la bestia uccide a sangue freddo regia di Fernando Di Leo Italia 1971
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la bestia uccide a sangue freddo (1971)

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locandina del film LA BESTIA UCCIDE A SANGUE FREDDO

Titolo Originale: LA BESTIA UCCIDE A SANGUE FREDDO

RegiaFernando Di Leo

InterpretiKlaus Kinski, Margaret Lee, Rosalba Neri, Monica Strebel

Durata: h 1.30
NazionalitàItalia 1971
Generethriller
Al cinema nel Giugno 1971

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Trama del film La bestia uccide a sangue freddo

In una clinica per donne affette da problemi sessuali, un ignoto maniaco si aggira silenziosamente, spiando le pazienti prima di ucciderle con i sistemi piú cruenti. I sospetti si concentrano sul direttore dell'istituto ma anche il comportamento degli altri ospiti lascia spazio al dubbio che ad uccidere possa essere uno di loro. La polizia decide di tendere una trappola al killer.

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Voto Visitatori:   5,25 / 10 (22 voti)5,25Grafico
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Voti e commenti su La bestia uccide a sangue freddo, 22 opinioni inserite

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Boromir  @  19/03/2023 17:02:19
   6 / 10
Che Fernando Di Leo disprezzasse il progetto e più in generale il giallo-horror argentiano lo si deduce tranquillamente dalla svogliatezza degli attori, dagli evidenti problemi di ritmo sparpagliati qui e là. Resta da vedere se la sciatteria di una sceneggiatura piena di buchi e dialoghi scalcagnati sia diretta conseguenza del ripudio o un voluto autosabotaggio atto a trasformare il contenuto in parodia: il fatto che la vicenda sia ambientata in un maniero-manicomio pieno di armi medievali a portata dei pazienti, e l'esasperazione dell'elemento erotico contrapposto allo spargimento di sangue lascia propendere per il secondo scenario.
Tra i pregi di questo strambo film pulp: le tese, sanguinosissime scene di omicidio; l'ambientazione pseudogotica che ha il suo perché; la sempre magnetica presenza di Klaus Kinski. Così male è così buono fino all'ultimo fotogramma.

