knight of cups regia di Terrence Malick USA 2015
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knight of cups (2015)

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locandina del film KNIGHT OF CUPS

Titolo Originale: KNIGHT OF CUPS

RegiaTerrence Malick

InterpretiChristian Bale, Cate Blanchett, Isabel Lucas, Natalie Portman, Freida Pinto, Teresa Palmer, Wes Bentley, Ryan O'Neal, Antonio Banderas, Joe Manganiello, Joel Kinnaman, Imogen Poots, Brian Dennehy

Durata: h 1.58
NazionalitàUSA 2015
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 2016

•  Altri film di Terrence Malick

Trama del film Knight of cups

Rick è uno schiavo del sistema hollywoodiano. Egli è assuefatto al successo ma allo stesso tempo si dispera per il vuoto della sua vita. A suo agio nel mondo delle illusioni, è alla ricerca della vita vera. Come il cavaliere di coppe dei tarocchi, Rick si annoia facilmente e ha bisogno di stimoli esterni, perseguendo la sua natura di artista, romantico e avventuriero.

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Voto Visitatori:   6,38 / 10 (24 voti)6,38Grafico
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Voti e commenti su Knight of cups, 24 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

DarkRareMirko  @  21/08/2020 23:29:47
   8½ / 10
Effettivamente un Malick meno ispirato 'stavolta, a causa di uno script leggermente meno incisivo rispetto a lavori passati e futuri.

Megacast (ma alcuni attori fanno solo camei, come Banderas), solita grande regia, sonoro da paura, ma la vicenda filmica di questo personaggio legato al mondo dello spettacolo non è chiarissima, come non è troppo ben collocata la storia dei tarocchi.

2 ore che volano come sempre, ma vale più a livello emotivo che di script.

sciroppo  @  06/08/2020 23:46:27
   5 / 10
Loft, belle ragazze che civettano, loft, riflessione fuori campo, la festa in piscina piena di ragazze, nuova ragazza, loft, riflessione, nuova ragazza nuovo amore, riflessione, il fratello, il padre, palazzi, il loft, altra noiosissima bella ragazza, altra ragazza felice poi triste, altre ragazze belle e danzanti, loft, ballerine felici, lui rin********to dalle ragazze ma forse sono le botte prese in batman, un nuovo loft, il prete (la cosa migliore del film per me), il mare, il sole al tramonto, la roccia, il loft, la fixa, l'estasi e il tormento (per la fixa) una casa in rovina che li ci voleva proprio, quindi il loft, e infine il flopt.

Ecco cosa mi ricorderò di queste due ore di poesia mancante...claudicante, sfilacciata, diluita. Mi dispiace ma siamo ad anni luce da The tree of life. Purtroppo nella coppa non vi ho trovato che una ripetizione mal riuscita di alcuni schemi già visti nel film citato. In questo caso sono con il Morandini. Che peccato un film di Malick non riuscito. Meglio comunque di To the wonder.

mauro84  @  07/10/2019 22:51:04
   7 / 10
Film di serata scelto, un piccolo capolavoro da festival, un piccolo lavoro di un maestro del cinema, visionario ed folle, forse annoia qua e là, ci si aspetta un film, invece è una serie di episodi, una serie di avventure che la vita ti offre davanti ...
Concordo sul fatto che a tratti può annoiare, una lunga ricerca della perfezione e di quello che poi manca della vita...

Christian Bale: tornato il "cavaliere" gran attore perfetto !!!
Natalie Portman: diva, fascino ed carisma, perfezione at donna
Cate Blanchett: una gran attrice con carisma ed il suo fascino
Teresa Palmer: "diva"?! gradita la sua presenza. bella ed poco altro...
Isabel Lucas: la novità? una semplice "diva" da scommessa australiana !!!

Terrence Malick, un semplice regista che scrive, che da dei suoi film, le sue "opere" d'arte della vita... l'ho visto così, scenografia ed fotografia di spessore, un ottimo cast scelto ed scene di sequenza episodica che hanno il suo perchè.
Che si vuole di più di sto regista...
La consacrazione dei film drammatici, come solo "luI" sa fare, visionario ed folle ed vicino alla perfezione.

