inland empire regia di David Lynch USA, Polonia, Francia 2006
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inland empire (2006)

 Trailer Trailer INLAND EMPIRE

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locandina del film INLAND EMPIRE

Titolo Originale: INLAND EMPIRE

RegiaDavid Lynch

InterpretiJulia Ormond, Scott Coffey, Justin Theroux, Harry Dean Stanton, Jeremy Irons, Laura Dern, Mary Steenburgen, Nastassja Kinski, Michael Paré

Durata: h 2.52
NazionalitàUSA, Polonia, Francia 2006
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 2007

•  Altri film di David Lynch

Trama del film Inland empire

A Inland Empire, zona residenziale ai margini di Los Angeles, una donna è in grave pericolo...

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Voto Visitatori:   7,75 / 10 (269 voti)7,75Grafico
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Voti e commenti su Inland empire, 269 opinioni inserite

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Goldust  @  01/04/2021 10:51:42
   4 / 10
A Lynch l'usuale ed il razionale non è mai interessato ed in questa sua ultima opera tende a dimostrarcelo per l'ennesima volta, caso mai non l'avessimo ancora capito. Il teatrino dell'enigmatico che mette in scena ha trovato da sempre molti adepti ed è innegabile che il suo stile abbia fascino in diverse soluzioni; a me in generale non piace molto e in particolare non sopporto quando il gioco viene portato troppo per le lunghe. Qui, dopo un bell'avvio carico di suggestioni per un' attrice in crisi d'identità, ci sono troppi arzigogoli incomprensibili, troppe parentesi aperte e chiuse su altre parentesi, quasi tre ore di pellicola con abbondanza di primi piani ed invenzioni surreali difficili - per me - da godere. E soprattutto un tentativo di parlare dell'industria cinematografica dall'interno, con le sue confusioni e contraddizioni, e di un tema sempre caldo come quello del doppio ( doppio film, una protagonista con un alter ego) che lasciano sinceramente entrambi a desiderare. Grande prova comunque della Dern ma arrivare in fondo alla visione è stata un'impresa.

ds1hm  @  17/05/2018 12:56:21
   5½ / 10
...c'è una sensazione dentro me che nasce da un punto non meglio specificato dei tessuti e che si propaga a tutto l'organismo ad intervalli più o meno regolari del giorno e della notte a volte meno intensa e a volte più forte e che si placa se la parte ossea della mia bocca inizia a masticare sostanze solide...
tutto questo per dire che il corpo avverte il bisogno di mangiare...
questo è Inland Empire...
non mi piacciono i film del tempo libero, ma non riesco a lodare i film che sono fatti apposta per non essere compresi...troppa fatica...l'ignoto artificioso diventa il nulla...infatti a distanza di anni non ha lasciato nessun segno...

Juza21  @  06/03/2016 11:33:56
   3½ / 10
Di sicuro non sarò un intenditore ma definirlo un capolavoro.....ce ne vuole.. Comunque sia il mio voto è il risultato di quello che mi ha trasmesso il film in tutte le sue componenti.. trama, recitazione, dialoghi, colonna sonora, ecc...

Rollo Tommasi  @  09/01/2015 20:08:49
   3 / 10
Premetto che ho una cultura cinematografica molto vasta, che adoro David Lynch per alcuni suoi indiscutibili capolavori, come Strade Perdute, una Storia Vera e Mulholland Drive, e che mi sono riuscita a sorbettare l'inrera serie di Twin Peaks....
Putroppo Inland Empire si è rivelata una clamorosa delusione, dal recitato, alla sceneggiatura e pèrfino alla disturbante colonna sonora, che di solito nei film di Lynch raggiunge vetto di lirismo...con il grande inestimabile Angelo Badalamenti.
Il film è proprio, come nel titolo, un delirio della mente, nel senso che il regista si è calato una pasta tra un ciak e l'altro. La piece teatrale con i conigli mi è sembrata una furbata per confondere le idee, rievocare il totem di Carroll, e giustificare le numerose lacune della trama.
B-movie con telecamera impazzita che accentua il senso di vertigine e nausea dello spettatore.
L'idea è buona, e penso che lo rivedrò per pungolo intellettuale, ma non posso esimermi dal proclamare un "alla prima, è davvero un bruttissimo film, contorto, lezioso ed inutile, da sconsigliare o da rivedere con l'ausilio di un filosofo".
Mi perdonino i tanti utenti che sono riusciti ad afferrare il senso dell'opera, ma anche ad apprezzare il film mentre lo stavano guardando (il che mi sembra impossibile").

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Ultima risposta 09/01/2015 21.23.10
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LaCalamita  @  23/03/2014 14:30:14
   1 / 10
Folle e senza senso.
E' proprio vero, un film da 0 o 10.
A seconda se si è disposti a subire letteralmente 3 ore di non-si-sa-cosa tentando di trovare disperatamente un significato o comunque facendosi trasportare dalle sensazioni che ne scaturiscono scena dopo scena.
Io non ci sto.
E siccome non ci sto quello che vedo è privo di logica e di conseguenza il mio voto è 1 (in realtà 0 ma non è disponibile)

Il mio consiglio è NON GUARDATELO.

1 risposta al commento
Ultima risposta 09/01/2015 20.14.51
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Oh Dae-su  @  05/11/2013 13:35:56
   5½ / 10
In questo sito si classificano, commentano e votano i film.
Ok, quindi si cerca di dare un riscontro numerico, un valore e una sorta di razionalità a qualcosa che è puramente emozionale come il cinema.
Lynch ha sempre scansato le etichette, ha tentato coraggiosamente di mostrare l'irrazionale, o almeno il suo irrazionale, il lato oscuro, la psiche.
Molte volte pur non essendo un maestro di chiarezza c'è riuscito.. alcune sue opere mi hanno affascinato, altre stupito, altre mi hanno emozionato ed altre ancora mi hanno lasciato alquanto perplesso.
Inland Empire è una di queste, anzi è sicuramente quella che mi ha lasciato più spiazzato.
Non saprei rispondere a molte domande su questa pellicola.. tipo.. di cosa parla? ..di che genere è? ..qual'è la storia? ..e sono domande elementari.
In questo film c'è tutto quello che ha contraddistinto Lynch, ma agli estremi..
Quando credi di aver trovato un fragilissimo filo logico, stravolge tutto.. è tutta una sequela di immagini inquietanti e illogiche, di dialoghi e scene deliranti.
La durata poi è quasi improponibile, e una volta terminato il film ti ritrovi come appena sveglio dopo aver fatto un incubo.. perché di questo si tratta.. di un incubo.
Quindi diciamo che classificare qualcosa che non hai capito, ma hai subito è complicato, sò solo che non mi ha trasmesso emozioni positive, ma estrema inquietudine, derivante oltre che dai contesti e dalle immagini mostrate anche da quella sensazione di disagio che si prova davanti all'indecifrabile.

piertoni  @  08/07/2013 19:44:48
   5 / 10
Lynch elevato Lynch: prendere o lasciare. Singole sequenze da antologia disperse nel caos autoreferenziale. Dov'è l'equlibrio e l'armonia di Mulholland Drive? Ahh che dolore...

dagon  @  02/06/2013 10:33:38
   3½ / 10
I E poteva essere, e mi aspettavo che fosse, la conclusione di una sorta di ideale trilogia "onirica" iniziata con "strade perdute" e proseguita con "Mulholland Drive". Stavolta invece Lynch toppa alla grande, per eccesso di autocompiacimento. Al di là di quello che pensano gli idolatri del regista, che griderebbero al miracolo ed al genio anche se il regista propinasse un film di 4 ore constante in un camera fissa che inquadra la tazza del ces.so per tutta la sua durata, trovandovi a forza significati filosofici, metafisici e psicoanalitici, Inland Empire (oooops, pardon, INLAND EMPIRE) è un divertissement del regista che si diverte a giocare, e a sfottere, con il suo pubblico. Se non ricordo male le dichiarazioni dell'epoca, era lo stesso Lynch a dire che il film non aveva senso, proprio perchè era un viaggio nella mente umana, e che erano gli spettatori a dover mettere i significati che volevano. Una sorta di equivalente in celluloide delle macchie di Rorschach. E' il sogno di ogni critico di Segnocinema e di Cahiers du Cinéma, un film vuoto ma apparentemente complesso che consente di fare sfoggio di erudizione sterile e di elevarsi dalla povera massa di intelligenze inferiori.
Che il film sia alla fine una presa per i fondelli è già l'insistenza sul fatto che il titolo vada scritto in maiuscolo, se lo scrivi in minuscolo, in primis non sei un vero cinefilo, poi sei stupido. Motivo del regista: la mente umana è troppo immensa per poter esser confinata nel minuscolo. ah ah ma che minch.iata, se è così il maiuscolo è altrettanto riduttivo.
Morale: tre ore di giri a vuoto, di noia mortale, in cui ogni tanto rifulge qualche scena fantastica che non fa altro che aumentare il rimpianto per quello che sarebbe il film potuto essere, ovvero il degno seguito di quel capolavoro che è Mulholland Drive.

