande bianco e nero che cattura perfettamente tutta la sporcizia e i disagi del film, che mostra tutta la mèrda (metaforica e letterale) delle trincee, senza indietreggiare; un ritmo blando, pesante, come il fango in cui affondano i soldati nelle loro lunghe marce. Una sceneggiatura (i soliti fenomeni, Age e Scarpelli) sublime che come detto unisce con una perfezione da urlo il dramma con la commedia all'italiana. Una ricostruzione storica e scenografica finalmente realista, onesta e consapevole, studiata per esser vera, e per catapultare lo spettatore dentro una trincea e la regia di Monicelli sulla quale mi sono già espresso.

E poi Sordi e Gassman e sulle interpretazioni di Alberto Sordi e Vittorio Gassman in questo film io non saprei che dire se non che la perfezione è così vicina da poterla sfiorare con un dito. Sordi si svela grande attore drammatico con la sua naturalezza e spontaneità, senza dimenticare di ritagliarsi momenti comici-ironici di prima qualità e qui raggiunge probabilmente la vetta più alta della sua carriera (qui o, sempre con Monicelli, ne "Un borghese piccolo piccolo"). Di Gassman ho già detto che per me è praticamente "l'attore perfetto" capace di esprimersi ai massimi livelli in qualsiasi ruolo, in qualsiasi genere e in qualsiasi ambito, insomma capace di fare qualsiasi cosa, anche di recitare agevolmente in un dialetto per altro non suo proprio lui, che aveva una dizione di incredibile perfezione e che la recitazione dialettale non l'amava poi molto ma che proprio per questo è sempre stato tra i più grandi attori d'ogni tempo. Lui che s'era appena scoperto commediante e che qui già doveva far combaciare le sue "due anime" cosa che ha fatto, ovviamente, in modo sublime.

Alberto Sordi e Vittorio Gassman, insieme, avevano anche l'intesa. Un'intesa totale, due ingranaggi oliati perfettamente che insieme hanno fatto funzionare una macchina splendida, in uno dei più straordinari duetti tra attori che il cinema mondiale ricordi. Una grande intesa che ha reso due colossi ancora più grandi.

E infine l'indimenticabile galleria di volti e personaggi che fanno seguito ai due protagonisti, figure a cui hanno dato il volto i soliti grandi caratteristi e/o attori italiani dell'epoca.

L'intelligenza e l'umanità del Tenente Gallina (un grande Romolo Valli), l'indimenticabile Bordin (Folco Lulli), la Costantina di Silvana Mangano, e poi Bernard Blier, Tiberio Murgia, un giovane Ferruccio Amendola. Volti e caratteri indimenticabili che tanta umanità e tanto colore danno a questo film così ricco di sfaccettature e di dettagli che ad una nuova visione salteranno immancabilmente all'occhio, magari per la prima volta.

Con "La Grande Guerra" Mario Monicelli non solo ha diretto il suo film migliore ma ha soprattutto realizzato quello che è davvero uno dei grandissimi capolavori del cinema, uno dei più crudi, sinceri, realisti, commoventi, ironici e drammatici (uh, quanti aggettivi, però ci stanno suvvia) ritratti di guerra e umanità che una macchina da presa abbia mai portato sul grande schermo.

Immenso.

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Ultima risposta 26/02/2015 19.52.01
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  13/12/2014 17:34:26
   6 / 10
Vero e toccante obbiettivamente, ma a livello personale l'ho trovato un pò noioso e piuttosto distaccato, impedendomi sia di percepire profondamente la tragedia della guerra e del cameratismo spezzato, sia di apprezzarne l'ironia goffa e sdrammatizzante che caratterizza i due terzi della pellicola.

Importante, ma non mi ha lasciato nulla.

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Ultima risposta 14/12/2014 13.25.47
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CrazyDiamond  @  26/08/2013 12:21:08
   9 / 10
Pietra miliare della (tragi)commedia all'italiana.

Voto 0 per la Trama riportata: complimenti, una riga e mezzo che praticamente è un mega spoiler su TUTTO il film, finale compreso, non era un'impresa facile!
E non è l'unico caso: ma non si può fare di meglio?

