la frusta e il corpo regia di Mario Bava Italia, Francia 1963
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la frusta e il corpo (1963)

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locandina del film LA FRUSTA E IL CORPO

Titolo Originale: LA FRUSTA E IL CORPO

RegiaMario Bava

InterpretiDaliah Lavi, Christopher Lee, Tony Kendall, Ida Galli, Harriet Medin, Gustavo De Nardo, Luciano Pigozzi, Jacques Herlin

Durata: h 1.31
NazionalitàItalia, Francia 1963
Generehorror
Al cinema nel Dicembre 1963

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Trama del film La frusta e il corpo

Kurt Menliff, nobile del XIX secolo, fa ritorno al suo castello in riva al mare dopo anni di assenza. Nella dimora vivono suo padre, invalido, con cui l'uomo non ha un buon rapporto, suo fratello Christian e la sua sposa Nevenka, cugina di Kurt e precedentemente sua amante. La notte successiva al suo arrivo, Kurt viene trovato ucciso e un clima di sospetto si insinua nel castello; Nevenka, inoltre, inzia a vedere il fantasma del cugino morto.

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Voto Visitatori:   7,14 / 10 (33 voti)7,14Grafico
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Voti e commenti su La frusta e il corpo, 33 opinioni inserite

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Boromir  @  12/02/2024 22:57:17
   7½ / 10
Mettere in scena il sadomaso nel '63, in Italia. La frusta la brandisce un Christopher Lee magnetico e impetuoso come il Dracula della Hammer, il corpo è quello di una vibrante Daliah Lavi: un rapporto di coppia sadico, torbido e modernissimo, che Mario Bava racconta come una progressiva discesa nella follia, a metà tra giallo e gotico, con plumbei accostamenti cromatici che divorano ogni inquadratura e il fatiscente décor. Con un'impalcatura visiva di così alto livello, le ingenuità della sceneggiatura passano in secondo piano.

stratoZ  @  06/12/2023 12:58:27
   7½ / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Aaaaah l'horror gotico, che fascino e che bellezza, era il 1963 e già Marione Bava stava rendendo popolare il genere con diversi film di culto, "La frusta e il corpo" rientra tra questi.

Partendo da un incipit parecchio semplice Bava realizza un horror che spazia dallo slasher al gotico a delle forti sfumature psicologiche anche parecchio sopra le righe e considerabile blasfemo per il periodo. Ambientato in un passato non specificato, comunque immagino tra 1700 e 1800, narra i difficili rapporti familiari tra il Barone Kurt, interpretato da Christopher Lee e il resto della famiglia nobiliare, oltre che il rapporto conflittuale con la domestica convinta che Kurt sia responsabile della morte della figlia, ma non finisce qui.
La componente che crea più scalpore nel film è il rapporto tra Kurt e Nevenka, la moglie di suo fratello, come si vede nel film tendente al sadomasochismo, mostrato anche esplicitamente, il tutto diventa ancora più scabroso con la morte di Kurt, includendo anche una velata necrofilia e l'adulterio che vabbè in mezzo a tutto questo passa in secondo piano, ma senza svarionare troppo, si può parlare molto più in generale di ossessione, ossessione che diventa paranoia e paranoia che diventa psicosi, il viaggio durante l'ora e mezza scarsa di film è tutto lì, come vediamo Bava ci mostra spesso il punto di vista di Nevenka, con una perizia tecnica straordinaria.

Ambientato prevalentemente fra le mura del castello dove risiede la famiglia, tendenzialmente medioevale con quei corridoi larghi e le porte alte, pieni di gingilli nobiliari tra armi, armature, stemmi, arazzi e via dicendo, già tramite la curatissima scenografia riesce a trasmettere quel senso di desolazione e morte di cui la pellicola è pervasa, per non parlare della bellezza delle scene ambientate nella cripta, ecco lì l'insieme visivo è splendido, la scena in cui si vede la silhouette di Nevenka scendere per la prima volta nella cripta, inquadrata da lontano è una gioia per gli occhi, ma il resto del film non è da meno.
La fotografia è tra i punti forti del film, quasi sempre bicromatica con l'alternanza delle combinazioni fatte di nero e verde petrolio per gli interni e nero e blu notte per gli esterni o comunque in punti vicini alle finestre, questi colori creano una suggestione incredibile che in parte mi ha ricordato il viraggio usato nelle scene notturne in alcuni film impressionisti, opere rispetto alle quali questo film deve molto. Da segnalare un uso del blu notte che verrà ripreso più frequentemente negli anni 80' andando verso un'accezione più pop.

