la donna che visse due volte regia di Alfred Hitchcock USA 1958
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la donna che visse due volte (1958)

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locandina del film LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE

Titolo Originale: VERTIGO

RegiaAlfred Hitchcock

InterpretiJames Stewart, Kim Novak, Barbara Bel Geddes, Tom Helmore, Henry Jones, Raymond Bailey

Durata: h 2.08
NazionalitàUSA 1958
Generethriller
Tratto dal libro "D'entre les morts" di Pierre Boileau e Thomas Narcejac
Al cinema nel Gennaio 1958

•  Altri film di Alfred Hitchcock

Trama del film La donna che visse due volte

A causa delle sue vertigini, l'agente Ferguson è a riposo per non aver impedito un incidente mortale a un collega. Un amico gli chiede di sorvegliare sua moglie, che ha manie suicide. Di fronte a Ferguson, paralizzato dalle vertigini, la donna si butta da un campanile, o almeno così crede il povero agente. Ma un giorno un incontro casuale rimette tutto in gioco.

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Voto Visitatori:   8,70 / 10 (203 voti)8,70Grafico
Voto Recensore:   10,00 / 10  10,00
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Voti e commenti su La donna che visse due volte, 203 opinioni inserite

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Thorondir  @  01/04/2016 00:54:11
   9½ / 10
Non gli do il massimo solo perchè devo auto-continuarmi a dire che Psycho è meglio.

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Ultima risposta 12/04/2016 17.52.05
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bowtie  @  15/06/2015 11:40:21
   5 / 10
Il problema è che mai un film è la sommatoria degli elementi che lo compongono. Un ottimo regista (quale sicuramente ritengo Hitchcock, almeno per altri film), dei grandi interpreti, una bella sceneggiatura, un valido musicista, un direttore della fotografia con i fiocchi e via dicendo non sempre danno vita ad un grande film. A parere mio è questo il caso della "Donna che visse due volte". A parere di altri è invece l'esatto contrario. Non mi è mai piaciuto. Mi è sembrato di una banalità più unica che rara. Lento e a tratti noioso. Per questo, non ne comprendo la fortuna critica. Sopravvalutato!

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Ultima risposta 17/01/2016 16.21.48
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nevermind  @  20/03/2015 01:03:50
   8½ / 10
Di sicuro uno dei più bei film mai visti.... Tiene incollato ed avvince in maniera perfetta, convince da subito per scenografia e tecnica di ripresa.

Personalmente, ed è una mia opinione, ho notato che molte delle scene che sono ambientate nelle strade di San Francisco, in realtà mostrano una città praticamente deserta dove Ferguson e Madeleine sono le uniche persone in scena.
Anche quando lui la pedina in diversi posti, non c'è quasi mai nessuno al di fuori di loro due, e questo è davvero singolare se ci pensate.

Per quanto riguarda il finale spiazzante

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Probabilmente Hitchcock ha dovuto sottostare comunque al finale del romanzo di Thomas Narcejac, senza poter modificare l'ultimo atto.

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Ultima risposta 16/04/2015 11.15.26
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marcogiannelli  @  20/02/2014 17:16:39
   10 / 10
Capolavoro assoluto con i 2 protagonisti in stato di grazia (la Novak è meglio castana)
Thriller romantico ricvo di colpi di scena e il finale ragazzi è così bello e crudele!

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1 risposta al commento
Ultima risposta 29/06/2014 12.35.30
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Kit Carson  @  31/10/2013 18:44:42
   8 / 10
Superbo thriller del maestro Hitchcock, con una regia notevole, uno Stewart come al solito impeccabile (che attore...) ed una Kim Novak incredibilmente brava che riesce a dare vita ad un personaggio ambiguo e misterioso che di diritto è entrato nella storia del Cinema. Non il mio Hitchcock preferito ma siamo sempre nel capolavoro. Da vedere e rivedere.