Consigliato, semplicemente da vedere !!!

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Goldust  @  26/04/2018 18:15:17
   5 / 10
Di rara bellezza formale - a partire dalle inquadrature sempre innovative di Malick per passare al montaggio, alla fotografia ed alla natura spesso selvaggia che come sempre riveste un ruolo primario nelle opere del regista - è un film spirituale tanto appunto bello nella forma quanto inconsistente nel contenuto, dove uno sceneggiatore hollywoodiano in crisi lavorativa ed esistenziale vaga per il Mondo senza uno scopo ben preciso. Fosse durato massimo 90 minuti l'avrei forse anche promosso ( il senso di straniamento che si vuole inculcare allo spettatore non è infatti direttamente proporzionale alla durata della pellicola, qui sarebbero bastati i primi 15 minuti.. ) ma due ore zeppe di silenzi, paesaggi e meditazioni varie sono un bello scoglio da superare anche per il fan più accanito. Nella parte del protagonista Bale è fin troppo perfetto.

Matteoxr6  @  21/01/2018 02:42:31
   3 / 10
Da agguerrito ambasciatore de "La sottile linea rossa" e da emozionato spettatore di "The tree of life", personalmente reputo questo lavoro del 2015 un buco nell'acqua clamoroso. La struttura filmica dei tarocchi avrebbe in realtà dovuto agevolare il flusso della visione, ma non è bastato affatto. Come ha scritto qualcuno, l'affascinante idea di mettere gli attori nelle condizioni di dover improvvisare, amplificando l'effetto dello spaesamento dei rispettivi personaggi, si è rivelata un boomerang che lo spettatore può avvertire manifestamente sui volti della compagnia: spesso molto impacciata e fortemente inespressiva, non in sintonia con il clima specifico di ogni scena. Il precedente "To the wonder" fu proprio un frettoloso disastro. Malick ha a quanto pare deciso di recuperare il tempo perduto, ma forse si sta un attimo incartando. Regia incommensurabilmente perfetta, come sempre, inquadratura per inquadratura, scena per scena. Trama, come al solito introspettiva e dominata da un flusso di coscienza fuori campo, che invece a tratti rasenta l'autocaricatura.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  11/01/2018 11:46:51
   6½ / 10
Il Malick post "the tree of life" sembra girare su se stesso alla ricerca del lavoro perfetto. Se il primo film di questa particolare trilogia raggiungeva quasi il top il seguente "to the wonder" affossava completamente lo spirito che voleva raggiungere.
Con questo terzo film siamo a meta' tra i due ma sicuramente piu' vicini al secondo.
La storia del riccone in crisi esistenziale che passa da un letto all'altro nella continua lotta con il padre è abbastanza chiara. La continua voce fuori campo invece aggiunge le solite domande esistenziali e alla lunga stanca diventando monotona e ripetitiva.
Niente da eccepire come sempre sulla bellezza delle immagini ma questa ormai sembra diventare un alibi per non infliggere una insufficienza al film.
Malick dovrebbe cambiare rotta... speriamo.

EddieVedder70  @  06/01/2018 23:17:14
   5 / 10
Cos'è? Un trailer messo in loop per 2 ore? Un videoclip musicale a cui hanno tolto il sonoro e aggiunto una voce fuori campo? Un docufilm sulla moda o sull'architettura privata di artisti/business man?
No, è l'ennesimo prodotto seriale di Malick. Il Regista di culto che si erge a filosofo, colui che pone sempre tante domande (spesso sempre le stesse), ma non da mai mezza risposta. Manieristico, barocco, artefatto, senza tempo, ultra "montato"… Malick ha trovato una sua forma espressiva, gli piace, se ne compiace e la replica , la dilata, la copia. L'ho già detto e scritto, ….può essere arte un un'idea (forse geniale) se riprodotta in serie? Fontana con il taglio della tela ci ha costruito un impero commerciale.
Con "Knight of Cups" li ho visti tutti i suoi film, alcuni al cinema (la giusta dimensione) altri recuperati in Tv, ma al di là della curiosità, del fascino, della fotografia (strepitosa), della bellezza, il giochino ha stufato, annoia e credo possa ancora avere un senso per degli adepti (poco inclini alla critica del Maestro) o per chi amante del cinema l'ho incontra per la prima o seconda volta.
p.s. il film? Ah si… c'era un film. Questa volta è C.Bale ad aggirarsi tra location modaiole e modelle, tormentato dai dubbi sui rapporti con donne e perenti. Li risolve? No….. Ops scusate per lo SPOILER

