la gatta sul tetto che scotta regia di Richard Brooks USA 1958
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la gatta sul tetto che scotta (1958)

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locandina del film LA GATTA SUL TETTO CHE SCOTTA

Titolo Originale: CAT ON A HOT TIN ROOF

RegiaRichard Brooks

InterpretiElizabeth Taylor, Paul Newman, Burl Ives, Jack Carson, Judith Anderson, Madeleine Sherwood, Larry Gates

Durata: h 1.48
NazionalitàUSA 1958
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 1958

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Trama del film La gatta sul tetto che scotta

Una ricca famiglia del sud degli Stati Uniti, entra in crisi di fronte alla morte annunciata del padre-padrone. I figli riveleranno da una parte avidità e dall'altra fragilità di carattere.

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Voto Visitatori:   8,47 / 10 (38 voti)8,47Grafico
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Voti e commenti su La gatta sul tetto che scotta, 38 opinioni inserite

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Dom Cobb  @  27/11/2018 19:48:47
   8 / 10
Quando una ricca famiglia degli Stati Uniti del sud si riunisce in occasione della festa di compleanno del patriarca, reduce da una visita in ospedale, la notizia che a quest'ultimo resta solo un anno di vita prima di venir stroncato dal cancro farà emergere i lati più tumultuosi dei rapporti fra i suoi membri...
Nel corso della storia, Hollywood, e in special modo quella dell'epoca classica, ha trovato una vera miniera di successi nelle opere teatrali, soprattutto in quel di Broadway, a sua volta ideale trampolino di lancio per molte successive star del grande schermo; e uno degli autori più autorevoli ad aver goduto un successo al cinema uguale a quello sul palco è Tennessee Williams, che fornisce le basi anche per questo adattamento firmato Richard Brooks. Visti i recenti risultati con le opere di Williams, ammetto di esser stato all'erta prima di iniziare la visione, ma fortunatamente i dubbi si sono rivelati infondati.
Ora, una qualsiasi opera di un qualsiasi autore viene concepita e scritta con il chiaro intento di porre l'attenzione su determinati temi, e a meno di non andare a guardarsi lo spettacolo originale e analizzarlo al meglio, è bene o male impossibile intavolarci una conversazione seria, soprattutto quando l'adattamento filmico preferisce non addentrarsi in certe questioni ancora un po' spinose a causa dell'ancora vigente Codice Hays. Il massimo che posso fare è parlare degli aspetti del film in sé che mi hanno colpito di più, e se ciò corrisponde o no ai temi dell'opera originale (il che, da quanto ho sentito, è il caso solo in parte) dovrò lasciarlo discutere ad altri.
Fin dall'inizio il film parte in quarta, e al netto di un prologo sbrigativo e poco chiaro,


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procede a un ritmo spedito, scandito da dialoghi pungenti e pregni di crudeltà malcelate, sarcasmo ed ironia al vetriolo; i personaggi sono amari per motivi residenti in un passato che si tengono chiuso dentro come una malattia, frustrati per le delusioni del presente e corrosi da un'avidità incontrollabile, però continuano a fare buon viso a cattivo gioco in nome di un'occasione che deve se non altro mantenere una facciata felice. Brooks e il suo sceneggiatore James Poe sono bravissimi nel creare per tutta la prima ora e un quarto un clima di falsa allegria, che fra un tentativo e l'altro da parte dei personaggi di arrivare al vero nocciolo della questione si fa sempre più insopportabile ed esasperato. Le conversazioni si fanno più concitate, i toni più aspri e le rivalità più evidenti, finché tutte le emozioni represse, la rabbia, l'ostilità e i sensi di colpa non esplodono come un vulcano.


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Questa prima parte, incalzante e volutamente sgradevole, è ad essere onesti anche la più difficile da digerire per uno spettatore moderno, e ammetto che, sebbene l'abbia apprezzata, ancora non mi sentivo abbastanza coinvolto da provare una qualche reazione emotiva nei confronti di chiunque, visto che bene o male tutti i personaggi si rivelano a loro modo egoisti. A mantenermi interessato però era questa implicita promessa che la mia pazienza sarebbe stata ricompensata andando avanti.
E infatti, l'ultima mezz'ora, dove viene gettata la maschera e finalmente i membri della famiglia si affrontano tutti a cuore aperto, cambia del tutto le carte in tavola.


