In un futuro imprecisato, un drastico cambiamento climatico ha colpito duramente l'agricoltura. Un gruppo di scienziati, sfruttando un "whormhole" per superare le limitazioni fisiche del viaggio spaziale e coprire le immense distanze del viaggio interstellare, cercano di esplorare nuove dimensioni. Il granturco è l'unica coltivazione ancora in grado di crescere e loro sono intenzionati a trovare nuovi luoghi adatti a coltivarlo per il bene dell'umanità.
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Il film promette molto bene: fotografia molto bella e particolare, musiche coinvolgenti, sono pregi che si notano immediatamente... c'è da riconoscerlo. L'impatto visivo di certe scene è notevole ed è sicuramente un film da vedere al cinema.
Dopo neanche mezz'ora il film già perde una buona dose di credibilità... cioè... fatemi capire, una missione così faraonica per dispendio di mezzi e soldi per salvare il mondo sarebbe basata sulla casualità di un tipo che bussa alla porta di un laboratorio supersegreto della NASA? bah...
il protagonista parte per un viaggio interstellare con la leggerezza e la disinvoltura di chi va ad una gitarella fuori porta, la figlia che resta fino a 40 anni una piagnona lamentosa per l'abbandono del padre. Sempre il protagonista sembra partire così, dalla sera al dì, d'accordo che era un pilota, ma quando si sarebbe addestrato per la missione?!
Non c'è la minima caratterizzazione dei personaggi, la minima evoluzione psicologica, dialoghi buttati lì. Toni troppo spesso esageratamente melodrammatici. Il finale diviene poi un pasticcio dove non si capisca più nulla e si fa fatica a seguire. Citazioni poi a piene mani da 2001... Nolan... insomma, se vuoi scimmiottare Kubrick cerca di mostrarti all'altezza della situazione.