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Ultima risposta 31/10/2013 18.58.39
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Woodman  @  16/09/2013 23:03:36
   10 / 10
Capolavoro intramontabile, diretto dall'Hitch più ispirato, innovativo e creativo di sempre.
Una storia oramai epica, quella della follia d'amore causata da un perverso piano omicida, che porta il grande James Stewart a ricreare sotto ogni punto di vista estetico la misteriosa, sfuggente, intrigante, ossessionante donna di cui si era perdutamente innamorato,

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Un film che possiede tutto e mette in gioco tutto. Abbiamo un'intensa squadra di attori, una regia che ha fatto scuola, l'aspetto arty immancabile (sublimato dai titoli del leggendario Bass), un'indagine psicologica che non perde credibilità neppure 60 anni dopo, un'intrigante montaggio e un intrattenimento purissimo e intelligente.
Herrmann mai così straordinario.
Kim Novak fa paura per quanto è dannatamente bella.
Fa macchia anche la Bel Geddes.

Cinema che ha insegnato, che ha fatto innamorare della settima arte intere generazioni, che non invecchia, che continua a togliere il fiato dopo anni e anni, con sincerità e grandiosità artistica. Un magnifico affresco di volti, azioni e situazioni che non possono essere dimenticati.
Fra le molte scene memorande: il claustrofobico incipit, il tentato suicidio e conseguente salvataggio, la Novak che emerge, rimodellata, dal vapore del bagno, le parti di maggiore impatto visivo (quelle sulla torre) che concludono le due metà del film.

Uno dei grandi capolavori della settima arte, va visto per forza.

Basterebbe vedere questo film, e basta, e rivederlo più e più volte, per capire cosa si intende per Cinema. Regola che può valere anche per Bergman, Peckinpah, Leone, Kubrick e pochi altri.

Perfetto.

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Ultima risposta 04/11/2013 20.13.25
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baskettaro00  @  22/06/2012 23:27:07
   8 / 10
ennesima ottima pellicola del grande alfred,tutto molto nel suo stile che si basa su una solida trama e personaggi ambigui,peccato solo sciupar la parte finale anticipando di circa 20-25 minuti il finale,una scelta che non mi è piaciuta,non mi capacito del perchè il regista l'abbia fatto.

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Ultima risposta 20/08/2012 23.03.49
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  13/10/2009 00:54:07
   6 / 10
Sono molto perplesso e chiedo aiuto perchè ho trovato questo film essere decisamente al di sotto delle mie aspettative e anche di molto.

Sotto un punto di vista tecnico devo riconoscere che Hitchcock mi ricorda un pò Kubrick nell'attenzione morbosa alla tecnica di ripresa però devo dire che il film sconta delle incongruenze di scrittura che mi sembra assurdo vengano ignorate o così tanto tralasciate.

In primo luogo Hitchcock viaggia tra il thriller e il film sentimentale con risultati non entusiasmanti.
Ora sono solo io che ho notato alcuni errori? Perchè rovinare il finale ai 3/4 del film quando sarebbe stato decisamente molto più produttivo che Judy avesse svelato la verità direttamente alla fine? Cioè è l'ABC del genere giallo, il finale si dice alla fine o no? Forse c'è stata la volontà di svelare subito il mistero per enfatizzare il dramma amoroso ma anche in questo caso come si dice a Napoli "se perz Filip e o'panar" (si perde questo e quello) cioè si svilisce il giallo e si arronza la parte sentimentale.

E il secondo elemento che proprio non capisco e che ho anche cercato su internet la risposta senza risultati soddisfacenti è il fotogramma finale....

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Con rispetto parlando penso che Vertigo SIA DECISAMENTE NON RIUSCITO (a meno che io non abbia capito assolutamente nulla e chiedo lumi perchè sono veramente perplesso, non posso pensare che ci siano tali incongruenze)

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Ultima risposta 30/09/2010 16.11.47
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  05/10/2009 19:27:46
   8½ / 10
I tetti di San Francisco sono infidi, scivolosi e… lontani da terra. Se ne rende ben presto conto il poliziotto John "Scottie" Ferguson (James Stewart) che rimane appeso a un cornicione durante un inseguimento.
Lo shock dovuto alla vertigine sarà così grande da fargli prendere la decisione di abbandonare il servizio e di andare in pensione, forte del suo agio economico da scapolo inveterato.
Gavin, un vecchio amico, gli chiede una cortesia: seguire sua moglie Madeleine (Kim Novak) perché teme che qualcuno possa farle del male. Dice che la donna è molto debole, gira chissà dove, forse in preda a uno stato di profonda depressione.

