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Sarò io strano, ma questo film vorrebbe essere una commedia dalle battute continue sugli ebrei (religione a cui fa fede lo stesso Allen) , e una storia d amore , che poi si può dire una vera autobiografia sua e della Keaton ...coppia sul set e nella vita privata di quel periodo . Il problema è che le battute non fanno ridere per nulla , e il film non vedo cosa abbia di così innovativo e bello a parte la recitazione , da essersi beccato gli oscar più importanti di quella rassegna. Di sicuro successo a livello tecnico , hanno riscontrato le scelte della quarta parete e quella della regia in split screen , con voce fuori campo e pensieri che vengono messia confronto tra i personaggi , in luoghi diversi e momenti diversi .
Allen proprio non fa per me. Chiamare questa pellicola "film", nel senso proprio del termine, è un'esagerazione, piuttosto sembra un documentario della vita dello stesso Allen, che risulta però noioso e insignificante. Ha sì delle trovate innovative care al regista, ma addirittura conferire l'oscar al miglior film e alla miglior regia mi sembra assurdo. Academy, che cosa combini? E' stato talmente coinvolgente che prima stavo per addormentarmi su una poltrona non proprio comoda ma che in quel momento sembrava il paradiso, e poi ho semplicemente pensato di premere stop e non saperne più nulla, ma il telecomando era troppo lontano. Ho voluto ( o forse dovuto ) aspettare il finale, ma dopotutto non potevo pretendere un colpo di scena. Il solo riconoscimento positivo va fatto ai due attori protagonisti, Allen ( che però non recita, lui è proprio così ) e Diane Keaton.
Dal mio punto di vista è un normale film, che in diversi punti annoia e che mi ha lasciato davvero poco. Che la maggior parte degli utenti lo osanna..."de gustibus non disputandum est". Oltretutto Diane Keaton non mi è piaciuta.
Ci metto volentieri lui nella accademia dei sopravvalutati. Partiamo dalla recitazione: monologhi tentennanti, balbuziati, incerti, ripetuti alla nausea lungo tutto il corso di manhattan ed io e annie (le sue pellicole più famose e sovra-stimate). "Ma lui vuole mettere in atto la psicosi borghese nella civiltà americana e bla bla bla bla"...e chi se ne fòtte? Certo è bravissimo in questo, ma lo sono anche i ballerini di Maria De Filippi mentre lievitano in spaccate aeree su qualche pezzo truzzo appena sbarcato, questo li rende grandi artisti ? E bravo in quello che fa, così come i neturbini sono bravi a smistare rifiuti, sono per questo degli artista? Lo spessore filmico di Allen è pari a 0, l'uso tecnico della macchina da presa è piatto, il ritmo è inficiato dal verbale onnipresente, la sceneggiatura è un giro sopra se stessa che ripropone la solita gag, modello "variazione sul tempa". Recitazione: nulla. Prendiamo un terzo di Keaton (fatto male), un terzo di Chaplin (fatto male) e mescoliamo tutto con la logorrea verbale (fatta male) di Groucho Marx: ecco qui, il prodigio della comicità moderna: woody allen. Ahh già ci sono anche degli spaccati e delle inquadrature tristi...ohh ohh se sono tristi, che atmosfera: prendere Gerswin e fare panoramiche casuali non ti rende un poeta, caro il mio cialtrone. Filmetti, ecco cosa sono. 1.34 h di reiterate e consunte gag che ripercorrono lo stesso schema madre. "Ehh..cioè...io...ma no non dire questo...renoir certo nel suo capolavoro, è così virale...ohh dioo...ma per carità...": genio.
"ahhah che buffo che è quel tipo, ahahhaha. Mi ha fatto proprio venire voglia di un bel big mac".
Pensiamo al citazionismo di Allen: esce dal cinema dopo aver visto Dovzenko, va alle mostre, parla di classici letterari, omaggia Fellini e Bergmann, il tutto è una mera sequela di cianfrusaglie riempitive. Le sue dissertazioni sono di una vuotezza ignobile, non certo quella nobile vuotezza beniana o pasoliniana in "teorema", stanno solo a rappresentare un intrattenitore, un buffone che intrattiene i contadini dopo che per 12 h hanno arato i campi.
non posso dire di essere rimasto deluso perche non mi aspettavo certo un capolavoro da uno dei miei registi(e soprattutto attori)meno preferiti... sara che non è il mio genere pero il film mi ha annoiato se non per qualche battuta degna di nota...meglio sicuramente all'inizio dove la trama scorre veloce...poi si appiattisce e cosa succede?un uomo perde la ragazza e cerca di riconquistarla...embe?
Non mi è piaciuto tanto. L'idea è buona, perchè comunque il fatto di mettere in chiave comica la vita di quest'uomo pessimista e nevrotico e paranoico è un ottimo spunto, però poi si perde, non conclude niente e diventa inconsistente. I dialoghi indubbiamente sono molto buoni però il film tende anche un po' troppo a ripetersi (ad esempio il fatto di parlare un un tantinello sopra il dovuto esplicitamente con lo spetattore che la prima volta diverte ma a lungo andare annoia). Devo dire la verità: non lo raccomando. Più del 5 non riesco a dargli.