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Da dramma personale intriso di amarezza si passa al dramma familiare, quello che prima era un elusivo gioco di finzioni e fughe si rivela la storia di una famiglia emotivamente disastrata che lotta per mantenersi unita in un clima di progressivo cinismo, disillusione e avidità. Il cast fa un lavoro grandioso, e tutti gli attori coinvolti danno un'interpretazione maiuscola; per pura formalità cito il giovane Paul Newman, che con questo ruolo è salito alla ribalta, la Taylor che ho sempre reputato più brava che bella, e il carismatico Burl Ives nel ruolo del patriarca. Si segnala inoltre anche la Sherwood, perfetta nel ruolo della nuora sanguisuga.
Come ho già accennato, non so quanto il film rispetti i temi dell'opera originale di Williams, ma nella sincerità e umanità con cui mette in scena i rapporti famigliari, e in particolare fra Brick e il padre, per quanto mi riguarda il film ha toccato le corde giuste e può dunque considerarsi più che soddisfacente. Non un perfetto capolavoro, forse, ma intenso al punto giusto e di ottima fattura.


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GianniArshavin  @  01/11/2016 14:22:51
   8 / 10
Classicone senza tempo diretto da Richard Brooks, tratto da un'opera del grande Tennessee Williams e interpretato da due divi per eccellenza come Liz Taylor e Paul Newman.
La pellicola è un dramma familiare pieno di intrighi, gelosie e intrecci. A differenziarlo dai tanti epigoni usciti negli anni successivi abbiamo una sceneggiatura portentosa, dei dialoghi scritti magistralmente, degli attori in stato di grazia e una tensione sempre altissima che tiene incollati allo schermo.
Se escludiamo un finale buonista e a mio parere fuori luogo, il film resta un caposaldo del cinema americano e ancora oggi risulta un prodotto coinvolgente che ha tante frecce al suo arco.
Sono tanti i temi trattati, come l'avidità insita nella natura umana, la falsità dei rapporti familiari e le difficoltà della vita di coppia. A balzare all'occhio è indubbiamente la tematica omosessuale, palese nel dramma teatrale mentre quasi assente nel film, anche se in alcuni passaggi il rapporto fra Brick e Skipper sembra quanto meno ambiguo.
Molti i momenti di grande potenza e intensità, come i confronti fra Brick e la moglie, o fra lo stesso personaggio interpretato da Newman e il padre e infine la toccante e sincera confessione del patriarca sul finale, a mio parere la punta più alta di tutta la storia.

Come detto uno dei fattori per la riuscita del film è l'apporto del cast: spiccano un Paul Newman affascinante e tormentato e un Burl Ives dai mille volti. Tuttavia la palma di migliore va per forza di cose alla magnifica Liz Taylor, che da vita ad un personaggio caparbio, sensuale, di carattere...la donna che tutti vorremmo diciamolo!
In conclusione La gatta sul tetto che scotta è un classico del cinema da vedere e avere nella propria collezione. Grande visione per tutti.

Matteoxr6  @  15/09/2016 23:02:18
   9 / 10
Mm, ho letto diversi commenti un po' rammaricati per il lieto fine. Signori, non c'è lieto fine. Purtroppo la censura dell'epoca ha imposto un mascheramento, un velo al dramma teatrale da cui è tratto il soggetto, e questo deve aver portato in confusione più di qualcuno, che peccato. Fortunatamente ci sono due o tre passaggi chiave che fanno intuire

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER. Tante le tematiche portate sul grande schermo nel 1958, comunque, ricordiamolo. Onore soprattutto a Williams per l'opera teatrale.

