inside out regia di Pete Docter, Ronaldo Del Carmen USA 2015
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inside out (2015)

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locandina del film INSIDE OUT

Titolo Originale: INSIDE OUT

RegiaPete Docter, Ronaldo Del Carmen

InterpretiAmy Poehler, Mindy Kaling, Bill Hader, Phyllis Smith, Lewis Black, Kaitlyn Dias, Paris Van Dyke, Kyle MacLachlan, Lori Alan, Richard Kind, Diane Lane, Paula Pell, Bobby Moynihan, Paula Poundstone, John Ratzenberger, Rashida Jones

Durata: h 1.34
NazionalitàUSA 2015
Genereanimazione
Al cinema nel Settembre 2015

•  Altri film di Pete Docter
•  Altri film di Ronaldo Del Carmen

Trama del film Inside out

Protagonista di Inside Out è la giovane Riley che, costretta a trasferirsi con la famiglia in una nuova città, deve fare i conti anche con le emozioni che convivono nel centro di controllo della sua mente e guidano la sua quotidianità, e che non sono d’accordo su come affrontare la vita in una nuova città, in una nuova casa e in una nuova scuola. Gioia è il motore del gruppo e mantiene tutti attivi e felici; cerca sempre di vedere il lato positivo delle cose. Paura è una sorta d'impiegato perennemente stressato: ha sempre paura di perdere il suo lavoro ma, poiché lui è il suo lavoro, questo non accadrà mai. Rabbia è arrabbiato: sa che i membri del gruppo hanno buone intenzioni e fanno del loro meglio ma, a differenza sua, non sanno come funzionano le cose. Quando è troppo esasperato, la sua testa prende fuoco. Disgusto è molto protettiva nei confronti di Riley; ha delle aspettative alte verso il prossimo ed è poco paziente. Tristezza è divertente, anche nel suo essere triste: è intelligente e sempre previdente ma rappresenta una vera e propria sfida per Gioia.

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Voto Visitatori:   7,76 / 10 (146 voti)7,76Grafico
Miglior film d'animazione
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Miglior film d'animazione
Miglior film d'animazione
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior film d'animazione
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Voti e commenti su Inside out, 146 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Mauro@Lanari  @  06/01/2021 09:58:23
   2½ / 10
Docter ha svolto i compiti a casa: s'è letto il LeDoux di "The Emotional Brain" (1998, tr. it. dello stess'anno: "Il cervello emotivo"), ch'ipotizza 5 emozioni base (paura, amore, odio, rabbia, gioia, cf. https://books.google.com/?id=AxzbAAAACAAJ, nel film cambiat'in Paura, Tristezza, Disgusto, Rabbia, Gioia – Fear, Sadness, Disgust, Anger, Joy), e il Kosslyn di "The Case for Mental Imagery" (2006, cf. https://books.google.com/?id=igi-Z_w38CUC), che rimpiazza la novecentesca panlinguistica teoria della mente con quella dell'immagini mentali, e ciò spiana la strad'a una rappresentazion'iconica dell'attività psichica congeniale all'essere tradotta nel codice cinematografico (per un approfondimento si legga: "Pixar and the Brain Scientists" di Wai Chee Dimock, cf. https://lareviewofbooks.org/essay/pixar-and-the-brain-scientists). Un po' di psicoanalitiches'anglofono non guasta e così c'è pur'il Subconscio ("Unterbewusstsein") invece del termine corretto inconscio ("Unbewussten"). Come diceva nell'81 la pubblicità della Telefunken, "potevamo stupirvi con effetti speciali e colori ultravivaci" (https://www.youtube.com/watch?v=S3RuTgdhk3A), e difatti le 5 emozioni sono state antropomorfizzate in maniera particolare: Gioia ha le sembianze d'una stella, Tristezza ricord'una lacrima, Rabbia è un vivido fuoco, Paura assomigli'a un nervo e Disgusto a un broccolo. La sintesi conclusiva fra Gioia e Tristezza è anticipata dal colore blu, quello di Sadness, dei capelli di Joy, ma l'intera pellicola è un tripudio di fantasia ipercromatic'al potere (si pensi alla scena del Pensier'Astratto con riferimenti a Picasso, Kandisky/Kandinskij e Miró). Un'idea analoga era già venuta a Woody Allen nel 7° episodio del suo lavoro del '72 e ai Farrelly d''"Osmosis Jones" nel 2001. Tuttavia la 15a produzione Pixar-Disney non si discosta dalla sua consuet'ideologia conformistica, reazionaria e distopica: l'immaginazione apparentemente sfrenata è al contrario sottomess'a rigidissimi vincoli contenutistici. Non sia mai che Riley, la protagonista 11enne, abbia il carattere d'una ribelle antifamilista, anzi: "Inside Out" gira dall'inizio alla fine attorno alla tabuizzazione di tal'eventualità, adottando qualsiasi espediente pur di censurare un simile scenario. E se deve morir'un personaggio, muore Bing Bong, l'amico immaginario immolato sull'altare d'un immutabile realismo. Nessun timore: roba del genere attecchisce sol'in cervelli già predisposti all'accondiscendenza verso lo status quo.

Mauro Lanari

9 risposte al commento
Ultima risposta 13/03/2021 18.08.11
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paco1995  @  02/05/2017 17:44:42
   8½ / 10
Davvero bellissimo, anche se i miei nipoti si sono annoiati a morte. Più per adulti.

2 risposte al commento
Ultima risposta 03/05/2017 15.41.24
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Mildhouse  @  30/08/2016 14:37:45
   7½ / 10
Si ok, carino, originale ma è niente se accostato ai grandi pilastri della Pixar (vd. Ratatouille)

3 risposte al commento
Ultima risposta 03/09/2016 15.36.27
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DogDayAfternoon  @  31/03/2016 13:34:55
   6 / 10
Dal fenomeno d'animazione dell'anno mi aspettavo tutt'altro.
Innanzi tutto non capisco tutte queste affermazioni che "Inside out" è un cartone più adatto agli adulti che ai bambini, a me invece è parso proprio il contrario: per un bambino delle elementari potrebbe risultare un film molto carino, io avendo qualche anno in più l'ho trovato abbastanza infantile.

L'idea di base si conferma molto buona, così come alcune situazioni quali ad esempio lo scambio di battute delle emozioni di mamma e papà, aspetto sul quale avrei puntato molto di più. Per quanto riguarda le emozioni, Gioia è troppo insopportabile, non si può ascoltare; la migliore è Tristezza, molto ben caratterizzata, mentre Rabbia Disgusto e Paura sono trattate troppo superficialmente, le ultime due in particolar modo.

