indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto regia di Elio Petri Italia 1970
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (1970)

Commenti e Risposte sul film Recensione sul film Invita un amico a vedere il film Discutine sul forum Errori in questa scheda? Segnalaceli!

Seleziona un'opzione

Dove puoi vederlo?

locandina del film INDAGINE SU UN CITTADINO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO

Titolo Originale: INDAGINE SU UN CITTADINO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO

RegiaElio Petri

InterpretiGian Maria Volontè, Florinda Bolkan, Gianni Santuccio, Orazio Orlando, Sergio Tramonti, Arturo Dominici, Aldo Rendine

Durata: h 1.52
NazionalitàItalia 1970
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 1970

•  Altri film di Elio Petri

Trama del film Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto

Nel giorno della sua promozione, l'efficientissimo capo della Squadra Omicidi, uccide la sua amante Augusta Terzi, con la quale ha un rapporto sadico. L'ispettore, dietro una facciata solida ed irreprensibile, nasconde in realtà una personalità profondamente disturbata, e lascia evidenti prove a proprio carico proprio per provare quanto sia insospettabile nel suo ambiente. I colleghi della omicidi non considerano neppure le prove evidenti...

Sei un blogger? Copia la scheda del film Sei un blogger? Copia la scheda del film

Voto Visitatori:   8,90 / 10 (218 voti)8,90Grafico
Voto Recensore:   10,00 / 10  10,00
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Miglior film straniero
Miglior filmMigliore attore protagonista (Gian Maria Volontè)
VINCITORE DI 2 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Miglior film, Migliore attore protagonista (Gian Maria Volontè)
vota e commenta il film       invita un amico
Cerca il commento di: Azzera ricerca


Voti e commenti su Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, 218 opinioni inserite

caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi
  Pagina di 1  

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  11/08/2012 23:58:15
   9 / 10
Che dire? Che andrebbe studiato nelle cineteche di tutto il mondo, al di là del suo (mai superfluo però) sensazionalismo. Importante, attualissimo a dispetto di un clima perfettamente coerente a quegli anni, corrosivo roba da far impallidire modelli più o meno dichiarati (kafka o beccaria?), e non si tratta di esagerazioni a riguardo. Credo che un'unica visione di questo film sia troppo poco davanti alla sua importanza storica e culturale. In un contesto di genere (melò erotico, poliziottesco) si inserisce una denuncia sociale, autoriale, da lasciare senza fiato. Non avevo mai visto un cinema d'impegno civile suggestionato dai clichè topici del cinema di genere, non a questi livelli. Diciamolo, film come Diaz § co. fanno una ben magra figura davanti a un soggetto del genere. Bravissimi e bellissimi Volontè e la Bolkan, figure ammalianti di certe imposizioni sociali che fanno della pericolosa morale l'arma per combattere ciascuno la loro inquietudine

1 risposta al commento
Ultima risposta 12/08/2012 00.22.54
Visualizza / Rispondi al commento
Invia una mail all'autore del commento anthonyf  @  13/06/2012 18:20:47
   9 / 10
Un impeccabile thriller-psicologico di Elio Petri, a forti tinte noir, che con l'avanzare della narrazione si apre ancor di più su scenari sempre maggiormente ampi ed indistinguibili. Innanzitutto va ossequiata la denuncia sociale forte e rigorosa del film, senza dubbio ben riuscita nella rappresentazione socio-politica e nel modo in cui essa viene messa alla luce nel film; poi, vanno segnalate la ottima (ma oramai azzarderei dire, la 'solita') performance di un MAGISTRALE Gian Maria Volontè, l'Attore per eccellenza del nostro cinema, nonché di quello contemporaneo, semplicemente fenomenale. Regia di Petri ottima: il cineasta italiano mi aveva deluso precedentemente con "A Ciascuno il Suo", ma qui mi ha a dir poco (ma piacevolmente) sorpreso. Ci sono giochi di inquadrature sublimi, specie nella scena iniziale, che benissimo si specchiano nella intrigante (e da gelare il sangue) colonna sonora di Ennio Morricone. Nota di merito anche al montaggio, a dir poco eccelso; e notevoli le sequenze oniriche di Volontè, molto accurate per essere il film del 1970. Bravi anche Arturo Dominici (che voce!) e Florinda Bolkan, e strepitoso il cameo di Salvo Randone (?) nelle vesti dello 'stagnaro', alias l'idraulico (doppiato dal grande Corrado Gaipa).
Indubbiamente, un must del cinema italiano.