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Ultima risposta 29/08/2013 10.17.15
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  19/10/2010 12:46:33
   7 / 10
Non riesco a considerare un capolavoro questo film per molti versi epocale e per molti versi memorabile.
L'intento antiretorico è molto apprezzabile (se si considera l'epoca), così come la bravura di Sordi e Gassman, come la direzione dell'affresco corale, che sa restituire il ritratto di un'Italia "che non c'è più" (ma che c'era all'epoca; mi son chiesto se Pasolini apprezzasse il film e temo di no - ma posso sbagliarmi).
Però non riesco a scrollarmi di dosso la sensazione che ci sia tanta furbizia in questo film. A partire dall'idea di virare il drammatico (anzi il tragico) in comico, salvo poi condensare e precipitare la tragedia nel finale.
Se la guerra è descritta per quell'orrendo massacro assurdo e insensato che è (specie la prima guerra mondiale), e riesce persino a tradursi a tratti in metafora della condizione umana, tuttavia Monicelli non ha a mio avviso mai davvero eliminato la retorica. Probabilmente ha eliminato quella più immediatamente di facciata (che risulterebbe oggi tronfia e insopportabile): ma c'è - specie nell'eccellente finale - più che un'ombra di patriottismo (che stride con le pretese universali del film).

In un film che vuole essere anche molto realistico, e cioè non trasfigura la guerra con la genialità di un Chaplin, gli accenti comici distorcono la sostanza tragica senza appunto farci vivere alcuna angoscia "sotto altra luce". Sembra quasi che il film non si svolga al fronte, durante una guerra, ma presso qualche caserma tra commilitoni. Ed è in fondo quello su cui gli sceneggiatori puntavano: non avrebbero ottenuto il successo di pubblico che hanno conseguito, se non avessero portato in trincea le macchiette-specchio in cui far riconoscere (e sorridere di sé) il pubblico (senza peraltro l'acredine tipica di altri film della commedia italiana, anche di Monicelli).

Eppure la guerra non può essere descritta, se si sceglie un registro fondamentalmente realista, senza dolore e tormento, silenzio e angoscia.
Penso alle trincee di "Orizzonti di gloria", film di un anno prima, e mi chiedo quanto stiano in piedi quelle immaginate da Age, Scarpelli e Monicelli.

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Ultima risposta 19/10/2010 15.07.27
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kirk h.  @  12/02/2010 21:44:03
   10 / 10
sono senza parole, questo film rimarrà davvero un capolavoro anche tra 20 penso che non verrà mai dimenticato, un posto nei migliori 25 lo merita e merita anche una visione, le due ore scorrono rapide come il vento, le ambientazioni valgono da sole la visione di questo film, tutto nuovo per quegli anni e perfetto tutt'oggi, un film che ti fa capire come era in guerra, le situazioni, i momenti tragici.L'italia è arrivata dopo e, ovviamente era molto arretrata rispetto agli altri eserciti (ad esempio il cannoncino che trasportano sotto la pioggia l'italia era l'unica ad avere quelli perchè l'austria aveva i 450), dal film ho capito che erano solo i contadini che andavano in guerra e che pensavano che durasse pochi mesi e il regista nel film lo spiega con ironia e sentimento, ottimo in tutto, un film che almeno una volta nella vita va visto sicuramente, bravissimi gli attori e la storia è perfetta....

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Ultima risposta 13/02/2010 20.08.42
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Dr.Orgasmatron  @  26/09/2009 02:44:30
   9 / 10
Ricoperto (giustamente) di premi e di apprezzamenti da parte di critica e pubblico, la guerra di Risi è quella del romano Oreste Jacovacci (Sordi) e il lombardo Giovanni Busacca (Gassman), totali mattatori di un'opera caratterizzata da un impressionante equilibrio tra comicità e sentimenti profondi. Il duo protagonista è sensazionale. Memorabile

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Ultima risposta 29/09/2009 12.22.38
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--Pio--  @  26/08/2009 16:57:17
   10 / 10
Questo non è semplicemente un film, o un qualche metro di pellicola....e un poera d'arte!
Semplicemente fantastico...da gustarsi in tranquillitò...un memorabile affresco sulla 1 guerra mondiale...o meglio, sugli atteggiamente delle persone verso quella inutile carneficina

Da vedere

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Ultima risposta 01/09/2009 19.37.03
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baskettaro00  @  19/06/2009 21:16:58
   7½ / 10
bellissimo e reale film cn sordi e gassman....bravissimo minicelli.....a tratti cmq annoia.......

