jcvd regia di Mabrouk El Mechri Belgio, Lussemburgo, Francia 2008
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jcvd (2008)

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locandina del film JCVD

Titolo Originale: JCVD

RegiaMabrouk El Mechri

InterpretiJean-Claude Van Damme, François Damiens, Zinedine Soualem, Karim Belkhadra, Jean-François Wolff

Durata: h 1.36
NazionalitàBelgio, Lussemburgo, Francia 2008
Generecommedia
Al cinema nel Luglio 2008

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Trama del film Jcvd

Giunto a un momento cruciale della sua vita e della carriera, Jean-Claude Van Damme è alla disperata ricerca di denaro per pagare l'avvocato che lo minaccia di mollare la causa per la custodia della figlia. Avendo poco tempo a disposizione si reca nell'ufficio postale di una cittadina belga (dove è tornato nel tentativo di ricominciare da capo) per un money transfer, ma rimane invischiato in una rapina a mano armata. A causa di un terribile malinteso la polizia pensa che sia l'attore in persona a tenere in ostaggio dipendenti e clienti. I rapinatori decidono di sfruttare l'errore costringendo Van Damme a occuparsi della negoziazione.

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Voto Visitatori:   7,27 / 10 (44 voti)7,27Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
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Voti e commenti su Jcvd, 44 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  15/10/2013 10:55:44
   6½ / 10
Vedere un film in cui Jean Claude Van Damme non sferra pugni e nemmeno uno dei suoi calci letali è già una notizia; se poi l'attore(?)/atleta decide di mettersi a nudo rivelando il proprio fallimento sia sul piano professionale che su quello più intimo allora l'interesse cresce esponenzialmente.
In "JCVD" Van Damme mette a nudo la sua disperazione durante una rapina alle poste in cui si trova coinvolto per un equivoco. Non è un caso l'ambientazione belga, ovvero la sua terra natia, quindi lontano da quella Hollywood che l'ha tradito, luogo dove non è certo un problema mollare nel fango il cavallo che inizia a perdere colpi.
La situazione è quella che in qualsiasi film avrebbe risolto a suon di mazzate nel giro di qualche minuto, ma la finzione si sposa con la triste realtà e Van Damme, oltre a ritrovarsi nella condizione di ostaggio ben lontano dall'eroe cinematografico tutto muscoli, mostra con grande dignità tutta la sua inadeguatezza per poi scoppiare in un monologo permeato di grande amarezza scaraventato addosso allo spettatore senza filtri.
L'azione vive su diversi incastri attraverso una narrazione per nulla lineare, non manca qualche momento leggero e altri decisamente più tesi in una gradevole alternanza.
Il risultato è discreto, più interessante come oggetto di culto per gli ammiratori dell'attore che come prodotto cinematografico.
Potrebbe anche essere inteso come un'operazione commerciale ordita per tentare un ultimo disperato rilancio (che ad oggi non si è ancora visto, il film è del 2008); al tempo stesso però si percepisce sincerità da parte del protagonista, come avesse bisogno di un atto liberatorio. Inoltre da elogiarsi è la fragilità con cui si offre alla telecamera annullando completamente la fama da superuomo. Mica roba da tutti.

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Ultima risposta 15/10/2013 11.19.55
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albio1985  @  22/05/2011 15:52:07
   7½ / 10
Grandissima interpretazione di Van Damme che dimostra di essere un signor attore (dispiace per chi ancora non se ne era reso conto). Un ottimo film,sorta di action-movie autobiografico,che sà essere anche toccante