Zanibo  @  08/12/2011 20:44:01
   4½ / 10
Prese una a una molte scene sono affascinanti. Nel complesso l'ho trovato assurdo, lento e noioso all'inverosimile.

E` un film particolare, quindi ci sta il 10 come ci sta lo 0, a seconda di chi lo guarda.

PignaSystem  @  27/07/2011 23:20:57
   5½ / 10
Il Dramma-Lynch. L'esegesi Dovuta e pretesa d'un volo che ha lentamente perso la propria leggiadrìa, la propria traspirante Ispirazione, un'onestà (anti)comunicativa che era gemma preziosa, scintillante sinfonia (non altro) degli orrori più ancestrali. No, ora l'immaginario lynchano è poco più che parodia di se stesso, decadente vacuità estetizzante, gratuito e pretestuoso esercizio di stile protratto ed imposto. Dato in pasto ma non digerito, quasi del tutto non riflettuto ma straripante riflessi, cromatiche guarnizioni ad un Nulla quasi sempre divorante. La messinscena riesce ancora a stupire, ad atterrire ed a stringer le viscere, ma si è davvero distanti, Troppo distanti, dalla sensuale e 'spoglia' intuitività irrazionale propria degli albori della poetica lynchana. Il Maestro, consapevole di Sè fino allo sfinimento, ha forse smarrito il proprio candore.. quella mistica eppure del tutto 'terrena' forza motrice che lo portava a destrutturare ogni (con)testo in nome dell'abbandono (lucidissimo) al mareggiar dei Sensi. Delle pulsioni più rimosse e primordiali. E' proprio quella basica (ma ricchissima) verve iconoclasta ed 'inquinante' a mancare, più d'ogni altra cosa, a chi ha da sempre venerato il non-linguaggio del genio di Missoula. Nei praticelli ben rasati della provincia west coast non c'è più una sola stilla di sangue, nè un singolo lembo mozzato delle stuprate certezze pastello dell'american dream. Ora è, in tanto roboar di irrealtà, tra tanti dislivelli narrativi confliggenti, quasi solo Silenzio. Rumore assordante, ferino digrignar di denti, psichedelia frastornante somministrata per distrarre. Dunque, silenzio.

incubodimorte  @  17/04/2011 18:47:14
   4 / 10
Ho fatto una fatica tremenda a finire il film. Non perchè sia incomprensibile o non lineare, ma perchè non mi ha comunicato assolutamente nulla. MD e Strade Perdute mi hanno fatto impazzire, questo Inland Empire puzza proprio di presa per i fondelli. Anche visivamente non è sta bellezza come i suoi precedenti lavori e le espressioni di Nikki non le potevo sopportare. Peccato.

elmoro87  @  05/03/2011 11:01:52
   2 / 10
Una cag.ata assurda... Ecco quello che penso io dopo aver terminato di vedere questo abnorme ammasso di sterco che sto flippato di Lynch ha confezionato spacciandolo per arte... E' possibilissima secondo me la teoria della presa in giro che Lynch ha voluto fare a tutti quelli che hanno guardato il film, ma se non lo fosse, se veramente Lynch crede che questa immondizia sia veramente arte, è veramente da rinchiudere... Il merito che ha è che quando di colpo stacca sulle facce deformate della protagonista fa venire veramente i brividi... Per il resto a mio parere è completamente scandaloso!!! Senza senso, senza corpo, senza nulla... con l'odiosissima Dern che per tutta la durata del film si guarda in giro con quella faccia incredula da caz.zo... UN FILM VERAMENTE INGUARDABILE!!! sempre che di film si può parlare... Lynch sta male...

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Ultima risposta 06/03/2011 18.40.26
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pinhead88  @  07/09/2010 22:58:30
   4½ / 10
Un immane presa per i fondelli da parte di Lynch, ci ho visto solo questo purtroppo, soprattutto verso i suoi fan più sfegatati, che si sforzeranno non poco a capire ogni scena di questo mega-polpettone insensato. Francamente, senza nulla togliere a Lynch, non ci vedo proprio nessuna genialità in quest'opera, a differenza magari di altri suoi titoli più recenti e non. Non so, ma ha l'aria d'essere tutto una presa in giro, oltre che un riciclamento di tutti i suoi canoni. In più, l'estenuante durata diventa la goccia che fa traboccare il vaso, tra monologhi infiniti e scene scollegate tra loro. L'utilizzo del digitale, anche se non lo apprezzo molto, è funzionale nel riuscire a trasmettere maggiore inquietudine, ma dopo un'ora circa il ritmo inizia a diventare insostenibile e continuare a seguire il film diventa impresa assai ardua. Stavolta credo non basti la forza delle immagini per apprezzare questo lavoro estremamente criptico e personale, anche perchè ci sono pochissime immagini che rimangono impresse, almeno per me. Posso solo dire che tre ore di questo Lynch non sono riuscite davvero a trasmettermi nulla.

Dosto  @  18/08/2010 11:32:37
   1 / 10
Sarà che, a parte Eraserhead, io odio Lynch ma queste 3 ore buttate al c.esso me le potevo proprio evitare...Non è il fatto che manchi una storia lineare a farmi dare questo voto(di film con una trama vera e propria ne vedo pochi e basta guardare i film che ho commentato sul sito), nè la mancanza di un vero e proprio filo logico ma la noia mortale(mi sono addormentato più volte) che questo film mi ha trasmesso...anche se Lynch avesse voluto dire qualcosa con questa pellicola(cosa che sinceramente non credo) e anche nel caso si sia voluto prendere gioco dello spettatore, in ogni caso l'unica cosa che resta è la noia terribile.

Tom24  @  14/03/2010 13:17:14
   3 / 10
Odiosa, interminabile, insostenibile paccottiglia d'autore. Mi spiace per Lynch ma ha osato troppo. Tutto il fascino di Mulholland Drive qui si perde dopo la prima mezzora.

Febrisio  @  15/07/2009 16:12:40
   4 / 10
Ho visto dare il voto da Elio e curioso volevo sapere la media dei voti. E qui sorpresa... (neanche più di tanto visto che è di Lynch), bei voti alti...

Io do il 4 per il semplice fatto che il film tecnicamente è ottimo, niente da dire, ma da lì in poi mi son perso nelle allucinazioni di Lynch.

Pensai che qualcosa l'avrei sicuramente capito, ma passando i minuti, oltre che molti abbandonarono la sala cinematografica, continuai a cercare un nesso logico a tutto questo... niente... nada... un film impegnativo, non per tutti, che sicuramente ti potrà dare qualcosa se lo si capisci, ma occhio... potresti, come me, assistere solo ad una sequenza di immagini che dura 3 ore senza riuscire a dare un senso a quello che vedi...

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Ultima risposta 18/07/2009 13.59.06
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JOKER1926  @  23/02/2009 18:32:53
   4 / 10
Dopo gli immani Capolavori ultrasensoriali come “Eraserhead”, “Cuore selvaggio”, “Mulholland Drive” il Maestro David Lynch stecca in modo irrevocabile con il suo nuovo film: “Inland Empire”.
In questo film e’ utopia trovare una trama, la trama “ufficiale” vuole una donna in pericolo nei pressi di Los Angeles...
David Lynch confeziona una pellicola immensa, la durata e’ pressoché di tre ore, generalmente le pellicole del regista sono “intrecciate”, diaboliche, “elettriche” ma mai noiose, infatti in “Inland Empire” la monotonia e’ sempre presente, ma il fattore lentezza non e’ (purtroppo) l’unica pecca.
Innanzitutto il film e’ composto da una fotografia molto scadente, “sbiadita”; nella lista dei difetti seguono i ridicoli effetti speciali, le inquadrature fastidiose e quasi amatoriali e un sonoro molto scadente e poco scandito.
Anche le musiche nel film non sono eccezionali, da Lynch ci si aspetta molto di piu’…
La pellicola (raziocinio a parte) non e’ smaniante, “oppressiva”, diabolica, agghiacciante, tutti questi termini elencati sono stati gli enti sacrali delle altre pellicole del Maestro David.
La “mente” “Lynchana” pone le basi “narrative” su una ragazza “sdoppiata” in diverse personalità, sentimenti di onnipotenza, di impotenza si mescolano in modo sistematico, quasi beffardo nel “repertorio” mentale della protagonista; Lynch in alcuni frangenti “rafforza” il tutto con le solite simbologie.
E’ importante lodare le varie ambientazioni (ovviamente ci sono moltissimi richiami a “Mulholland Drive”) che rappresentano la “costruzione” mentale della protagonista con porte fatiscenti che allegoricamente rappresentano i “funicoli” del cervello, il buio (elemento esposto da Lynch in tutte le formi possibili) inquieta, “uccide” la logica e cala nella protagonista l’immenso dubbio, la monumentale incertezza…
I rimorsi, la desolazione, i rimpianti i concetti vanagloriosi (“adesso sei diventata una stella”) accompagnano la protagonista, essa “delinea” scenari “particolari”…
Ma tutti questi “sprazzi” di genialità sono fini a se stessi, infatti Lynch nel complesso stecca in modo clamoroso, in questa pellicola il regista esagera con i suoi “disegni” concettuali e riporta in modo molto frammentato il tutto su pellicola, i passaggi del film ad un certo punto sono incompatibili, il regista ipotizza, realizza un “piano” che spiazza spensieratamente in ignote dimensioni, il concetto di tempo e’ svanito; i personaggi sono troppi e non sono definiti, la loro introduzione sulla scena e’ quasi grottesca; lo spettatore deve ( a questo punto) concedersi unicamente alla rappresentazione stramba di Lynch, ormai i “logici” concetti del regista hanno deposto le armi, siamo alla corte del Re Delirio…