In alcuni punti, specialmente all'inizio, annoia un po', anche se tutto sommato la visione rimane piacevole. Dal punto di vista visivo non mi ha colpito particolarmente.

Successo incomprensibile, tranne per l'idea che trovo molto buona.

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Ultima risposta 01/04/2016 13.25.53
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Arkantos  @  17/03/2016 00:31:14
   10 / 10
Dopo quel delirio di Tarzan 3D, ritorno in me... inizio subito a recensire questo magnifico film che mi ha fatto venire un po' di nostalgia verso Osmosis Jones: lo so, centra poco, è un semplice flash di un atlantideo come me.

ATTENZIONE SPOILER AMMAZZA-FILM!!!

Inside Out non è facile da recensire, o almeno, non lo è per me, visto che tratta argomenti molto profondi; cerco di motivare il più possibile il mio parere positivo.
Nonostante io abbia commentato solo pochi film della Pixar TAAANTO tempo fa li ho visti praticamente tutti, con la dovuta eccezione di Ribelle e Il viaggio di Arlo; fatto sta che ultimamente lo studio... Boh! Cars 2 e Monsters University, per quanto siano stati un buon passatempo, non mi davano una morale profonda e appena visti me li dimenticavo con facilità.
Questo film mi ha fatto recuperare un po' di fiducia verso questo studio; credetemi, non trovavo un film d'animazione così stupefacente dai tempi in cui ho visto chissà quanti anni fa "I pantaloni sbagliati" della Aardman, che per tanto tempo consideravo come l'unico film d'animazione da 10... Non vi preoccupate, al 250° commento lo commenterò.

Partiamo dalla struttura generale della mente di un personaggio (d'ora in poi dirò Riley, ma gli animatori si sono sbizzarriti fino ad applicarla pure agli animali), dotato di un subconscio (dove sono presenti le paure), la memoria a lungo termine (che, detta in parole povere, non è altro che un archivio di "cortometraggi" che sono i ricordi), Immagilandia con tutte le fantasie possibili, un abisso (dove vengono dimenticati i ricordi), la produzione dei sogni (magnifica l'idea dello studio cinematografico) e ovviamente non può mancare il quartier generale, dove le emozioni fanno agire Riley con un computer che diventa con l'età sempre più complesso: giusto per dirvi, alla nascita è solo un pulsante gigante, quando si arriva alla fine del film possiede molti più tasti, che non fanno altro che gestire in modo più o meno l'evidente il suddetto sentimento o determinare varie azioni (vedasi il tasto della pubertà su Riley o il "pugno di ferro" del suo papà).
Ma non solo, il film è riuscito ad avere alcuni colpi di genio: come può una persona fischiettarsi una canzone dalla melodia trascinante o avere un ricordo vago quando fa qualcosa? Semplice, si prende il ricordo dalla memoria a lungo termine che va verso un tubo, va al quartier generale e un fascio di luce lo proietta. Come facciamo ad avere gli incubi? Deve arrivare qualcosa che non è previsto dal copione della fabbrica dei sogni. Castore, inoltre, mi ha detto che studiare la sera è meglio rispetto alla mattina perchè ciò che ha studiato va nella memoria a lungo termine durante il sonno, e guarda caso è così anche nel film!
Ovviamente ci sono altri due aspetti importantissimi: i ricordi base e le emozioni.
I ricordi base sono quei ricordi così influenti da poter definire, tramite delle isole, la personalità di Riley (un po' ciò che è successo a me con Kill Bill ed altri magnifici film): ad esempio la sua prima partita di hockey ha avuto un influenza tale da formare l'isola dell'hockey, e grazie ad essa Riley ha la passione verso questo sport. Anche loro, come i ricordi, possono andare nell'abisso.
Le emozioni, invece, permettono di gestire il comportamento di Riley (grazie al computer) e sono Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto.
1 = Gioia è colei che da la felicità, i movimenti facciali sono perfetti (e ciò servirà...) e devo dirlo, la trovo affascinante: sì, ho un debole per le ragazze dai capelli blu. In me si manifesta quando guardo film come questo.
2 = Tristezza... Beh, da tristezza, ma come vedremo non è un sentimento da sottovalutare. Di solito coi film che hanno scene drammatiche non si manifesta su di me, ma con questo... Ve lo dirò più avanti.
3 = Rabbia, che mi ricorda un po' il protagonista di Super Meat Boy, è colui che le dà la giustizia. Si manifesta quando guardo film di me.rda!
4 = Paura permette a Riley di scampare ai pericoli... Non so perchè, ma mi ricorda Panico di Hercules; tra l'altro, è protagonista di una delle scene migliori del film. Si è manifestata quando so che un seguito su questo film è possibilissimo, ma al tempo stesso l'esperienza mi dice che un seguito di un film da 10 molto spesso si presenta inferiore.
5 = Infine Disgusto, ad esempio, le conferisce schifo quando vede i broccoli per salvarla da eventuali avvelenamenti. Più che altro si è manifestata quando vedo gli effetti speciali dei monster-movie dell'Asylum.
Come vediamo, infatti, nessun emozione è esclusivamente positiva o esclusivamente negativa, per far vivere in armonia Riley servono tutte le emozioni che si avvicendano, la mancanza di una di esse può rivelarsi fatale.

Vi rendete conto? Non ho ancora parlato del film in sé! Perchè ho fatto sto spiegone? Per dirvi che la struttura di base è OTTIMA! Una struttura semplice quanto funzionale, non è stato tralasciato nulla al caso!
Ok, ora possiamo parlare dell'aspetto tecnico e poi della storia.
La particolarità delle 5 emozioni è che non hanno le classiche texture che vengono eventualmente ricoperte di pelo, ma hanno un aspetto molto particolare: sembra che abbiano una leggera peluria su tutto il corpo ma al tempo stesso sembra discostarsi da essa, assomigliando di più a una sorta di puntinismo (a proposito, la scena della scorciatoia strizza l'occhio al cubismo e a Kandinskij), mentre Gioia ha l'aggiunta di un aura dinamica che cambia con gli oggetti intorno.
E poi parliamo della fotografia, dove il mondo reale ha colorazioni che man mano si ingrigiscono, mentre il mondo della mente è sgargiante... Sì, cari raghi, qua la fotografia mutevole ci sta! Questo perchè in Inside Out l'ingrigimento del mondo reale è dovuto a Riley che gradualmente diventa sempre più cupa, e poi è anche perchè non viene mescolata: la fotografia di Riley non viene scambiata con quella della mente o viceversa a ogni inquadratura, ma rimangono nei loro mondi. Per non parlare poi del sonoro, che riesce a rendere inquietanti i rumori delle isole della personalità che man mano cedono.
E stavolta bisogna dare pure un merito al doppiaggio italiano, che per una volta usa solo doppiatori professionisti e non, chessò, la terribile tuttologa Littizzetto e, credetemi, la differenza la noterete subito!