E infine la regia di Bava, qui un po' criticato per la lentezza, cosa che effettivamente è evidente ma in realtà non mi ha disturbato più di tanto, vero è che parliamo di un film contemplativo e non eccessivamente teso, come dimostra peraltro anche la colonna sonora al piano, tuttavia qualche scena di tensione interessante la troviamo pure, con Bava che gioca molto col non visto, tra dettaglini, particolari, ombre e così via, specialmente l'allucinazione di Nevenka che vede la mano di Kurt che la vuole afferrare per la gola di certo non lascia indifferente, anzi.

In definitiva penso che questo sia un altro piccolo gioiellino di Mario Bava, più lento e dilatato e meno teso dei suoi film di punta ma tremendamente affascinante sotto il punto di vista visivo e di conseguenza anche delle atmosfere, pecca forse un pochino sulla recitazione di alcuni personaggi ma la trovo una cosa perdonabile, in ogni caso, film molto bello.

topsecret  @  03/11/2022 21:57:11
   5 / 10
Nessuna valenza horror da evidenziare, in compenso una storiella ripetitiva, monotematica al limite del noioso, flebile sotto molti aspetti, nonostante le frustate della censura dell'epoca.
Sufficiente il cast e l'ambientazione, deludente la sceneggiatura e la fotografia.
Un Bava trascurabile.

Alpagueur  @  17/01/2021 21:46:08
   5½ / 10
Questo film racchiude fondamentalmente tutto Mario Bava in poche parole. Ha tutti i suoi punti di forza a bizzeffe ed è classicamente minato da tutte le sue debolezze. Provo a spiegare brevemente la trama: un gruppo di persone dell'alta aristocrazia tipicamente incruente vive in un castello in riva al mare, in un non precisato paese europeo (Bulgaria?) e in un non precisato secolo (XIX°?). Kurt, un nobile sadico interpretato da Christopher Lee, avrebbe dovuto sposare la cognata, ma ha avuto una relazione con la figlia di una serva che si è uccisa per la disperazione di essere stata lasciata. Kurt torna alla casa padronale per rivendicare ciò che è suo, ma a quanto pare la donna che avrebbe dovuto sposare, Nevenka, vuole sposare qualcun altro (Cristiano, fratello di Kurt, a sua volta innamorato da sempre della cugina Katia). La donna è anche interessata al masochismo (le piace essere frustata), il che aiuta, perché Kurt è un sadico. Una notte Kurt viene ucciso (non dico da chi) e poi il suo spirito torna a perseguitare la donna che avrebbe dovuto sposare. E questa è solo per la prima mezz'ora circa. La storia è tipicamente ingarbugliata e farraginosa. Bava non è mai riuscito a raccontare una storia molto bene. Si è fatto le ossa come direttore della fotografia, e si vede qui e nella maggior parte degli altri film che ha realizzato ("I tre volti della paura", "Ercole al centro della terra", "Sei donne per l'assassino", "Operazione paura" etc.). Aveva un vero talento per le immagini e l'atmosfera sorprendenti, ma non aveva idea di come raccontare una storia con queste cose. Non voglio essere frainteso...questo film ha molto da offrire. Christopher Lee ci da un'eccellente interpretazione in un ruolo molto insolito nei panni di Kurt. Bava mette sempre in mostra un sontuoso buffet per gli occhi con il suo obiettivo fotografico. Usa anche il colore e probabilmente molto meglio di qualsiasi regista a cui riesco a pensare in questo momento. Ogni scena per lui è un'opera d'arte e affrontata con questo in mente. I set gotici, i costumi d'epoca (Anna Maria Palleri) e la colonna sonora (Carlo Rustichelli, un habitué di Mario) sono tutti di prim'ordine. Tutti gli attori fanno un lavoro dignitoso. Lee è molto bravo. Daliah Lavi nei panni di colei che deve essere frustata, è bella e accettabile. A seguire Luciano Pigozzi, fa la sua parte anche lui (più con gli sguardi che col talento). Ma il difetto principale e più evidente del film per me, e quello che ha davvero ridotto il mio godimento di questo film, è stato il ritmo incredibilmente lento anche per Bava. Sembra passare un'eternità prima che succeda qualcosa, e quando succede, non succede molto. Il film è strano nell'argomento e volutamente vago in gran parte della trama. Alla fine il grosso è chiarito, ma è una lunga strada per una piccola resa dei conti. Verso la fine ho perso totalmente interesse. Non mi importa lo stile sulla sostanza, ma qui la trama continua a mettersi in mezzo. A quanto ho capito Gastaldi, lo sceneggiatore, ricevette una stampa italiana del famoso racconto di E.A. Poe "Il pozzo e il pendolo" (1842) dai produttori, i quali gli chiesero di leggerla e di realizzare un film simile a quello dell'omonimo diretto da Roger Corman due anni prima (1961). Bene, non c'è assolutamente niente del racconto di Poe in questo film (niente inquisizione spagnola, niente cella delle torture, niente). C'è solo un po' di "Metzengerstein" (i cavalli, il castello lambito dalle acque, le fiamme protagoniste alla fine) e de "La caduta di casa Usher" (il vecchio despota, la luce rarefatta)...Gastaldi aggiunge quindi il frustino e la schiena nuda della donna (sua vittima preferita), che sarà ripreso 5 anni dopo da Louis Malle nell'episodio centrale di "Tre passi nel delirio" (William Wilson), quando Wilson (Alain Delon) frusta la schiena nuda di Giuseppina (Brigitte Bardot), umiliandola davanti ai suoi commilitoni. Bello, ma impossibile da seguire.