Filman  @  07/10/2017 19:45:07
   5 / 10
Dalle aspettative di un ritorno cadenzato alla regia di Terrence Malick ad una sua esplosione artistica talmente ampia da creare un punto di non ritorno, la peggiore situazione pronosticabile era quella di assistere ad un riciclo cinematografico poco stimolante, paragonabile a scosse di assestamento dannose ed inevitabili. Più o meno è questo che ha portato alla formazione fallace di KNIGHT OF CUPS, un film incapace di raccontare l'uomo e incapace di raccontare la natura dell'uomo, artificioso e falso più che mai quando cerca di proporre spontaneità e naturalezza, nonché moralista fino all'insopportabile.

aldopalmisano  @  16/09/2017 00:10:08
   9 / 10
Perchè tutti quanti intorno vogliono socializzare?
Cosa attira un corpo verso l'altro?
Pensare se stessi richiede tempo e silenzio.
I problemi che Kierkegaard ha trovato duecento anni fa sono all'origine della nostra vita e del film qui in questione.
Film come questi cercano i problemi e non le soluzioni, sono i film migliori.

Per chi non avesse compreso bene il senso consiglio di leggere il commento di likestories of old https://youtu.be/0ZE1_bRUgsA

Thorondir  @  21/07/2017 13:58:38
   6½ / 10
Amo alla follia il cinema di Terrence Malick, ma questo film è il suo primo che mi lascia un po' così. Punti di forza: una fotografia clamorosa del più grande direttore della fotografia odierno, una ricercatezza formale e registica che fa impallidire il 99% delle cose che escono oggigiorno. Insomma, visivamente è sempre il solito straordinario, monumentale, gigantesco Malick. A livello concettuale invece devo dire la verità: non ci ho capito nulla. Ho percepito richiami alla religione cristiana, qualche messaggio legato ai tarocchi, ma se uno mi dicesse "di che cosa parla il film" farei fatica a rispondergli. Forse di un personaggio complicato con pene amorose e incapace di vivere completamente appieno al sua vita? Boh, avrei difficoltà. Credo sia uno di quei classici film che vanno visti almeno 10 volte per riuscire a comprendere tutte le minime sfaccettature.

pernice89  @  17/06/2017 14:35:45
   7 / 10
Malick ha quel suo modo tutto suo che mi piace sempre. Anche in questo Knight of Cups, è tutto molto introspettivo, i dialoghi effettivi sono pochissimi. Il tutto è affascinante, ma annoia un po' più del solito, rispetto ad altri suoi film. Il cast è comunque ottimo, da Bale alla Portman, mi è piaciuta un sacco anche Imogen Poots.
Per chi apprezza Malick, nonostante i suoi difettucci consiglio comunque di vederlo, merita una visione.