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Ultima risposta 07/12/2009 13.10.20
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harry stoner  @  03/06/2009 02:16:29
   10 / 10
Uno dei risultati piu alti raggiunti da nostro cinema.Semplicemente perfetto.Sarebbe stato bello vedere la coppia in altri film,perche' in questo l'intesa mi e' parsa notevole.Da ricordare anche il grande Romolo Valli,nonche' la bellissima Mangano.

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Ultima risposta 03/06/2009 08.08.19
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memo  @  06/05/2009 19:12:16
   4 / 10
mi spiace dare un voto simile ad un film del genere ma pur amando i vecchi film non riesco a non annoiarmi veramente tanto nonostante le bellissime interpretazioni...

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Ultima risposta 29/08/2013 10.28.34
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pinhead88  @  23/03/2009 15:37:26
   6½ / 10
il primo film di Monicelli che vedo e devo dire che mi ha annoiato non poco.sicuramente interessante il misto tra commedia e drammatico di stampo neorealista ma fino al finale mi stavo quasi addormentando.uno dei pochi pregi è quello di essere un film di guerra completamente antiretorico,a parer mio però sconta sicuramente qualche lentezza narrativa di troppo.l'unica scena che ho trovato notevole e che dal mio punto di vista valorizza di più il film è senza dubbio il finale.ottime le interpretazioni di Sordi e Gassman,ma non è un film che rivedrei.

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Ultima risposta 26/04/2009 16.26.28
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elmoro87  @  03/02/2009 14:23:04
   9½ / 10
Assolutamente un capolavoro del cinema italiano e mondiale... non ci sono parole per descrivere il lavoro di Monicelli in primis, le interpretazioni di Gassman e Sordi, le musiche di Nino Rota, la superba sceneggiatura e la fotografia immensa... E' incredibile come Mario Monicelli riesca a descrivere con tanto sarcasmo e comicità, ma allo stesso tempo con una drammaticità inverosimile, la storia nuda e cruda delle nostra truppe nel primo conflitto mondiale, delle condizioni in cui si trovavano a causa di uno scarso rifornimento, quasi abbandonati a loro stessi, delle storie di vita diverse tra loro di persone che arrivavano da parti diverse dell'italia, dove all'epoca erano abissali le differenze... insomma... "IL" CAPOLAVORO DEL CINEMA ITALIANO!

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Ultima risposta 04/03/2009 18.39.19
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TheSorrow  @  20/10/2008 21:59:51
   6½ / 10
Film italiano che fece epoca, ma oggi come oggi ha perso molto e per questo gli dò un 6 e mezzo politico.Grandi comunque Gassman e Sordi...Carino ma eccessivamente pesante a mio parere!!

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Ultima risposta 05/11/2010 15.19.29
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  22/07/2008 23:32:21
   7½ / 10
Un buon film, lo credevo un capolavoro però mi è piaciuto lo stesso… ovvio, è anche molto più di un film di intrattenimento; ha un’ottima sceneggiatura, ottimi attori che dialogano spesso con l’accento romano (per fortuna sopportabile) e una trama che vira molto sull’emotivo ma alcuni momenti sdrammatizzano bene e con stile. In ogni caso penso che un 7,5 ci stia tutto, ma “Il Grande Dittatore” è nettamente superiore.
Ah, è il finale che alza il voto.

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Ultima risposta 12/10/2008 00.55.52
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DieHard  @  27/02/2008 12:29:11
   6½ / 10
un film simpatico ma non tutto questo capolavoro. I capolavori sono altri

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Ultima risposta 27/02/2008 15.57.50
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Gruppo COLLABORATORI julian  @  28/01/2008 00:32:00
   9 / 10
Interessante notare come ci siano voluti mesi per far entrare questo film in top 25 perchè non si riusciva ad arrivare ai 50 voti sebbene ne avesse circa 45, ed ora che è entrato, in una settimana ha raggiunto 65 voti.
Purtroppo quando questi film si mettono in vista nella classifica, calano subito perchè basta un voto basso per far crollare la media.
In ogni caso capolavoro italiano, firmato dal regista italiano che diventa sempre più il mio preferito: Mario Monicelli.
Mentre lo guardavo tra l'altro mi sono ricordato di averlo già visto alle medie, infatti mi sono tornate alla mente alcune scene (indimenticabile quella iniziale in cui Alberto Sordi fa finta di indicare Gassman, oppure la folla sotto la finestra di Costantina e naturalmente lo splendido finale).
Che dire ? Due dei migliori attori italiani di sempre (Sordi strepitoso, commovente solo a pensarci, forse addirittura meglio di quando interpreta parti comiche), una tragica prospettiva sulla guerra vista dal realistico punto di vista dei poveri soldati italiani, dialetti che si mischiano, ignoranza che abbonda all'interno delle trincee.
Un affresco magnifico nella sua drammaticità, niente buoni valori buttati lì per esaltare il soldato italiano: trionfa per tutto il film la codardia e la paura fino al glorioso scatto d'orgoglio finale.
Assoluto.