Finalmente parliamo della storia.
Per dirla in modo generale, giusto per ricordare gli insiemi di matematica, ho visto sulla pagina italiana di Facebook del film un diagramma di Venn dove il primo insieme era quello di Gioia, il secondo quello di Tristezza: la loro intersezione (dove ci sono entrambi gli insiemi) è ciò che è questo film (come anche altri della Pixar), un alternanza di momenti spassosissimi con battute geniali e personaggi carismatici uniti a momenti così drammatici che buona parte di essi mi ha fatto star male per settimane intere!
Cominciamo con le parti divertenti del film: non andate via subito quando finisce il film (ma perchè dico sta frase se ho già avvisato di spoiler?), molte di esse sono contenute nei titoli di coda, dove vengono osservate le menti dei vari personaggi secondari, come il pizzaiolo o gli animali.
Oppure basti pensare al papà di Riley che pensa alla partita di calcio e la madre a un fotomodello che gli tende la mano! Per non parlare poi di Paura che commenta i sogni nella stessa maniera del Nostalgia Critic criticando la pessima recitazione o gli stereotipi, poi la faccia che fa quando vede il cane spezzarsi in due o l'unicorno dicendo "buuuuu, scegliete una trama!" fa schiattare!!! XD
Se dobbiamo pensare invece ai personaggi simpatici, uno di questi è senz'altro Bing Bong, un amico immaginario di Riley con la conformazione presa da vari animali: Bing Bong è un personaggio che nella sua immediatezza riesce ad essere uno dei più carismatici del film, questo anche perchè ne abbiamo avuto uno tutti noi (il mio è ancora vivo e vegeto!).
E proprio con questo personaggio passiamo alle parti drammatiche, infatti Bing Bong, insieme a Gioia, è caduto nell'abisso quando quest'ultima ha provato a usare il tubo che prende i ricordi per ritornare al quartier generale: a un certo punto ritrovano il carretto che funziona col canto e con esso cercano di uscire dall'abisso, per quanto Bing Bong abbia già perso qualche arto; nel tentativo finale, per aiutare Gioia ad uscire, lui scende dal carretto e dici "NO.... NOO!!... Non voglio neanche crederci!" (sì, ho scomodato Yotobi) e lì il rischio di piangere caramelle è moooolto alto.
E non solo: sempre nell'abisso, prima dei tentativi di fuga col carretto, Gioia riesce ad avere un interpretazione magnifica; nel film non è la prima volta che tira fuori un espressione drammatica, ma appena l'ho vista salire su un cumulo di ricordi perduti per tentare di uscire dall'abisso, rassegnarsi ascoltando ciò che ha detto Bing Bong, sentendosi sconfitta e vedendola piangere, lì ci sono rimasto DI SASSO (mi veniva pure da piangere a dirotto, ed è raro che mi emozioni con un film), una delle scene più belle che abbia mai visto non solo in sala (che era pure abbastanza chiassosa, ma in quel momento il silenzio si fece tombale), ma pure una delle più belle che abbia mai visto in tutta la mia vita, è una delle pochissime scene che non solo riesce a calamitarmi, ma pure a "sfondare" lo schermo (tant'è che la considero ancora più bella della scena dove muore Bing Bong!!!), e tutto ciò è stato accentuato dall'atmosfera e dalla musica "Tears of Joy" di Giacchino: persino Gioia, con tutta la sua positività, si sente rassegnata e disperata per il futuro di Riley in quel posto buio (considerate che è stata la prima emozione di Riley, quella che l'ha resa felice per tanti anni, il suo forte legame con Riley si nota nella dolcissima scena dove lei "pattina" imitando i movimenti della bambina) ma, vedendo un ricordo, nota che la gioia della bambina è nata da un momento triste, capendo l'effettivo significato di Tristezza: la compagnia. Infatti la sua tristezza è stata tramutata in gioia grazie agli amici, rendendolo un ricordo felice.
"... Volevo solo che Riley fosse felice."
Da lì ritrova la forza che aveva perso per ritornare insieme a Tristezza e Bing Bong al quartier generale e... Il resto l'ho già spiegato. Il personaggio che considerava meno utile (la scena più simbolica è quella dove Gioia relega Tristezza dentro un cerchio, e molti di noi abbiamo compiuto questo errore) qua diventa la chiave per risolvere il problema di Riley: la depressione e l'apatia. Infatti Rabbia, Paura e Disgusto, per risolvere la mancanza delle isole della personalità, dei ricordi base e di Gioia (loro non sapevano dell'importanza di Tristezza), avevano cercato infatti di riportarla in Minnesota, ma invano; il computer è diventato ingestibile e di colore grigio; anche qua difficilmente ho provato... Come dire... Così tanto stupore nel vedere una scena.
Quando Tristezza riesce a sbloccare i comandi del computer e chiede anche a Gioia di usarlo, esce un ricordo base mezzo giallo mezzo blu, e da lì Gioia capisce che i ricordi non sono più ben definiti, ma sono un misto di varie emozioni (ecco perchè il computer alla fine diventa più complesso) e che per affrontare i problemi non bisogna relegare o nascondere Tristezza (o un emozione qualsiasi) perchè non è un sentimento negativo, ma può aiutare perchè con essa Riley, proprio come nel ricordo che ha scoperto Gioia, può trovare qualcuno che la aiuta.