1 risposta al commento
Ultima risposta 13/06/2012 18.23.49
Visualizza / Rispondi al commento
BlackNight90  @  21/02/2010 19:26:47
   10 / 10
Non saprei che altro aggiungere alla recensione di Lot o al perfetto commento di Crimson, di cui condivido fino all'ultima virgola.
'Indagine' è un capolavoro ancora attuale purtroppo, dalla tesi esposta in modo chiarissimo (bisognerebbe essere un po' tonti per non capirla) e solo all'apparenza risolta in modo ambiguo in uno splendido finale onirico.
La citazione da Kafka riassume alla perfezione il significato principale del film.
Volontè mostruoso, Morricone sempre in forma.

3 risposte al commento
Ultima risposta 22/02/2010 07.53.53
Visualizza / Rispondi al commento
Crimson  @  31/01/2010 21:51:52
   10 / 10
Un film psicologico e sociologico di grandissima attualità. Psicologico perchè ancor prima del cittadino, a cui fa riferimento il titolo, c'è un uomo devastato dall'essere stato smascherato in tutto il suo infantilismo dalla sua amante. L'impotenza sessuale è il movente dell'omicidio con cui il film si apre e la scintilla che aziona il meccanismo che lo sorregge.
Il protagonista è un alto funzionario della Questura di Roma, uccide per riaffermare la propria "potenza" sessuale-ruolizzante-repressiva che coincide col ruolo che occupa. Dissemina di indizi il luogo del delitto per mettere alla prova il sistema di cui fa parte, con l'arroganza di chi ritiene di essere al di sopra di ogni sospetto in virtù della propria posizione intoccabile. Effettivamente ciò scatena un puerile, cieco iter giudiziario che ogni volta che rasenta la sua persona soffre un "naturale" tirarsi indietro. L'audacia del servo del Potere, che non mette in discussione ciò che esercita richiama ad una legittimità sconcertante, dipinta con sagacia: il taglio è in bilico tra il grottesco e il drammatico, o forse è tristemente reale dall'apparire demenziale?
Il ritratto psichico aberrante del protagonista ad un certo punto comincia ad andare in tilt, egli agisce in modo contraddittorio: distrugge una cravatta che ne avrebbe determinato la propria colpevolezza, cerca dapprima di indirizzare le indagini sul marito della donna per poi scagionarlo, e successivamente sull'amante giovane e rivoluzionario. Certo, potrebbe apparire una forzatura quella dell'anarchico che guardacaso oltre ad avere il controllo sessuale della donna è anche l'artefice di un atto intimidatorio alla Questura. Tale ridondanza è l'espediente di cui Petri e Pirro si servono per giungere ad uno dei momenti topici del film: messo sotto torchio, il ragazzo istigato dal dottore a denunciarlo si rifiuta di farlo perchè al suo ideale non farebbe comodo: ecco che quanto di più grossolano ci si presenta in tutta la sua realtà, ovvero due uomini in fin dei conti uguali, seppur su fronti diametralmente opposti, non solo sostenitori ma anche identificati con il proprio ruolo.
Per il Dottore la mancata denuncia è un imprevisto che mina il piano perverso che aveva architettato, così decide di autodenunciarsi firmando una confessione. E' il preludio ad un finale onirico straordinario.
Se il successivo 'La classe operaia va in paradiso' sembra oggi ancorarsi e focalizzarsi sul preciso momento storico in cui è stato girato, 'indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto' per quanto anch'esso figlo del medesimo contesto socio-politico movimentato e sofferto (il post-'68) esprime una freschezza, un'attualità tanto profonda quanto inquietante. A quaranta anni di distanza il Potere è immutato nei suoi perversi meccanismi di autolegittimazione e nel contrastare ferocemente tutto ciò che possa metterlo in discussione attraverso i soliti sistemi: repressione, violenza, abuso, prevaricazione. Anche chi lo esercita spesso continua a soffrire/autoalimentarsi di un delirio di onnipotenza che lo spinge a travalicare morale e a identificarsi con il libero arbitrio, nelle forme più aberranti di perversione di una concettualizzazione senza alcun limite apparente.
La figura di Volontè per alcuni assomiglia a quella di Luigi Calabresi, di cui fu avversario esplicito l'anno seguente. Effettivamente anche alcuni eventi, come gli atti intimidatori, assomigliano ad episodi reali avvenuti nel corso del biennio precedente. Ci sono inoltre, nei metodi adottati dai celerini, analogie con quanto accaduto in particolar modo nel corso dei disordini seguenti alla strage di Piazza Fontana.
Al di là di questi echi politici inevitabili sia per il delicato momento socio-politico italiano che per il tipo di cinema che Petri portava alla ribalta, per la prima volta nel nostro paese (al pari di Francesco Rosi), il film è un capolavoro assoluto, oltre che per i contenuti, anche per l'aspetto formale. Le musiche di Morricone, la regia puntuale e minuziosa, e le interpretazioni a partire da quella di Gian Maria Volontè, superba.
Ma il dettaglio che spesso rischia di passare in secondo piano, nella miriade di analisi dettagliate e profonde del valore del film nello scardinare le assi del Potere, è a mio avviso l'insieme di artifici utilizzati per concorrere a definire il quadro di SPERSONALIZZAZIONE del protagonista: egli non è mai nominato se non "dottore" o "assassino"; opera a Roma ma ha un accento siciliano, mentre il suo team generalmente parla con un'inflessione campana (decontestualizzazione del sistema, pur nella sua sede centrale). L'unico ad avere un'accento romano è il giornalista di cronaca nera, che riconosce la voce del Dottore sebbene questi tenti di camuffare il proprio accento al telefono. Infine, ogni azione, ogni connotazione del protagonista non ha particolari sfumature che ne denotino una personalità (a partire dal comunissimo appartamento), ma al contrario l'incarnazione di ciò che esercita.

