la casa da te' alla luna d'agosto (1956)

Oggi sarebbe improponibile vedere un Marlon Brando vestito e truccato per impersonare un asiatico poichè, molto probabilmente, sarebbe tacciato di razzismo. Ma lasciando da parte, per un attimo, quel politically correct che ci manderà allo scatafascio, LA CASA DEL TE' ALLA LUNA D'AGOSTO è una commedia simpatica, forse un po' chiassosa inizialmente ma abbastanza dinamica da lasciare un buon ricordo e una visione divertente e, a modo suo, ironica sull'americanizzazione del Giappone nell'immediato dopoguerra.
Cast di grande versatilità, regia sobria e una sceneggiatura lineare e senza tempi morti.

Divertente commedia vecchio stile che ridicolizza con intelligenza il delirio americano di esportare la propria "cultura" per civilizzare popolazioni ritenute più primitive.
Eccellente quartetto di attori in cui primeggia senza rivali Marlon Brando nel ruolo di Sakini, nonostante l'ottima prova di Glenn Ford.
Si ride con garbo e si riflette sull'inumanità della volontà di cambiare e di uniformare il mondo sotto un'unica livella.