CHE POEMA!!!
Penso che abbia detto un po' tutto su quel che penso del film.
Consigliato? ASSOLUTAMENTE SI'! È un film molto educativo che da un bellissimo messaggio non solo ai bambini, ma anche agli adulti... E risulta anche molto più maturo rispetto a tantissimi altri film che si spacciano per tali! In particolar modo, dalla scena dove Gioia e Bing Bong sono nell'abisso, il film si eleva diventando pura arte: prima piangevo per le scene sull'abisso, poi nell'alternarsi delle scene tra Riley che vuole tornare in Minnesota e la consolle di comando che diventa grigia i miei denti battevano violentemente, poi piangere di nuovo per la scena dove Riley si ricongiunge coi genitori e infine ridere di sano gusto con le scene dei titoli di coda. E il bello è che il film non l'ho visto una volta, ma due, e anche nella seconda visione mi sono emozionato, forse anche di più rispetto alla prima; praticamente privo di difetti, anzi, uno c'è: che prima o poi finisce, ma, ahimè, è la norma coi film. Sono sicuro che, col tempo, verrà ricordato insieme a Wall-E e la serie di Toy Story come uno dei migliori prodotti della Pixar. Addirittura quando volevo riguardare una scena specifica per poi spiegarla meglio in questo commentone sentivo la mancanza del resto del film; tutte queste qualità gli permettono di avere il fatidico 10. Vorrei finire citando una frase di una persona che ha commentato questo film:
"Uno di quei film che riempe lo sguardo perchè è fatto benissimo e che riempe l'anima."

1 risposta al commento
Ultima risposta 18/03/2016 00.11.59
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Liz_801  @  11/03/2016 13:42:28
   7½ / 10
Non sono una grande fan della Pixar di cui ammiro la tecnica ma che mi lascia spesso fredda a livello emotivo ma non si può negare che questo sia uno dei suoi lavori migliori.

Ha tanti difetti, tra cui una protagonista femminile (Riley) irritante e viziata e con una caratterizzazione secondo me errata per l'età che effettivamente ha e un buco narrativo che si poteva facilmente evitare e rende poco credibile il tutto

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Ultima risposta 11/03/2016 13.47.53
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topsecret  @  01/11/2015 18:01:34
   7½ / 10
Divertente, emozionante, ma anche malinconico e struggente. Unito alla grafica eccellente e alla vivacità narrativa, il film della Disney/Pixar è in grado di offrire tante emozioni, tutte valide e sentite, da intrattenere con vivacità e simpatia.
Davvero un film d'animazione ben fatto.

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Ultima risposta 05/11/2015 01.26.58
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Invia una mail all'autore del commento luca986  @  21/10/2015 17:58:55
   5½ / 10
Idea originale, sviluppata bene all'inizio, sempre meno dopo. Esteticamente resta orrendo come tutti i film della Pixar se paragonati ai vecchi classici Disney o ai film dello studio Ghibli e più in generale alla tecnica del disegno. Diciamo che fra i suoi fratelli inferiori della Pixar è uno dei migliori. La bruttezza domina l'animazione ormai.

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Ultima risposta 21/10/2015 18.21.11
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR carsit  @  20/10/2015 14:28:10
   8½ / 10
È sempre bello andare al cinema con buone aspettative, e ritrovarsi fra le mani un (quasi) capolavoro d'animazione .
"Inside out" ha la grandissima capacità di saper intrattenere i bambini e parlare agli adulti, riuscendo perciò ad essere fruibile da un pubblico vastissimo.
La rappresentazione degli avatar emozionali non può lasciare indifferenti: si parte con una irresistibile e trascinante Gioia, si prosegue con l'azzeccatissima figura di Tristezza -forse il personaggio migliore, seppur preferisca Gioia- e si termina con i divertentissimi Rabbia e Paura, mattatori assoluti nella componente prettamente umoristica del film.
Non sono poi da meno le ambientazioni variegate e oniriche, portatrici ognuna di idee originali che lasciano a bocca aperta.
" Inside out" racconta semplicemente la crescita di una bambina; crescita filtrata attraverso un complesso mosaico di emozioni che non sono autonome l'una dall'altra, bensì necessitano l'una dell'altra.
La morale è ben esplicitata dalla commovente scena di Gioia che finalmente prova un'emoziona non sua: l'individuo matura quando accetta la tristezza come componente della sua vita; e non la identifica più come nemica, ma semplicemente come un altro mezzo per capire sé stessi ed il mondo che ci circonda.
Gli unici difetti che posso imputare al cartone sono quelli di suggerire troppo carne al fuoco, rendendosi incapace di cuocerla tutta, e anche un'eccessiva focalizzazione su Gioia e Tristezza, mettendo un po' in secondo piano gli altri tre avatar.



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Ultima risposta 20/10/2015 15.33.55
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TheLegend  @  17/10/2015 13:32:12
   3 / 10
Sarò strano io ma non sono nemmeno riuscito ad arrivare alla fine di questo polpettone per me indigesto.
Mi aspetto sempre che un cartone di nuova generazione mi sorprenda in qualche modo e resto sempre deluso,probabilmente non è proprio il mio genere devo ammetterlo e,sinceramente,ho perso le speranze.
Penso che solo il cinema asiatico riesca ancora a creare film d'animazione degni di questo nome.

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Ultima risposta 24/11/2015 16.53.38
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hghgg  @  11/10/2015 14:04:04
   7½ / 10
La Pixar non delude, c'è poco da fare. Tra l'altro in quanto a maturità in un film d'animazione americano dubito si possa fare molto di più, la mentalità occidentale è troppo distante da quella orientale anche in questo campo (penso alla concezione del cinema d'animazione di Satoshi Kon o di Mamoru Oshii). E quindi dai "Inside Out" è un gioiellino.

Però insomma dall'esaltazione totale che lo ha accompagnato mi aspettavo di più, certo merita di essere collocato tra i più riusciti film della Pixar però nella parte più avventurosa cala di parecchio anche a causa di uno dei personaggi più irritanti che abbia mai visto, Gioia che se essere gioiosi vuol dire essere inevitabilmente rompiballe a raffica no-stop entro in depressione subito, ditelo e dai. Ecco, mettere nelle mani di questa qui il centro della parte "adventure" del film è stato dannoso, inoltre lo sviluppo e le scene non mi hanno particolarmente coinvolto, tranne alcune. Bellissima ad esempio la sequenza dei pensieri astratti, un colpo di genio.

La tanto decantata scena

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER che alcuni hanno definito una delle più commoventi mai girate dalla Pixar non mi ha invece comunicato nulla. Va bene, il sacrificio dell'infanzia, del ricordo e tutto ma alla fine dai uno che è cresciuto davanti alla morte di Mufasa qui davanti passa e va. Per dire, il finale di "Toy Story 3" è decisamente più commovente. Non dubito che la parte centrale del film abbia comunque divertito i più piccoli, con i colori ed il ritmo, quando e se lo rivedranno capiranno meglio cosa sono quelle isole che crollano ogni tanto.