3 risposte al commento
Ultima risposta 20/05/2017 14.59.57
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  14/01/2010 16:40:25
   8½ / 10
Ottimo film, una delle perle del cinema italiano.
Ottima la storia dalle tinte kafkiane, Vi è proprio una citazione a "Il processo" nel finale.
Eccellente Gian Maria Volontè, poco da dire su di lui, perfetto.
Dopo 40 anni è ancora un film godibilissimo, consigliato.

5 risposte al commento
Ultima risposta 17/01/2010 21.11.16
Visualizza / Rispondi al commento
memo  @  17/11/2009 15:11:39
   7 / 10
buon film bene interpretato e diretto, molto intreressante la trama, anche se non lo considero assolutamente un capolavoro da top 25... forse perche non amo molto quando un film fa della critica sociale.. mi da un po fastidio.

3 risposte al commento
Ultima risposta 21/11/2009 05.55.52
Visualizza / Rispondi al commento
baskettaro00  @  20/06/2009 15:05:35
   7½ / 10
ammetto ke avedno solo 13 anni poxxo aver apprexxato in parte qst film....infatti prima di vederlo credevo foxxe il solito film palloso sulla politika invece si è rivelato poko palloso e abbastanza facile da capire x un tredicenne........e poi x essere del 1970 tratta di un tema attualissimo....

8 risposte al commento
Ultima risposta 12/02/2010 21.14.54
Visualizza / Rispondi al commento
JOKER1926  @  14/06/2009 23:32:20
   5 / 10
"Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" è una pellicola italiana del 1970, film confezionato da Elio Petri che vede, come indiscusso protagonista, Gian Maria Volontè, nei panni di un Capo della squadra omicidi.

Il film è un attacco al potere, all'abuso di potere, Petri cerca attraverso una sceneggiatura molto improbabile e terribilmente forzata di infangare e sottolineare le "mostruosità" di tale " mezzo" usato dalla polizia, dallo stato.
"Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" è a Mio avviso un film poco più che mediocre, gli attacchi, le critiche sociali/politiche a tratti risultano essere troppo ripetitive e sotto alcuni aspetti retoriche e filosofiche.
Inoltre anche sul piano tecnico il film non è impeccabile, gli attori non sono superlativi, lo stesso Volontè con i suoi fastidiosi e volgari, rozzi modi alla lunga non può non stancare (ovviamente qui non si discute la capacità dell'attore bensì quella della regia); oltre al concetto dal cast è importante segnalare la particolare colonna sonora (particolare non è sinonimo di positività) a tratti davvero irritante.
Nel campo tecnico comunque buona la fotografia (sicuramente non impeccabile) ma abbastanza caratteristica e a tratti molto "artistica", da notare dunque le atmosfere quasi claustrofobiche.

"Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" è un inno di denuncia verso il mondo poliziesco, fatto da violenza e intimidazione, anche se alla lunga queste critiche, questi concetti risulteranno essere poco originali, molto prevedibili e inesorabilmente ripetitivi; insomma in questo film italiano non Noto una meravigliosa genialità, originalità; pellicola non certo impeccabile riguardo la storia; i concetti sul potere sono poco effervescenti, in pratica il potere è sommo e avvolge tutti gli uomini (come piccole pedine) in un vortice beffardo e clamoroso, il finale (sdoppiato in sogno e realtà) certifica il tutto, ovvero il sogno non è altro che l'anticamera del "verdetto" finale, dunque il potere sovrasta il potere, un "vortice" eterno ove i "potenti" vivono in una gerarchia senza regole, si imbroglia, si fa repressione è un intreccio bestiale senza via di scampo…
Ecco dunque il "colossale" pensiero della regia, insomma niente di nuovo, le solite pellicole a sfondo drammatico che cercano, in modo discutibile di trattare tematiche un po' troppo palesi e scontate "avvolgendole" in uno strato di infiniti e pomposi dialoghi riversanti, di conseguenza, nella pochezza .