Elmatty  @  16/06/2017 15:00:22
   7 / 10
Il cinema proposto da Malick è sempre affascinante: più che farti vedere una sua idea prova a fartela provare.
Malick ci offre un'esperienza di vivere insieme allo spettatore, prova a farti immergere nel suo calderone di emozioni per farti uscire cambiato: le sue inquadrature in movimento, attimi di particolari che andrebbero persi, sensazioni dei protagonisti attraverso il linguaggio della natura.
Questo Knight of Cups ci mostra magistralmente il senso di spaesamento del protagonista, il suo vagare tra la città, la sua estraneità dalle persone che lo circondano e da tutto il resto, la continua ricerca di nuove emozioni che però durano poco.
Fin dove ci si può perdere per ritrovare se stessi?
Ho molto apprezzato la prova degli attori in scena: nella loro mono espressività di tutti si nasconde la loro fragilità, come Rick hanno il loro spaesamento nei confronti del mondo e lo manifestano assieme al protagonista.
La regia di Malick è ottima: come dicevo prima ci fa immergere nelle sue emozioni, la sua visione sono le sue sensazioni interiori.
Quest'opera però ha anche i suoi difetti e per questo che il mio voto si ferma al 7.
Nella "Sottile Linea Rossa" ed in parte in "Tree of life" il film si sorreggeva anche su una storia e su alcuni dialoghi dei personaggi presenti, riuscendo così ad avere un misto di cinema introspettivo ma alleggerendolo un po' per lo spettatore, rendendo la pellicola coinvolgente fino alla fine.
Qui in questo Knight of Cups Malick non fa sconti: qui si è nell'introspezione pura.
Così facendo però il tutto diventa alla lunga un po' pesantuccio da seguire, una storia così che poteva tranquillamente dire le stesse cose in meno tempo (e pensare che Malick gira ore e ore per ogni film, per l'ultimo Song to Song la versione completa sarebbe durata 8 ore...).
Questo turbinio di citazioni fuori campo, sensazioni espresse con parole e immagini alla lunga, senza un minino di base, rende anche lo spettatore spaesato.
Ecco, credo che Malick in parte abbia voluto questo per lo spettatore: spaesarlo a sua volta come il protagonista.
Ma questo spaesamento rende anche la pellicola alla lunga un po' pesante come ho detto.
Insomma Malick ha fatto centro di nuovo ma forse qui ha calcato un po' troppo la mano, se fosse stato un po' più gestito meglio in termini di storia, il risultato sarebbe stato decisamente migliore.
Non a caso ritengo la "Sottile Linea Rossa" il suo film migliore: è il suo più commerciale diciamo, ma è quello che ti fa immedesimare meglio con i protagonisti della storia raccontata.

Invia una mail all'autore del commento bleck  @  23/05/2017 19:21:48
   5½ / 10
E' un film che decisamente spacca.
Di straordinaria bellezza e fascino, ti lascia senza respiro con alcune sequenze.
Come se qualcuno avesse trasportato su una pellicola i nostri sogni.
Ha un solo difetto.
Annoia.

76mm  @  28/04/2017 13:20:24
   4 / 10
Malick punta sempre in alto ma stavolta gli è sfuggita di mano la situazione.
L'intuizione di provare a rendere tangibile lo spaesamento dell'essere umano davanti ai misteri del cosmo facendo in modo di rendere realmente spaesati gli attori in scena (tramite una "sceneggiatura" improvvisata di giorno in giorno e senza spiegare loro il contesto nel quale dovevano muoversi) poteva essere buona, ma è tutto troppo slegato e il personaggio di Bale come possibile trait d'union serve a poco essendo privo di qualunque sostanza.
Grande spreco di cast…mai viste la Blanchett e la Portman, oltre allo stesso Bale, così inebetite ed inespressive.
La voce off e i monologhi interiori hanno iniziato a lacerarmi il fegato dopo un quarto d'ora.
Critica spaccata in due, io mi schiero decisamente dalla parte dei detrattori.
Malick ha imboccato un cul de sac dal quale difficilmente riuscirà ad uscire, questa improvvisa bulimia produttiva non gli sta giovando per niente a mio avviso, si narra che abbia già altri due film pronti, non so se troverò il coraggio di affrontarli.
Col gemello "to the wonder" è fra le cose peggiori che abbia visto ultimamente.
Dal punto di vista tecnico, va detto, è stupendo...ma la mia idea di cinema è un'altra.
Non per tutti, sicuramente non per me.

Alex22g  @  16/04/2017 17:30:11
   10 / 10
Ennesimo capolavoro di Malick. Un esperienza cinematografica piu che un vero e proprio film. Mi ha lasciato felicemente impressionato per quasi 2 ore. Che regia strepitosa e che fotografia. Va detto che il suo stile l ho apprezzato con il tempo, ma ad oggi riesce ad emozionarmi come pochi altri registi. Immenso.