Quello che ha di bello invece è la grande idea e una realizzazione semplice ma efficace della stessa, un'ottima introduzione e una prima parte davvero gradevole, intelligente e brillante nel descrivere le dinamiche e le meccaniche della mente della ragazzina protagonista. Buono anche il finale, scontato e di ovvia comprensione per gli adulti, per i piccolissimi ovviamente no ma tanto quelli guardano il lieto fine che mica sono scemi lo capiscono che c'è il lieto fine (altro che "Non adatto ai bambini" quelli della Pixar sanno come attirare tutto il pubblico). E che è mica è "Perfect Blue" di Kon che mi immagino la scena "Dai bambini andiamo a vedere questo cartone animato giapponese, vi divertirete..." Ehm... Dicevo della mentalità diversa ? Ma anche "Coraline" restando in America, quello si non è molto adatto ai bambini e infatti non è diretto minimamente a loro, ma questo... Suvvia.

Molto riusciti i personaggi di Tristezza, Disgusto (che sono io, io ho solo lei e un altro tizio che si chiama Cinismo, poi arriva pure Càzzeggio), Paura e lo spassoso Rabbia che soprattutto nelle sue prime scene è la bomba comica del film (i giornali "aggiornati in diretta" col mondo esterno :-D).

Paura invece mi ha fatto sganasciare nella scena del sogno, con lui che commenta le varie "scene" e ogni volta se ne esce diversamente ma sempre in maniera esilarante. La reazione quando si "rompe in due" il "cavallo" è ghignosissima.

Nel complesso quindi un bel film, delicato e con una coraggiosa idea di partenza molto interessante e abbastanza ben realizzata. Ottime animazioni certo e grafica sfavillante e coloratissima però con "Inside Out" credo di aver definitivamente realizzato di preferire l'animazione con i disegni a mano piuttosto che quella in digitale che mi risulta sempre più fredda, senza effettiva vitalità. Ah il corto mi ha fatto càcare, il problema credo sia nella canzone non nel corto in se che è carino.

In definitiva quindi l'ennesimo bel film della Pixar niente di più, niente di meno.

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Ultima risposta 25/10/2015 17.23.37
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.Kia90.  @  09/10/2015 16:15:00
   6½ / 10
Un film per bambini non adatto ai bambini, ammettiamolo. Quelli al di sotto dei 10 anni non lo capiscono e non si divertono, e per me già questo è un grave difetto.
Da adulta, posso dire che sicuramente l'idea di fondo è molto interessante ma il tutto si perde in un viaggio che non è per niente entusiasmante, ma anzi annoia un po'. Un bel po'. E lo dico da grande fan di "esplorando il corpo umano" che da piccola amavo e mi teneva incollata allo schermo (tanto il genere è quello).
Emozioni relegate a macchiette (l'unica degna di nota è solo Tristezza), ragazzina che finisce per diventare un robot a cui non ci si affeziona, totale mancanza della parte razionale. Per me un mezzo flop. 6 e mezzo solo per la grafica, impeccabile come sempre. Per il resto, meglio puntare sulla semplicità, che con i bambini non si sbaglia mai.

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Ultima risposta 09/11/2015 00.02.59
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Rask  @  09/10/2015 14:55:54
   9 / 10
Probabilmente il miglior film della Pixar.
La mente viene rappresentata creativamente ma mantenendo una certa plausibiltà teorica grazie ad alcuni psicologi coinvolti nella sceneggiatura (e che compaiono dopo i titoli di coda della versione americana). Emozioni primarie, ricordi base, inconscio, memoria a lungo termine, elaborazione astratta, rimozione e psicologia dell'età evolutiva; temi serissimi che si avviluppano con una leggerezza incredibile intorno alla solita narrazione brillante, e stavolta meno infantile del solito: sono stati riportati casi di bambini piccolissimi tornati a casa avviliti, probabilmente colpiti da una rappresentazione delle emozioni negative più realistica delle attese.
La non-unitarietà e frammentazione della rappresentazione della personalità e dell'Io è più verosimile di quanto vorrebbe qualcuno, e finalmente distrugge lo stereotipo consolidato del vecchio controllore unico del cervello di Esplorando il corpo umano. Siamo un'armonia difficoltosa di diverse aree cerebrali adibite a finalità e funzioni eterogenee, ed è giusto tenerne conto.
La dibattuta tesi del film è che anche la tristezza abbia una finalità evolutiva come richiesta di aiuto sociale e allontanamento emotivo da ricordi base ormai non più riproducibili, e che svolga una funzione essenziale nel mantenimento della stabilità e in ultima analisi della sopravvivenza. Una tesi verosimile e anche terapeutica, ma necessariamente incompleta: d'altra parte nessuno chiedeva alla Pixar una riproduzione dei disturbi mentali fino alla depressione maggiore (questa sì, poco funzionale).
Critica frequente mossa al film è che i problemi di Riley sono borghesissimi e da ceto medio-alto: vero, ma il target del film viene in media dalla stessa classe sociale di Riley, e inoltre sono solo i problemi, ad essere borghesi: le reazioni emotive sono approssimativamente universali.
Artisticamente raggiunge vette inesplorate: l'attraversamento della zona del pensiero astratto con la progressiva decostruzione dal figurativismo all'astrattismo geometrico puro è già un classico immortale per verità e originalità, così come il crollo delle isole di personalità, la zona della creatività e le fattezze ibride dell'amico immaginario.
Un lavoro notevole e freschissimo.

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Ultima risposta 09/10/2015 23.54.14
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-Uskebasi-  @  06/10/2015 19:07:39
   9 / 10
Buona questa caramella. Chi l'ha messa vicino al pc?
Poco importa, mangio e butto giù il commento dell'ultimo Pixar.
Farlo seriamente significherebbe comporre un poema, non ne ho voglia. Tanto la bellezza di questo cartone è manifesta, la sua intelligenza, la sua poesia... è inutile parlarne. Anzi, vado a criticarlo un po', l'estetica di personaggi e paesaggi mi è parsa quantomeno migliorabile, e la storia fuori dalle teste è troppo semplice, forse volutamente ed inevitabilmente troppo semplice.
Ma poi penso a tutto il resto.
Penso alla fabbrica dei sogni.
Penso al subconscio.
Penso al sospiro di commozione di Riley e mi si toglie il fiato.
Penso a quel personaggio rosa e mi deprimo.
Penso soprattutto a lui.
Chissà se anche io ho avuto il mio amico immaginario. Non lo ricordo, magari si è dissolto nel baratro...
Non riesco più scrivere. La tastiera è cosparsa di caramelle.
Prendete quelle al miele.