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Ultima risposta 08/12/2011 23.30.46
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  01/12/2010 20:33:14
   9 / 10
Finalmente, anche Van Damme (my n.1 hero) ha avuto la sua chance: dimostrare a tutti che sa recitare. Obiettivo centrato in pieno (anche se secondo me lo aveva gia' centrato in "Until Death"). Con un'idea semplicemente geniale, ovvero prendere parti autobiografiche dell'artista mischiate ad una trama simil "Quel Pomeriggio Di Un Giorno Da Cani" (con tanto di sosia di John Cazale), il generoso regista Mabrouk El Mechri (che si ritaglia anche la parte di uno dei rapinatori), confeziona un film tecnicamente e visivamente affascinante (splendida la chiara ma tiepida fotografia), curato in ogni minimo dettaglio, e coinvolgente dall'inizio alla fine.
Intelligentemente satirico verso il mondo Hollywoodiano (memorabile l'inizio in cui il protagonista si lamenta, data l'eta', per il fatto di non essere piu' in grado di girare un'intera scena d'azione in un'unica sequenza), e divertentissimo per come fa beffa dei cliche', delle credenze e dei stereotipi che fan, pubblico e critica hanno costruito attorno a un'imprigionato Jean Claude nel corso degli anni (vedere l'esilarante scena della sigaretta, o l'eccellente doppio epilogo in rewind della posta), qui ci troviamo di fronte, senza dubbio alcuno, al piu' importante film del protagonista; ammirevole dall'inizio per l'aver preso parte ad un progetto cosi' delicato, coraggioso per come lancia in pasto al pubblico ogni suo problema personale senza vergogna, grandioso per come affronta ogni singola situazione senza compiacimenti e con la giusta dose di ironia e malinconia. Tutti elementi che verranno poi riassunti nella scena piu' bella e fondamentale del film, cioe' il toccante, sincero e sofferto monologo (rivolto a noi, a se' stesso, e al suo Dio) dove Van Damme (prendendosi cinque minuti isolato da tutto e tutti) mette a nudo la propria anima, come attore e come uomo, riflettendo sulla vita, sulle proprie colpe, i propri errori passati, e sulla consapevolezza (awareness, da qui "aware") di essersi meritato tutto quello che gli e' accaduto nel corso del cammino (i problemi legali con mogli e figli, un pubblico e una critica che lo ha all'inizio creato e poi, sempre ai suoi occhi, giustamente distrutto, ecc...). Una confessione onesta e commovente dalla prima all'ultima parola a cui sara' impossibile rimanere indifferenti, specie per chi, come me, ha seguito e amato questo mito fin dagli esordi.
Insomma, un'opera fresca, geniale, divertente (belle le frecciatine a Seagal o a John Woo) e ricca di emozioni, in cui il regista dimostra il totale apprezzamento e devozione verso Jean Claude (non a caso, uno dei rapinatori - per l'esattezza, il regista stesso - e' un grande fan di Van Damme, e quando questo disperato si presenta alla porta della posta mentre la rapina e' in corso, il balordo fa di tutto pur di non farlo entrare ed evitargli casini).
Da vedere ad ogni costo, fan o meno di Van Damme. IO AMO QUEST'UOMO!!!

Nota: Da carcerare la pessima distribuzione internazionale, che ha pubblicizzato il film pochissimo e lo ha rilasciato direct-to-dvd in gran parte del mondo... togliendo cosi' a Van Damme la possibilita' (meritatissima) di una potenziale rinascita come quella del collega Mickey Rourke (my n. 3 hero).

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Ultima risposta 13/12/2010 17.46.08
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Sestri Potente  @  24/11/2009 09:02:55
   6½ / 10
Un bel tributo a Van Damme, un atleta-attore che forse è stato accantonato troppo presto dalle nuove produzioni cinematografiche. I nuovi film d'azione non sono pù come negli ani '80 e '90: prima contavano i muscoli, l'agilità e le arti marziali, adesso si fa tutto al computer e contano solo i grandi effetti speciali.
Tuttavia, questo film mette in evidenza il lato umano di JCVD, e, nonostante la vicenda un po' tirata per i capelli, il risultato non è disprezzabile, anche perchè si tratta di un film-tributo e dev'essere valutato come tale.

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Ultima risposta 24/11/2009 09.03.30
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bulgarini  @  10/09/2009 04:06:14
   3 / 10
L'ho visto ieri, in lingua originale, e davvero non mi capacito del fatto che abbia ricevuto tutti questi voti positivi....
Ero sicuro (al 100%) di trovare una media dei voti pari a quella che di solito ricevono i cine-panettoni, o peggio, quei filmetti USA volgari e demenziali.

Premetto che adoro JCVD, conosco praticamente TUTTI i suoi film, e sapevo che stavo noleggiando un qualcosa di diverso, basato sulla sua biografia, sulla sua vita, che conosco molto bene.

Sono rimasto annoiato e stupito dalla pessima sceneggiatura, dalla regia decisamente elementare, e dalla scarsa recitazione di tutti, JCVD incluso!

Davvero, non voglio essere polemico, ma reputo questo "film" un qualcosa di realmente inguardabile, e francamente inutile!

Per favore, aiutatemi a capire dove sto sbagliando...grazie.

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Ultima risposta 08/12/2011 23.33.15
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inferiore  @  22/07/2009 01:38:08
   9 / 10
Piccolo capolavoro con un autoironico Jean-Claude Van Damme che si cala nelle proprie vesti...
Il film inizia con un bellissimo piano sequenza che mostra Van Damme alle prese con uno dei suoi soliti film d'azione trash ma questa volta El Mechri ci propone una versione di JCVD assolutamente desueta ed inaspettata.
Un film divertente che si fa beffa dei clichè presenti negli action movie annni '90 in cui Van Damme ha recitato, un film capace di far commuovere per la sua freddezza e sincerità.
Grande Jean Claude, espressivo e molto ''umano''. Alcune pensate geniali caratterizzano la sceneggiatura, molto curata la fotografia.
Bellissimo amalgamato di diversi generi cinematografici, imperdibile.