fabio57  @  10/02/2016 10:05:52
   8 / 10
Grande opera con un Paul Newman,in gran forma e Liz Taylor elegante e stupenda, Le dinamiche familiari sono spesso un vero rebus per come si creano, si sviluppano e si consolidano, spesso non sono neanche decifrabili, finchè un evento importante le smaschera e le fa emergere. Questo film scava in questi meccanismi, li sonda prima e poi li fa venire fuori con prepotenza. Il contesto ovviamente è datato, ma il film è importante e si avvale di una recitazione superlativa di tutti.

alepr0  @  09/10/2012 23:49:10
   5 / 10
Premettendo che so della presenza di grandissimi attori del passato, ma questo film non mi ha coinvolto per niente. Forse perchè sono di altri tempi e non l'ho apprezzato. Boh a me non è piaciuto mi spiace. L'unica cosa che mi è piaciuta è l'interpretazione di Paul Newman.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  05/05/2012 19:47:54
   7½ / 10
Probabilmente con un cast diverso il film avrebbe avuto meno successo...il cast, e la sceneggiatura, sono l'ossatura di questo film molto "teatrale" diretto dall'ottimo Brooks!
Il dramma familiare colpisce per la sua semplicita' e realismo...oltretutto i misteri dell'animo di Padre e figlio rimangono celati per molto tempo e il finale buonista è quasi obbligato per il periodo...e forse la scelta appare un po' forzata e troppo accelerata!
Come emozionarsi solo con le parole...

Goldust  @  02/05/2012 17:10:58
   7 / 10
Edulcorando notevolmente una piece teatrale di Tenessee Williams, Richard Brooks porta in scena con sobria eleganza un drammone vecchio stampo che ancora oggi riesce a colpire, nonostante dimostri tutti gli anni che porta. Molto meglio la seconda parte della prima, quando invidie ed acredini famigliari vengono a galla in tutta la loro desolante violenza. Nell'ottimo cast spicca la prova di Paul Newman.

Oskarsson88  @  05/02/2012 14:27:26
   8½ / 10
grande film sull'ipocrisia, le tensioni famigliari, la malattia, la vita e l'amore. La coppia più simpatica (Newman-Taylor) è veramente eccezionale, ma anche il fratello assieme all'insopportabile moglie rendono molto bene. Un classico del cinema americano che, per quanto bello sia, perde un pelino per la trasposizione dal teatro dato che in realtà Brick sarebbe dovuto essere innamorato di Skipper, ma dell'omosessualità non si poteva parlare...

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Ultima risposta 11/02/2012 21.00.20
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7219415  @  21/01/2012 11:01:47
   9 / 10
Bellissimo...attori eccezionali (Newman su tutti)

LoSpaccone  @  06/09/2011 23:26:27
   8½ / 10
Come tutte le trasposizioni di Tennessee Williams anche questa fu ripulita nel passaggio sul grande schermo, e si vede. Però il film è diventato giustamente un classico, un gioiello del teatro filmato, uno degli ultimi grandi drammi della Hollywood che fu, recitato in maniera superba da tutti, e dico tutti, gli attori e diretto magistralmente da un grande regista.

topsecret  @  25/03/2011 09:09:42
   7 / 10
E' un film che mi sento di premiare con un voto positivo più per l'interpretazione sentita e sofferta degli interpreti che per la storia in sè. Una storia, a mio modo di vedere, poco profonda anche se emozionalmente valida e sicuramente molto verosimile, che ha nel finale abbastanza scontato il suo punto di minor resa.
Come già accennato, gli interpreti offrono una grande prova: Liz Taylor e Paul Newman, in primis, si distinguono per impegno e bravura, risultando così molto convincenti nei loro personaggi.
Un dramma che sottolinea quella particolare rete fatta di invidie, gelosie ed avidità che pulsa e si infittisce nel sottosuolo di una famiglia benestante e che emerge e si manifesta anche in presenza di un tragico evento che dovrebbe toccarne la sensibilità, unendo più che dividere.
Una pellicola dai sentimenti forti e contrastanti che non mi ha coinvolto in modo particolare ma che merita di essere vista.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  13/12/2010 14:49:34
   10 / 10
Tennesse Williams-Brooks/Newman-Taylor. Due coppie che hanno fatto di questo straordinario capolavoro un pilastro del cinema di sempre.