Il film fu prodotto in un periodo difficile ove i nemici primari erano rappresentati dalla polizia, la massa all'epoca soffriva di idee fisse, i movimenti del "68" avevano portato confusione e i sensi di rivalsa e di violenza verso la polizia erano all'ordine del giorno , dunque, con pochi dubbi, tale pellicola al suo tempo poteva riscuotere successo ed ammirazione, oggi tutta questa accozzaglia di concezioni, monologhi e retorica fa svanire solennemente il (presunto) fascino e "carisma" di tale (contestabile) prodotto cinematografico di Petri.

12 risposte al commento
Ultima risposta 20/01/2013 11.56.20
Visualizza / Rispondi al commento
mike_meBad  @  19/03/2009 21:52:38
   6 / 10
sono convinto sia una gran film ma credo di non averne colto in pieno il senso

2 risposte al commento
Ultima risposta 10/04/2009 14.22.35
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  17/02/2009 23:48:33
   10 / 10
"Panuuuunzio! Panuuuunzio!"

Gli anni '70, proiettando su tutto il suo arco i rivolgimenti politico-sociali e culturali del decennio precedente, ed in particolar modo del biennio '68-'69, diventano un grande laboratorio per il cinema "politico" di tutto il mondo, un cinema che s'interroga sul Potere e sui suoi multiformi risvolti e nel quale si rielabora, spesso con straordinaria efficacia, il ruolo delle istituzioni e delle figure istituzionali classiche e borghesi di fronte ai mutati (e mutanti) scenari culturali.
"Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" è uno dei punti più alti di questo cinema e, più in generale, della cinematografia italiana di sempre.

"…per provare! per provare! per provare! per provare!…"

Il Dottore è uno sbirro di successo, capo della sezione omicidi “promosso” alla sezione politica per attuare con la stessa efficacia del suo incarico precedente la repressione dei vari movimenti "sovversivi" che il '68 ha fatto sbocciare. Il Dottore è un uomo potente. Tutti lo riveriscono e lo temono nella polizia. Non ha nemmeno un nome: per tutti è il "Dottore". La scala gerarchica nelle istituzioni è molto sentita e il servilismo serpeggia nelle fila dei colleghi del Dottore, tanto da infistidire lo stesso protagonista. Il potere, però, lo seduce, lo corrompe fin nel profondo. Ora non solo egli lo rappresenta in alto grado nelle istituzioni, ma se ne immedesima totalmente: egli è il Potere tout court.
Ma il Potere non basta esercitarlo, va posto in essere, riconosciuto come tale e verificato, se necessario va anche messo in discussione per saggiarne la consistenza.
Il Dottore, allora, si pone dall'altra parte, quella del crimine che lui stesso dovrebbe combattare, per "provare" quanto il Potere che egli rappresenta sia reale e intoccabile. Attraverso l’uccisione della donna con la quale aveva una relazione clandestina, il Dottore mette alla prova anche l'istituzione e le sue logiche (meschine), fornendo il tal modo una galleria di situazioni deplorevoli di cieco e misero servilismo. È quasi beffardo, il Dottore, nel suo piano di attuazione del Potere, ché le sue impronte e le innumerevoli e inequivocabili tracce da lui lasciate sul luogo del delitto sono così palesi da irridere ogni movimento investigativo della polizia, la quale non vuol vedere ciò che è evidente.
Il Potere è, in realtà, legato alle forme e alle pratiche di un ordine costituito nel quale si autolegittima, si autoriconosce e si compiace. L'epigrafe kafkiana che Petri mette in coda al film (e non all'inizio, come solitamente accade) racchiude concettualmente il significato intero dell'opera: "(…) egli è un servo della legge quindi appartiene alla legge e sfugge al giudizio umano".
Non a caso la "verifica" del Potere il Dottore la compie nel momento in cui viene promosso alla sezione politica della polizia, ovvero quando viene preposto al controllo di ogni possibile attività che possa sovvertire e misconoscere quel potere (dell’ordine costituito).

"La repressione è il nostro vaccino! Repressione è civiltà!"