GianniArshavin  @  09/10/2016 19:31:24
   7½ / 10
La frusta e il corpo è un gotico in pieno stile Bava, una ghost story ambientata in un castello dove si consumano strani delitti fra i membri di una famiglia piena di scheletri nell'armadio.
Malgrado il basso budget questo è un film di un'eleganza unica, un horror vintage davvero di classe. Il regista sanremese cura nel dettaglio ogni ambiente del castello, ogni oggetto trasmette orrore e l'atmosfera che si respira è quella dei migliori gotici. Manca il b/n ma i colori accesi scelti da Bava rendono al meglio il clima di mistero spettrale della storia, grazie anche ad una fotografia curata dallo stesso maestro.

La storia non è molto originale, ma la componente sadomasochistica della trama rappresenta una novità e all'epoca provocò non pochi problemi al titolo. Non mancano i colpi di scena, il ritmo è buono e si arriva al finale rivelatore senza problemi.
Manca forse un po' di tensione e di azione, ma il titolo punta tutto sull'atmosfera e sull'ambiguità della situazione che sullo spavento vero e proprio.
Ottimale il lavoro svolto dai due attori principali, uno statuario e inquietante Christopher Lee e la bella e brava Daliah Lavi.
Fra i difetti, oltre alla mancanza di tensione, si può annoverare una ridondante colonna sonora.

In conclusione un altro egregio lavoro del maestro Mario Bava. L'ennesima conferma di un talento da re Mida capace di trasformare in oro tutto quello che tocca. La frusta e il corpo si colloca nella top 10 del regista e dei gotici in assoluto.