Lory_noir  @  28/11/2010 12:28:57
   8 / 10
Davvero un film convincente. Sin dai primi sguardi dei protagonisti, tutti eccellenti. I dialoghi sono la cosa che mi ha colpito di più, esprimono tutto il carattere prorompente dei protagonisti che rimane veramente indelebile nella memoria.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR jem.  @  04/05/2010 19:25:29
   8½ / 10
Il dramma di un uomo che si lascia trasportare dall'alcool, la passione di sua moglie che cerca ad ogni costo ri riconquistare il suo amore ormai spento, le verità nascoste, le ipocrisie di una famiglia, amori comprati con oggetti e denaro.
Tutto esplode in una giornata. Nell'arco di tempo di quella che doveva essere una festa di compleanno, vengono sviscerati i segreti di tutta una famiglia e i caratteri dei suoi componenti portati all'eccesso.
Splendido il finale e il commovente dialogo tra il padre e il figlio.
Bellissimi e bravissimi Newman e la Taylor.

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Ultima risposta 04/05/2010 20.44.20
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Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  19/04/2010 09:14:45
   9 / 10
Oltre ad avere un bellissimo titolo è anche un bellissimo film.
Tratto da un dramma teatrale molto più azzardato e coraggioso nelle sue tematiche riesce ad ogni modo ad essere cinico e perfetto nella descrizione di una società borghese americana dedita solo alla "roba". Quel padre che nella sofferenza riuscirà a capire i propri errori è uno dei personaggi più riusciti e la sua redenzione, che avviene nell'arco di una giornata, è naturale e mai forzata.

Bravissimi Newman e la Taylor, lui in conflitto con il passato, lei fiduciosa in un futuro migliore. Insomma, una coppia magnifica, nonostante il terzo incomodo Skipper.

paride_86  @  07/02/2010 21:51:53
   8 / 10
Ritratto familiare e psicologico a tutto tondo tratto da una famosa piece teatrale.
Memorabili Paul Newman e Elizabeth Taylor.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  29/01/2010 00:27:19
   9 / 10
Ipocrisie, avidità e gelosie in uno dei più lucidi e spietati ritratti della borghesia americana mai proposti dal cinema americano. Un film indimenticabile nonostante le severe critiche di Tennessee Williams che lamentò gravi censure sulla sua piéce nel passaggio da teatro, più liberale, a cinema, più bacchettone. Sebbene alcuni tratti risultino irrimediabilmente ridimensionati (specie nei riferimenti di natura sessuale) la forza drammatica dell'insieme è a dir poco incandescente e Brooks, esperto nel difficoltoso genere delle dinamiche familiari, non manca di esaltare ogni possibile sfumatura emotiva, toccando vette di intensità memorabili, in una perfetta commistione fra cinema d'autore, teatro filmato e certezza commerciale. Splendido cast e assolutamente inarrivabili per fascino e comunicatività sia Newman che la Taylor. Un imperdibile classico.

Tasker75  @  21/10/2009 17:17:12
   9 / 10
mamma mia che film! film così non se ne fanno più al giorno d'oggi...un vero capolavoro...liz taylor e paul newman in stato di grazia...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  20/10/2009 16:20:43
   8 / 10
Un dramma hollywoodiano d'altri tempi molto godibile. Bella la coppia di attori newman-taylor, da applauso l'interpretazione di Burl Ives

