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Film abbastanza debole da vari punti di vista. Sceneggiatura vacillante, con una parte finale che sembra rabberciata, o forse messa lì in modo affrettato. Caso lampante della debolezza narrativa l'inspiegabile uscita delle figlie "ci facciamo una frittata", al ritorno dal funerale (forse un'ammissione di Avati di aver fatto un po' una frittata con tanti piccoli filoni narrativi che non si amalgamano bene?). Poi perché abbiamo dovuto sentire due volte il sogno del protagonista, negli stessi termini?
Debolezze anche nelle interpretazioni. La Incontrada non e' un'attrice e si vede. Violante Placido se la cava in modo inversamente proporzionale alla sua bellezza: brutta interpretazione. La Sastre e' di gran lunga la meglio fra le tre figlie, anche se non capisco come mai dovremmo credere che una francese di origine italiana parla con accento spagnolo…
A parte i difetti, il film regala comunque alcuni momenti di divertimento leggero. Ottima poi mi e' sembrata l'interpretazione di Abantantuono, totalmente calato, e a suo agio, nel personaggio.
Un vecchio attore che solo nel momento della difficolta' si ricorda di avere bisogno della sua famiglia...o cio che possiamo considerare famiglia visto che ha tre figlie con tre madri diverse! Storia semplice con personaggi bizzarri dove Abantantuono prende in mano la scena lasciando quasi dietro le quinte tutte le donne... Inspiegabile,a mio avviso,la seconda parte del film dove entra in scena Francesca neri... Un film che seppur godibile passera' presto nel dimenticatoio...
brutto senza attenuanti... la recitazione è pessima (neanche Abatantuono mi sembra in particolare forma!) la sceneggiatura orribile, insomma... scritto male e reso peggio! una delusione! bocciato pesantemente!
Un film che a tratti risulta essere abbastanza patetico: e non è una novità per i film di Avati, che spesso ricercano la lacrima facile pur volendo essere profondi e meditativi. Qui di meditativo non c'è troppo da rilevare, visto che il tema trattato è trito e ritrito, affrontato già altre mille volte con esiti spesso più felici. Avati non brilla quasi mai per originalità: è un buon artigiano, capace di produrre buoni film, che però non hanno mai quel "quid" in più capace di renderli opere importanti. Gli attori se la cavano: su tutti c'è un Abatantuono che conferma le sue grandi ed indiscutibili doti, ed una Neri decisamente in parte e convincente. Per il resto, la sceneggiatura è spesso sciatta ed apatica, ed i caratteri sono tanto prevedibili quanto semplicistici. C'è troppo buonismo negli ultimi film di Avati...
Che nasconda qualcosa di profondo o di culturalmente elevato può essere. Ma io non me ne sono accorto! :)
Non posso dire che mi abbia annoiato. Il film scorre comunque piacevolmente. Ma diciamo che stai lì aspettando quel qualcosa che ravvivi il tuo interesse. Sono arrivato ai titoli di coda con questa sensazione.
My God!! Anche qui Avati ( uno dei registi che odio ) fa cilecca. Bruttissimo film, bambinesco e banalissimo. A nulla serve la bellezza delle attrici e del simpatico Abbatantuono ( che qui non fa una bella figura ).
Di una pesantezza senza rivali,mal recitato (si salva solo Abatantuono!) e per nulla credibile...per non dire inverosimile!! La sceneggiatura non funziona e lo spettatore non riesce ad affezionarsi nè alla storia,nè al personaggio principale,tanto che a mio parere il
Film mediocre. Atmosfera intimistica e dialoghi quasi sussurrati che però non coinvolgono affatto. Reitazioni scarse, sorpattutto quella di Violante Placido. Bocciato
Malriuscito film di Pupi Avati, direi in linea se non inferiore alla sua produzione recente. Come molti film italiani, oltre a risentire dell'"effetto fiction", non riesce a uscire dal clichè di un intimismo che il nostro Pupi ha già trattato molte volte (pur con risultati mirabili, in passato). Abatantuono però è molto bravo nella parte dell'attore fallito. Mentre gli altri uomini del gruppo non riescono appieno a convincere nel ritratto del maschio mediocre. Forse perchè sono attori mediocri. Le tre figlie sono incantevoli (anche se Violante Placido recita come un bidè), Francesca Neri è piacevolmente stordita. Ma non basta: il film si trascina fino all'amaro finale, che lo risolleva appena dal piattume.
Passo falso di Avati. Un film veramente poco coinvolgente; riesce a far perdere l'attenzione dopo poco vista una trama di scarso interesse e delle interpretazioni dimenticabili. Non male le ultime scene; finale amaro che risolleva di poco il resto del film.