Dopo Opere “logiche” il regista esperimenta, “almanacca” un qualcosa di nuovo che sprofonda in modo autoritario nella massima indecifrabilità, il tutto e’ una arma a doppio taglio; lo spettatore pretende (oltre all’immensa rappresentazione del vaneggiamento) uno “stralcio” di logica che va in fine ipoteticamente a suggellare magnificamente il tutto; ma in questo caso (come accennato) non avviene, Lynch apre troppe “strade” teoretiche e alla fine i conti non tornano… Detto in modo “volgare” il regista mette troppe carni sul fuoco, l’ abbondanza di concetto “Lynchano” sfocia inesorabilmente nella terminale confusione, lo spettatore percorre un viaggio estremamente “ingoto”, il concetto dimensionale e’ vago, superficiale, insomma non e’ il vero Lynch!

Quello di “Inland Empire” e’ un Lynch non perfetto , voglioso ma troppo confusionario,caotico, disastroso… Il regista aveva progettato una “ragnatela” di episodi (a tratti sensati) che “incollati” fra di loro alla fine (inevitabilmente) “stonano”…
Il regista introduce (non e’ la prima volta) concezioni di “magia”, di sortilegio albergate nella mentalità polacca di un tempo (occhio ai dialoghi); gli scenari di “richiamo”, i conigli, la televisione sono tutti elementi “suggestivi” ma che non trovano una collocazione logica, il tutto (troppe volte) sfocia nel niente…

David Lynch suggella il suo inusuale “flop”, e’ inutile giustificare in questo frangente il Maestro, la follia, , l’immaginazione, il delirio , il sogno sono “elementi” che si generano dalla logica, se manca quel minimo di narrazione risulta profondamente insufficiente la sola “celebrazione” visiva che per di più a Mio avviso in questo film scantona clamorosamente…

JOKER1926

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Ultima risposta 07/03/2010 21.07.43
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR bellin1  @  07/02/2009 17:41:44
   3 / 10
Quando finisce un film e ti riproponi che non lo vorrai mai piu rivedere vuol dire che ha fallito..
Viaggio psichedelico in umondo intrinseco e sconclusionato per una Pellicola lunghissima e ad un certo punto noiosa.
MD aveva un accenno di trama e l'ho promosso...Lynch stavolta forse ha esagerato.

pessimo. 3

buzzy73  @  24/12/2008 21:17:10
   2 / 10
ma per favore,il film piu brutto che ho visto negli ultimi anni,non vedevo l'ora finisse e purtroppo e' pure lungo....forse david lynch e' troppo avanti...ma come per l'arte io preferisco quella classica a quella astratta.almeno qualcuno,(meglio se lo stesso regista) spiegasse il senso di questo film, 3 ore buttate al.....!ORRENDO

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Ultima risposta 04/01/2009 10.21.50
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Parsifal  @  14/12/2008 17:48:40
   1 / 10
La produzione di un film parte generalmente da un'idea. Lo sviluppo di questa idea porta alla stesura del soggetto, una prima bozza di quello che potrebbe diventare il copione di un film.

L'intento dei fratelli Lumière era quello di dare allo spettatore la sensazione del vero, e ci riuscirono pienamente. Infatti in uno dei loro primi corti ripresero un treno che rientrava in stazione e chiunque lo vedeva aveva paura che il treno lo travolgesse.

Più tardi, lo sviluppo tecnologico permise di creare una colonna sonora sincronizzata con le immagini sullo schermo, e che poteva essere registrata a parte dalle riprese del film. I film sonori vennero inizialmente conosciuti come "film parlanti".

Quindi anche il volume ha una sua importanza forse non tuttu lo sanno in questo film ho dovuto alzare ed abbassare 30 volte in 3 ORE.

?Thriller:

Questo film preoccupa/terrorizza quelli che non l'hanno capito poiche' convivono nello stesso pianeta del regista ,produttore e ovviamente degli amanti di INLAND EMPIRE.

sconnesso disturbato dialoghi assenti

parzialmente in LINGUA POLACCA ma sottotitolato;

a tratti in MASCHERA (CONIGLI)

la protagonista ha 3 personalita'

Jeremy Irons e' presente in 4 scene da 3 minuti l'una.(Capendo che non doveva lasciar traccia)

i personaggi non verranno mai presentati ed inseriti realmente nella storia

le parte girata in Poloni in Polacco verra' spiegata indi compresa 2 gg dopo le esequie di Linch che lascera' un testamento professionale per i cultori della sue opere

Insistente nel non dire niente e nel confondere tutti e tutto fino all'ultima scena

Se il cinema e' comunicazione questo non riesce nell'intento NP
Non Pervenuto

Quindi dico negativo.Pollice verso.
(il minimo ad oggi era 5 e' il voto piu' basso che ho messo da quando sono iscritto).

Non voglio che me lo spieghiate e' stato sufficiente usare il mio piccolo cervello -elaboratore per rimanerne disturbato non ne sono in grado.

Chiedo scusa per aver abbassato la media avrei voluto mettere S.V. poiche' non lo merita un voto

PS nel trailer si diceva: UNA DONNA IN PERICOLO

IN PERICOLO INVECE e' IL PUBBLICO

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Ultima risposta 31/05/2009 14.42.11
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Brundle-fly  @  11/12/2008 20:27:57
   5 / 10
“INLAND EMPIRE”: DISCRIMINAZIONE SESSUALE AL CONTRARIO?