TheGame  @  27/03/2017 15:12:49
   4 / 10
La frammentazione e decostruzione narrativa tratteggia lo smarrimento creativo del cineasta texano, in una formula annacquata che affoga nel pretestuoso e vacuo, finendo egli stesso per sgretolare il suo cinema facendolo divenire del tutto trascurabile.

VincVega  @  16/02/2017 20:36:37
   4½ / 10
Ho apprezzato Terence Malick nei primi suoi quattro film (mi manca da vedere Tree of Life), ma questo "Knight of Cups" l'ho trovato molto difficile da portare a termine.
Sicuramente l'idea di questo personaggio in balia degli eccessi di Hollywood, della vuotezza interiore è apprezzabile, ma è il modo in cui Malick lo racconta che è pretenzioso e di una noia allucinante, con le molteplici voci fuori campo che dopo un po' diventano veramente fastidiose.
Un cast enorme sprecato come non mai, con molti attori in scena per una manciata di minuti e ridotti a macchiette. Ho sentito di questa storia che moltissimi attori vogliono comparire in un film di Malick perchè li filma bene, sono sempre bellissimi. Potrei essere d'accordo, la fotografia nei suoi film è sempre elegante e deliziosa. Il problema è che manca una qualsiasi narrazione, le sequenze non sono legate l'una all'altra, le immagini portano in un mondo quasi astratto, tutto molto affascinante e in linea con la tematica, ma in fin fine, molta forma poca sostanza.
Le belle immagini non fanno un bel cinema (Preferivo il Malick che ci metteva 6-7 anni x fare un film).

Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  04/02/2017 21:26:46
   8 / 10
Curioso come Malick abbia fatto più film negli ultimi 10 anni che nei precedenti 30, come se si fosse accorto di aver qualcosa da dire e di non aver più molto tempo per farlo, perchè Malick è da considerare alla stregua di un glottoteta per cinefili.
The Tree of Life ha cambiato il suo cinema, sia 'To The Wonder' che 'Knight of Cups' accusano gli stessi pregi ma altresì non hanno più quel sapore di originalità, ed essendo le sue opere labili di filo narrativo, corre sempre il rischio di imboccare il sentiero del manierismo. Questo era il caso di To the Wonder non di Knight of Cups, merito sopratutto della presenza pressoché stabile ed inalterata di Christian Bale, minimo comun denominatore, riferimento per lo spettatore, il quale viene invischiato nel suo smarrimento, i suoi being of moments sono estasi per l'intelletto, voce fuori campo tutt'altro che accessoria espediente necessario mediante il quale far emergere il lato interiore della sua vita sregolata e dissoluta, son sicuro che Malick farebbe anche a meno di questo casting di divi, ma ad Hollywood a quanto pare si fa la fila per lavorare con lui (la più centrata sicuramente Imogen Poots).


Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento williamdollace  @  13/01/2017 11:57:44
   7½ / 10
Slanci di cielo e poi più nulla.
Un 2001 ammutolito.

Manticora  @  30/12/2016 16:29:30
   8 / 10
Ormai per un certo tipo di pubblico Malick è qualcosa che trascende il fare semplicemente cinema, il suo è quasi un viaggio nella psiche umana, e già con l'albero della vita aveva mostrato questo stile. Uno stile che usa la storia come pretesto, per parlare della natura umana, in questo caso di un attore hollywodiano, quel Christian Bale meno star e più attore, che qui ancora una volta fà la differenza, non c'è niente da fare, l'attore inglese è sempre una spanna sopra tutti, in qualunque interpretazione. Qui lo vediamo come una star annoiata, che cerca una vita che valga la pena di essere vissuta. La costruzione per immagini è sorprendente, Malick ormai narra per voichover, quello di Bale, quello di Kate Blanchett, quello di Wes Bentley. La scena del terremoto è terribilmente essenziale, semplice ma sorprendente, in un mondo dove tutti inseguono il successo può capitare qualcosa di insolitamente imprevedibile, che ti fà cadere vasi dai tetti. Bellissime immagini in una storia semplice, il tutto attraversato da attori, per un attimo compare Michael Clarke, poi Freida Pinto, sorridente e silenziosa. IMogen Pots sussurra
"tu sei debole" mentre Banderas si comporta da mattatore nella festa delle celebrità. Natalie Portman è soltanto un apparizione, e in questo la musica di Hans Zimmer attraversa tutta l'esistenza. Questo cinema anticommerciale e pieno di sostanza è fatto per chi ha voglia di pensare, ed non è così scontato nel mondo attuale.