John, dunque, sorveglia la bionda Madeleine, la quale fa visita alla tomba di una certa Carlotta Valdes, nata il 3 Dicembre del 1831 e morta 26 anni dopo. Successivamente la ritrova al “California Palace of the Legion of Honor”, mentre fissa un quadro di una donna di metà Ottocento che tiene in mano un mazzo di fiori uguale a quello che ella stessa, poco prima, ha acquistato.
Anche la pettinatura delle due donne è la medesima. John scopre, così, che Madeleine è vittima incosciente di un transfert di identità. Sembra, infatti, essere posseduta dallo spirito di un'antenata (Carlotta Valdes, appunto), costretta a separarsi dalla figlia e per questo suicida a 26 anni. La stessa età della bella Madeleine…

La musica di Bernard Herrman contribuì in modo decisivo all’impatto emotivo della pellicola. Basti pensare alla splendido componimento a spirale e, allo stesso tempo, intensamente romantico (la colonna sonora, una delle più struggenti e suggestive mai ascoltate, spiega in gran parte il fascino che “Vertigo” ha ancora oggi).
C’è un invidiabile incontro nei titoli di testa tra le musiche di Herrman e i disegni di Saul Bass, il quale, durante gli anni ’50, rivoluzionò la grafica degli “attacchi” nei film. Bass fu capace di sintetizzare l’intera pellicola, usando una sola immagine in pochi minuti di “vortici” colorati e sovrapposti i quali conducono immediatamente al senso di perdita dell’equilibrio.
Il fotografo Robert Burks rispettò lo schema di colori rossi e verdi (l’abito da sera verde, indossato dalla Novak durante la serata al ristorante e in contrasto con il rosso della parete, è tanto bello da togliere il fiato) richiesto dal regista, e si servì di filtri che rimandavano alla sensazione di nebbia per creare un’atmosfera onirica.

Un contesto mitigato dai duetti con la pittrice e disegnatrice di moda Midge, l’amica di John, i quali sono molto divertenti e spontanei; rappresentano quel lato ironico irrinunciabile nelle opere di Hitchcock. Perché, se da una parte il Maestro apre una voragine verso la morte, il subconscio e l’inganno, dall’altra ha bisogno di rafforzare la sua personalità, stemperando la tensione dell’intreccio con battute sottili e ingegnose.
John non si accorge nemmeno della presenza dell’amica. Dopo la tragica esperienza alla quale si è trovato a partecipare (Madeleine si suiciderà nonostante la sua salvaguardia), è catatonico, immobile e sospeso tra i suoi sensi di colpa e il rammarico di aver osato amare una donna già sposata. Nemmeno la musica di Mozart sembra in grado di poter alleviare il dolore che prova.

E qui, Hitchcock, attraverso una semplice panoramica sullo splendido paesaggio assolato ed edificante offerto dalla città di San Francisco, fa un salto in avanti narrativo di straordinaria sintesi e ci proietta verso quella che sarà l’ulteriore discesa verso il vortice paranoico che attende il nostro John.
Egli, infatti, riconosce l’auto della “sua” Madeleine. E poi di nuovo lei che gli compare, mentre cammina per la città. Non è più bionda, “stavolta” ha i capelli castani. Ma sarà davvero la sua amata o solo il frutto di un’alienazione mentale? Potrà bastare un tailleur grigio a poterla ricreare in qualche modo?

Il film è caratterizzato da un turbinio di ossessioni intime e quasi inquietanti. Alfred Hitchcock era un sostenitore del cosiddetto “cinema puro”, caratterizzato da immagini senza parole.
“La donna che visse due volte” è la storia di un uomo che, per la prima volta, s’innamora profondamente di una figura femminile con la quale non ha quasi mai parlato e, ciononostante, si abbandona alla più intensa delle sue angosce e fobie amorose. Il formidabile effetto "vertigine" (ottenuto tramite un intelligente accostamento tra una carrellata indietro e una zoomata in avanti), accentua alla perfezione l’acrofobia di cui soffre il protagonista.