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Ultima risposta 06/10/2015 19.53.35
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Niko.g  @  06/10/2015 18:24:38
   4 / 10
E' un film sbagliato sia sul piano narrativo che del contenuto.
Sul piano narrativo, perché focalizza l'attenzione su cinque personaggi-emozioni (in realtà solo due) che per la maggior parte del tempo non fanno e non dicono niente di interessante (la prima parte è un martellamento di battute di Gioia che girano a vuoto). L'unico momento degno di nota e probabilmente l'idea che ha dato vita al film, arriva dopo un'ora e si consuma nel giro di pochi minuti, dato che anche il finale è sbagliato, in quanto affrettato e anticlimatico.

Sul piano del contenuto, è criticabile la concezione delle emozioni come uniche forze che governano Riley, la quale non è dotata di una forma, seppur acerba, di pensiero autonomo e di coscienza (deficit che sembra confermato anche nella rappresentazione dei suoi genitori!).

Dal punto di vista realizzativo, chi ritiene sensato che in un film d'animazione si riproducano esseri umani con movenze e sembianze iperrealistiche, tali da poter distinguere i peli delle sopracciglia, resterà soddisfatto.

Per concludere, questo prodotto di puro marketing (ritroviamo i cinque nello spot Fiat e nelle emoticon di Skype), non tiene conto delle aspettative dei più piccoli, che da questo tipo di linguaggio capiranno poco e poco avranno da divertirsi, restando per lo più ipnotizzati dalle tinte accese e dalle pupille giganti di Gioia (facciamole ancora più grandi queste pupille, facciamo tutta una pupilla già che ci siamo).

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Ultima risposta 12/01/2016 13.57.57
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TheLory  @  06/10/2015 11:43:56
   9 / 10
Eccerto che mi è piaciuto, non somo mica scema!

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Ultima risposta 07/10/2015 19.07.43
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JohnRambo  @  05/10/2015 23:07:31
   9 / 10
Mi sono avvicinato a questo film con il sospetto che celasse qualche fregatura: quando gli psicologi non fanno il loro mestiere, ma si calano in quello altrui (=fare i film), non sai mai cosa aspettarti.
Invece mi sono dovuto ricredere: questo piccolo capolavoro che omaggia gli intramontabili Fantasia ed Alice nel Paese delle Meraviglie, ma anche, se vogliamo, quei cartoni animati che, sebbene di fattura giapponese, si ispiravano a favole occidentali (Il fantastico mondo di Paul), riporta Walt Disney agli antichi fasti dove finalmente sparisce qualsiasi ammiccamento al mondo manga per ritornare alle straordinarie figure cariche di sentimento, di amore, di colore e di vita, che da sempre avevano costituito marchio inconfondibile della sua produzione.
Un film che naturalmente non sarebbe potuto nascere (o forse sì, chissà), senza un serio apporto di professionisti della mente che però si fanno sentire soltanto in una manciata di scene, quando la densità delle informazioni raggiunge un livello di guardia da far perdere al film la pura velleità dell'intrattenimento...


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... per fortuna il mondo denso di colori e di passione ritorna ben presto ed alla fine resta il bel ricordo di un film commovente e divertente al tempo stesso.

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Ultima risposta 05/10/2015 23.10.44
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marcolodio  @  04/10/2015 20:46:42
   5½ / 10
FILM NON ADATTA A BAMBINI.
Ho portato i miei ragazzi di 5 e 7 anni;
in sostnza la trama l'hanno seguita, nella sua banalità

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Ultima risposta 06/10/2015 18.03.27
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rocksoff  @  04/10/2015 15:48:23
   5 / 10
Mostruosamente sopravvalutato.

Non sono affatto d'accordo sul fatto che sia troppo per bambini; il suo punto debole è proprio il contrario:troppo complesso, troppo profondo (l'interazione delle emozioni, il loro rapporto coi ricordi, l'inconscio etc.).

Tutti i bambini in sala dopo 10 minuti si sono addormentati o vagavano annoiati per la sala.

Altro grande difetto (per il genere) nessun personaggio, a parte Tristezza (geniale grazie anche ad un doppiaggio strepitoso) rimane
Tante macchiette ma nessun protagonista lascia il segno

Morale:Toy Story 3 e Up restano di un'altra categoria, ma proprio di un'altra categoria

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Ultima risposta 06/10/2015 22.01.48
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Hyogonosuke  @  30/09/2015 23:09:52
   7 / 10
Passo subito al motivo del voto non altissimo: 20% del film dedicato all'interazione fra In e Out, 80% del tempo a vedere il viaggetto di Gioia e Tristezza.
Doveva essere dato più spazio alla prima parte e meno alla seconda.
Resta comunque un bel film d'animazione, originale, divertente ed in alcuni punti, toccante.

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Ultima risposta 08/10/2015 17.43.34
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david briar  @  26/09/2015 14:28:52
   7 / 10
Ritorno grandiosamente annunciato a livelli di eccellenza della Pixar,mi è piaciuto,ma non riesco a vedere tutta quest'eccellenza,mentre regna la medietà di un buon prodotto,se non per pochissimi isolati momenti.
Diciamo,innanzitutto,che l'idea non è nuova come l'hanno voluta spacciare negli slogan,per quanto abbia premesse molto interessanti e un potenziale sicuramente altissimo.Dipendeva tutto dalla valorizzazione dell'idea,tecnicamente e emozionalmente.
Dal punto di vista tecnico è difficile lamentarsi,in particolare una scena nel pensiero astratto è semplicemente fenomenale,uno dei maggiori apici Pixar.Ma anche una scena a cena funziona decisamente bene ed è la più divertente del film,in cui comunque si ride poco(nella mia sala non si è riso quasi mai,vabbè che eravamo pochi)e al massimo si sorride per alcune trovate e citazioni(quella a Chinatown è una vera chicca).
Il messaggio sull'importanza di tutte le emozioni arriva in modo semplice e diretto,è molto significativo sia per adulti che per bambini.Chi ha parlato di un film che non è per bambini forse si riferiva a bambini molto piccoli,o sottovaluta i bambini,che possono capire benissimo tutto di Inside out se partono con la predisposizione mentale giusta.La prima parte di Wall-e era una sfida decisamente più rischiosa di cui forse ci si dovrebbe ricordare,prima di parlare della complessità di Inside out.
A mancare è un'emozione veramente forte,personalmente ho trovato tutto carino,ma anche molto leggero e poco incisivo.Il film scorre bene per tutta la sua durata senza lasciare segni particolari,secondo me perché si doveva puntare molto più sull'Out per creare un'emozione forte nella dialettica fra l'Inside e l'Out.Invece si arriva al finale con poco trasporto verso Riley(e quindi non si sente molto il suo dramma) e di più per le sue emozioni personificate,anche se nulla di sconvolgente.E' tutto troppo trattenuto,forse per non rischiare,e in un film che parla di emozioni non è il massimo.
La rappresentazione del cervello è simpatica e tecnicamente eccelsa,ma aggiunge poco che non avessimo già visto altrove,prende spunto da svariati film,anche Pixar,ma anche altri,mi viene in mente Matrix e l'Inception di Nolan,ricalcato anche in un passaggio fondamentale.Il che non dev'essere per forza visto come un difetto,perché dev'essere stato molto difficile progettare tutto,ma la facilità con cui tutto crolla è francamente esagerata,come la facilità con cui tutto si risolve.