Se da un lato a insidiare il (suo) Potere vi è l'ideologia, dall'altro, in stretta relazione, vi è la sessualità (e in genere, per estensione, l'universo femminile – "esemplificato" nella figura di Augusta Terzi, la vittima - col quale il Dottore si raffronta). Augusta lo maltratta, sottilmente lo disprezza, non perde occasione per offenderlo e umiliarlo. Lo stuzzica facendogli ripetere, e fotografare, in senso erotico morboso, le scene dei delitti su cui indaga; il Dottore crede di dominare anche nella sfera sessuale e privata, usando modi talvolta bruschi e violenti che perpetuano il suo Potere, almeno formalmente, ma è Augusta a condurre il gioco. Perché, poi, proprio di gioco si tratta, e Augusta non smette di ripetere che egli è soltanto un "bambino", che sessualmente rivela tutto il suo infantilismo. Una donna, quindi, disvela miserevolmente la vera natura del Dottore, riduce (e disintegra) il Potere che egli rappresenta a banale e patologica onnipotenza infantile, che di fatto è quasi impotenza sessuale. Il Dottore deve confrontarsi anche con le forze sovversive (un contropotere, si direbbe…) che lo tallonano persino sul piano personale: l'anarchico individualista Antonio Pace, un altro frequentatore di Augusta Terzi che la donna apprezza come uomo, nella sua sfera sessuale, virile e matura, e come rivoluzionario, diventa per il Dottore un antagonista da conoscere, controllare, possibilmente reprimere.
L'impotenza del Potere non può che trovare un'unica poliedrica forma possibile di espressione: la violenza, il controllo coercitivo, la prevaricazione, la repressione, l'omicidio.
Nel circolo vizioso del servilismo – e dell'autoconservazione - dell'ordine costituito (anzi, de "l'autorità costituita") il Potere, messo alla prova di fronte alle proprie responsabilità schiaccianti, non può essere infine discusso, perché così verrebbe minato alla base tutto quello stesso ordine e il suo sistema.
Gian Maria Volontè dà un'interpretazione incommensurabile del Potere, col suo corpo e le sue movenze rigide, tronfie e marziali, lo sguardo beffardo e duro, l'accento siciliano nella sua voce costantemente alta e improntata al comando: egli è sempre sopra le righe, come il personaggio richiede, d’altronde, e in questo riesce drammaticamente credibile.
Florinda Bolkan è la sensualissima Augusta Terzi, vittima forse predestinata del Potere, che, contrariamente al personaggio di Volontè, recita di sottrazione, sì da rendere il suo ruolo più sottile e tagliente.
Una nota conclusiva riguarda l'uso della lingua nel film di Petri. Lo stuolo di poliziotti e questurini che popola questo microcosmo dell’autorità costituita si esprime indistintamente in una lingua si****-napoletana, quasi a comporre nell'insieme una koinè linguistico-culturale poliziesca che si distacca e si sovrappone a quella d'uso comune, persino a quella cinematograficamente dominante romanesca (quasi fosse una lingua ufficiale – riconosciuta come tale – del Potere): non a caso, un tentativo di camuffamento della propria voce viene immediatamente smascherato e il Dottore riconosciuto.
Ad accompagnare, in un certo senso, la "lingua del Potere" nelle sue – talvolta perverse - espressioni c'è la colonna sonora di Morricone che ormai fa parte dell'immaginario collettivo.

6 risposte al commento
Ultima risposta 18/02/2009 20.42.36
Visualizza / Rispondi al commento
harlan  @  26/01/2009 13:08:51
   7 / 10
questo film se l'avessi visto all'epoca della sua uscita gli avrei messo dieci!
tuttavia tempo ne è passato, anche se il marcio in italia c'è sempre ma credo che oggi si presenti sotto altre forme........insomma sente il peso delgi anni.
bella l'idea di base, anche se l'escamotage studiato per rappresentare la classe "dirigente" italiana di un epoca tra le piu turbolente per il nostro paese, appare un pò troppo forzata. volontè mi è piaciuto davvero tanto. ha reso credibile il personaggio in entrambe le sue "versioni"......
bella la scena onirica.
conturbante l'attrice.
ottimo film "vecchio"

5 risposte al commento
Ultima risposta 21/11/2009 06.03.47
Visualizza / Rispondi al commento
Titus  @  08/01/2009 12:46:06
   9 / 10
"Qualunque impressione faccia su di noi, egli è un servo della legge quindi appartiene alla legge e sfugge al giudizio umano"

Fino a che è il servo della legge, sì. Quando la legge è al suo servizio e quando la trasgredisce no. E' lì che entrano in gioco gli amici che "confondono" almeno nelle parole, legge con potere; i loro rituali e la potenza, ipocrita, viscida, vigliacca, sorridente, colta, elegante e disumana, a parte l'arroganza sono resi in modo completo, al limite del grottesco e danno un'idea reale di quello che sono i...padroni. Anche nel terzo millenio non è differente, certo, forse si sorride un po' di più e si gioca a fare gli agnellini per esigenze mediatiche, ma è così.