alex94  @  12/09/2016 13:42:32
   7½ / 10
La Frusta e il corpo è sicuramente uno dei migliori lavori di Bava,è una pellicola che si inserisce perfettamente all'interno del filone gotico,dimostrandosi comunque superiore e avanti rispetto a gran parte delle pellicole di questo genere grazie a dei personaggi abbastanza inusuali e al modo in cui si sviluppa la storia (che tratta inoltre un argomento quasi mai affrontato all'epoca e che logicamente causerà al regista non poche noie con la censura),che a prima vista appare piuttosto classica,una ghost story come tante ma che poi col passare dei minuti va a finire sul horror psicologico riuscendo a mantenere così alto l'interesse.
Insomma dai è piuttosto riuscito, nonostante non manchino alcuni difetti (come per esempio alcune lentezze di troppo), ben recitato dal intero cast ed in particolare da Daliah Lavi (che interpreta una ragazza solo apparentemente ingenua e pudica) e dal sempre immenso Christopher Lee (naturalmente nei panni del sadico Kurt) .
Un film visivamente affascinante e diretto con maestria,tecnicamente curatissimo e privo d'errori grossolani,per l'amante del genere è una tappa obbligatoria.

dagon  @  25/06/2016 16:04:43
   6½ / 10
Buona incursione Baviana nel gotico, risulta un film apprezzabile più per le atmosfere -sapientemente costruite- che non per la vicenda in sé. Una sorta di Hammer film più "trasognato".

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  13/04/2015 18:59:53
   7½ / 10
Cromaticità e atmosfere a livelli esasperati per questo horror gotico diretto dal maestro italiano del genere. La suspense che la trama scarna e risibile non riesce a darci ci viene invece fornita da una regia virtuosa in grado di creare atmosfere morbose e trasgressive (sempre perfettamente associate e musiche e suoni d'effetto), dalla fotografia fatta di colori quasi psichedelici e dalla solita buona prova di un inquietante Christopher Lee (che torna a recitare con Bava dopo "Ercole al Centro della Terra").
Bava ci insegna spesso che anche un film horror può essere raffinato ed elegante, al giorno d'oggi se lo sono dimenticati un po' tutti, registi compresi.

Jack_Burton  @  05/06/2014 13:06:49
   8 / 10
Bel film di Bava, un horror gotico/drammatico che non fonda la sua qualità nella trama ma nella regia e nella scenografia capaci di immergere lo spettatore in una atmosfera sinistra e piena di suspance, fatta di giochi di luce, sguardi e attesa di ciò che potrà manifestarsi...
Un film per pochi spettatori...ma non per questo un brutto film, anzi !!!

Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  29/03/2013 18:20:54
   7 / 10
Più che l'opera in sè che è di pregevole fattura nonostante un ritmo lento che non permette un rapido coinvolgimento e una sceneggiattura scarna di picchi di tensione, l'ho apprezzato per il ritorno alle tematiche del suo film d'esordio: il sadismo, il sessismo, e per la tecnica con la quale rispolvera lo zoom fulminante (un po il suo marchio), i piani sequenza e le carrellate. La verità come già ci ha insegnato è sotto il nostro naso sin dall'inizio, la chiave di lettura sarà il sadomasochismo dalla quale Nevenka è succube, innamorata di Kurt, solita presenza inquietante di Lee.

CyberDave  @  13/05/2012 00:40:52
   5 / 10
Sono rimasto abbastanza deluso da questo lavoro di Bava.
Peccato perchè vedendo Christopher Lee (il migliore nel genere) e conoscendo la maestria di Bava mi aspettavo molto di più.
Invece dopo che rimani affascinato dalle atmosfere e dalle ambientazioni gotiche ti resta ben poco altro, la trama infatti è banale e sconclusionata, a tratti non si capisce cosa vuol essere questo film, c'è tensione ma non convince e ti lascia sempre un senso di incompiuto perchè la storia non decolla mai.
Il finale cerca un pò di risollevare tutta la pellicola ma non ci riesce in pieno.
Ripeto, stupende ambientazioni, atmosfera e fotografia, il resto non mi ha convinto per niente.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  23/04/2012 11:50:03
   7½ / 10
Il film è un esercizio di atmosfere macabre, di quadri evocanti terrore, morbosità, pulsioni violente: i molti cliché ne diventano gli ingredienti base; gli intrighi della trama passano in secondo piano lasciando spazio alla dilatazione degli stati emotivi. Alle suggestioni visive (l'uso insistito di luci colorate) si uniscono quelle uditive (il rumore del vento, i colpi della frusta in un sottofondo di note al pianoforte).
Il clima di necrofilia si concentra sulle ossessioni sadomasochistiche della protagonista. Tutto il film è l'incubo combinato di una bambina (che ha paura del buio) e di una donna (che ha paura del sesso) la quale si aggira per i corridoi del castello in cerca dello spettro che ha creato. La mente della donna gravita morbosamente attorno a due oggetti, la frusta e il pugnale, simboli rispettivamente dell'eros e della morte.