Oskarsson88  @  07/11/2016 01:27:43
   5 / 10
5 e sono super generoso, ho trovato il film di una noia difficilmente eguagliabile. Mi è parso una sorta di rivisitazione del Cielo sopra Berlino, che anch'esso non mi era piaciuto.. insomma questi film intellettualoido-esistenziali non fanno per me. Da salvare la fotografia, e l'incredibile quantità di belle sgnacchere. Per il resto può piacere a chi gli piace il genere sennò addio

7219415  @  07/11/2016 00:44:43
   5 / 10
Proprio non il mio genere.

LaCalamita  @  04/07/2016 17:43:55
   10 / 10
Che bellezza. Dopo pochi secondi sono subito rimasto colpito dall'atmosfera che si respira. La scena iniziale del terremoto è bellissima.
Malick in due ore ci regala una quantità enorme di immagini una più bella dell'altra. Rende grazia sia agli ambienti naturali sia al contesto urbano, che privato del caos del traffico e dell'andirivieni di persone può regalare un bel vedere, soprattutto gli edifici con queste grandi vetrate, ma anche molti interni di case. Per non parlare dell'acqua, che sia quella del mare o di una piscina.
Stupende anche tutte le scene in prima persona dal punto di vista del viaggiatore in auto lungo una strada, di città oppure nel deserto.

A chi non è "elastico" mentalmente e aperto a visioni diverse dal solito standard, il film può apparire insensato e depressivo. Nulla di tutto questo : ho trovato Knight of Cups estremamente RILASSANTE! Visto a letto di domenica, nelle prime ore del mattino, quando in casa e fuori c'è silenzio. Un piccolo grande viaggio di due ore, dove assistiamo al passeggiare/vagabondare di Rick/Christian Bale per il pianeta, alla ricerca di equilibrio e della scintilla. Il modo in cui sono girate le scene, rapide o frammentate, sembra allungare il tempo. In pratica vediamo molto del protagonista, nella sua quotidianità oltre che nei momenti più intensi e, alla fine del film, lo conosciamo abbastanza bene. Sarà una cosa di poco conto, ma ho trovato molto azzeccata la coppia Christian Bale-Wes Bentley come fratelli.
Adoro come Malick metta insieme la parte più "animalesca" dell'uomo (donne, sesso, bisogni terreni) con la parte più alta di sè, che ci porta a ragionare sull'io, sulla vita e l'universo intero. Da quello che ho capito questo viene esplicitato più nettamente in The Tree of Life, che devo assolutamente vedere.
Che dire, complimenti al regista, Malick è un grande artista.

2 risposte al commento
Ultima risposta 08/04/2017 02.34.16
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  12/04/2016 22:02:15
   7 / 10
Un'evoluzione che porta ancora più all'estremo le visioni di un regista che da The Tree of Life, passando per To the Wonder, portano a questo suo ultimo film, in cui la narrazione frammentaria è un continuo flusso d'immagini che scorrono parallele con il flusso emotivo dei personaggi, azzerati nella loro fisicità per risaltare la loro spiritualità e coscienza interiore. La Natura sempre molto presente nei film di Malick, lascia il posto alla giungla urbana caotica dove si viene sballottati a destra e sinistra senza trovare una vera e propria dimensione esistenziale. Se il senso di smarrimento è l'aspetto più evidente di Knight of Cups, il regista ha centrato in pieno il bersaglio, perchè al pari del suo protagonista ci si sente smarriti e trasportati. Malick è così, prendere o lasciare. Diversamente da To the wonder che ho apprezzato poco, Knight of cups potrebbe essere la tappa finale di un percorso o la continuazione dello stesso alla ricerca di se stessi. Quest'ultimo film non aggiunge granchè rispetto ai suoi ultimi due lavori, ma indubbiamente offre degli squarci visionari di straordinaria bellezza.

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