la febbre regia di Alessandro D'Alatri Italia 2005
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la febbre (2005)

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locandina del film LA FEBBRE

Titolo Originale: LA FEBBRE

RegiaAlessandro D'Alatri

InterpretiFabio Volo, Valeria Solarino, Arnoldo Foà, Julie Depardieu, Cochi Ponzoni, Vittorio Franceschi, Massimo Bagliani, Thomas Trabacchi

Durata: h 1.48
NazionalitàItalia 2005
Generecommedia
Al cinema nell'Aprile 2005

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Trama del film La febbre

Mario Bettini, geometra di provincia, è un giovane ricco di idee, entusiasta della vita e pieno di voglia di viverla. Ha in cuore un sogno: aprire un locale con i propri amici. Dopotutto chi non ha mai sognato di aprirne uno? Per quel locale sarà disposto anche a vivere una porzione di vita provvisoria, accettando d'indossare panni diversi dai suoi. Tutto il suo entusiasmo, le sue idee, i suoi progetti saranno vissuti di colpo dal mondo che lo circonda come una malattia contagiosa da curare con urgenza. S'imbatterà così nella comica vita della burocrazia...

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Voto Visitatori:   6,25 / 10 (61 voti)6,25Grafico
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Voti e commenti su La febbre, 61 opinioni inserite

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solitecose  @  31/01/2008 01:21:24
   1 / 10
leggo che qualcuno lo definisce "un film guardabilissimo"... sono d'accordo, a patto che mi abbiate iniettato del cianuro per endovena

la scena col presidente è tra le 3 cose peggiori mai viste al cinema, dopo i film di leos carax e le code ai botteghini le sere di natale

3 risposte al commento
Ultima risposta 02/04/2008 11.03.55
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viagem  @  27/07/2005 08:32:02
   7 / 10
Film non facile per me da giudicare. Alcune scene sono di troppo, altre frutto di ottime idee. Il messaggio però è reso bene ed in modo originale: come la società è capace di rendere impalpabile il limite tra anticonformismo e follia.
E come ti faccia quasi sentire in colpa se vivi una vita felice.
Sarebbe un 6 e mezzo, ma la Solarino è un bel valore aggiunto!

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Ultima risposta 05/01/2006 18.48.19
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Tetragon  @  27/04/2005 17:39:28
   7 / 10
A tratti divertente e, a tratti amaro e drammatico. Un film che ha l'ambizione di essere "di costume". Non evita alcune banalità ed offre poche e sfuggenti alternative al teorema enunciato, ma è comunque un affresco ispirato e sincero. Belle fotografia e colonna sonora.

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Ultima risposta 29/04/2005 19.16.27
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  18/04/2005 23:21:09
   7 / 10
"Mi piacciono i tuoi pensieri. Profumano. E questo rende tutto più difficile"