Volontè è il tipico rappresentante della categoria di alienati...chi non ha conosciuto un capoufficio, un direttore frustrato, incapace, magari basso di statura (anche morale) timido complessato sessualmente, con occhialini e aria da nerd ? Proprio questi hanno l'atteggiamento di imperatori e sadico nei confronti della gente, esagerano con deliri di potere anche se sono solo dei caporali, perchè sono sempre alla ricerca inutile di qualcosa che soddisfi il proprio ego sofferente, infantile e psicotico compensando carenze intellettuali, caratteriali e sessuali.

Chi non aveva mai visto Volontè....ehhhh ? Che ne dite ? Un talento, vero ?

2 risposte al commento
Ultima risposta 21/11/2009 06.04.59
Visualizza / Rispondi al commento
paride_86  @  05/01/2009 03:35:27
   10 / 10
Stupendo, uno dei capolavori del cinema italiano.
"Indagine su un cittadino..." è un film che innanzi tutto parla della società italiana in pieno periodo sessantottino, e lo fa senza schierarsi ipocritamente; in secondo luogo è la storia di un uomo di potere e del suo ambiguo rapporto con esso: da una parte è spinto ad usarlo onestamente, dall'altra sente di popterne approfittare oltre ogni misura, anche morale.
In ultimo è l'analisi dettagliata di un uomo mediocre che non può vivere senza il potere perché ormai si è identificato con esso, al punto di essere come un bambino inerme al di fuori del suo ruolo; l'amante glielo rinfaccia spudoratamente e lui non può fare altro che ucciderla.

1 risposta al commento
Ultima risposta 05/01/2009 03.39.30
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  31/10/2008 20:51:53
   10 / 10
Magnifica rappresentazione del Potere, qui impersonificato da uno dei più grandi attori italiani, vero e appassionato come pochi.

(Renderei obbligatoria la lettura dell'analisi che vien fatta nella recensione, profonda ed ineccepibile)

4 risposte al commento
Ultima risposta 31/10/2008 22.01.13
Visualizza / Rispondi al commento
castelvetro  @  04/10/2008 16:13:37
   10 / 10
Un Film Sacro.
Una denucia durante il periodo della denuncia
che non poteva essere scritta, interpretata e girata meglio.
Questo è un Capolavoro.
L'uomo, il bambino che abusa del suo potere e l'impossibilità
sua di una via di uscita. Il ribelle, l'anarchico che gli dice <<io ti ho visto,
ma tu li ci stai>>. Il genio di Morricone che ci coinvolge dentro a questo
strano, ma molto, anzi assolutamente veritiero spaccato d'Italia.
Una nazione in cui chi tiene in mano il suo scettro e usa bene la sua voce
è inattaccabile.

Gian Maria Volontè davvero al di sopra di ogni attore.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

3 risposte al commento
Ultima risposta 21/11/2009 06.05.53
Visualizza / Rispondi al commento
marfsime  @  02/07/2008 17:42:43
   9 / 10
Che sorpresa questo film..incuriosito dalla posizione nella top 25 l'ho visto e non m'ha affatto deluso. Non mi dilungherò sul commento perchè praticamente è stato già detto tutto..è un film di denuncia socio-politica magistralmente diretto da Petri e condotto da un grandissimo Gian Maria Volontè. Il finale è veramente spettacolare e onirico tra immaginazione e realtà in un delirio di onnipotenza del protagonista che si sente impunibile dinnanzi alla legge vista la sua posizione all'interno del corpo di polizia che rappresenta lo stato e quindi il potere. Film consigliatissimo.

1 risposta al commento
Ultima risposta 21/11/2009 06.06.32
Visualizza / Rispondi al commento
gambero  @  09/05/2008 16:32:26
   8 / 10
visto finalmente ieri sera devo dire di essere rimasto positivamente colpito..grandissima l'interpretazione di gian maria volontè,da apprezzare, soprattutto fisicamente,florinda bolkan (veramente molto bella),ottima la regia di petri (molte scene sono girate in modo perfetto),così come pure le musiche di morricone risultano sempre al top.detto questo la cosa che manca maggiormente è la presenza di qualche altra figura di supporto al protagonista (che comunque riesce egregiamente a fare la differenza da solo) e forse pure l'assenza di colpi di scena..finale complicato ma molto interessante.da vedere.

2 risposte al commento
Ultima risposta 04/06/2008 15.17.46
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  06/05/2008 14:00:00
   9½ / 10
Strepitoso affresco dell' Italia di fine '60, mai cosi attuale come in questi giorni dove si respira un'aria "vagamente" reazionaria...
L'ottima recensione di Lot analizza e sviscera dettagliatamente il film: mi sento solo di ribadire l'ammirazione per la prova di Gian Maria Volontè (in un ruolo complesso ma reso splendidamente) e per la sequenza finale del sogno, da antologia.

