Sono passati ventidue anni e Isla Nublar si popola nuovamente. La lussureggiante isola ospiterà finalmente, come John Hammond aveva a suo tempo progettato, un parco per famiglie a tema dinosauri: la notorietà del parco inizia però presto a diminuire, così come le sue visite. Per risolvere il problema, i proprietari decidono di aprire una nuova, grandiosa attrazione. Ma tra le minacciose ombre dell'Isla Nublar, l'imprevisto è in agguato.
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L'aspetto positivo è una fotografia che funziona benino e l'animazione (credo in computer grafica) non malvagia anche se dà l'impressione di essere ferma a 24 anni fa....certo che, considerando gli "effetti speciali" di una confusione assurda come i robottoni Trasformers ci propinano da anni lo standard di adesso, una CGI dal sapore un po' retrò come quella di questo Jurassic World non stona tutto sommato. Difficile, difficilissimo è invece riuscire a sbagliare tutto il resto: regia, sceneggiatura, attori, sviluppo della trama con espedienti annessi, dialoghi, montaggio. Hanno sbagliato pure i vestiti. Cavolo, sono riusciti a sbagliare LA COLONNA SONORA che era PRONTA DA 24 ANNI: avete notato le musichette che fanno da sfondo alle scene di "tensione"? Riascoltatele. Si, hanno sbagliato tutto; non mi accanirò contro i poveri cristi che hanno lavorato a questa oscenità di una povertà imbarazzante, che sono riusciti a fare di un sequel una parodia (brutta) del film originale che già non era esente da pecche, che sono riusciti a gettare via un budget di tutto rispetto alle ortiche. Mi accanisco contro quello che è sembrato trasparire da questo film: un'insopportabile indolenza, da parte di tutti, da "buona la prima, come viene viene", da "tiriamo via a finire il tutto che tanto non ci crede nessuno a ciò che stiamo facendo"; traspare una precisa volontà di fare una porcata, che è un concetto completamente diverso dal fare un film con le migliori intenzioni che risulta poi, purtroppo, un film brutto: può succedere, succede ai migliori, e tutto si può perdonare. La disonestà intellettuale, no