Inside out si pone palesemente come un nuovo Toy story,e non ho dubbi che i seguiti annunciati dal finale potrebbero essere decisamente più interessanti nel trattare la crescita(con Toy story è stato così,trovo il primo capitolo quello di livello inferiore).Sicuramente ci sono dei personaggi che hanno ottime probabilità di diventare cult e il ritorno della Pixar ad una storia interessante e nuova da sfruttare.Insomma,un film carino che promette bene per un ritorno a grandi livelli,ma che non è a quei grandi livelli,e inavvicinabile alle eccellenze Pixar,ritengo ci siano almeno 5 film loro migliori di questo.Vincerà l'Oscar,ma se davvero fosse il miglior film d'animazione dell'anno,non sarebbe un grande anno per l'animazione.
Chi ha visto il capolavoro non ho capito dove l'abbia visto,ma forse come al solito è un problema mio..

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Ultima risposta 27/09/2015 17.18.17
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ZanoDenis  @  25/09/2015 22:43:16
   8 / 10
Altro centro della Pixar che realizza un cartone animato come si deve.
Partiamo dall'idea decisamente originale, ma anche la realizzazione non lascia indifferenti. Durante la visione si provano un po tutte le emozioni che prova la nostra protagonista, non mancano i momenti da ridere, eccome se non mancano, diversi divertenti siparietti tra le varie emozioni, ma anche quelli tra le emozioni di mamma e papà. Ne esce un ritratto molto colorato della psiche umana, dei problemi dell'infanzia, dei passi verso l'adolescenza, che si mescola al puro intrattenimento di questi cartoni.

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Molto curato tecnicamente, anche se il 3D mi è sembrato parecchio inutile, consiglio di vederlo se si può in 2D.

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Ultima risposta 26/09/2015 02.14.42
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Donnaiuolo  @  23/09/2015 20:18:29
   6 / 10
Il messaggio che vuole lanciare il cartone non è scontato ed è molto carino. Il problema qui è che indirizzato specialmente ai marmocchi, quindi ci devono piazzare per forza l'azione altrimenti non sono contenti. Quando in questo film l'azione non c'azzecca veramente un c***o. Sarebbe stato molto più bello se fosse stato un film più psicologico.

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Ultima risposta 25/09/2015 21.23.24
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento williamdollace  @  23/09/2015 19:43:38
   9½ / 10
In controtendenza al cinema di animazione da rianimare che si fa bolla esplosa al primo passo fuori dalla sala fra risate registrate, la Pixar nonostante Disney mira ancora a sovvertire il nucleo narrativo dell'impianto dei sogni e a confermarsi come narratrice di storie per grandi esseri umani.

Inside Out mostra cosa accade quando la console delle emozioni si spegne e l'essere umano sprofonda nel suo essere abietto, è una tesi della Storia che siamo, è un'ipotesi del Cinema che si dimostra per se stesso, perché emoziona difendendo le emozioni.

Il lobo frontale si fa cabina di comando contraddittoria, esattamente come siamo, una somma di errori e segni che crea il capolavoro dell'emozione, che somma diversi connotati nell'ingranaggi di un cervello pieno di isole pronte al crollo.

Ancora una volta grande coraggio della Pixar per mostrarci il lato oscuro della consapevolezza, il dimenticatoio inesorabile che teniamo in incubazione, e se le lacrime sono il più grande atto di garanzia non è che cinema delle emozioni che si spiega con lo stesso veicolo che difende, che combatte per le emozioni, che usa le emozioni per dimostrare la sua tesi sulle emozioni, cinema nel cinema che ci mostra che non v'è gioia senza tristezza, tutto insieme, sembra quasi la vita, e lo è. Accettarlo è la chiave per riaccendere il pannello di controllo del caos che siamo, Nietzsche imbecca, Tristezza insegna.

Eppure, ci sarà il solito critico mummia pietrificato performante nella semiotica amniotica che la chiamerà furbizia e autostop diretto alla dimostrazione di uno spettatore telecomandato sui binari, sui binari che in Inside Out non sono che labirinti e scarti e nuovi incontri, binari che vengono tranciati con l'immaginazione e l'invenzione, l'atto puro, io lo chiamo Cinema che ci chiama a sé, che è quasi come vivere, e molto più che da ricordare.

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Ultima risposta 24/09/2015 19.07.02
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barone_rosso  @  22/09/2015 19:22:21
   7 / 10
Traviato dalle recensioni sono andato al cinema con aspettative altissime, del tipo "il film d'animazione piu' bello del decennio, il capolavoro della pixar... anzi, il capolavoro del secolo!".... Ok, no.... Si tratta di un film molto gradevole, sicuramente molto adatto ai piu' piccoli, guardabile anche dagli adulti. Non raggiunge il livello di altri prodotti Pixar (Monsters&co, Wall-e e via dicendo), oltre al fatto che nel 2015 l'animazione spettacolare non stupisce più. Questo film fra l'altro non brilla nè per originalità nè per gli aspetti didattici (il vero capolavoro su questo tema è di un certo Albert Barillé, che per decenni ha fatto sognare intere generazioni di bambini, nonostante un'animazione molto elementare). Mi sarei aspettato qualcosa di più, magari esplorando la mente durante l'intera vita della ragazza, anzichè fermarsi solo alla fanciullezza... Ma poi non ci sarebbe stato spazio per tutte le scene "da baraccone" di treni ed elefanti che volano, che si potevano per la maggior parte tranquillamente evitare.