Kim Novak conferì una straordinaria intensità emotiva e fu abilissima nel tratteggiare il carattere di due donne così uguali e profondamente diverse: raffinata e distaccata la prima, con quel suo parlare con ritmo quasi assente, vera e appassionata la seconda. Fredda, misteriosa, triste e splendida, Madeleine è da capogiro.

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Ultima risposta 08/12/2009 19.20.55
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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  21/02/2009 21:19:35
   8½ / 10
Questo è un Hitchcock che preme sull’accelleratore. Utilizza alcuni dei suoi soliti temi (l’ossessione e il senso di colpa) e li elabora in maniera più forte e concentrata. Le immagini e le scene hanno un’impatto nello spettatore molto più forte. La mdp è più audace negli scorci prospettici, descrive benissimo gli ambienti e le situazioni grazie a una scenografia molto curata e a una fotografia come al solito studiata nei minimi dettagli. I colori poi hanno una parte fondamentale con il prevalere dei verdi o i rossi o i gialli, a seconda delle situazioni. Anche la colonna sonora ha un ruolo importantissimo nell’insieme delle situazioni e delle atmosfere evocate. In questo film Hitchcock utilizza per la prima volta la tecnica della proliferazione delle situazioni di suspence, portata alla perfezione in Psycho. Si giunge ad un acme, dopodiché sembra che la situazione ritorni alla normalità, invece ricomincia di nuovo la progressione ad un ennesimo culmine e così via. In questa maniera si colpisce ancora di più lo spettatore; è come se invece di avere un unico “orgasmo”, ce ne fossero diversi uno dopo l’altro. L’effetto “scuotimento e coinvolgimento” viene così potenziato. Inoltre questo è forse il film che ha il miglior inizio e il miglior finale della carriera cinematografica di Hitchcock. I difetti sono sempre un po’ i soliti dei film di Hitchcock, una sceneggiatura un po’ forzata con diverse coincidenze, un approfondimento appena sufficiente dei personaggi, la natura convenzionale del sentimento amoroso. Ma si sa, a lui interessava più che altro lo sviluppo di certe nostre caratteristiche mentali e la tecnica per poterle rappresentare; il resto doveva servire solo a questo scopo principale.
La scena iniziale, secondo me, è una delle più belle e coinvolgenti mai girate. Mi viene male solo a pensarci. Segue una delle tante ellissi che sono state impiegate nel film, un tecnica in genere mai usata da Hitchcock e che qui serve a esaltare le situazioni per contrasto e a forzare lo spettatore a immaginare cosa potrebbe essere accaduto nel frattempo, rendendolo più partecipe alla storia.
La storia continua un po’ sulla falsariga di “La finestra sul cortile”, con il nascere e lo svilupparsi di una specie di ossessione curiosa riguardo un’altra persona e i suoi misteri. Il coinvolgimento e l’identificazione sono provocati ad arte. Il tutto va in progressione fino alla prima scena del campanile che provoca una specie di orgasmo emotivo. Il film sembra non avere più altro da dire e invece ecco che di nuovo sorgono mistero, coinvolgimento, ossessione, sempre in progressione fino al finale più sorprendente e spiazzante che Hitchcock abbia mai filmato.
Chi vince alla fine è il senso di colpa, che come un filo rosso attraversa tutto il film e condiziona fino in fondo l’esistenza e il comportamento dei protagonisti. Non è come nei film precedenti, in cui il senso di colpa era un’ombra sullo sfondo che dava un po’ di amaro ad un lieto fine. No, qui interviene con decisione, con tutte le sue ambiguità e il suo essere irrazionale. A prescindere dalla sua natura, può diventare qualcosa che ci condiziona fino a distruggere le nostre vite.

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Ultima risposta 20/03/2015 00.38.17
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weareblind  @  16/11/2008 00:09:46
   7½ / 10
Davvero un grande film, con due pecche: dialoghi da accademia e diverse forzature nel comportamento dei personaggi con scelte inverosimili. Tuttavia, se si pensa che il film ha 50 anni, potete valutarlo 9 tranquillamente. Il finale è geniale.