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  18/11/2011 15:16:46
   9½ / 10
Tensione, morbosità e spiritismo condito dalla magia del cinema di Bava che ancora una volta ti ipnotizza

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  19/11/2010 17:08:27
   7 / 10
Tra ghost-story e thriller psicologico "La frusta e il corpo" è un lavoro che pur risentendo di una certa staticità,oltre che di un accompagnamento sonoro spesso ridondante,si lascia apprezzare per finezza narrativa ed eleganza formale.
La regia di Bava,accreditato come John M. Old,è al solito perfetta,con movimenti sempre ben ponderati nel valorizzare una scenografia gotica dai colori accesi, resa ancor più minacciosa da giochi di luce di encomiabile fattura.
Buono il soggetto basato su cospirazioni familiari all'interno di un lugubre castello,tra brame vendicative,amori repressi e fatti di sangue ad opera di un individuo la cui identità sarà rivelata solo nel finale.
Christopher Lee è ancora una volta alle prese con un ruolo mefistofelico e lo script si concentra soprattutto sulla sua figura e quella della bella attrice israeliana Daliah Lavi,i restanti personaggi sono più che altro suggeriti,tuttavia essenziali per uno svolgimento più sinuoso e di conseguenza maggiormente ambiguo.
Bava imbecca delle digressioni di stampo sado-masochistico decisamente trasgressive per l'epoca,delineando un rapporto morboso,tra il violento e il passionale,tra le due figure predominanti.
E' l'impareggiabile stile del regista a fare la differenza ,con il suo stile visivo saturo ,sempre tenuto a bada da un'indiscutibile raffinatezza di fondo,rende più agile e interessante uno script altrimenti flemmatico.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  02/07/2010 11:02:55
   7½ / 10
Bell'horror che vive in una tensione sempre costante,quasi snervante per come si dilungano queste scene. Le cose migliori sono la regia sempre attenta di Bava e l'uso meraviglioso delle luci e delle ombre,affascinanti. L'atmosfera gotica che il regista costruisce è splendida,la storia si segue anche se è molto ma molto lenta nello svolgersi. In compenso c'è un Lee più cattivo che mai e una splendida Dalilah Lavi.
Nonostante un ricercato erotismo sadomasochista riscontrabile già nel titolo,La frusta e il corpo riesce a non essere mai volgare ma sempre elegante. Abbastanza prevedibile in linea di massima,ma molte sequenza sono ben congeniate e sorprendono


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Gran cast e belle prove degli attori. Burton formerà la sua particolare visione dark specialmente con questi lavori.

pinhead88  @  22/04/2010 17:00:09
   4½ / 10
Mi aspettavo tutt'altro sinceramente,di certo non la solita pallosa e monotona ghost story.un film sulla falsa scia di Corman,evitabile.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  18/04/2010 14:56:21
   6½ / 10
Buon film del sottovalutato Mario Bava.
La fotografia e le musiche sono molto buone, creano un'ottima atmosfera. La sceneggiatura non è all'altezza e il film procede con eccessiva lentezza.
Tutto sommato è un prodotto gradevole.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  09/09/2009 14:21:31
   5½ / 10
Un Mario Bava che prende a piene mani da Roger Corman e dirige un horror gotico con punte di erotismo sadomaso!
Grandi atmosfere ma la storia non mi ha convinto...tutto prevedibile e l'associazione "frusta-corpo" non mi pare sia riuscita molto...
Non mi ha convinto...