Ogni generazione ha il proprio drappello di cineasti visionari, onirici e allucinati, e la nostra ha avuto soprattutto Herzog (1942), Cronenberg (1943) e Lynch (1946). Herzog è partito dall’ostentazione panica della natura, secondo i dettami del romanticismo ottocentesco, per giungere di recente a un’adesione incondizionata all’ortodossia buddhista. Cronenberg si è disteso, da “Videodrome” (1983) a “Spider” (2002), lungo una traiettoria dedicata al delirio psicotico in quanto malfunzionamento del principio di realtà, dopodiché è tornato a una forma narrativa persino didascalicamente pedante quale quella di “A History of Violence” (2005). E Lynch?
Ce lo possiamo immaginare angosciato dal problema felliniano per antonomasia: in che modo abbandonare il (neo)realismo così d'approdare a una rappresentazione sospesa fra sogno e incubo, i cui indizi però appartengano al simbolismo universale, archetipico, e non a un ermetismo eccentrico e astruso? Fra “Eraserhead” (1978) e “The Elephant Man” (1980), egli ha poi scelto la terza via d’una strutturazione tramite il più immediato dei canovacci disponibili nell’inconscio, il complesso edipico da lui esplorato in “Velluto blu” (1986). Negli anni successivi ha sondato gli ulteriori bassifondi della nostra psiche: si è impratichito come Cronenberg dei meandri preedipicamente psicotici ed è entrato come Herzog nell’orbita della meditazione trascendentale. Da questo mix gli è scaturita la tesi in base alla quale la follia non sarebbe altro che il pensiero femminile nella “prospettiva” e nell’”inquadratura” maschili, distorcenti quanto il grandangolo de “L’infernale Quinlan” (1958) e letali quanto “L’occhio che uccide” (“Peeping Tom”, 1960), dunque brutalmente violenti nei confronti dello yin e dell’Anima sia umani che cosmici. “Mulholland Drive” (2001) era già configurato come un’elegia dell’amore saffico e dell’annesso psichismo liberatoriamente destrutturato. “INLAND EMPIRE” è ancora più estremo, teorico e metafilmico.
La ferocia critica di Lynch sfocia nella parodia autoreferenziale. I vincoli demiurgici imposti dal regista (maschio) in qualità di colui che pretende di mettere in scena e in ordine enti ed eventi; il cast degli attori costretti a frammentarsi in una moltitudine coatta di ruoli e di parti; il fruitore obbligato a sorbirsi una tessitura di identificazioni alienanti: tutto questo finisce con l'essere abiurato, respinto, ripudiato. L’intreccio drammaturgico si accartoccia su di sé cortocircuitandosi (la protagonista è un’attrice che interpreta il personaggio d’una prostituta drogata e moribonda, o viceversa, o chissà cos’altro); Laura Dern smette di recitare e indossa una sorta di maschera neutra (l’espressione facciale con la bocca dischiusa per circa metà della durata del film), tanto da potervi leggere a piacimento, grazie a un effetto Kuleŝov parossistico, qualsiasi tipo di emozione; infine una spettatrice solitaria riesce a far prevalere decostruttivamente le proprie identificazioni proiettive sulle dispotiche intenzioni autoriali. Mediante l'apporto di queste novità, l’emancipazione femminile viene raggiunta e sui titoli di coda le donne festeggiano il catartico affrancamento delle storie e della Storia dalle oppressioni-ossessioni-imposizioni logiche addebitabili ai soggetti umani di classe genetica xy.
Lynch si spinge fino all’autoparodia anche sul versante stilistico. Per tre ore in "I.E." sembra accadere troppo e invece i vuoti sono frequenti al punto da dover essere colmati col più trito armamentario d’antologia: musiche da “film de paura”, citazionismi fuori tempo massimo delle avanguardie storiche, surrealismi buñueliani del periodo con Dalì, espressionismi tedeschi, luoghi comuni shininghiani, illuminazione dei volti con torce elettriche dal basso come un qualunque “The Blair Witch Project” (1998), cavie da laboratorio tratte dal suo “Rabbits” (2002) ma ancor prima dal “Mon oncle d’Amérique” (1980) di Resnais, quello stesso Resnais di cui vengono riciclati il collasso spaziotemporale e la con-fusione identitaria de “L’anno scorso a Marienbad” (1961), vertice cinematografico del Nouveau roman antesignano del decostruzionismo. E le porte di connessione assonica (”axxonn”-ica) non sono che rottami cyberpunk come le neurosi dell’Abel Ferrara di (appunto) “New Rose Hotel” (1998).
Insomma, un tripudio rivolto al pensiero liberato da un tirannico “Impero della mente” d’origine soltanto maschile, una celebrazione delle icone protofemministe che hanno sdoganato dalla psicopatologia il Disturbo Dissociativo dell’Identità elevandolo a virtù: il flusso di (in)coscienza della Woolf, il monologo interiore, anzi il soliloquio senza soluzione di continuità dispiegato dalla Molly Bloom del 18° e ultimo capitolo dell’”Ulisse” di Joyce, le associazioni libere tramite la terapia delle parole (“talking cure”) suggerite da “Anna O.”, cioè Bertha Pappenheim, al Breuer e al Freud degli “Studi sull’isteria” (1892-95).
Eppure: perché mai questa tesi lynchiana, così monoliticamente e fideisticamente unilaterale, dovrebbe essere additata a capolavoro (Ghezzi/RaiTre e Infascelli/Mtv-“brand:new” über alles), mentre la tesi opposta, quella d’un logos maschilmente antiginecocratico, si trova enunciata in un film di LaBute, “Il prescelto” (2006), che è stato candidato al “Razzie Awards” come peggiore pellicola dell’anno? Discriminazione sessuale al contrario?

PS: che pacchia scrivere dove non ti si può imporre la puerilità del voto. Così vi potete risparmiare di dovermi bannare e/o censurare e/o controbilanciare con delle valutazioni date dai vostri fake. Questo commento è stato scritto dopo aver letto le recensioni di (in rigoroso ordine alfabetico:) cash, Harpo, Jellybelly, paul, Quilty e tutti gli altri “diecinari” di “I.E.”
2°PS: ho modificato la mia firma digitale, così chi è interessato all'audio oltre che al video sa come e dove informarsi su di me.

Discussione proseguita su:
http://www.filmscoop.it/forum/forum_posts.asp?TID=7871&KW=Mauro+Lanari

Mauro Lanari

abbabbomorto  @  03/11/2008 23:40:47
   1 / 10
Io non so' come si puo' finire a vedere un film del genere!!! é come fare zapping in tv e cercare di capire il nesso logico che lega ogni programma!!!! Saranno belle le scene, l'ambientazione, gli attori, ma per il resto non si capisce una mazza!! E' un'accozzaglia di immagini e sequenze senza senso e bisogna avere qualche deviazione mentale per riuscire a capirci qualcosa. Mai piu' film di questo regista!!!

xanter  @  13/10/2008 22:51:03
   2 / 10
Premessa:
Per chi come me non conosce Lynch consiglio di evitarlo perchè potrebbe avere un attacco di rabbia (specie dopo i titoli di coda).
Come film è un pò lento e lungo ma in qualche modo tiene alta l'attenzione dello spettatore intento a trovare qualche nesso logico.
Non dubito della genialità di questo regista ma per capire i suoi film bisogna entrare nella sua "ottica" o forse ancora più difficile nella sua mente.

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Burdie  @  17/05/2008 09:11:37
   1 / 10
Voto di protesta, per tutti coloro che si apprestano a vederlo senza saperne nulla, peggio se a pagamento. Cambiate scelta.

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Ultima risposta 19/05/2008 19.54.02
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Phelps  @  22/04/2008 22:09:25
   5 / 10
no stavolta proprio non ci siamo.ho adorato lynch in mulholland drive e strade perdute cui reputo capolavori nel vero senso della parola.Cn inland empire ho provato noia frustrazione un nervoso che ancora nn è stato sbollito del tutto il che è giustificabile dopo aver visto tre e dico tre ore di film senza capire una benedettissima mazza.Lynch ha veramente esagerato...

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Ultima risposta 28/08/2008 19.00.32
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Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  02/02/2008 11:32:30
   3½ / 10
Credo che questo sia uno di quei film o adori o ritieni pessimo; io faccio parte della seconda categoria. Concordo con chi afferma che più che un film sembra un esercizio stilistico del regista. La domanda che mi pongo è la seguente: in un film non ci dovrebbe essere una trama, quantomeno abbozzata? Durante la visione di questo film ti continui ad illudere che prima o poi si riesca a comprendere qualcosa, invece tra salti temporali, presunto dualismo realtà/finzione, confusione non ne esci più. Ci sono poi alcuni punti in cui il disorientamento ha livelli tali da voler rinunciare a seguire il film e non vedere l'ora che escano i titoli di coda. Davvero un brutto film senza capo nè coda!

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Ultima risposta 07/02/2009 17.34.38
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Constantine  @  21/12/2007 18:06:09
   4 / 10
Da grande fan di Lynch mi sono avvicinato con tutti i migliori propositi alla visione di questa pellicola, osannata, che doveva segnare il suo capolavoro, ma che per quanto mi riguarda non ha assolutamente colto il segno. Insomma il cineasta compie un esperimento, percorre un certo tipo di cinema che raramente (se non mai) è stato percorso prima, non c'è una linea temporale definita, i personaggi stessi si fondono e mutano, la realtà non è minimamente distinta dalla finzione e sbuca fuori anche un teatrino televisivo, con dei conigli stile Robinson e risate registrate. La Bellezza delle immagini proposte e la magnifica prova della Dern non riescono però ad ammortizzare il lunghissimo periodo del film, troppo anche per il maestro David; se la lentezza della pellicola contribuisce al senso di smarrimento ,assieme alla durata contribuisce anche all'estraniamento dall'opera, non ci si trova minimamente coivolti e si perde il senso. Credo che difficilmente anche rivedendolo comprenderei altre trame al di fuori di quelle che si colgono ad una prima visione, visto che Lynch sembra divertirsi molto disorientando e prendendo libertà artistiche al di fuori delle stesse o del film stesso. In poche parole resta una visione obbligata, per tutti coloro che amino il cinema e Lynch, in particolare ,ma credo che sia un opera che divide, a me ad esempio non mi è piaciuta questa smania di ricerca dell'astruso, questa voglia di complicazione, anche a discapito della trama, degli attori, ho avuto più l'impressione di assistere ad un esercizio stilistico che non ad un vero e proprio film, un esperimento, che in fin dei conti non mi ha soddisfatto in pieno, inoltre resto convinto che tre ore per un film siano davvero ,davvero troppe.