Ragazzi, non sono contrario ai fil italiani, anzi. Adoro Abatantuono, trovo che sia di una comunicatività diretta e geniale. Però così non va proprio. E' un film freddo, che non trasmette, che non empatizza i personaggi anche in situazioni che dovrebbero al contrario coinvolgere. Poi Vanessa Incontrada è nata nel 68 Ines Sastre nel 73 e Violante Placido nel 77. L'idea di tre sorelle da madri diverse sarebbe bella, ma poco credibile una diversità d'età così bassa e il film non aiuta perchè sembrano quasi coetanee. Per non parlare di Francesca Neri!!! Qui si vorrebbero sottolineare gli stati d'animo, si vorrebbe far ragionare il pubblico sulle situazioni particolari della vita, magari si utilizza uno stile narrativo sobrio e senza caoticità e poi si presenta in scena una Francesca Neri con le labbra pompate come due canotti. A me sinceramente viene da ridere, anche se magari recita una sceneggiatura per niente male, non è assolutamente credibile, a mio avviso. In una parte simile proprio no. Do 5 perchè Avati e Abatantuono mi hanno donato due film come "Regalo di Natale" e la "Rivincita di Natale" che meritano sempre di essere visti.
adavvero non riuscito; poco ispirato, abbozzato e soprattutto di scarso interesse, quale che si ail punto di vista che si voglia adottare. NOtevole la solita sequenza tragica finale alla Avati, ma che un eccellente regista sia in grado di costruire tali momenti diluiti in un film francamente discutibile, beh...
Film insulso, senza ritmo, senza infamia e senza lode, proprio un film senza.. anima! storia ridicola! non fa ridere e non fa piangere... all'uscita dalla visione non c'era persona che fosse perplessa! sicuramente come dice Abatantuono grande successo di pubblico e di critica! ma non so quanti di quelli che ci sono stati tornerebbero a vederlo forse nemmeno il 10%!!! sconsiglio di vederlo per non annoiarsi!
il film poteva essere molto + bello. troppe scene darmmatiche:le battute hanno fatto posto ai probblemi familiari e di coppia, ke hanno fatto diventare la commedia un avera e propria tragedia. Per nn parlere dei continui discorsi tra le 3 sorelle,ke anno reso il film noiosissimo.
Mi riesce difficile commentare questo film, perchè a tratti (pochi) è davvero bello mentre in altri momenti (tutto il resto) è un film mediocre, quasi televisivo, non certo all'altezza delle altre opere di Avati. Ero anche indeciso sul voto: dare la sufficienza o no? Alla fine ho optato per la secondam perchè effettivamente ci si aspettava di più da questa pellicola, che alla fine non è ne commedia, nè sentimentale nè drammatica. E' un po tutto e niente, ed il risultato finale è scialbo, come un piatto di pasta senza sale. Bravo Abatantuono e buone le prove delle varie attrici. Peccato perch' anche la storia poteva essere resa diversamente.
Pupi Avati mi ha tremendamente deluso. Ho difeso i suoi film precendenti da molte critiche, spesso pretestuose, ma non posso in alcun modo abbonargli anche con una sufficienza questo film.
Non ha nessuna forza narrativa, a cominciare da quell'intervista iniziale, super fasulla e inadatta al cinema, piuttosto alla TV. Avati vuole rifare "Le invasioni Barbariche" all'italiana, copiandolo senza ritegno: tre figli sparsi per il mondo che si riuniscono al capezzale del padre, qui dopo aver tentato il suicidio, anziché per una malattia mortale.
E come nel film di Arcand, finirà per morire, non per eutanasia, ma comunque come avrebbe voluto.
Non è per niente capace, Avati, di gestire diverse locations in giro per l'Europa, ma neppure gli interni italiani. Il suo stile, troppo casereccio che invece avevano reso grandi storie della profonda Italia, dalla sua Bologna alla bassa ferrarese della Casa delle Finestre che ridono. Inutile dire quanto dementi siano i dialoghi, dal pervertito dei capelli ai racconti "di vita" di Abatantuono, che nessuno ha la premura di sentire, visto che sono inventati al massimo mischiati con un po' di realtà, non ci è dato saperlo.
Insalvabile. Due punti in più per la Incontrada e per il discreto finale, sbagliato comunque anch'esso perché tirato troppo per le lunghe.
Uno stile narrativo sobrio ma molto curato nei particolari. Una trama però troppo letteraria che trascura le esigenze cinematografiche. Mancano suspense, sorprese, scioglimenti di nodi ben costruiti, attese, passioni articolate visivamente. Troppe parole e neanche delle migliori, spesso banali e scollegate dall'ordine delle scene. Un Pupi Avati manieristico e a corto di studio. In un libro ben scritto questi intrecci narrativi funzionano ma in un film fanno sprecare il biglietto di 7 euro. Una borghesia in crisi nel film che non si offre all'identificazione e che butta sulo tappeto quello che veramente è: miseria e egoismo...
L'ho trovato lento e insipido. Gli attori sono bravissimi, per carità, ma il film è piatto e non decolla mai, la storia è stucchevole e in certi punti eccessivamente melanconica.