Invia una mail all'autore del commento wega  @  21/07/2009 17:02:07
   8 / 10
Bellissimo gotico dal sapore premingheriano del Maestro Bava. Il film è lentissimo, ma ha un fascino indiscutibile grazie ad una eccellente perizia tecnica, una grandiosa fotografia e una colonna sonora ossessiva intervallata da uno suadente pianoforte, funzionale a questa che è una storia di un' ossessione per uno specifico rumore (come lo era la goccia d' acqua), e di una passione morbosa per il dolore inferto alla propria carne. Grande Bava.

Mastermovies  @  20/07/2009 15:49:08
   10 / 10
Un altro capolavoro di Mario Bava.
Consigliatissimo!!

LEMING  @  16/07/2009 08:05:34
   4 / 10
Ghost story gotica, con una fotografia stupenda,.......il resto?.......storia insulsa e lentissima, attori comparse (anche Christopher Lee monoespressivo) tensione zero, ed allora cosa rimane?...una semplice piece teatrale banale e recitata malissimo,.... a proposito il vento soffia per tutta la durata del film...che palle!!!!!
Lemming

2 risposte al commento
Ultima risposta 22/07/2009 13.09.38
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  22/05/2009 23:15:45
   7 / 10
Bè finalmente riesco a vedermi un altro film di Bava, dopo la piccola delusione della venere di ille, tutto sommato riesco a rifarmi grazie a questo La frusta e il corpo che dopo tanto tempo mi sono deciso di guardarlo. Grande horror, non c'è che dire, tutti gli elementi per realizzare un film di buon livello ci sono, grazie ovviamente alle magiche atmosfere horror che Bava usa per incantare e deliziare i suoi aspettatori: il film comunque viene ambientato in un posto molto simile al film il pozzo e il pendolo (solo che il pozzo e il pendolo e un pò meglio di questo),e già li si parte con un punto in più, dopo il film grazie alle sue atmosfere riesce comunque ad inquietare abbastanza, quindi difficilmente annoia, l'unica cosa che purtroppo mi rammarico di dire che secondo me, dei film visti per ora di Bava e quello più lento in assoluto, e quindi può diventare un pò pensantino, ma certamente non arrivare al punto di annoiare.
IInsomma le pretese per questo film non erano altissime, quindi tutto sommato il 7 ci sta tutto, ora mi auguro di vedere Operazione paura, ma concludendo: da sottolineare le ottime interpretazioni da parte di tutti gli attori.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  24/03/2009 18:10:28
   7 / 10
Ciò che manca veramente a questa pellicola sono dei picchi di vera tensione, invece la stessa si mantiene a livelli costanti (abbastanza bassi) senza avere la capacità di farti sussultare. Il film gode comunque di una ricostruzione scenografica pregevole, ricco dal punto di vista visivo e di quella giusta atmosfera erotico-morbosa, caratteristica molto presente nelle pellicole horror italiane del periodo.

GodzillaZ  @  16/03/2009 15:29:50
   7½ / 10
Regia e fotografia superbe!!!
M. Bava da questo punto di vista non delude MAI!!!
Bel film gotico, con atmosfere lugubri.
Agli amanti del genere piacera di sicuro!
Consigliato

1 risposta al commento
Ultima risposta 15/02/2010 20.25.44
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Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  09/02/2009 20:11:39
   6½ / 10
Mi ha ricordato molto "La maschera del demonio", e in effetti il mio giudizio non cambia più di tanto.

marfsime  @  11/04/2008 16:46:23
   7½ / 10
Un buon horror targato Bava. Come è stato detto nel commento precedente il film ti fa sussultare poco..non c'è molta tensione ne reali momenti di paura..tuttavia il film è girato in maniera superba..ottima fotografia e una serie di giochi di luci e colori veramente azzeccati. Voto che è una media tra il 10 per come è stato girato ed il 5 della trama.