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  24/03/2009 23:07:31
   7½ / 10
Pregi e difetti del cinema di Hollywood. I pregi stanno soprattutto nella perfetta resa visiva, nell’oleato meccanismo narrativo, nel coinvolgimento emotivo dello spettatore. In altre parole questo film, come la maggior parte dei film degli anni 40/50, non annoia, coinvolge, soddisfa il desiderio dello “spettatore comune” di godere della vista della bellezza fisica e di assistere a conflitti sentimentali ed etici, risolti con il lieto fine.
Tra l’altro non è facile interessare per quasi due ore su di una vicenda molto teatrale, con lunghissimi dialoghi e che si svolge in pratica fra quattro mura. Eppure Brooks ci riesce. Prima di tutto si fa aiutare dalla presenza fisica magnetica di Paul Newman e di Liz Taylor che senza raggiungere picchi artistici di recitazione, catturano lo spettatore nel gorgo dell’espressione dei loro sentimenti morbosamente complessi. Hanno tutto un porsi davanti alla mdp che rende i loro personaggi qualcosa di elevato e speciale, pur rimanendo lui un famoso giocatore decaduto e alcolizzato e lei una moglie insoddisfatta. La loro recitazione è una via di mezzo fra la naturalezza e l’istrionismo teatrale.
Brooks ci mette poi del suo ponendo i personaggi scenicamente davanti a specchi, oppure muovendoli in maniera studiata a formare inquadrature quasi simboliche del loro stato d’animo (distacco, separazione ma allo stesso tempo bisogno l’uno dell’altro).
Altro “trucco” per catturare l’attenzione degli spettatori è quello di presentare il conflitto e svelarne poco per volta tutti i retroscena, come in una specie di puzzle. La curiosità di sapere perché Brick (Paul Newman) rifiuta così recisamente le grazie di tanta moglie (un’appetitosa Liz Taylor) intriga molto, senz’altro. Come pure incuriosisce assistere ai conflitti e alle lotte in una famiglia che dovrebbe invece vivere in felicità e armonia, grazie alla grande agiatezza con cui vive.
Il film diventa quindi l’occasione per presentare uno dei classici conflitti che animano la società americana, cioè quello fra ricchezza materiale e genuinità dei sentimenti. Per far ciò si presentano protagonisti con doti fuori del comune (Brick è stato un grande giocatore di football, suo padre è un ricchissimo possidente) alle prese con la negazione di loro stessi (uno finito alcolizzato, l’altro con i giorni contati). Sono difficoltà e situazioni che fanno imparare loro cos’è che vale veramente: non è il successo e la ricchezza, ma la sincerità e la forza del legame affettivo. Non si vogliono assolutamente negare le basi materialiste del mondo americano (anzi, il possidente che si è fatto da sé, è lodato ed esaltato), semplicemente raccomandare di non ridurre la propria esistenza al puro rapporto materiale ma di coltivare con il resto del mondo un rapporto diretto ed emotivamente sincero.
Sul banco degli imputati c’è quindi l’ipocrisia, rappresentata dal fratello di Brick e dalla sua grottesca moglie. E’ una rappresentazione fin troppo facile e scontata. Infatti come Brick e la moglie Maggie sono belli e sensibili, gli altri sono brutti, volgari e materiali. Ma la contraddizione più grossa del film è quella di condannare l’ipocrisia e allo stesso tempo rimanerne vittima.
Nel film aleggia un fantasma che si chiama omosessualità. La ragione della depressione e della “castità” di Brick è nel rapporto con Skipper, suo compagno di squadra. Da quello che si capisce si tratta di una vera e propria relazione amorosa, altrimenti non si riuscirebbe a spiegare la reazione emotivamente così intensa e radicale che avuto Brick dopo eventi tempestosi che hanno coinvolto i due “amici”. Si suggerisce (e anche con evidenza) ma non si dice. Di conseguenza il personaggio di Maggie scade un po’, visto che sembra quasi ostinarsi a non capire o a non dire apertamente quello che pensa.
Ci pensa comunque il solito affrettato e posticcio lieto fine a sistemare i rapporti fra i coniugi e a rovinare definitivamente il film.

Raging Bull 92  @  15/02/2009 19:16:43
   8 / 10
Bel film, da piccolo questa pellicola l'avrò vista più di 3 volte al giorno e ormai mi ero abituato.
Ottimo Paul Newman.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR pompiere  @  10/02/2009 11:33:31
   9½ / 10
Tennesse Williams è uno dei pochi autori contemporanei che è riuscito a unire il successo di teatro e cinema; provvisto di singolare perspicacia artistica, ha sfruttato la sua raffinatezza di scrittore per poter cogliere ambienti e soggetti che sono rimasti carichi di fascino anche a distanza di tempo.