Beefheart  @  12/11/2007 11:05:52
   5½ / 10
Che dire? Rimandare ogni giudizio e commento ad una seconda visione? Magari ad una terza? Probabilmente non c'è un numero minimo, o consigliabile, di visioni e re-visioni necessarie per venire a capo della contorta arte visionaria di David Lynch. Probabilmente, come capita davanti ad un quadro, ciò che conta non è tanto la sua decodifica concettuale, quanto la percezione sensoriale che si ha di esso. Questa ennesima opera del regista trasuda, come ai tempi d'oro, mistero, delirio, allucinazione, visionarietà... Tutto rigorosamente inspiegabile ma, al solito (e ci mancherebbe altro), dotato di un'innegabile spessore tecnico-artistico che si evince dalla superba prova degli attori (esclusi i deludentissimi Irons e Stanton), dalla loro magistrale conduzione, dalle inquadrature, da alcuni movimenti di macchina, dall'utilizzo delle luci e degli ambienti... Certo che a livello di contenuti bisognerebbe prima riuscire ad individuarne ed isolarne qualcuno per poterlo analizzare e quindi apprezzare o meno; ed in tal senso, per il vostro umile scrivano, l'operazione si rivela assai ardua... Al momento non mi rimane dunque che ribadire l'indubbia validità di svariati passaggi, di volta in volta cinematograficamente apprezzabili grazie alle capacità e qualità degli addetti ai lavori, tra i quali però rinuncio a cercare un vero filo conduttore che abbia senso compiuto e che sappia unirli in una sceneggiatura apprezzabile. Nel complesso non posso che ridurre il tutto ad un (ingiusto? riduttivo?) livello di fruibilità unicamente visiva, totalmente disgiunta, estranea, da qualsivoglia riscontro intellettivo che risulterebbe solo fatica sprecata. Certo che tre ore di pura, ininterrotta, follia ormai mi risultano eccessivi e dopo anni ed anni di cieca fedeltà assoluta credo sia arrivato il mio momento di dichiarare che il ripetitivo e monocorde Lynch, pur bravissimo nel suo pezzo forte, mi ha stancato. Spiacente ma non fa più per me. Sconsigliato.

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Ultima risposta 28/08/2008 19.03.39
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Invia una mail all'autore del commento Mr Mandarino  @  02/09/2007 00:14:24
   4½ / 10
Taglio i ponti con Lynch, stavolta per sempre.
Ci ho provato, giuro, a capire qualcosina ma credo di essermi perso più o meno dopo 5 minuti...
E contando che il film dura 3 ore è tutto dire.
Ottima prova di Laura Dern che non ho capito cosa ha fatto ma l'ha fatto divinamente.

P.S. Mi è venuto il terrore dei conigli.

P.P.S. Ho paura di essermi drogato e di non ricordarlo.

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Ultima risposta 26/03/2008 18.02.54
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max67  @  27/07/2007 10:46:12
   4½ / 10
SARA' UN CAPOLAVORO PERO' A ME HA FATTO VENIRE DUE MARONI COSI'
AMMETTO TUTTA LA MIA IGNORANZA PER NON ESSERE RIUSCITO AD APPREZZARE IL FILM PERO ' DEFINIRE UN CAPOLAVORO UN FILM COSI' CONTORTO MI SEMBRA ESAGERATO .

Invia una mail all'autore del commento Malvagio  @  26/06/2007 13:23:06
   2 / 10
ho vistoil film con molta attenzione e forse mi aspettavo molto di più perche avevo letto qualche commento, ma purtroppo mi rendo conto che si può trarre qualsiasi conclusione perchè la tramanon esiste aparte per i primi 45 minuti dove sembra molto intetressante, ma dopo solo scene sensa senzo, di una lentezza micidiale.Si potrebbe dire che erano scene utili ma nn servivano a nulla.
Si potrebbe dire che il film interpreta il pensiero e la confusione mentale della protagonista, ma si può dire pure che erano scene a caso e sensa senso, alla fine chi ha ragione??
Do il 2 solo per la prima parte altrimenti il voto sarebbe zero perchè mettere tante immagini sensa senzo non signiffica girare un film; inoltre in 3 ore si poteva sviluppare bene e in maniera dettagliata una storia, qui invece si sviluppa solo una noia mortale.

A tutti i critici e veri intenditori di cinema quali siete, spiegatemi bene la storia, perchè io da sempliciotto non ci vedo niente.

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Ultima risposta 25/07/2007 23.57.51
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Tirolese  @  12/06/2007 16:29:49
   2 / 10
Forse sbagliero'...ma per fare un bel film nn basta girare scene,anke di forte intensità magari, di irreale confusione e poi spacciarle per costruzioni mentali...X fare un bel film,questo" tipo" di bel film, le introspezioni mentali del regista o dei protagonista devono coinvolgere lo spettaore e dargli la possibilità di essere interpretate su una base che dovrebbe essere la trama... in questo film la trama eè totale assente e il fatto ke possa essere interpretato in un milione di modi mi sembra un modo un flebile x salvare dall'insufficenza questa pellicola...

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Ultima risposta 15/06/2007 15.20.07
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641660  @  09/06/2007 14:24:21
   4 / 10
Voglio essere originale oltre ogni limite. Voto ora, mentre vedo il film e non dopo. Rifiuto il senno del poi esattamente come questo regista rifiuta il senno del prima nelle sue opere...

Cervellotico, adatto a chi ha una vita ambigua e cerca lo svago nel disordine mentale degli altri...

Questo ERIPME DNALNI mi irrita, ma al tempo stesso mi affascina. Credo continuerò a guardarlo fino alla fine...

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Ultima risposta 09/09/2008 14.42.21
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Invia una mail all'autore del commento piernelweb  @  19/05/2007 19:13:38
   2 / 10
Da Eraserhead a Strade Perdute fino a Mulholland Drive l'evoluzione del cinema Lynchiano che ambisce alla sua vetta massima, il summa di una carriera: INLAND EMPIRE. Purtroppo quest'ultimo lavoro del maestro americano si rivela invece un tonfo di inaspettate proporzioni; in relazione alle ambizioni e alle intenzioni certamente il suo peggior film. Se questa volta la frammentazione onirica non dà spazio a reinterpretazioni plausibili, (tutte possibili ma nessuna convincente) a dar fastidio in verità è principalmente la noncurante arroganza dell'autore che si sente un Re mida del cinema capace di trasformare in sequenze da antologia un qualunque suo personale stato emotivo. Per i primi 45 minuti (i migliori) si risente l'universo di Strade Perdute, poi il film deraglia completamente, diventando un'interminabile susseguirsi di situazioni e ambientazioni, ripetitivamente insopportabili, che invece di alimentare e far condividere lo stato di angoscia della protagonista diventano uno stillicidio di noia e non sense. Lo stesso Lynch ha più volte ammesso di essere partito da uno script basato su pochi elementi per poi lasciarsi andare all'improvvisazione e alle idee che giorno dopo giorno maturava sul set. Questa genesi a dir poco azzardata si riflette in maniera evidente sulla narrazione (o sulla non narrazione) che in conclusione non conduce da nessuna parte e che non ha nulla da dire. In più, incoraggiato dal low-budget del digitale in bassa qualità (in alcune sequenze la qualità video è simil-amatoriale), Lynch allunga drammaticamente la durata di IE fino alle 3 ore circa snervando e infastidendo oltre ogni limite. La Dern è brava ma ben presto affonda nel suo personaggio "annaspando nel vuoto senza storia, senza centro, senza parole" e la sua mimica diviene una involontaria e ridicola caricatura del dolore e dell'orrore. "Lasciate che sia il film a guardare voi" ha detto Lynch; troppo comodo mi sembra. Da dimenticare in fretta. Orribile.

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Ultima risposta 26/06/2007 13.27.14
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Dies Irae  @  18/05/2007 14:53:45
   4½ / 10
anormale, con tutte le bivalenze che ogni anormalità porta con se.
privo della necessità di essere capito, perchè in caso contrario si va incontro a inutili sofferenze e Lynch non merita tanto (non per quello che ha fatto in passato ma per ciò che non ha fatto in termini di semplicità per Inland Empire), è un ottimo viaggio nella mente di un essere umano ma che finirà per urtare con la propria psiche e quindi inevitabilmente per infastidire.
10 - se penso alla media della programmazione attuale cinematografica.
2 - se penso alle difficoltà create volutamente dal regista.
-2 - se penso alla delusione che mi ha invaso alla visione.
8 - se penso all'idea dei titoli di coda
10 + 2 + (-2) + 8 / 4 = 4,5

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Ultima risposta 16/08/2007 15.02.09
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vortex78  @  01/04/2007 15:19:24
   3½ / 10
David potevi fare meglio...

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Ultima risposta 28/04/2007 10.23.22
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robert75  @  24/03/2007 16:11:01
   4 / 10

Mi spiace dare questo voto ad un regista che ammiro, ma il film non mi è piaciuto.

Sono entrato in sala dopo avere letto le recensioni, sapendo che sarebbe stato uno spettacolo unico nel suo genere, un tipo di cinema visionario e forse incoerente, ma stimolante, da sogno ( o incubo).

Invece l'ho trovato soprattutto irritante, la sensazione che tanto talento del regista nel tessere atmosfere cupe e opprimenti, avesse lasciato il posto ad una successione di eventi caotici, afinalistici e per tale motivo non emozionanti.

Certo, la protagonista è espressiva, ma era come assistere ad una lezione di teatro, al gioco delle sedie, dove a seconda di dove sei seduto provi ad esprimere una emozione diversa.

Le immagini, la colonna sonora ed i tempi hanno per me una importanza fondamentale nella buona riuscita di una pellicola. Adoro Kim Ki Duk e ho pianto guardando Mille miglia..lontano: mi piace il cinema dove si racconta l'umanità attraverso le più svariate forme espressive, ma il risultato è buono se al di là delle sfaccettature stilistiche od artistiche, la "storia" entra nel cuore dello spettatore.