Voto:7,5

Vegetable man  @  28/03/2008 12:23:23
   5 / 10
Mi dispiace ma non riesco a non dirmi deluso dalla visione di questo film del maestro Bava.
Sicuramente la fotografia e le scenografie sono a livelli altissimi, ma rimangono l'unica nota degna di interesse del film. Per il resto, la trama è scontatissima e la sceneggiatura di una pochezza desolante. Mai un fremito, mai un cambiamento: tutto procede con calma ieratica verso l'ovvia conclusione. E la prova degli attori certo non aiuta. Della materia trattata, posso salvare le tentazioni sadomaso del soggetto, tuttavia non sviluppate in una trama avvincente.

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  07/04/2007 20:37:29
   7½ / 10
Si può tranquillamente collocare La frusta e il corpo tra i migliori di Mario Bava, ma più per l'uso della fotografia e della scenografia ( sempre a livelli altissimi ) che per la sceneggiatura che a me ha lasciato un pò di perplessità.

Il ritmo volutamente lento ed ossessivo non ha giovato tanto alla suspence che è indubbiamente uno dei punti forza dei film di Bava.

Se si esclude l'interpretazione dell'ottimo Christopher Lee, gli altri attori mi sono sembrati poco nella parte e non particolarmente coinvolti.

Resta il fatto che la magica atmosfera che si respira ogni volta che assistiamo ad un lavoro del maestro Bava, renda comunque il film più che apprezzabile ma un gradino inferiore a pellicole come Reazione a catena e I tre volti della paura

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  09/12/2006 21:36:36
   8½ / 10
sono davvero pochi i registi che mi rivoltano e lasciano a bocca aperta ogni volta che affronto un loro lavoro.
e bava è certamente uno di questi. secondo me il massimo e più abile esperto di gotico in campo non solo italiano e europeo, crea con questa pellicola un qualcosa di unico, di morboso, di sordidamente affascinante.
solita, obbligata, citazione alla regia e alla surreale fotografia.

phemt  @  01/12/2006 15:31:54
   8½ / 10
La solita fenomenale regia di Bava, la solita superba fotografica per il solito gotico d’alto livello di uno dei nostri più grandi registi della storia… Il film pecca un po’ nella sceneggiatura e in qualche dialogo, ma la maestria di Bava è fuori parametro e il finale eccellente (anche se come già accennato da Diames, il discorso esplicativo poteva essere omesso)… Perversione, sadismo e follia mescolate insieme per un opera che si mantiene a metà tra horror psicologico e dramma, Bava non ha paura di trattare temi scomodi come il morboso rapporto sadomasochistico della coppia, cosa che al tempo, causò al regista italiano molti problemi con la censura… Da vedere assolutamente anche solo per gustarsi lo straordinario uso delle luci che ci regala Mario Bava…

Diames  @  07/08/2006 16:22:19
   8½ / 10
Film estremamente perverso, morboso, soprattutto se si tien conto dell'epoca in cui è stato girato. Tanto per fare una piccola critica (ma davvero piccola), personalmente non avrei inserito il commento-spiegazione del fratello di Kurt, alla fine del film. Comunque, come è stato già detto, uno dei migliori di Bava. Per fare ulteriori commenti dovrei inserire degli spoiler, ma non ne ho proprio voglia; quindi vi rimando al film, che si commenta da sé. Consigliatissimo, soprattutto se volete rendervi conto di quanto all'avanguardia potesse essere il cinema italiano un tempo (altro che oggi..). Molto bravo (ma purtroppo spesso fuoriscena) Lee.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  05/02/2006 12:32:38
   8½ / 10
Uno dei film migliori di Bava.
Si tratta di un horror angosciante, claustrofobico, ossessivo e sopratutto ricco di erotismo e anche molto morboso.
Quando uscì ebbe ovviamente noie con la censura, ma visto oggi si capisce come sia un vero gioello nell'horror gotico italiano.
I modelli sono Roger Corman e Terence Fisher, ma Mava è un abilissimo regista.

E Christopher Lee, al solito, non si dimentica.

Gruppo COLLABORATORI bungle77  @  23/11/2005 15:11:27
   9 / 10
uno dei film più belli di Mario Bava... piccolo gioiello nascosto del nostro cinema... la fotografia come al solito è stupenda... mistero, perversione, paura ed erotismo vengono mescolati sapientemente...

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