"La gatta sul tetto che scotta" costituisce una fase affascinante del suo teatro, con storie di passione, sesso, tensioni e focosi ritratti di vita.

Williams fu "sfruttato", all'epoca, da un cinema americano avido di melodramma e impaziente di poter andare oltre i confini imposti dal codice Hays (tra le righe si parla di rapporti omosessuali, di sottili invidie tra componenti familiari); tutti elementi molto apprezzabili anche oggi, considerando soprattutto gli schematismi e le avversioni di certo cinema "moderno".

Brooks tradusse "la gatta" per lo schermo e compensò la staticità dell'ambientazione teatrale con una sublime conduzione del cast nel quale emergono particolarmente Paul Newman (perfettamente calato nella parte del marito irascibile e impetuoso), un'Elizabeth Taylor intensa e turbata e un Burl Ives eccelso, argutissimo interprete che si cuce addosso una parte memorabile.

Universegalaxy  @  27/09/2008 23:31:57
   9 / 10
Strepitoso film... con un Newman & Taylor sontuosi... stra meritati i 6 oscar...

Exodus  @  10/08/2008 17:07:58
   8½ / 10
Attori fantastici per un dramma familiare travolgente, che punta il riflettore sui mille contrasti e frustrazioni che si annidano in ogni nucleo familiare (soprattutto in quelli apparentemente perfetti e dorati).

edo88  @  21/03/2008 18:42:37
   9 / 10
Un sublime dramma familiare con uno dei rapporti moglie-marito più belli mai costruiti (anche se inferiore a quello di "Chi ha paura di Virginia Woolf?").
Per non parlare poi di quello padre-figlio, con un Paul Newman gelido e sgarbato che lascia il segno, e non solo per i suoi occhi di ghiaccio.
Dei cast così ormai si devono andare a cercare nei grandi film del passato come questo.

Mi sono rimaste impresse due battute, la prima di Maggie, la seconda di Brick (rispettivamente Taylor e Newman):

-Io non vivo affatto con te, occupo solamente la medesima cella!-

-Cara cognata, non tutti in amore sono rumorosi quanto voi due-

Finale favoloso, forse un po' troppo.

E poi... sarà detto e ridetto e stradetto... ma Liz era proprio divina!

SOFI  @  18/03/2008 17:18:48
   9 / 10
Un immenso Paul Newman e una scottante Elisabeth Taylor in bilico sul palco rovente della famiglia e della vita. Grandiose interpretazioni di ogni singolo attore per una commedia che spalanca colpo dopo colpo in un crescendo di tensione e curiosità l'ineludibile "sporco" nascosto sotto ogni tappeto. ( anche il più pregiato e bello).

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Ultima risposta 24/04/2008 14.43.15
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Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  20/01/2008 18:16:38
   9 / 10
Adoro Tennessee Williams per la sua formidabile capacità di creare personaggi dotati di uno spessore psicologico notevolissimo. "La gatta sul tetto che scotta", così come ad esempio "Un tram che si chiama desiderio" o "Estate e fumo" (quest'ultimo mai trasposto su pellicola), sono drammi caratterizzati da una dimensione psicologica che si dipana in un crescendo che, tratto tratto, rivela la complessa interiorità dei personaggi, in un continuo avvicendarsi di sentimenti contrastanti: rabbia, meschinità, pena, pietà, amore, odio, invidia, rimorso ecc... I conflitti interiori, in altre parole, costituiscono il fulcro, l'elemento centrale delle opere del grande drammaturgo americano, il vero "leit-motiv" di tutta la sua produzione.
Ne "La gatta sul tetto che scotta" sono Brick (Paul Newman), Maggie (Elizabeth Taylor) e Big Daddy (Burl Ives) i personaggi attraverso i quali Williams mette in scena il dramma della intima lacerazione. Tutti e tre sono prede dei rimpianti e dei sensi di colpa che, fino a quando non avranno il coraggio di confrontarsi apertamente, li porteranno ad allontanarsi progressivamente e ad odiarsi. Soltanto nel finale, quando le reciproche verità verranno a galla attraverso sfoghi quasi "catartici", si riuscirà a riacquistare quel "pezzetto" di serenità indispensabile per continuare a vivere senza lasciarsi andare.