Alpagueur  @  14/01/2021 10:59:04
   6 / 10
Fernando Di Leo, noto principalmente per i suoi thriller d'azione italiani, ha diretto questo filmetto di exploitation, ambientato in un elegante "manicomio" dove le mogli ricche vengono "messe via" per "stare meglio" dai loro mariti "preoccupati". Immagino che molti considereranno "La bestia uccide a sangue freddo" (alias "The cold blooded beast"...titoli alternativi come "Slaughter Hotel", "Asylum Erotica" o addirittura uno francese che si traduce approssimativamente come "Le insaziabili bambole erotiche del Professor Hitchcock" penso non siano accurati e anzi fuorvianti) una sorta di giallo. Un assassino, che indossa un mantello nero, guanti neri e un passamontagna (Di Leo lo inquadra per lo più in ombra e da lontano), sta selezionando le pazienti da uccidere e spetta allo spettatore decidere chi è questo misterioso psicopatico. Potrebbe essere l'enigmatico uomo di poche parole, il dottor Francis Clay (Klaus Kinski, affascinante e con le labbra serrate come lo era normalmente in questo periodo della sua carriera), adorato dalla paziente trascurata, Cheryl Hume (Margaret Lee)? Potrebbe davvero essere qualcuno con una psicosi squilibrata a indurlo a scagliarsi contro le donne? Lo stuolo di bellezze che popolano questa istituzione bloccata includono Rosalba Neri (che ha rubato la parte nei panni della sensuale ninfomane, Anna Palmieri, la cui malattia potrebbe derivare dalla fine della relazione incestuosa con suo fratello, che fornisce uno strato extra di sporcizia che non mi aspettavo), Jane Garret (nei panni di Pearl, ragazza mulatta praticamente abbandonata dai suoi genitori) e Gioia Desideri (nel ruolo di Ruth, una paziente con tendenze suicide e omicide). L'istituzione, che assomiglia più a un resort alla moda che a una tana per pazzi, ha una grande stanza piena di armi bianche medievali (non sono sicuro del motivo per cui queste armi siano usate come decorazioni per un luogo dedicato a mogli ricche, ma tormentate) che l'assassino userà ovunque, come un pugnale, una spada, una balestra, una Vergine di ferro (!) e un mazzafrusto (usato per colpire le teste delle infermiere in un assalto affrettato e disperato mentre la polizia lo insegue!). La violenza, ad essere onesti, è fuori dallo schermo e curata in modo da non dettagliare eccessivamente il tipo di ferocia che sembra implicita (quando Di Leo mostra i risultati della ferocia dell'assassino, essi sono meno raccapriccianti di quanto potrebbe sembrare, come per es. il destino di Rosalba/Anna). Questo film presenta anche (con mio grande piacere) una fiorente storia d'amore saffica tra un'infermiera (la bellissima e minuta Monica Strebel/Hylde) e la sua paziente preferita, Pearl, inclusi un massaggio e una insaponata al seno con la spugna nella vasca da bagno, culminante in una sensuale danza afro e una breve, ma eccitante, sessione d'amore. Ero un po' frustrato dal fatto che Di Leo si allontani dal loro climax proprio mentre stava diventando bello, ma l'intero film sembra evitare di "andare troppo lontano" (anche se ci sono un sacco di riprese inguinali a nostra disposizione). La Neri, a dirla tutta, è il motivo per rispolverare questo film d'annata: brucia il potere seduttivo e fa l'amore con noi attraverso la telecamera (ogni centimetro del corpo di questa donna è allettante). Chi potrebbe criticare il giardiniere (John Ely) per non essersi rotolato con lei nella serra?!? Ancora una volta, la loro scena di sesso arriva solo a un punto "sicuro" specifico, senza diventare troppo softcore. Anche Margaret Lee, che non è certo una sciatta, ha una scena simile a quella finale della Neri, dove si contorce in estasi sul suo letto, nuda e in uno stato di beatitudine, apparentemente colta in un sogno fantastico. Se ti piace tutto ciò, allora Di Leo non ti deluderà. Rosalba praticamente fa l'amore con il suo letto, si masturba e sguazza tra le lenzuola così come un maiale si rotola nel fango; è affascinante se ami la forma femminile. Kinski (dott. Francis Klay) è ambiguo e strano nel comportamento, tanto quanto deve esserlo per convincere il pubblico che forse è lui l'assassino. Un John Karlsen dall'aspetto un po' confuso e anziano interpreta il medico principale della clinica (prof. Osterman), con vari altri inservienti e personale addetto alla cura dei giardini, completati dal sinistro Mr. Hyde, l'attore Fernando Cerulli (Augusto, l'autista), inventato per sembrare un po' un alter ego del buon professore/Kinski...una bambola kewpie per coloro che si divertono ad indovinare chi è l'assassino! Questo film è stato uno dei thriller più efficaci del dopo "Gli orrori del liceo femminile" (alias "La residencia"/"The house that screamed", anno 1969) a venire fuori iniziando a mescolare contenuti sessuali grafici con violenza sempre più grafica: l'unica domanda è diventata come giustificare narrativamente questa combo sesso & sangue. Fernando Di Leo ha scelto un'angolazione divertente e soddisfacente che in realtà suona come la premessa per un film porno. Klaus Kinski ha un taglio di capelli qui che lo fa sembrare un membro degli Yes dei bei tempi ed è sullo schermo per forse venti al massimo dei novanta minuti circa di attività del film, durante i quali riesce a fumare due o tre sigarette, pronunciare alcune righe di psico-balle e fare innamorare Margeret Lee di lui. Abbastanza buono per un paio di settimane di lavoro, direi. La "vergine di Norimberga", usata dall'assassino per uccidere Augusto, mi ha ricordato quella de "Gli orrori del castello..." di Mario Bava, stesso anno di questo (non so quale dei due sia uscito prima). Certo è piuttosto curioso vedere strutture sanitarie di quel tipo con asce da battaglia a due mani et similia come decorazioni murali nei loro edifici, ma mi è piaciuto anche il modo in cui Di Leo è stato in grado di combinare gli elementi di un thriller gotico con una lurida immagine di sesso moderna in modo così semplice: le scene dell'assassino che si aggira nell'oscurità, seleziona le armi e poi deve scorrazzare per rimanere inosservato hanno avuto una certa qualità, che in un certo senso ci hanno permesso di infilarci nei panni dell'assassino, anche se ci si chiede perché una clinica medica potesse avere quella che sembrava essere una scorta inesauribile di sigarette per i personaggi su cui sbuffare così copiosamente, ma a quanto pare nel 1971 in Italia tutti fumavano. Di ulteriore interesse la villa utilizzata per almeno alcune delle riprese, è lo stesso edificio utilizzato in "Nella stretta morsa del ragno" (alias "Web of the spider") di Antonio Margheriti, dello stesso anno (1971)...il corridoio al piano di sopra è esattamente lo stesso set, solo con le pareti dipinte di bianco e i mobili riorganizzati (la casa di cura in Francia, questa sorta di asilo dove gli "ospiti" sono liberi di entrare e uscire a loro piacimento e le deliziose pazienti sembrano passare la maggior parte del tempo a giocare a croquet, è in realtà Castello Chigi a Castel Fusano, nell'Agro Romano).

