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Il titolo potrebbe trarre in inganno ma non ci si trova di fronte ad un poliziesco ma ad un dramma a sfondo sociale in cui si mette bene in evidenza la disperazione di un profugo messicano tra umiliazioni e pestaggi. Nel complesso non annoia, il cast fa il suo lavoro dignitosamente (nonostante il protagonista manchi di carisma),la regia è solida e le musiche di Ortolani sono di buon livello (per quanto forse un po troppo ripetitive). Certo alcune cadute nel pruriginoso ed alcune lungaggini si potevano facilmente evitare però nel complesso è un lavoro meritevole di una riscoperta, passabile.
"La faccia violenta di New York" è una vecchia pellicola giunta ai più in modo discutibile, si tratta di una produzione che ha riscosso poco successo. Negli anni settanta titoli del genere, vedi termini come "violenza", "città" "faccia", "braccio" ricorrevano speditamente nella varia filmografia di genere. Per genere intendiamo il poliziesco. Diciamo che "La faccia violenta di New York", al di là dello stesso titolo, non sembra poi rispettare integralmente le prerogative e tutti gli standard del classico poliziesco, non sappiamo, però, se la cosa è un'arma a favore, diciamo che dipende molto anche dai gusti. Jorge Darnell infatti presenta un film forse più psicologico con dei ritmi poco ferrati ove ad emergere non è il frastuono dell'immagine ma la psiche di personaggi risucchiati da uno spaccato malandato, appunto l'altra faccia (sporca e razzista) di una New York, della mitica metropoli.
"La faccia violenta di New York" nonostante il suo stile diverso offre, tutto sommato, qualche sequenza importante e forte. Rammentiamo dunque la scena, più o meno all'inizio, del bowling e l'altra (di violenza assurda) contornata dall'uccisione di un messicano nel suo giorno di paga. Ecco, queste sequenze possono restare dentro, specie quest'ultima. Scena che non sempre si vede anche in quelle pellicole "violentissime" , come poche trasmette un qualcosa di tremendo allo spettatore. Da parte nostra, oggi in questa società liquida e frenetica, non ci sentiamo di consigliare tale disegno cinematografico ad un pubblico vasto. In sostanza la visione va solo a chi accetta e apprezza un tipo di film che noi definiamo, spesse volte, film di genere. Per chi non avesse una conoscenza e un'ammirazione per queste produzioni, la nostra dritta è quella di non perdere troppo tempo a rincorrere l'irraggiungibile.