kukushka - disertare non e' reato (2002)

E' un film dalle tonalità stralunate fra tre personaggi, i due soldati in particolre, che si ritrovano immersi in un contesto completamente isolato da quello della guerra. Ci sono barriere linguistiche pressochè insormontabili, ma pur fra divertenti fraintendimenti, anche la stessa barriera comincia a disgregarsi per trovare un minimo di armonia in mezzo alla semplicità della vita della donna lappone. In mezzo alla natura e lontani da scenari belligeranti, la guerra stessa perde di significato ed evidenzia l'assurdità. Le persone possono capirsi o intuirne i pensieri anche se nessuno comprende la lingua dell'altro. Un film intelligente, mai banale che riesce a tenere bene in equilibrio dramma e commedia.

Sceneggiatura da dieci, impagabili gli equivoci comici risultanti dall'impossibilità di comunicare tra un disertore finnico (un universitario pacifista), un tenente russo (accecato dall'odio verso i fascisti) ed una giovane vedova lappone (la cui vita solitaria semplice e rurale le fa solo desiderare di ritrovare il calore di un uomo) durante la Guerra d'inverno in Finlandia.
Aleksandr Rogozhkin fa centro per messa in scena e per l'originalità con cui lega intimamente i tre.
A mio avviso merita d'esser recuperato.
Nella scheda del film c'è un errore, la Finlandia combatte non al fianco ma contro l'URSS, quest'ultima per volere di Lenin voleva spostare più in là possibile la frontiera dalla preziosa Leningrado.

Commuovente e vivissima vicenda infra-bellica con un trio di personaggi che nonostante le incomprensioni di lingua trovano ciò che la guerra negava loro: amore, amicizia, dignità, comprensione, umanità.
Consigliato.

SPOILER