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Ultima risposta 16/02/2008 21.48.59
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thegame90  @  24/01/2008 17:10:05
   4½ / 10
mhmhmhm non bastano solo dei mostri sacri del cinema italiano per fare un buon film... non bello anche se non paghi perchè tutti questi voti alti sono giustificati solamente dal furbissimo finale strappalacrime. Ah e poi monicelli non mi è mai piaciuto.

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Ultima risposta 14/03/2009 20.34.32
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Invia una mail all'autore del commento balzac20  @  23/01/2008 11:44:40
   3 / 10
Non certo la migliore opera di Monicelli risulta carente nei dialoghi e nella gestione dei tempi di regia.
Difficile opera che dovrebbe scorrere leggera (pur comunicando concetti non sempre semplici e soprattutto lanciando importanti messaggi) ma che a causa della lunga durata della pellicola incontra invece troppi momenti di vuoto.
Contestualizzarlo nel suo tempo è d'obbligo ma non può giustificare ogni magagna: secondo molti l'opera d'arte è interpretabile su più livelli e fruibile nel corso del tempo.
Se nel primo caso regge a fatica nel secondo invece tracolla.

3.
Ed è comunque dato con fatica.

10 risposte al commento
Ultima risposta 20/03/2008 19.50.55
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metafisico  @  21/01/2008 22:49:29
   6½ / 10
è il solito filmetto ruspante di Monicelli, pieno di macchiette.
strappa anche delle risate ma da qui a essere un capolavoro ce ne corre.

13 risposte al commento
Ultima risposta 18/02/2008 12.02.54
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Homer.J.S  @  18/01/2008 21:53:23
   1 / 10
Premetto che della classifica generale nn me ne frega assolutamente niente , ma visto che era al primo posto mi son messo d'impegno per vedere questo film .Non potendo giustificare il mio voto con un commento tecnico del film che per altro dovrebbe essere fatto considerando il suo periodo , ho capito che nn digerisco i vecchi film , e quindi il giudizio da me dato è sincerissimo , nn riferito alla sua costruzione ma al fatto che nn l'ho nemmeno finito di vedere , nn ce la facevo , vi giuro ciò provoto ma io questi film vecchi ,nn li sopporto!!!! Ora date libero sfogo alle offese , ma badate il mio è un giudizio personale , e perchè qlc mi venga a dire ,"allora scusa nn lo votavi"rispondo già....io voto tutti film che vedo ....

87 risposte al commento
Ultima risposta 18/02/2008 12.08.08
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SAmpj  @  15/01/2008 19:50:11
   10 / 10
semplicemente il miglior film italiano di sempre..
attori straordinari..

7 risposte al commento
Ultima risposta 22/01/2008 10.29.17
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Giomineoz87  @  13/01/2008 18:28:19
   10 / 10
Una delle commedie italiane più belle di tutti i tempi..ma una commedia amara che racconta il tragico della grande guerra come nessun altro film..Sordi e Gassman GRANDISSIMI... TOP25

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Ultima risposta 15/01/2008 13.09.32
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InSaNITy  @  24/07/2007 23:50:31
   9½ / 10
"Ahò, ma che fai? Prima spari e poi dici chi va là?!"
"Sempre meglio un amico morto che un nemico vivo, voi chi siete?!"
"Semo l'anima de li m.ortacci tua! .."



:)

7 risposte al commento
Ultima risposta 22/02/2008 12.53.13
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Tommy55  @  10/07/2007 14:24:19
   10 / 10
l'unico film che ho guardato in classe a scuola e che mi è piaciuto! (l'ho dovuto vedere 2 volte...perchè in classe si fa casino...e io sono tra uqelli che ne fanno il più di tutti!)....ma perchè a me non appare nella top 25 se di media ha 9,7?