3 risposte al commento
Ultima risposta 06/05/2008 14.08.34
Visualizza / Rispondi al commento
Firestarter86  @  12/03/2008 13:23:14
   10 / 10
A mio parere uno dei film italiani e NON più belli di sempre. Questo è IL film di denuncia per eccellenza, una serie di fatti narrati, che perfettamente si rispecchiano anche con la attuale società, composta da politicanti senza scrupoli. Tutto questo supportato dal PIU'GRANDE ATTORE DI TUTTI I TEMPI (secondo forse solo a Marlon Brando), Gian Maria Volontè, che nemmeno sembra recitare per quanto sia perfetta l' immedesimazione nel "dottore", un ruolo che non può che calzargli a pennello grazie alla sua epressività unica. Alcuni giudicano la sua interpretazione forzata, che in realtà è voluta dal regista, per sottolineare gli eccessi di un uomo ammalato dal proprio potere.
La regia è superlativa, e la colonna sonora di Morricone credo sia la sua più rappresentativa mai composta.
Un vero peccato che in Italia, quando si vogliono annoverare i più grandi attori nostrani, vicino ai vari Gassman e M_as*****nni non si accosti il nome di Volontè, semplicemente unico.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

2 risposte al commento
Ultima risposta 16/03/2008 22.38.10
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  09/03/2008 14:03:56
   9½ / 10
Scomodo capolavoro che scava nel profondo dell'Uomo come impersonificazione del Potere che si ammira, si brama, del quale ci si ubriaca fino a desiderare di metterlo alla prova per vedere quanto in là ci si possa spingere senza subire conseguenze dei propri abusi: la risposta è sconcertante.
Ma l'"Indagine" è anche l'amarezza di scoprire che il Potere dovrà sempre obbedire ad altro Potere più grande, più in alto, che ne detterà i confini; l'"INdagine" è infine la storia di un uomo piccolo, che una volta ebbro del proprio potere ne sentirà gravare su di sè il peso come un macigno, di un uomo che uccide in preda ad un infantilismo volubile e capriccioso, e lo fa "con fredda determinazione".
L'"indagine" è soprattutto Gian Maria Volontè con la sua recitazione carismatica, tesa, paranoica, arrampicata sulle note immortali disegnate da Ennio Morricone.

8 risposte al commento
Ultima risposta 31/10/2008 11.05.04
Visualizza / Rispondi al commento
Bomber&Bionda  @  27/02/2008 13:53:06
   4 / 10
Non mi è piaciuto: non capisco dove questo film voglia andare a parare, soprattutto il finale non mi è chiaro. Volontè recita molto bene e la colonna sonora è molto gradevole, ma non sono rimasto soddisfatto della storia, mi aspettavo un colpo di scena o comunque una situazione chiave che smuovesse un po' il film. Forse un po' sopravvalutato.

2 risposte al commento
Ultima risposta 29/04/2008 23.14.46
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Enzo001  @  14/02/2008 11:31:11
   10 / 10
"Qualunque impressione faccia su di noi, egli è un servo della legge quindi appartiene alla legge e sfugge al giudizio umano"

Un film meraviglioso, interpretato da un Gian Maria Volontè immenso e scortato dalle bellissime musiche di Ennio Morricone. Penso sia stato già detto tutto, non mi rimane che consigliare a tutti la visione di questo capolavoro.

2 risposte al commento
Ultima risposta 29/05/2008 15.41.39
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  04/02/2008 15:49:23
   9 / 10
Uno dei miglior film “politici” del cinema italiano,esempio straordinario di settima arte contestualizzata al periodo in cui lo spettatore si trovava a vivere.
Alla fine degli anni 60, in un momento politico tutt’altro che sereno e spesso deprecabile istituzionalmente, Elio Petri decise di realizzare un film molto provocatorio e di forte denuncia.Prendendo spunto da una frase di Kafka che così recita:”Egli è un servo della legge e come tale non si può giudicare”, il regista imbastisce una storia trascinante insieme allo sceneggiatore Ugo Pirro.
Il fulcro della pellicola è il sontuoso Gian Maria Volontè,a dir poco straordinario nel caratterizzare un ispettore di polizia schizoide,succube ed esaltato dal potere che detiene,capace di spingersi oltre ogni limite morale e legale consentito per saggiare quanto valga realmente la sua figura.
Il piano ordito dalla sua mente malata prevede l’assassinio della sua amante Augusta,interpretata dalla bella Florinda Bolkan,donna annoiata,attirata dal potere,ma anche di indole masochista e portata a punzecchiare verbalmente il suo uomo.L’elemento dell’amante ,dapprima specchio sensuale in cui ammirare il proprio potere, si muta presto in fattore destabilizzante.Il “Dottore”(il personaggio non ha nome perché simbolo non di un uomo ma di un potere corrotto) decide quindi in un delirio di onnipotenza di eliminare la donna, ormai incapace di riconoscere la sua autorità,sfruttando l’atto efferato per mettere alla prova il meccanismo di cui fa parte ed il suo presunto status di personaggio intoccabile/ingiudicabile,disseminando di indizi autoaccusatori la scena del delitto.
Il film parte con la scena dell’omicidio,per poi presentare una narrazione fluida infarcita di flashback atta a ricostruire le motivazioni dell’accaduto attraverso un ritmo elevato e situazioni intelligenti e mai gratuite.
Petri mostra come il potere è spesso lo scudo mediante il quale si proteggono biechi personaggi privi di ogni morale,di come chi è simbolo di onestà e rettitudine spesso nasconda una personalità marcia.
Un film purtroppo tutt’altro che anacronistico,splendidamente girato con un’indimenticabile colonna sonora firmata da Ennio Morricone,vincitore di svariati premi tra cui l’Oscar.