Nel film di Lynch la storia non esiste e l'arte di Lynch non mi ha emozionato.

Sorry folks!

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Ultima risposta 29/05/2007 21.46.31
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forzalube  @  21/03/2007 02:08:26
   5 / 10
Anch'io l'ho visto ormai parecchio tempo fa (28/2) e lo commento solo ora.
Prendo spunto dal commento che mi procede "Lynch va oltre l'inverosimile è' l'unico che riesce a girare un film in grado di creare atmosfere, infondere stati d'animo dello spettatore che spaziano dall'angoscia, alla paura, all' irritazione, alla curiosità e chi più ne ha più ne metta, in assenza totale della storia!".
Ecco è proprio questo il punto: a me questo film non mi ha infuso alcuno stato d'animo. Si salva la fotografia, la musica e qualche sequenza qua e là, ma comunque non fa per me.

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Ultima risposta 21/03/2007 13.09.15
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khallistos  @  16/03/2007 15:43:24
   2 / 10
Ho lottato per convincere la mia ragazza a vedere questo film.
Ho messo a repentaglio un esame universitario perdendo un pomeriggio due giorni prima di darlo.
L' ho fatto fidandomi dei voti che filmscoop dava ai tempi (oltre il 9 di media...sarebbe stato il più bel film).
Risultato? Lite con la mia ragazza.
Quando siamo entrati c'era un solo spettatore che ha commentato: "Ho visto tutti i film di Lynch, e questo è il peggiore".
Purtroppo concordo in pieno.
Tra quelli che ho visto, oltre ad essere il più lungo (troppo!) è anche il più delirante (non onirico, intendiamoci).
Oltre ad un'atmosfera cupa e angosciosa, non resta nulla più.
Per questo gli do un punto in più del minimo.

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Ultima risposta 29/05/2007 21.51.02
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alexp79  @  11/03/2007 14:03:38
   5 / 10
ho visto questo film un mesetto fa, ed ho saggiamente deciso di aspettare per il commento. Uscito dal cinema volevo dargli 1....ad un certo punto volevo scappare dalla sala (ci sono andato da solo) preso da un attacco di claustrofobia, alla fine ho resistito credendo di arrivare alla illumizazione finale, a qual cosa che potesse dare senso a tutto. non è arrivato niente di tutto cio. Ho letto i vostri commenti, mi è piaciuta molto la letture che la donna a vissuto tutte le sue possibili vite, ed il voto ha acquistato 2-3 punti di colpo....
Passata qualche settimana devo ammettere che il film (o meglio l'esperienza, perchè di film non si tratta) rimane, nel bene o nel male, non come altre produzioni destinate ad essere cancellate dalla memoria dopo 3 giorni. se decidete di vederlo vi consiglio di farvi una buona oretta di meditazione zen prima del film, in alternativa due chiacchiere con maria (se la conoscete), oppure almeno una camomilla, vi rilasserà un po..

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento stefano76  @  11/03/2007 00:59:07
   4 / 10
Dopo il bellissimo Mulholland Drive, Lynch ci riprova e ripropone un film che sembra avere le stesse velleità ed aspirazioni..Ma se Mulholland sfiorava il capolavoro, qui ci troviamo di fronte ad un film impregnato delle ossessioni di un regista che ormai non tiene più conto dello spettatore. Sintomatiche le risate del pubblico nelle sequenze dei conigli (tra l'altro facenti parte di un bel corto del regista, RABBITS) e ancora più illuminante, a tal proposito, la frase finale del film, che sembra quasi una voluta ironia......

Lynch sbarella di brutto e presenta una sequela di situazioni prive di logica e di nesso o, se esistono, chiare solo a lui: per capirci qualcosa, forse andrebbe rivisto il film altre due volte, ma sorbirmi per due volte 2 ore e 45 minuti di "sta roba" potrebbe essermi fatale. Oltretutto girato con una telecamaerina digitale che mette a nudo le intenzioni sperimentali del lavoro, ma che a volte infastidisce.

Da ammiratore di Lynch, l'ho sempre ritenuto un genio, ma spero che qualcuno gli faccia capire che forse adesso è bene che cominci a cambiare surrogato.

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Ultima risposta 08/09/2008 01.06.14
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marco86  @  26/02/2007 15:48:25
   4½ / 10
Mi dispiace ritrovarmi a dare un voto così basso ad un film del pur bravo Lynch,ma qualunque voto più alto da parte mia non sarebbe sincero.
Con Inland Empire penso che il regista abbia proprio oltrepassato il limite:mi rendo conto che per molti questo è un bene,ma per altri (fra cui me)è un disastro.
Amo il cinema nella sua concezione più classica.Certo,sono aperto alle novità,all'originalità,ma un film che distrugge il cinema come questo non lo posso sopportare.
3 ore (troppe,davvero troppe)di completo non-sense mi hanno sfinito,non vedevo l'ora di uscire.Io non sono contrario al non-sense:ho amato Strade perdute (che in realtà un senso ce l'aveva pure),ho apprezzato il più estremo Mulhollan drive (che perlomeno vantava un'eleganza unica e trasmetteva delle emozioni che proprio per l'irrazionalità del film arrivavano meglio all'inconscio),ma Inland Empire proprio no.
Se volessi essere cattivo,potrei ipotizzare che l'Irrazionale è diventato per Lynch una sorta di rifugio.In questo modo nessuno può criticare lo stile registico in alcuni punti ai limiti del ridicolo (conosco a memoria le rughe di tutti gli attori),o la sceneggiatura che tanto può presentare qualunque dialogo o qualunque situazione,che tanto va bene uguale.Ma visto che stimo Lynch,non credo molto a queste ipotesi che però per alcuni minuti avevo pure preso in considerazione,e me ne scuso.

La faccio breve:un film del genere ha tutto il diritto di esistere (anche se,lo ripeto, io continuo a rimanere attaccato ad una visione classica del cinema),ma può essere apprezzato se e solo se riesce a trasmettere delle emozioni,le quali,si sa,non hanno bisogno della ragione per manifestarsi.Io personalmente queste emozioni non le ho provate.Anzi,ne ho provata solo una:la Noia.

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Ultima risposta 10/03/2007 20.30.58
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XBluSpinaX  @  26/02/2007 10:26:26
   3 / 10
Inland Empire…
…volendolo rappresentare con un’ immagine celtica, si potrebbe pensare ad un serpente teso a mordersi l’infinita coda mentre la propria testa s’allunga e la prima s’ accorcia.
Film? Installazione visiva? O cos’ altro?...Prima di dar un “voto” a qualcosa, prima di “misurare il suo proprio valore” è importante rendersi conto di cosa si sta misurando e con quale metro (o “termine di paragone”).
Inland Empire…un “Costrutto” che si struttura e destruttura in continuazione, non lascia spazio all’ immaginazione perché è lui stesso immaginazione…sogno…incubo…
Se volessi incominciar a dargli un senso (e gia da qui non bisogna partire con la forma mentis del “Lynch non deve per forza aver senso”… “l’arte lynchiana è onirica” et similia altrimenti non si arriva a nessuna forse-chiave di lettura per poter poi assumere i sopraccitati “termini di paragone” ad assiomi di un’ eventuale “misuratura”) in quanto film, dovrei partire dal definire cosa intendo per Film…cosa “si intende e\o viene inteso per Film.
La Fédération Internationale des Archives du Film (FIAF) nel suo statuto dà la seguente definizione: "per film occorre intendere ogni registrazione di immagini in movimento (eventualmente accompagnate da suoni) su qualsiasi supporto esistente (pellicola, videonastro, videodisco) o da inventare"…e da qui posso già inserire Inland Empire all’ interno della sopramenzionata categoria.
Ma allora perché mi resta dentro un senso di incompiuto, di non giusto?...forse perché nei sotto pensieri della mia mente ormai alla definizione Film viene automaticamente da associare una “storia a senso compiuto”…un serpente che si morde la coda la cui testa resta a suo posto…e la prima anche!..Ed anche se non riesco a vederlo, posso immaginare che possa arrivare a mordersela come no…mi è lecito immaginare ciò! Ed allora perché non riesco ad immaginare Inland Empire? Mi sforzo di rimettere a posto i miei pensieri (sottopensieri e neuroni “abituati” al seguito), faccio un RESET delle mie “abitudini percettive”…ma nulla!...e l’unica sensazione che mi riempie è di sconfitta. Ma non faccio in tempo neanche a subirne l’onta che ecco arrivare una “chiave di lettura del mio stato d’animo”…Lynch ha vinto! Ha vinto nel non lasciarmi scelta! Nel non lasciarmi una “chiave di lettura”, non uno spiraglio, una fessura seppur minima per far passar quella seppur flebile speranza di un’ agognata interpretazione soggettiva. Nulla! Apre mille porte su altrettanti muri! Posso ancora dar un voto a ciò che non riesco a ( e forse non si può – e Lynch stesso probabilmente non voleva far – ) comprendere? Se proprio costretti, si riesce a dar un senso anche alle piogge di rane (Charles Fort –il libro dei dannati- docet!...e non Magnolia [come forse i più sprovveduti avranno, come prima “citazione”, inteso])… Ma Inland Empire non lo permette! Ogni sequenza è chiara: ti dice “quello che hai pensato\immaginato fin qui è falso perché…”e ti mette il muro davanti!
Da qui, il “mio” 3…che più che da me, è dato dalla mia sconfitta e derisa immaginazione!