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Ultima risposta 20/12/2008 18.52.38
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  13/11/2008 15:10:36
   8 / 10
Memorabile. Scene girate alla perfezione e finale tristissimo.

1 risposta al commento
Ultima risposta 23/02/2009 22.13.29
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BlackNight90  @  08/11/2008 20:37:30
   9½ / 10
Ragazzi...che capolavoro!
Vertigo è quasi tutto: un thriller perfetto che non perde MAI di ritmo e di brillantezza, ti cattura e non ti lascia scappare in quel vortice di emozioni che ti crea nella animo, non ho contato le volte in cui mi ha lasciato a bocca aperta; un storia d'amore tra le più intense della storia del cinema tra 2 protagonisti degni della miglior teatro tragico; un film psicologico dove l'introspezione dei protagonisti è ai massimi livelli, grazie anche alla strepitosa interpretazione di Stewart e della Novak.
Ovviamente il lato tecnico è quasi perfetto secondo gli standard del Maestro, i movimenti della macchina da presa, l'effetto della tromba dela scale, le luci e le immagini dei sogni e dei flashback...assolutamente fantastico!
Giustamente uno dei film più importanti della storia del cinema, ricordo in particolare la scena della sequoia che sarà mostrata come omaggio al Maestro da Gilliam nel bellissimo L'esercito delle 12 scimmie.
Ho un solo grandissimo dubbio: non so quale film, tra quelli che ho visto, sia il migliore di Hitch, se Vertigo, Psyco o Intrigo internazionale.
Cacchio che dilemma...

20 risposte al commento
Ultima risposta 20/12/2008 18.57.02
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inferiore  @  08/11/2008 19:08:02
   8½ / 10
Davvero un bellissimo thriller di Hitchcock.
Sceneggiatura quasi perfetta e grandissime interpretazioni, ci sono parecchio momenti per cui tenere il fiato sospeso, forse un pò lungo ma i primi 50 minuti sono davvero volati, ho preferito la prima parte (da film giallo) rispetto alla seconda (più sentimentale anche se poi nel finale...).
Una trama davvero interessante, musiche che calzano a pennello, insomma guardatelo!

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9 risposte al commento
Ultima risposta 20/12/2008 19.00.12
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Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  05/07/2008 11:20:58
   10 / 10
Il film più complesso di Hitchcock, capolavoro irraggiungibile della cinematografia mondiale. Se ancora non l'avete visto, vi meritereste delle ulcere nel ****.

4 risposte al commento
Ultima risposta 06/07/2008 01.51.42
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Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  17/05/2008 17:10:38
   9 / 10
Film magnifico dal punto di vista narrativo, anzi, perfetto, diretto con maestria. Stimola ansia. Per me il migliore del regista.

1 risposta al commento
Ultima risposta 17/05/2008 17.12.05
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Gruppo COLLABORATORI julian  @  01/11/2007 20:18:07
   7½ / 10
Da qui a considerarlo il migliore di Hitchcock ce ne vuole...
Trama troppo articolata rispetto allo stendard degli altri suoi film.
Bello lo stesso però.

5 risposte al commento
Ultima risposta 27/11/2007 00.24.48
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Dick  @  21/07/2007 20:39:29
   8½ / 10
Non l' avevo ancora votato? °_____O
Altro bel film di Hitchcock comunque. Coinvolgente e non mancano gli spunti.

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1 risposta al commento
Ultima risposta 29/06/2014 12.42.54
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Travis  @  06/07/2007 18:17:32
   9½ / 10


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7 risposte al commento
Ultima risposta 21/09/2007 14.01.25
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renee  @  27/06/2007 14:34:26
   8 / 10
è il primo di hitchcock che guardo...confermo che è davvero geniale...

