Viola e Dasy sono due gemelle siamesi che cantano ai matrimoni e alle feste e, grazie alle loro esibizioni, danno da vivere a tutta la famiglia. Le cose vanno bene fino a quando non scoprono di potersi dividere. Il loro sogno è la normalità: un gelato, viaggiare, ballare, bere vino senza temere che l'altra si ubriachi fare l'amore. "Perché sono femmina".
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Mi sorprende che non ci siano ancora commenti per questo film, visto che se ne è tanto parlato per la sua partecipazione a Venezia (ma stupidamente non in concorso) e poi perchè è a tutti gli effetti un piccolo gioiello. Impeccabile nella regia, nella recitazione, nella fotografia di questo malato "non-luogo". Dico "non-luogo" perchè il giovane e talentuoso De Angelis sceglie volutamente (e con efficacia) di raccontare la storia di Daisy e Viola come immerse in un limbo senza uscita, un limbo paludoso e grottesco in cui ci si imbatte in personaggi alla deriva. Un paesaggio quasi post-apocalittico che però per nostra sfortuna non è post apocalittico. E' reale. E in questo squallido scenario reale non c'è traccia di istituzioni, niente scuola per le due gemelle, niente autorità o forze dell'ordine ad aiutarle, niente fede e religione. O meglio la religione c'è, ma non c'è la fede... c'è solo consumismo, superstizione, esibizionismo e tanta tanta cattiveria. Nessuna via d'uscita o di fuga, quindi, dicevo. Daisy e Viola sono "ammatettate" in questa desolazione così come lo sono l'una all'altra. E devo dire che questa oppressione ed impossibilità è resa bene non solo tradotta nelle bellissime immagini fluide di De Angelis ma anche nella solita sceneggiatura di Guagliarone, il quale sembra ribadirci più volte, attraverso le varie situazioni opprimenti, come non esista via di fuga. In alcuni momenti particolarmente toccanti, i pianti rabbiosi dei protagonisti mi hanno ricordato quello disperato di Ilenia Pastorelli con le immagini di Jeeg Robot proiettate in faccia. Per fortuna però in questo mondo ci sono Daisy e Viola e soprattutto ci sono l'una per le altra. In conclusione: Un ottimo film e, ultimo ma non ultimo, un ottimo cast. Dalle due sorelle protagoniste alla fantastica caratterista Antonia Truppo che ho trovato per caso in diversi film, interpretando sempre personaggi diversi ma ogni volta strazianti e tragici.