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Ultima risposta 07/03/2007 13.55.17
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alesfaer  @  23/02/2007 16:23:49
   2½ / 10
io linch non lo adoro, anzi x me è 1 COLLIONE. mulholland drive faceva skifo, elephant men è 1 patacca di film x vecchi ultra67enni( e non l'ho visto da solo ma cn 5 amici che mi hanno insultato x la scelta). qst film si mantiene sui soliti standard. 3 ore di calci nelle palle, noia straripante. attori presi dal cile x 100 euro, vergogna lynch

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58 risposte al commento
Ultima risposta 28/07/2007 20.52.04
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devis  @  23/02/2007 13:15:30
   1 / 10
Il peggiore film che abbia mai visto. La trama è completamente assente e i dialoghi sono un'accozzaglia di parole senza senso, buttate lì a caso solo per riempire le 2h50m. E dire che io adoro Lynch che considero uno dei pochi registi che ha apportato delle novità. Anche Mulholland Drive era un film un po' anonimo, ma rivedendolo 3-4 volte ne ho capito il senso e comunque lì, almeno, c'erano sia trama che dialoghi. Vi sconsiglio vivamente di andarlo a vedere, se volete apprezzare Lynch vedetevi "The Elephant Man" o "Mulholland Drive".

9 risposte al commento
Ultima risposta 02/04/2008 13.21.49
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Spilbergo  @  23/02/2007 12:00:41
   1 / 10
Poverini quelli che hanno apprezzato questo film...Sono tutti finiti nella trappola. Il destino ha voluto che il leone d'oro a Lynch fosse consegnato insieme all'uscita di questo aborto ed adesso tutte le pecorelle si inseguono a vicenda esaltandosi per due ore e cinquanta minuti di nulla.
Ho letto recensioni inquietanti scritte da gente che ha come unico scopo mettere paroloni senza senso uno dietro l'altro. Certo chi ha un minimo di preparazione sa che non stanno dicendo nulla se non che sono individui di cui avere pietà...
Scommetto che adesso sono tutti fan di Lynch della prima ora, che questo film gli avrà senz'altro ricordato gli esordi di Erasrhead e i corti precedenti ad esso. A me ha ricordato che è matto e che le cose più belle che ha girato non è stato lui a scriverle.
Vi ricordate la mania per il cinema coreano e tutti quei registi geniali?
Dove sono andati a finire?
Ve lo dico io, in soffitta come gli abiti fuori moda.

109 risposte al commento
Ultima risposta 16/02/2008 22.16.58
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Betelgeuse  @  22/02/2007 21:18:39
   1 / 10
Non è tanto che è un film senza senso, fastidioso...

...è che dura pure assai!
Difficile restarsene seduti senza imprecare - solo i 6,50 euro buttati al vento, motivano la visione di 'sta roba.

E pensare che ha avuto tutti 'sti voti alti...
Diffidate da tutti questi 10 !

17 risposte al commento
Ultima risposta 20/03/2008 22.36.39
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satko  @  22/02/2007 14:47:15
   2 / 10
Allucinante,veramente da evitare.

10 risposte al commento
Ultima risposta 23/09/2007 15.10.40
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probiotik  @  22/02/2007 11:16:16
   1½ / 10
boria,
albagia,
alterigia,
presunzione,
disprezzo,
immodestia,
orgoglio,
pompa,
prosopopea,
saccenteria,
sicumera,
spocchia,
sufficienza,
superbia,
sussiego,
protervia,
supponenza,
altezzosità,
burbanza,
disdegno,
vanagloria,
vanità,
vanteria,
vanto,
pretenziosità,
pomposità,
pedanteria,
petulanza,
sentenziosità,
tracotanza,
arroganza,
autoammirazione
boria,
albagia,
alterigia,
presunzione,
disprezzo,
immodestia,
orgoglio,
pompa,
prosopopea,
saccenteria,
sicumera,
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sufficienza,
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Ultima risposta 28/08/2008 19.16.33
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janelobster  @  21/02/2007 08:13:06
   1 / 10
L'IMPERO DELLA SPOCCHIA.

Sento lo studio e non sento lo slancio di questo genio ammaestrato, ben guidato dal suo guinzaglio digitale sulle stralunate strade di Los Angeles o Los Dios-sas-cosas e nei meandri o nei sobborghi della mente - e quanto mente! Tutto così fintamente illogico e studiatamente paradossale, tutto così ghiacciato, sfasato, enfatico, psyco-surreale, morboso, barocco, tarocco. Persino pacchiano nel suo onirico onanismo.
E stancante, stanante, braccante. Asfissiante.

Tutto così tanto, così troppo, che mi lascia svuotata. Affranta. Triste.
Sfibrata dalla visione del Nulla. Un Nulla, per di più, Antipatico.

Lo so che è Lynch, lo so che non devo aspettarmi "Biancaneve e i sette nani"
o "Giovannona coscialunga disonorata con onore", ma porca miseria, alla faccia della non trama, della non storia e okay per le suggestioni, le visioni (spesso molto belle), le allusioni, le allucinazioni e la collina dei conigli, ma se devo dirla tutta, questa mi sembra una prova di forza a chi resiste di più, un premio alla abnegazione e alla rinuncia a tutto ciò che una persona vorrebbe dall'andare al cinema: vedere (assaggiare, sentire, toccare, annusare) un film che sia un film, non una logorroica colata di immagini (anche se belle) a casaccio.
Un film col quale non si riesce a interagire, ma che si può solo subire.

Qualcuno sottolinea che noi poveracci non capiamo, perché questo è cinema indipendente. Ma indipendente da che? dalla benché minima idea o prospettiva di avere senso? Tutta questa ostentata e ricercata e maniacale e sensazionalistica mancanza di senso svilisce il senso di me che assisto impotente e mi fa capitolare dopo ben due ore di muta sopportazione.
Credo di aver regalato troppo del mio tempo alla "visione" di questo "genio moderno" e, anzi, io mi sento profondamente incompresa come spettatrice, evidentemente, non moderna e non geniale.