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Ultima risposta 10/07/2007 16.27.29
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Napoleone  @  28/05/2007 18:54:45
   9 / 10
Ecco una grande sorpresa: avevo sempre sentito delle voci piuttosto favorevoli su tale film, ma, devo ammetterlo, per qualche oscuro processo mentale ero alquanto scettico. Poi la prima visione, e tutto muta in un batter d'occhio: le remore e i dubbi spazzati via come foglie autunnali dalla bellezza di quest'opera. Perchè di questo si tratta: di un'opera, che anche ad una prima visione, si rivela eccezionale.
La sobrietà con cui Monicelli tratta temi drammatici è impressionante: non c'è alcuna sbavatura nella regia che faccia cadere il film nella retorica, scorciatoia, ahimé, sin troppo facile in tali situazioni. Ciò che viene offerto alla visione dei nostri occhi è la guerra combattuta dagli italiani, intessuta di atti di coraggio e vigliaccheria, nobiltà d'animo e spietatezza. Superlativi Gassman e Sordi, i quali riescono con le loro battute ed azioni sia a stemperare l'atmosfera drammatica delle scene più cruente sia a commuovere in quelle più nobili. A futura memoria numerose inquadrature, veramente ben gestite. Da guardare e gustare sino alla fine.

2 risposte al commento
Ultima risposta 19/07/2007 09.57.16
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Dreamboss  @  25/05/2007 11:10:09
   10 / 10
Sceneggiatura ed attori straordinari...ma perchè non se ne fanno più di film così????

2 risposte al commento
Ultima risposta 18/07/2007 16.39.08
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  04/04/2007 08:16:25
   10 / 10
Capolavoro che si può dire di più. Una perla assoluta del cinema italiano e non solo. Un film corale e assolutamente antiretorico.
Proprio quest'ultimo punto mi ha colpito in modo estremamente positivo. La retorica che possiamo riscontrare in molteplici film che trattano un tema così delicato, è assolutamente cancellata con grandi capacità da parte di Monicelli. E soprattutto in quegli anni era forte la retorica patriottica, ma il regista riesce a rappresentare il tutto in modo assolutamente distaccato, con grande realismo.

Monicelli è in grado di rappresentare gli orrori, le paure che accompagnano la guerra ma soprattutto la terribile realtà delle trincee. L'amicizia, la trincea, la morte solo alcuni temi che emergono da questo grande capolavoro.

Da evidenziare anche come Monicelli sia in grado di rappresentare, mediante i due protagonisti, due realtà così diverse e al tempo lontane tra loro.
Ho citato i due protagonisti e come non sottolineare che Vittorio Gassman e Alberto Sordi siano stati due grandissimi del nostro cinema e non solo. In questo film danno prova delle loro grandi capacità fornendo due performance giustamente premiate con il David di Donatello. Performance in cui mi ha colpito la spontaneità e la capacità di rappresentare due personaggi antieroici.

Film bellissimo per non dimenticare che il cinema italiano è stato grande.

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Ultima risposta 28/10/2008 19.16.37
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betsim76  @  28/12/2005 13:50:48
   10 / 10
Uno dei più grandi film italiani, uno dei più memorabili di sempre! Monicelli dimostra con questa (e altre strepitose pellicole) di essere un regista come pochi altri, capace, come solo i grandi, di tratteggiare così realisticamente ogni strato sociale, specialmente quello degli umili che con simpatia, furbizia, cialtroneria, cercano di emergere dal fango della loro situazione. I suoi personaggi, Iacovacci e Busacca, pur se disastrati, un po' codardi, lavativi e indolenti, hanno una bontà di fondo e un senso del giusto e del vero coraggio (che non é quello di gettarsi urlando contro il fuoco nemico) che li fa amare. Come non volergli bene quando donano alla vedova Bordin i soldi del "Ballo delle mimose", oppure quando Oreste, pur tremante e piangente accetta di sacrificarsi non tradendo l'eroismo del compagno. Merito di questa perfezione narrativa va anche agli sceneggiatori Age e Scarpelli.
Per quanto riguarda gli attori la faccio breve: mostruosi!! non ne esistono più di così bravi, né in Italia né all'estero! E a chi cita spesso DeNiro e Pacino (bravissimi) vorrei proporre il confronto nel ruolo del cieco di Profumo di donna tra Gassman e Pacino... quest'ultimo viene decisamente ridimensionato.

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Ultima risposta 30/01/2006 13.59.40
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