2 risposte al commento
Ultima risposta 21/07/2007 20.42.23
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science fiction  @  05/03/2007 17:15:11
   10 / 10
Questo è uno dei più grandi film della storia del cinema, mi stupisco che abbia un voto così relativamente basso. Magistrale in tutto, dalla regia alla direzione degli attori, dalla sospensione del ritmo narrativo alla definizione dei personaggi, Hitchcock ha creato il più riuscito intreccio di thriller e psicologia, un film non solo per palatini fini, che sa sfruttare al meglio tutte le armi figurative/descrittive/narrative che il cinema mette a disposizione. Geniale, immortale, indimenticabile: possiede tutte e tre le caratteristiche principali che fanno di un film un capolavoro assoluto. Il linguaggio di Hitchcock è sempre innovativo, non è mai piatto e banale... Non sa accontentarsi, è vertigine e allucinazione, realtà e demistificazione. Un esempio unico e irripetibile.

2 risposte al commento
Ultima risposta 07/03/2007 17.40.14
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la mia opinione  @  13/08/2005 00:56:49
   5 / 10
Personale opinione. non è ai livelli di psycho, non è rimasto alla storia e non rimarra a lungo nella mia memoria, vabene vederlo una volta dopo di che )difetto di tutti i thriller) quando sai come si svolge non hai piu motivo di guardarlo. Gusti.

3 risposte al commento
Ultima risposta 05/09/2007 20.15.07
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Myrea25  @  07/08/2005 16:17:48
   6 / 10
tutti belli i lavori di Hitchock, thriller fatti bene, storici, indiscutibilmente grandi. Questo di qua non ha niente di speciale, si fa guardare con piacere e intrattiene un paio di ore, niente di piu.

3 risposte al commento
Ultima risposta 27/11/2005 16.51.31
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corvino84  @  03/06/2005 19:27:15
   6 / 10
Senza dubbio e' un maestro del genere, ma a vederlo oggi questo film risulta davvero molto datato.

2 risposte al commento
Ultima risposta 21/03/2006 20.58.38
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  01/05/2005 19:22:41
   8 / 10
L'ho rivisto di recente in tv dopo tanto tempo... ora, si tratta di capire in quale ambito si colloca, essendo il sequel del capolavoro di Preminger, "Vertigine" del 1944, indubbiamente più riuscito (ma di poco). Hitch "abusa" splendidamente del vecchio script immettendo un bel po' di psicanalisi che non si vedeva dai tempi di "spellbound". Al di là dell'invidiabile perizia tecnica che lo rende ancor oggi giustamente famoso, anche se piuttosto tortuoso nello sviluppo, l'elemento di novità è suggerito principalmente dall'umanità e sensualità dei personaggi, quella richiesta di attenzioni da parte di Kim Novak (in uno dei suoi ruoli migliori) e frasi come "se io faccio come vuoi tu, riuscirai ad amarmi così come sono?" rievocano struggenti brividi ben più dell'emozionante finale e dell'intreccio noir A modo suo insuperabile anche per questo (il suo Eyes wide shut mi verrebbe da dire)

6 risposte al commento
Ultima risposta 05/05/2005 22.40.55
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dragonfly  @  14/04/2005 22:09:00
   10 / 10
Film che ha rivoluzionato le tecniche di fotografia (usando il doppio travelling), che ha stravolto il genere suspense e l'immaginario collettivo degli spettatori. Il finale a-colpo-di-scena è solo la cigliegina di questo magnifico pezzo di storia di cinema. Da non perdere.

p.s. mentre si continua a soffrire con Parma-Vienna (0-0) ricordo a tutte le ragazze che l'innovatrice del pearcing sull'ombellico fu proprio l'attrice Kim Novak, che in un altro film (nel ruolo della prostituta) mostrò il diamante che pendeva dalla parte superiore dell'ombellico del personaggio. Il primo lancio verso la successiva moda...

1 risposta al commento
Ultima risposta 14/04/2005 22.39.05
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  30/03/2004 00:42:41
   8 / 10
Uno dei film più famosi di Hitchock, non il migliore.

3 risposte al commento
Ultima risposta 21/02/2008 18.59.49
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Virgo  @  16/11/2003 19:21:47
   6 / 10
come tutti sanno, il regista ci sa fare ma in questo caso ha saputo fare di meglio

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Ultima risposta 04/01/2005 12.54.46
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