Trama del film Indiana jones e il regno del teschio di cristallo
Siamo nel 1957. Sia Indiana che i Sovietici sono alla ricerca di un oggetto potentissimo: uno dei 13 Teschi di Cristallo della leggenda Maya. I Sovietici rapiscono Marion Ravenwood e ricattano Indy, il quale tra le altre cose dovrà scontrarsi con un archeologo suo rivale e con l'agente russo Spaiko, spalleggiato fortunatamente dal figlio.
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Secco e pulito: questo film fa schifo. La trilogia era meglio lasciarla lì dov'era, completa e perfetta. Questo filmoccio commerciale è ridicolo e improponibile. La prima parte del film, se così possiamo dire, è molto bella e in sintonia cromatica con gli altri episodi. Gli attori, tutti molto bravi. Anche Ford rende molto, nonostante l'età. E' Spielberg che ha fatto un macello. Non sto attaccando l'idea degli alieni. Anzi, un senso c'era. Che le antiche popolazioni millennarie avessero avuto contatti con gli alieni è risaputo. E la storia poteva starci tutta. Ma il film lentamente declina. Fino a raggiungere la melma più oscura. La storia non sta più in piedi e crolla. Il finale è un mix di COSE A CASO che non hanno senso e devo ammettere di non aver capito nulla alla fine. Anzi, nulla era da capire. Era solo da vedere il pastrocchio a tutto schermo. Tutto gettato alla rinfusa per creare una bella lasagna. Scene d'azione bellissime ma che arrivano ai limiti della fisica possibile. Io sono PRO esagerazione. Ma c'è un limite che l'intelliggenza umana può sopportare, prima di uscirne offesa. Scene al limite del ridicolo. Così come ridicola suona nel 2008 l'idea di CERCARE A TUTTI I COSTI di non ferire i personaggi sullo schermo. Spielberg buonista, sei un pò fuori fase! Eppure lo stesso Indiana Jones non si faceva scrupoli a sparare contro il nemico già dal primo film. Salse e salsette, si arriva ad un illogico E.T. riveduto e corretto che lascia solo amaro e rancore. La colpa non è degli attori nè delle ambientazioni. La storia fa acqua e Spielberg cola a picco. Volevo dare almeno la sufficienza perchè Indiana è sempre Indiana... ma non la merita proprio la sufficienza. Ripeto: le trilogie... è meglio lasciarle dove sono.