Tanto vale confessarlo: per me D'Alatri è un autore interessante, anche se almeno uno scheletro nell'armadio ce l'ha, quel "Giardini dell'eden" che pochi hanno avuto la sventura di vedere.
E qui di carne al fuoco ce n'è troppa, eppure sono riuscito ad amare questo film così com'è. E il primo tempo, quante sensazioni: forse languide come una giornata di sole, forse fortemente (palesemente) vaccinate contro il terreno del dolore, che pure traspare, altrove compresse in una Cremona suggestiva e popolare, o bizzarra e provinciale come la Carpi di Radiofreccia del Liga. Fabio Volo o Mario (un nome che garantisce la risonanza dell'uomo comune) nei primi vagiti rappresenta un giovanilismo "sospetto" per la sua età ma poi è il solito trentenne che vive ancora con la mamma - come molti italiani - e se condivide usi e costumi (la lettera di raccomandazioni, la festa dei parenti a cui molti vorrebbero davvero sottrarsi) altrettanto sa ribellarsi. Modello Six Feet Under, lo splendido tv movie americano su una madre e i suoi tormentati figli con l'impresa di pompe funebri... Ecco la madre di D'Alatri è indubbiamente un omaggio a quella, confusa e finto-comprensiva del bellissimo telefilm... Ma non a caso vita e morte si incrociano, in più contesti (la morte di un ragazzo e di un collega di lavoro) e riflessi (i Sepolcri imbanchiati non solo del Foscolo ma dei più noti poeti della storia d'Italia, da Montale allo "scandaloso" Sandro Penna) Ma c'è anche un'Italia che a tratti perdura la sua sconfitta e le responsabilità sulle nuove generazioni, altrove le assolve, radicata tra la brutale scoperta del monolitismo di potere e il bisogno di incentivarlo a proprio favore. E' un'ambiguità di fondo che credo che D'Alatri abbia voluto sottolineare. Con talento, con finezza ma anche con furbizia anche altezzosa (si parla di poeti e non a caso come caratterista appare Arnoldo Foà, semplicemente il miglior lettore di poesie nazionale - partecipazione breve ma intensa come sempre) E' un piccolo miracolo di stile, "La febbre" cui pero' nuoce l'ossessione di risaltare certe forzature di troppo che soprattutto verso la fine finiscono per nuocere: il cinismo di Cerquetti, per es,, che strabuzza gli occhi con eccessiva crudeltà, non va preso troppo sul serio, sembra patologico tanto è effettisticamente odioso Il pugno del fratello - quello forte che va a combattere in Kossovo? - con tanto di abbraccio fraterno scade nel ridicolo, e fors'anche il congedo dal lavoro e dalla vita del collega (troppo frettoloso, troppo preoccupato di essere un Segno nella sceneggiatura) Poi pero' ripensa a Truffaut (Le matins) e imbastisce la storia d'amore che tutti vorrebbero avere, che ha ben poco dei conflitti sociali di Mario al comune, dei suoi ideali smarriti, smorzando la tensione In questo divario tra invettiva e licenza (tanto siamo nel campo della poesia, posso citare Dario Bellezza no?) tra i primissimi film di Olmi e una leggerezza à la Emmer, tra i sepolcri dei poeti e quelli del capofamiglia, i borghesi piccoli piccoli (il padre) che diventa presenza oscura opprimente severa ma anche lieve (la parata da banda strapaesana molto "el abrazo perdido"), tra gli s***** giovanili (tardivi) e l'amore tanto grande da meritare rime tipo "siediti. è festa. La tua vita è in tavola" D'Alatri commette l'errore di voler lenire le piccole e grandi ferite della vita, e di trovare uno sguardo puro - forse troppo - sulla generazione che racconta (che se non vive fino in fondo la propria dipendenza affettiva e ideologica vuol dire che qualcosa non funziona vero?) Insomma, siamo consapevolmente su un terreno minato dove la denuncia sociale si combatte attraverso l'elegia dell'uomo che cammina con le proprie gambe e miracolosamente ce la fa. Alla fine tutti ritrovano nella voglia di provincia il covo idealizzato, ma si fermano lì ai baci nottanbuli con la ragazza e alla raccolta differenziata (materiale riciclabile? immagino che sia la dimora delle intenzioni... frammenti di necessità mah) Ma non vorrei essere troppo severo: il film è gradevolissimo anche quando scende a passi con l'invettiva facile, con il compromesso falsamente pasionario ("per combattere il marcio bisogna farlo da dentro" - ma quando mai?). E poi c'è quella Cremona fotografata splendidamente, un Volo che ha le doti giuste per ispirare simpatia/empatia, e sì, un certo benessere che tutto sommato infonde questa storia. Anche nell'esecuzione di una romanza splendida del "Trovatore" o nel canto inquieto e sornione di troppi fantasmi in casa e di città

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Ultima risposta 21/04/2005 15.37.57
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Invia una mail all'autore del commento MyKol  @  18/04/2005 08:47:57
   8 / 10
Sono andato a vedere questo film perchè a quell'orario era l'unico disponibile...
quindi sono entrato in sala molto titubante...
sono uscito dal cinema contento e soddisfatto!!!
proprio un bel film... bella la regia e bella la colonna sonora...
bravo fabio volo e bella la storia...
da vedere!!!

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Ultima risposta 18/04/2005 12.11.09
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scottlumber  @  13/04/2005 15:45:26
   2 / 10
sono andato a vedere la febbre con le migliori intenzioni, senza aver visto casomai ma con una riserva sufficiente di giudizi positivi. e invece ho trovato il film veramente brutto. non è che sia portato a dover distruggere ogni cosa a tutti i costi ma film così veramente ne ho visti raramente. Questa apparente semplicità dell'ambientazione dietro la quale si nascondevano velleità nella forma e nella rappresentazione dell'umanità di oggi che invece si risolvevano in un'incredibile affresco di banalità e brutture. per correttezza devo anticipare che ho visto solo il primo tempo - per la prima volta in vita mia ho abbandonato un cinema - ma da quello che leggo sul forum non mi sembra che l'andazzo sia andato migliorando nella seconda parte del film. tra gli elementi del film vorrei citare gli intermezzi onirici senza alcun senso, i dialoghi strampalati, la storia che non si capisce dove vada a parare... mi raccomando, girare alla larga!!