Invia una mail all'autore del commento Mariposa  @  19/11/2007 11:59:56
   9½ / 10
Rimane uno dei miei film preferiti. Puro teatro.

mainoz  @  30/10/2007 09:14:23
   7½ / 10
Pur essendo un film datato porta con se un insieme di contenuti ancora oggi estremamente attuali. E'un film molto intenso, denso di significati, con recitazioni da paura di ogni attore. Se vogliamo trovare il pelo nell'uovo, a mio parere, è un po troppo ridondante e quindi ripetitivo su certi aspetti, a tal punto che sul finire del film ci sono alcuni momenti noiosi, resta un film senza dubbio da vedere

2 risposte al commento
Ultima risposta 20/06/2009 11.37.45
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Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  26/07/2007 14:21:16
   8½ / 10
ottimo film che pur sullo schermo porta il profumo dei palchi teatrali.
Nell'arco di una giornata i rapporti, gli attriti, gli interessi, i rimpianti e i rimorsi di un'agiata ma infelice nucleo familiare verranno sviscerati...
molto bella la costruzione di questo piccolo e tremendo ritratto di famiglia.
Fra tutti: Maggie "forse io non sono buona, ma nessuno lo è!"

Dick  @  24/07/2007 14:09:29
   8 / 10
Bel melodramma ambientato tra le mura domestiche tra tensioni e doppigiochi famigliari.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  07/04/2007 23:41:27
   8 / 10
E' un peccato che un regista per certi versi coraggioso come Richard Brooks abbia voluto eliminare (eludendola soltanto) la tendenza omosessuale di Brick in relazione alla morte del suo compianto (e amato?) amico del cuore, perchè per il resto è un dramma eccellente, superbamente interpretato (un po' strano vedere una divorauomini come la Taylor nel ruolo di una moglie triste e innamorata) e contrassegnato da autentici momenti di grande cinema d'autore.
Una fortissima rappresentazione del rapporto tra padre e figlio (adorabile e burbero Burl Ives), che sullo schermo (la piece teatrale era interpretata da Ben Gazzara al posto di Newman) non ha perduto nulla dell'antico vigore, a cominciare dal personaggio di "Maggie la gatta" , una superba Liz, pronta a difendere il marito dalle accuse di passività e codardia che gli vengono rivolte

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Ultima risposta 20/01/2008 18.27.25
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  10/10/2006 18:16:23
   9 / 10
Eccellente adattamento di un dramma di Tenesee Williams.
La coppia di protagonisti e' straordinaria, grandiosa interpretazione di Paul Newman. Una commedia che supera gli anni senza alcuna scalfittura!

clare  @  20/08/2006 19:28:04
   10 / 10
Film bellissimo. A parte i due protagonisti, anche l'attore che interpreta il padre è bravissimo. In un altro sito ho letto però che ha avuto solo nomination agli oscar e nemmeno una statuetta.

tati  @  07/07/2006 14:35:18
   10 / 10
avrei messo 11 !!!!!!!!!capolavoro da non perdere e da prendere ad esempio dai registi di oggi!!!!!!!!

fred legh davis  @  27/06/2006 15:59:56
   10 / 10
un classico senza tempo....bella trama...fantastico paul newman....celestialmente divina elizabeth taylor...
da vedere

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Antoniusblock  @  10/11/2005 11:57:56
   9 / 10
Bellissimo film , un classico da non perdere.
Grandiosi la Taylor e Newman.

volubilis  @  05/10/2005 13:42:33
   8 / 10
Grande classico, da vedere e rivedere...

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