firmato: una che ha gettato la spugna

33 risposte al commento
Ultima risposta 23/02/2007 17.18.25
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  20/02/2007 11:06:13
   5 / 10
Premessa A-D-O-R-O DAVID LYNCH se oggi sono un appassionato di cinema lo devo a Mulholland drive, Elephant man e a Strade Perdute......ho visto i corti prima di Eraserhead quindi mi ritengo abbastanza ferrato in materia
INLAND EMPIRE IL SUO CAPOLAVORO?
Ma non diciamo sciocchezze.......
Il 5 è in primo luogo un voto che è a metà strada tra il Superbo e il brutto, nel senso che INLAND EMPIRE NON E' CLASSIFICABILE semplicemente perchè
NON E' UN FILM
Si apprezza che un regista di esperienza abbia ancora voglia di sperimentare ma qui a confronto Eraserhead è un film banale!
ASSOLUTAMENTE INCOMPRENSIBILE, LENTO, PROVOCATORIO, ANGOSCIOSO,FOLLE, TETRO, DISTURBANTE un esperienza assolutamente sconvolgente, se questo era il suo obiettivo c'è riuscito in pieno.....
MA PERCHE'?
Perchè fare un film angosciante senza rendere allo spettatore un minimo senso? Un film di emozioni disturbante per 3 ore!
TREMENDO! Lynch è un grande perchè riesce in ciò come nessun altro ma la domanda è..........PERCHE'?
L'elemento fondante del suo cinema è la riflessione, ogni scena deve essere compresa, non puoi distrarti e alla fine quando nè cogli il messaggio questo ti si imprime.
INLAND EMPIRE ALTRO NON E' CHE UNA SEDUTA DI PSICANALISI DI DAVID LYNCH un film personale fatto per se stesso E' UN OPERA D'ARTE MODERNA MA CON IL CINEMA IN SENSO CLASSICO C'ENTRA POCO.
Condannare la distribuzione delle 25 copie significa stare assolutamente fuori dal mondo, questo è un opera di stile di museo, lo vedrei al Moma di New York ma non nel cinema sotto casa.
Lynch vuole fare un opera alla Bruniel, tornare al cinema delle origini e il digitale è stato un mezzo usato non per il suo valore MA SEMPLICEMENTE PERCHE' COSTAVA POCO E GLI PERMETTEVA DI FARE UN FILM DOVE ESPRIMERE LE SUE MILLE LUCUBRAZIONI senza il pensiero degli incassi.
Un regista come lui è riuscito a personalizzare il cinema, il cinema di denuncia alla Lycnh (eraserhead) ha fatto il fantascientifico alla Lynch, (Dune), il Noir alla Lynch (blue velvet) addirittura anticipa Tarantino e lo fa alla Lynch (Cuore Selvaggio) il Serial Mistery (Twin Peaks) il Thriller (Strade Perdute).....ma qui che fa? INLAND EMPIRE FA SOLO LYNCH RINUNCIA AL CINEMA A PRIORI, prende tutti i suoi folli personaggi, i suoi simbolismi, i suoi INCUBI e perversioni e le mette in un LUNGOMETRAGGIO che chiamare FILM può essere sia riduttivo che un eccessivo.....
Qui siamo di fronte a un regista che ha rinunciato al cinema in senso tradizionale, dire che che questo è il suo CAPOLAVORO E' DIRE CHE NON SI AMA IL CINEMA si ama qualche altra cosa INLAND EMPIRE, un prodotto UNICO che magari meriterebbe spazio in un SITO DI CINEMA in compagnia di analisi di opere di Salvator Dalì e De Chirico, qui siamo in pieno SURREALISMO lasciato però alla follia del regista.
NON SI PUO' FARE UN FILM DEL GENERE PER TRE ORE E' TROPPO! Dire poi "Non ha senso bisogna lasciarsi andare" è una *******ta perchè i FILM DI LYNCH HANNO SEMPRE UN SENSO!
QUI PERO' LUI PRENDE IN GIRO IL PUBBLICO è non DA MAI UNA VOLTA UN SOLO ELEMENTO CERTO E QUANDO TE LO DA TE LO LEVA SUBITO.
Cosa vuoi dire? Perchè hai fatto questo film? Avevi bisogno di esprimere te stesso? Le personalità che vivono nel tuo io? Avevi bisogno di questo film per far uscire quacosa da te stesso, per guarire da qualche male della mente?
Io non ci posso pensare INLAND EMPIRE E' SCONVOLGENTE tocca livelli aulici con una colonna sonora che è la migliore in assoluto da una decina d'anni, sa dirigere gli attori in modo superbo.
LYNCH NON ANNOIA MAI tranne che in questo film e NON NOTARE LE DIFFERENZE CON GLI ALTRI SIGNIFICA VERAMENTE ESSERE CECHI D'AMORE NEI SUOI CONFRONTI!
Capisco che l'appassionato metta 10 perchè questa è una summa del suo cinema ma è anche il momento che qualcuno si prenda la responsabilità di dire quello che ha capito
APRIRO' UN TOPIC SUL FORUM VEDIAMO SE QUALCUNO HA IL CORAGGIO
IL 5 STA + PER INCLASSIFICABILE

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Ultima risposta 21/02/2007 15.31.19
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Invia una mail all'autore del commento roizzz  @  19/02/2007 08:57:33
   5½ / 10
buuh, che delusione... ma veramente... che cavolo sono tutti sti dieci? Di per se a un film così un 6 glielo avrei anche dato ma da Lynch mi aspettavo ben ben altro, eh no!
In ordine sparso: noiose e prive di mordente le scene con tutti sti polacchi, scandalosamente inutili le scene dei conigli (ma volete mettere con la liricità del teatro del Silencio? Poi, perchè ripetere cento volte le scene nei corridoi bui? ma p.or.ca miseria in Strade Perdute ne era bastata una sola di scena così ed era stata cento volte più efficace.
Sempre per rimanere a ciò che Lynch è stato capace di fare in passato, penso ai paesaggi e agli sfondi di una Storia vera, qui? 845 primi piani della Dern, mai uno sfondo che sia uno, per tre ore di fila. Sicuramente una scelta mi risponderete voi ma per me una scelta pallosa.
In molti avete parlato di una summa del genere Lynchniano ma a me è sembrato solo un ciclostilo sbiadito delle sue opere precedenti
Ah, e la stupenda scelta del digitale? ma vaff....

18 risposte al commento
Ultima risposta 20/02/2007 13.01.07
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Lollo82  @  18/02/2007 23:44:01
   1 / 10
L'unico dubbio che mi ha fatto venire questo film dopo la visione è il seguente:
''Ma non è che il voto più basso è 10 ?''
Sono dovuto andare subito a casa a controllare.
A me è parso che quasi nessuno di coloro che hanno dato 10 l'abbia apprezzato, semplicemente hanno votato in modo conforme agli altri.
Le vie sono 2, o lo si ama, o lo si odia...... io lo odio.

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21 risposte al commento
Ultima risposta 03/03/2007 23.45.32
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Quezar  @  13/02/2007 14:04:46
   1 / 10
Io non so cosa dire.....ho visto quasi tutti i film di lynch, alcuni mi sono piaciuti (fuoco cammina con me) e altri no (Mulholland drive), eppure secondo me questo film è l'esempio di decadimento di lynch! Mi è sembrato che molte immagini siano messe li senza un motivo preciso, sperando che qualke spettatore ci veda qualkosa che neanche lui voleva esprimere.....sono d'accordo con chi dice che lynch o lo si ama o lo si odia.....bhè io non lo amo e non lo odio, però riguardo ai suoi film l'effetto è stato quello!!!
Ora so che mi beccherò la solita caterva di commenti, ma non mi sembra di aver scritto nient'altro che la mia opinione!

48 risposte al commento
Ultima risposta 15/02/2007 23.51.33
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wuwazz  @  10/02/2007 02:55:30
   1 / 10
Non ha senso mettere un voto ad un film come questo, ma se proprio lo devo mettere non posso che dare 1, non perchè sia "il peggiore da evitare a tutti i costi" (oddio..... Molti dovrebbero farlo veramente, dico... Evitarlo accuratamente!!) ma perchè questo "Inland Empire" rappresenta veramente la fine del cinema. Come si fa a dire "mi è piaciuto" oppure "non mi è piaciuto"? come si fa a giudicare (perchè cmq molti lo definiscono un capolavoro) un film come questo?
Il problema di giudicare film come questo sfocia interamente nel classico problema filosofico di "valutazione dell'arte" in termini soggettivi, secondo cui qualsiasi cosa può essere un capolavoro, dal vostro divano alla vostra scrivania, dalla vostra tastiera all'asse da stiro colorato di vostra madre. Molti mi criticheranno perchè mi diranno che è un film che va "sentito", e io sono troppo razionale, ma io non sto affatto mettendo in dubbio la capacità di questo film di trasmettere sensazioni, anzi, crea delle fortissime suggestioni che raramente si riscontrano. Quello che critico io (anche se parlare di critica o elogio è una cosa un pò stupida) è che Lynch calca un pò troppo la mano: 3 ore di "Lynch of consciousness" sono impossibili da sopportare, se poi si aggiunge il fatto che (quasi) non esiste un filo conduttore, un (piccolissimo) appiglio cui aggrapparsi ogni tanto, secondo me si ottiene un qualcosa che come dicevo poco sopra rappresenta la fine del cinema, nel senso che a questo punto, non esistendo più criteri oggettivi di giudizio e potendo ognuno dare tranquillamente un 10 dicendo "mi ha fatto provare emozioni fortissime", allora qualsiasi prodotto in qualsiasi forma potrebbe essere un possibile capolavoro per qualsiasi persona (scusate l'ingarbugliamento). Provate a pensare cosa succederebbe se TUTTI i film fossero come questo "Inland Empire": il cinema non avrebbe più ragion d'essere, questo forum stesso si perderebbe in discorsi filosofici senza capo nè coda (più o meno come quello che sto facendo io adesso) su confronti di pure (personalissime) sensazioni, di cui si può parlare non giorni o anni, ma vite intere, senza arrivare mai ad una conclusione.
fondamentalmente il mio 1 non vuole essere una provocazione: ci sono delle sequenze bellissime, non metto in dubbio la bravura di Lynch, ma 3 ore di questa roba sono una tortura per la mente umana, non è vero che è una esperienza "da vivere", attiva. Forse all'inizio si, ma dopo che le belle idee sono proposte e riproposte e riporoposte (conigli, conigli, polacco,conoigli,dialogo a due,conigli,dialogo a due monologo, monologo,polacco...) dopo un pò il film diventa pesante, pura passività.

Non so se ho reso bene l'idea di quello che penso, ma sono sicuro che qualcuno mi attaccherà, e qualcuno cercherà di comprendere le mie motivazioni che, riassunte in poche (ed epiche) righe finali vogliono dire "NON SI PUò DARE UN VOTO AL CERVELLO DI LYNCH, MA SE PROPRIO BISOGNA FARLO NON PUò CHE ESSERE 1 O 10, DOVE L'1 NON è MINORE DI DIECI E 10 NON è MAGGIORE DI 1. INSOMMA: O SIAMO TUTTI DEI GENI O NON LO è NESSUNO"

102 risposte al commento
Ultima risposta 16/02/2007 17.58.06
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