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Ultima risposta 18/04/2005 09.45.26
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mic7  @  11/04/2005 12:45:27
   3 / 10
Scusate ma non capisco: parto da ciò che mi è piaciuto molto, cioè che ieri sera avevo voglidi proprio di un film italiano di atmosfera e di profumi, e ho trovato una colonna sonora splendida ed una cremona meravigliosa come sapevamo.. Ma ho anche visto un pessimo f.volo, che non riesce recitando, a mio parere, a caratterizzare minimamente il percorso psicologico di un ragazzo, al punto che non sono neanche riuscito bene a capire che percorso fa il protagonista.. ma soprattutto, dato che a me volo piace, quindi non avevo pregiudizi anzi, non sono ancora riuscito a capire il senso del percorso emizionale ed intellettuale del ragazzo, all'inizio pensavo fosse qualcosa alla checov(considerando anche il titolo della canzone del film "tutto scorre"), invece non ha avuto nessuna evoluzione, ma soprattutto ha avuto un cambiamento che il regista non è minimamente riuscito a ipingere e nè a caratterizzare in modo che rimanesse.. ed in tutto ciò ho trovato addirittura ridicoli i discorsi fatti col presidente in sogno, per cercare di spiegare qualcosa che non ho ritrovato nel film, oppure per cercare di dare dei dogmi.. altri film simili come "ricordati di me" o "che ne sarà di noi" hanno un percorso emozionale e psicologico dipinto, e dipinto anche bene al di là del fatto che i film siano piaciuti e ti lasciano addosso i loro profumi.. il tutto è una mia opinione, mi piacerebbe sapere se è solo mia..

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Ultima risposta 18/04/2005 18.09.00
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gabcam  @  09/04/2005 20:48:07
   8 / 10
Un inno alla semplicità e all'amore come vie di vita. Attraente messaggio morale, sviluppato dalla regia in maniera molto buona. Unico difetto: siamo sicuri che bisogna fuggire dalla società per incominciare a vivere?
Stupendi i paesaggi, stupenda Valeria Solarino, stupenda la musica.
Comunque, farà riflettere. Consigliato.

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Ultima risposta 12/04/2005 16.43.36
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polbot  @  08/04/2005 08:59:51
   7 / 10
Dunque... un film come CUORE SACRO è davvero una delusione... un film che si prefigge di mandare un messaggio.....che non si capisce qual è.... questa mi sembra una favola delicata.....e una favola vuol esser...nulla +... non necessariamente uno spaccato della società... quindi dal mio punto di vista il film è gradevolissimo. Non vincerà nessun premio. Ma m'è piaciuto. La colonna sonora poi è stupenda, come il centro di Cremona. Non so chi siano i Negramaro.....ma m'informerò: meritan davvero ! Bravo Fabio... mi sembravi solo un pazzo anni fa..invece hai qualità !

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Ultima risposta 18/04/2005 22.44.38
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Frogger  @  04/04/2005 13:31:58
   4 / 10
Un vero peccato. Tutto il film è una grande occasione mancata : D'Alatri sciupa la grande occasione di confermare quanto di buono si era intravisto in "Casomai" offrendoci una storia che, solo nelle intenzioni, dovrebbe essere profonda e piena di significati. Invece viene lasciato tutto quasi al caso, con una superficialità insopportabile figlia di dialoghi orribili, immagini piatte, e ahimè, soprattutto una recitazione (Fabio Volo compreso) totalemente inadeguata. Anche il montaggio " a dissolvenza" proprio non mi è piaciuto, ma questo è solo un dettaglio legato a gusti personali.
SPOILER
Patetica la scena in cui gli amici accusano a Mario (Fabio Volo) di essere cambiato ecc...ecc.. salamente dopo 3 giorni che Lei è entrata nella sua vita... : un dialogo cosi osceno, mal recitato e banale non lo vedevo da tempo, anzi forse nn l'ho mai visto..sembrava di vedere quei filmetti in vhs delle vacanze.

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Ultima risposta 11/04/2005 20.53.05
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Musiny  @  03/04/2005 23:27:18
   10 / 10
Secondo me il film è carino, particolare, mi è piaciuto!! e poi la colonna sonora firmata dai mitici NEGRAMARO (www.negramaro.it) rende tutto + emozionante e coinvolgente!!!

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Ultima risposta 11/04/2005 10.34.57
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robert75  @  03/04/2005 22:35:53
   4 / 10

Che delusione questo film!

Non mi capitava da tanto tempo di uscire dal cinema quasi incazzato per la delusione provata nei confronti di un film in cui avevo riposto molte speranze.

Avevo molta fiducia nell'intelligenza, ironia e bravura di Fabio Volo, mentre mi sono trovato a vedere un filmetto per nulla originale e dal sapore provinciale, popolato da personaggi-macchietta, stereotipati, che recitano senza convinzione e soprattutto senza passione.

La storia è poi davvero banale, scontata e farraginosa nel suo racconto, con un happy end tanto ridicolo quanto inverosimile.

Non emergono poi i messaggi o le domande esistenziali che il regista nelle sue intenzioni vorrebbe proporre, anzi, è tutto narrato con così tanta banalità da sembrare una fiction TV con Manuela Arcuri (la protagonista-pseudo velina riesce a recitare peggio).

Non voglio essere *******, ripeto, sono andato a vedere questo film aspettandomi grandi cose, mentre sono tornato a casa rimpiangendo di non avere fatto altro quella sera....



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Ultima risposta 09/05/2005 16.47.39
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Ciccio  @  02/04/2005 17:37:49
   10 / 10
Un capolavoro. Grazie Alessandro D'Alatri.

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Ultima risposta 06/04/2005 06.18.35
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