i sequestrati di altona (1962)

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locandina del film I SEQUESTRATI DI ALTONA

Titolo Originale: I SEQUESTRATI DI ALTONA

Regia: Vittorio De Sica

Interpreti: Sophia Loren, Maximilian Schell, Fredric March, Robert Wagner, Francoise Prevost

Durata: h 1.53
Nazionalità: Italia 1962
Genere: drammatico
Al cinema nel Gennaio 1962

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Trama del film I sequestrati di altona

Alla fine della guerra, Franz Gerlach, un ufficiale della Wermacht, si è rinchiuso nella soffitta della villa del padre ad Altona, un sobborgo di Amburgo. Ad evitare che Franz possa essere imprigionato e condannato per crimini di guerra, il padre e la sorella Leni lo hanno nascosto e per anni hanno sostenuto per lui la menzogna di una Germania ancora distrutta e sepolta tra le macerie.

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Voto Visitatori:

7,17 / 10 (6 voti)

Grafico

VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Miglior regia

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Voti e commenti su I sequestrati di altona, 6 opinioni inserite

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DarkRareMirko @ 04/02/2019 22:31:33

9 / 10

Per me un'opera sottovalutatissima, sia da critica che da pubblico, e non mi capacito del perchè; ricercata, fine e formale, approccia al fenomeno nazista in maniera postuma, innovativa e molto molto originale.

Criptico e difficile, è vero, ma molto meno banale di un'infinità di prodotti relativi alla materia.

Da ripescare; tanti i nomi importanti in ballo e, davvero, solo il mito De Sica poteva portare in questitermini filmici, e con questi risultati, un'opera teatrale già difficoltosa di per sè.

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Goldust @ 21/04/2017 12:18:06

5½ / 10

Un soggetto più che interessante ( un ufficiale tedesco segregato in casa dai suoi stessi famigliari e tenuto all'oscuro sulla nuova civiltà ed il suo relativo progresso ) vanificato da una messa in scena troppo statica e verbosa ( anche se l'opera di partenza è teatrale ) e da alcune interpretazioni fuori registro: se di Frederic March e della Prevost si può apprezzare la misura, Maximilian Schell che fa il matto non si può proprio vedere, e anche la Loren non convince nei panni dell'attrice brechtiana. De Sica si impegna a dare nerbo ai fatti ricorrendo ad inquadrature insolite e ad audaci carrellate, ma non è abbastanza.

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The Gaunt @ 05/03/2013 15:04:24

6 / 10

Risente molto dell'impostazione teatrale e sovente si avverte una certa pesantezza, però il soggetto di partenza è buono: una Germania apparentemente ricostruita e prospera, in cui al suo interno si annidano i fantasmi di un dolore che non può essere rimosso. Un passato di morte che non può essere dimenticato e che neppure la ritrovata opulenza dell'industrializzazione e consumismo hanno la capacità di attenuare.

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emans @ 29/06/2012 13:54:20

7 / 10

Film evidentemente poco conosciuto del grande De sica sul secondo dopo guerra dove un Nazista vive protetto dai familiari in soffitta per evitare che venga condannato...un bravissimo Shell non sa pero' che la Germania si è ripresa dal conflitto,conosce una verita' trafugata dai suoi cari che gli raccontano di un Paese in rovina dove i bambini cercano da mangiare nella spazzatura!
Ma nel finto idillio familiare irrompono due elementi...la malattia incurabile del ricco capo-famiglia e la cognata (Sofia Loren) che raccontera' la verita' al "sequestrato"!
Film molto teatrale basato solo sui dialoghi,oltretutto tratto da una Piece' teatrale...anche il cast a volte teatralizza troppo la scena gettando urla di continuo non sempre a scopo utile!
Altra cosa piuttosto inutile la vicinanza amorosa tra i due protagonisti che mi è sembrata un po' forzata...
Per il resto questo "I sequestrati di Altona" è un buon film psicologico sulla sconfitta di un uomo potente e di un intero paese!

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USELESS @ 25/02/2010 15:12:54

7½ / 10

De Sica mi disgusta la Loren è degna erede del Duce...
Ma il film non è riuscito poi così male, certo la pièce di Sartre però è un' altra esperienza!

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Piotr @ 07/11/2009 18:43:28

8 / 10

Film veramente straordinario. Un drammone intenso e ben strutturato, con ottimi dialoghi, il cui fulcro è la monumentale prova di Maximilian Schell; il tutto accompagnato da una quantomeno appropriata colonna sonora (tratta dalla sinfonia n° 11 di Shostakovich). Da non perdere.

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