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Ultima risposta 23/09/2015 08.55.10
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faluggi  @  21/09/2015 23:36:56
   2 / 10
Avevo sentito molto parlare da amici di questo nuovo capolavorone Pixar (quando mai ne hanno fatti...), che non dovevo perdermelo e che mi sarei addirittura ricreduto sull'animazione americana... Ma sapete com'è, conosco bene i miei polli. Così l'ho visto e le mie aspettative non sono state affatto tradite; il film fa ******, esattamente come mi immaginavo.

Solita storia con viaggi random, solita morte commovente, solito finale buonista scontato, casomai i pargoli si impressionano. Pieno di contraddizioni (ma non avete notato che quello che dice Disgusto è contraddittorio con quanto si vede?), forzature e cacchiatelle tipiche di sti filmacci d'animazione odierni.

La Pixar la smetta di produrre cartoni, e si dedichi a qualcos'altro, chessò intagliare tortellini? Volete la vera animazione? Ok basta che quando volete vedere un cartone, controllate su "Produzione", se c'è scritto Giappone, ok potete guardarlo, se c'è USA lasciate perdere, tanto li fanno tutti uguali ormai.

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Ultima risposta 26/09/2015 15.00.50
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adrmb  @  19/09/2015 12:50:35
   8 / 10
Decisamente valido e bello, avvantaggiato comunque dal fatto che la sua "patina" di originalità riesce ad avere facilissima presa e gradimento sul pubblico ormai insofferente nei confronti dei sequel e remake live-action nei quali la Disney come compagnia sembra sguazzare da un po', ormai.

Be', devo dire che l'"incantesimo" ha avuto effetto anche su di me, per quanto non riesca a provare l'entusiasmo da: "Uno, se non il migliore film Pixar!" ('Ratatouille' a mio gusto rimane ancora più raffinato, "geniale" per accostamento di elementi, e con un finale più dolce-amaro), ma trovo manchi anche l'ampio respiro di 'Toy Story' (che anche per la sua struttura a trilogia era riuscita ad affrontare ogni singolo aspetto del tema giocattoloso

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER. Toy Story comunque lo reputo ancora più fresco e genuino, sarà per la sua uscita storica e di rottura rispetto ai film Disney del periodo (qua l'idea degli "omini della mente" è decisamente sofisticata e pullulante di trovate e invenzioni, ma non rivoluzionaria [la Disney aveva già sperimentato la cosa in maniera decisamente più semplice nel corto 'Reason and emotion' del '43, e come un utente ha ricordato sotto, 'Esplorando il corpo umano'].

Eppoi, c'è da dire che francamente la struttura da road-movie che sembra essere ormai diventata una costante nei film in tecnica animata occidentali francamente inizia a stufarmi,

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER, e un paio di passaggi mi sono sembrati forzatissimi:


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER



Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Comunque sì, bello, spero di aver argomentato a sufficienza sul perch>é non mi sporcherei le labbra con la parola "capolavoro", ma una visione sicuramente la merita.

8 risposte al commento
Ultima risposta 26/09/2015 17.42.53
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Invia una mail all'autore del commento tnx_hitman  @  19/09/2015 11:36:42
   10 / 10
È inutile riportare per iscritto le qualità tecniche che questo film porta con se.
È inutile affermare che si ritorna alla genialità e alla freschezza delle prime pellicole della Pixar.
È inutile soffermarsi sui personaggi principali,tutti ben caratterizzati,trattati con rispetto e con un'inventiva clamorosa che si può scorgere dietro ad ogni angolo dell'ambientazione che ci propone il regista Pete Docter.
È inutile persino gridare al capolavoro.

Questo film rappresenta generazioni e generazioni di esseri umani che possono essere definiti tali perché a definirli sono state le emozioni.
Inside Out è un inno alla vita,in tutte le sue variazioni di umore.
Il grande ritorno della Pixar che vale non crea una trama specifica da analizzare nel dettaglio,ti presenta una realtà vibrante,calorosa,piena di energia,e te la lascia esplorare in lungo e in largo.
Gioia,Tristezza,Rabbia,Paura,Disgusto.
Sono 4 le emozioni negative,sono in superiorità numerica,ma riescono a legare e a rapportarsi con l'unica luce che riesce a sprigionare la nostra mente.Non esiste solo una facciata,quello che viviamo in prima persona non può colorarsi di rosa,e basta.
Esistono infinite tonalità di nero,di grigio e di tutto quello che può starci nel mezzo.
Dopo aver sperimentato questi tristi colori,possiamo risorgere,farci forza,far luce su quello che siamo e quello che possiamo diventare,e ricostruire una nuova fase della nostra crescita.

Inside Out è il film giusto al momento giusto.
Portate la vostra famiglia al cinema.
Riscoprite la magia del cinema con un cartone immortale,che riesce a delineare le nostre personalità più nascoste.Che fortuna che abbiamo.
Possiamo ancora godere di queste grandissime e graditissime sorprese,in un vortice inarrestabile e impetuoso di sequel,prequel e reboot.

Aggiornata la classifica Top 3 Film Pixar:
-Wall-E
-Toy Story 3
-Inside Out

Un saluto dal vostro tnx di fiducia.

3 risposte al commento
Ultima risposta 19/09/2015 12.18.05
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Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  14/09/2015 11:48:59
   8½ / 10
Sono un grande fan della Pixar e finora ritengo che non abbiano mai fatto un brutto film (anche passi falsi come Brave sono comunque piccoli capolavori). Questo è uno dei loro film migliori. Ha, sì, un impianto molto videogiocoso, che però non mi è dispiaciuto. Magari è troppo complicato (soprattutto per i più piccoli) nello spiegare come ogni cosa si agganci alla realtà. Forse hanno messo troppa carne al fuoco (lasciando alcuni personaggi interessanti in ruoli marginali). Ma funziona ed emoziona, più di molti altri film Pixar. Tecnicamente è più che perfetto, come sempre, e non annoia per un secondo. Tutti simpatici i personaggi. In particolare Bing Bong, che per me è uno dei personaggi più belli della storia del cinema.

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Ultima risposta 03/05/2017 12.17.52
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