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Opera imponente di Lang che a breve girera' il film per cui verra' per sempre ricordato, "Metropolis". Questo lavoro è sicuramente inferiore ma comunque di ottimo livello. La prima parte è apprezzabile per il lato fantastico che viene aggiunto alle vicende eroiche di Sigfrido, mentre la seconda rappresenta la lunga vendetta perpretata dalla vedova dello stesso Sigfrido, che poi è la causa di tutti i suoi mali. In effetti troppo ingenua a cadere nel tranello di dare informazioni sul punto debole del marito... Nella seconda parte si fa sentire piu' la stanchezza perche la durata eccessiva della battaglia e l'assenza dei temi fantastici, ma soprattutto l'assenza di Sigfrido, penalizza la visione. Ho visto la versione completa ma sono certo che la versione di 140 minuti possa bastare. E pensare che di Metropolis non abbiamo la versione completa ma ci dobbiamo accontantare di quella ridotta... Avrei preferito il contrario... Solo per amanti del cinema.
Prima di ‘Metropolis’, sostituito il tema sociale con quello mitico, è un’opera monumentale, viva ancora della sua pulsione inventrice, solenne e a tratti folgorante.
Le immagini in Lang conservano sempre una grande concretezza plastica, ma la loro organizzazione negli spazi è innanzitutto musicale: qui il ritmo si fa ora statuario e ora impetuoso, segue l’impulso passionale, l’illuminazione improvvisa, è travolto dall’idea sinfonica e in potenza la materializza. Del resto l’ambiente primitivo si adatta molto bene al cinema langhiano, interessato più che altro agli istinti; mentre l’impianto eroico favorisce l’individuazione di quei sentimenti netti, di quelle situazioni allegoriche che, sacrificando l’indagine psicologica e individuale, ne ‘I nibelunghi’ fanno figurare i corpi umani e le masse spesso come elementi architettonici e scenografici.
Ma bisogna disporsi alla lentezza scultorea, sapere ascoltare i rilievi di queste composizioni - oggi forse troppo - mastodontiche.
Un monumentale film epico di Lang,tra le cose che apprezzo meno del grande regista tedesco. Checchè ne dica il sign Kracauer per me rimane un grosso mattone indigesto.
Al di là del **** nel trovare veramente la versione da 288 o 240 min, 140 scarsi quale era la mia bastano e ne avanza pure. Colossale anche nella messa in scena, anzi, la costruzione scenografica e spaziale su linee verticali della prima parte è essenziale proprio per dare questa sensazione; fatto di primi piani o piani americani non avrebbe reso allo stesso modo. Impossibile comunque giudicare un film a metà, rispetto l' anno, però, Murnau mi sembrava decisamente più avanti, tanto da aver cambiato Lang stesso nel linguaggio filmico. Autore noiresco per tematiche, Lang era il regista adatto per "I Nibelunghi", una storia epica che gira attorno al destino (1921), iniziando proprio dalla foglia che cade sulla schiena lavandosi col sangue del drago.
Film di forte impatto visivo e sonoro (come musiche chiaramente) ispirato a "La Canzone dei Nibelunghi" anche se soprattutto nella seconda parte se ne discosta un pò. Devo dire che mi è piaciuta di più "La morte di Sigfrido" (sarà per l' atmosfera più magica, cupa ed avventurosa). Fascinosa l' attrice che interpreta Crimilde.
E' bello essere il primo a commentare un film di tale portata, anche se non è uno il migliore di F. Lang. Il film fu enormemente apprezzato da Hitler per la rappresentazione teutonica dell'eroe Sigfrido e questo fa capire forse il limite del film, che spesso è troppo "caricato" e anche troppo lungo. Comunque Lang scolpisce ottimamente i personaggi della nota vicenda de "L'oro dei Nibelunghi" e crea la giusta atmosfera. Visivamente imponente, ha in almeno un paio di punti una lirica "moderna" e affascinante. Il capolavoro immortale arriverà qualche anno dopo, ma le premesse erano già presenti in questo ottimo film la cui visione è straconsigliata a tutti gli amanti del muto.