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Ultima risposta 12/09/2009 13.21.56
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Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  02/04/2009 00:02:17
   9 / 10
Questi sono i film che mi rendono felice. Van Damme è sempre stato un idolo per me, sarà che da bambino sono scresciuto anche con i suoi film. Ma è sempre stato un affetto più umano che cinematografico. Qui invece il buon jc si dimostra persino un bravo attore, anche se non so quanto possa essere sincero. Ma in fondo, chi se ne frega.

Vedi recensione

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Ultima risposta 16/04/2009 16.11.16
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minù  @  01/04/2009 13:36:47
   9½ / 10
c'e poco altro da aggiungere un film eccezionale con un van damme da oscar .Il film per me si merita quasi il massimo dei voti , grazie anche ad un monologo struggente da antologia , una regia perfetta e una bellissima fotografia.

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Ultima risposta 08/12/2011 23.34.56
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  09/03/2009 11:13:18
   7½ / 10
Destino vuole che il declino di Jean-Cloude Van Damme venga portato sul grande schermo nello stesso periodo in cui si assiste alla storia di Mickey Rourke in "the wrestler".
Come si diceva da qualche parte, il parallelismo è evidente anche se il taglio e la struttura dei due film è molto diverso.
Da non fan di JCVD ammetto di averlo rivalutato dopo aver visto questo suo lavoro, sia dal punto di vista recitativo che dal punto di vista umano, dato che l'ho sempre considerato un tamarro alter-ego di Steven Seagal (non a caso preso abbastanza in giro durante con battute sul suo odioso codino).
Ora mi sento di considerarlo un grande: il coraggio di ammettere i propri errori del passato mostrandoli a tutti e il parlare ironicamente di se e del genere da lui portato avanti per anni merita grande rispetto.

Il film è godibile, anche se forse una maggior retrospettiva su JCVD rispetto alla parte "d'azione" della pellicola avrebbe giovato maggiormente;ad ogni modo merita assolutamente di essere visto, con le sequenze già citate nel commento del saggio Goat (soprattutto il monologo) che colpiscono nel segno.

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Ultima risposta 26/03/2009 19.09.03
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Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  02/03/2009 22:52:52
   8½ / 10
A questo punto mi chiedo se Van Damme non abbia partorito un'innumerevole serie di film mediocri per arrivare a questo piccolo gioiello!?

La storia dell'attore belga raccontata attraverso una rapina dove egli stesso viene utilizzato come capro espiatorio. Quel pomeriggio di un giorno da cani diventa un pomeriggio da inferno e JCVD si ritrova a dover fare i conti con le proprie paure, con l'impotenza di fronte ad una situazione facilmente risolvibile in qualsiasi suo film, con la consapevolezza di essere un uomo normale in un mondo feroce.
Innumerevoli le citazioni ai suoi film, con qualche frecciatina a John Woo per averlo "abbandonato" e l'amore della folla per un attore mediocre nel mondo ma vero e proprio idolo in Belgio.

Standing ovation per la sua interpretazione, ricorda sicuramente Rourke l'ariete anche se qui il parallelo con la sua vita è decisamente più esplicito.
Da brividi il discorso fatto faccia a faccia con la telecamera, con tutti noi che da ragazzini non ci perdevamo nessun suo film e rimanevamo entusiasti dopo un calcione volante.

Sì, ti perdoniamo Jean Claude!

5 risposte al commento
Ultima risposta 03/03/2009 12.45.15
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  24/02/2009 11:26:11
   9 / 10
nulla di più lontano dalla solita produzione di van damme. un film coi fiocchi, una commedia dagli echi tarantiniani unita alla claustrofobica drammaticità di film come quel pomeriggio di un giorno da cani. van damme interpreta sè stesso, molti fatti sono presi dalla sua stessa vita reale, come ad esempio i problemi legali per la custodia della figlia o l'accenno al suo viaggio nel magico mondo del divetimento chimico sintetizzato. el mechri dimostra un grandissimo talento e gira almeno 2 scene che certamente entreranno nell'immaginario comune: il lunghissimo piano sequenza iniziale in cui riprende van damme che a sua volta sta partecipando a un film action e il toccate monologo centrale del nostro protagonista a metà film. ottimo anche il finale in cui decide di mantenere il taglio realista della vicenda e non abbandonarsi al facile sentimentalismo.
mostruosa l'interpretazione di jean claude, secondo me nei suoi passati film recitava per interpretare l'attore poco dotato, non vedo altra spiegazione.

8 risposte al commento
Ultima risposta 24/02/2009 13.40.20
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