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Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  03/11/2009 11:28:06
   6½ / 10
Insomma. La storia è abbastanza ridicola ma regia e cast rendono il tutto godibile.
Thriller-giallo dalle tinte horror pregno di erotismo anche molto esplicito.
Filmetto anni '70 che lascia guardare tranquillamente.

Invia una mail all'autore del commento Don Callisto  @  27/09/2009 17:15:09
   7 / 10
Non facile da commentare, il film ovviamente pecca di sceneggiatura(peccato perchè ritengo Di leo il migliore) e alcune cose francamente sono stupide e senza senso. Però dal punto di vista registico, qui il nostro Di leo ci sazia di inquadrature di altissimo livello, e il film, tutto sommato è godibile..poi stiamo parlando di un b-movie anni 70 e un Di leo non ancora al massimo della sua espressività cinematografica ( come ho ripetuto prima pecca il film nella sceneggiautra). Klasu KInski(come dal resto anche Henry Silva ina ltri film del Di leo) sembra nn fare l attore, e la sua stabilità sembra veramente naturale.

Per i buon gustai di cinema, e soprattuto per i fan sfegatati dei b-movie anni '70 questo film è imperdibile, ma se non conoscessi ne i b-movie e nè il DI leo avrei dato qualche punto in meno al film,

GodzillaZ  @  21/04/2009 16:17:42
   6½ / 10
Purtroppo la storia non stà in piedi... è tutto illogico: armi mortali (balestre, spare, asce, mazze ferrate...vergini di ferro!!!) a disposizione di gente dalla mente instabile (anche pazienti palesemente folli omicidi!), tutte, ma TUTTE le donne presenti nel film sono gnoche da paura...ecc.ecc.
Però, nonostante il tutto sia stato fatto APPOSTA per poter girare il film, la cosa risulta godibile. Erotismo, violenza (sembra uno slasher!!!) all' interno di un unico edificio. Bella fotografia e Kinski completano il tutto.
Il finale è improvviso e da paura!
Non mi sono sentito di dare di più però il film, se preso per quello che è, saprà divertire.

clone 1975  @  09/07/2006 16:29:00
   7½ / 10
deciso a dare 10 dopo la prima ora di film,omicidi che si facevano attendere ,ma che preannunciati dal respiro affannoso dell'assassino arrivavano ,belli ,specie quello chiuso nel sarcofago,poi arriva il finale bellissimo,nn me lo sarei aspettato il killer,però il movente,o Dio nn sto dando 5 solo perchè magari è fatto apposta proprio per specificare la sua pazzia,altrimenti i moventi del tenente colombo e la signora in giallo sn migliori

benzo24  @  21/06/2006 18:48:14
   10 / 10
Mix di violenza e sesso con la regia d'autore del grande di leo.

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