4 risposte al commento
Ultima risposta 07/02/2008 11.26.56
Visualizza / Rispondi al commento
everyray  @  16/01/2008 19:51:32
   8½ / 10
Film veramente originale e fuori dagli schemi,in alcuni momenti viene davvero da pensare.."Ma che cavolo fa??"..
Poi diventa tutto chiaro grazie ai Flash Back...
Bravo Volontè,anzi bravissimo e di carattere!!

Ennio Morricone ha mai fatto una colonna sonora mediocre??è incredibile come riesca ogni volta a comporre Capolavori...un buon 50% lo fà la colonna sonora!

1 risposta al commento
Ultima risposta 27/01/2008 20.00.29
Visualizza / Rispondi al commento
i28408  @  13/12/2007 20:13:26
   9½ / 10
Incredibili le giustificazioni di certe recensioni, devo dire che le inquadrature spesso non mi sono piaciute, ma questo toglie solo 0,5 al film e non 3/4 punti così giusto per dire una cosa.

Il film è bello e l'ho guardato proprio perchè stava qui nella top25 non lo conoscevo e mi ha incuriosito.

Volontè col passare dei minuti mostra tutta la sua bravura, sono rimasto molto colpito.

Il film è una perla, non è da discutere, poi inorgoglisce sapere che il film è italiano.

Mi dispiace vedere che molti non capisco che la top25 non è una classifica personale...

Insomma consiglio questo film a quelli come me, che non lo conoscevano, il film è molto bello.

1 risposta al commento
Ultima risposta 16/12/2007 18.42.25
Visualizza / Rispondi al commento
Invia una mail all'autore del commento coccions  @  03/12/2007 20:08:54
   9 / 10
straodinario, un film capolavoro che ha fatto la storia del cinema
volontè è insuperabile!!!!!!!!!!!!!!!

1 risposta al commento
Ultima risposta 03/12/2007 20.29.13
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gardner  @  28/11/2007 09:57:21
   5½ / 10
Sicuramente un buon film, ma straordinariamente invecchiato e sopravvalutato. Fa una certa impressione vederlo nella lista dei top25 (a lungo pure in testa). Bastano una buona sceneggiatura e interpretazione per fare un grande film? Non direi. Giustamente si sostiene che un film non è solo tecnica, ma è ANCHE tecnica. I film bisogna saperli girare (inquadrae), montare, ecc.

20 risposte al commento
Ultima risposta 03/12/2007 21.46.26
Visualizza / Rispondi al commento
thegame90  @  27/11/2007 14:55:45
   4 / 10
sinceramente l'idea della trama sarebbe molto bella ed interessante, ma il film non riesce a coinvolgere e gli attori, a parte volontè, a me son sembrati fuori posto.

14 risposte al commento
Ultima risposta 12/05/2010 00.34.03
Visualizza / Rispondi al commento
DieHard  @  27/11/2007 11:40:35
   4 / 10
volontè è un buon attore ma ciò non togli che in questo film ricopre un ruolo stilizzato forzatamente in negativo.
se impersonasse un politico o un imprenditore coem tanzi la storia sarebbe anche credibile, ma nei panni di un ispettore di polizia la cosa appare francamente estremizzata e ridicola.
è un film fazioso che ha come unico fine quello di instillare odio nelle forze armate che invece fanno solo il loro dovere.
e Petri infatti è di tutt'altra sponda. una sponda che non fa altro che denigrare le forze armate.
con molta malafede

6 risposte al commento
Ultima risposta 09/09/2012 00.10.10
Visualizza / Rispondi al commento
superfoggiano  @  18/11/2007 22:17:07
   10 / 10
Magnifico! merita senza ombra di dubbio la top 25 del sito...
Gian Maria VOlontè si confrma ancora come miglior attore italiano di tutti i tempi secondo me....

4 risposte al commento
Ultima risposta 29/11/2007 22.06.58
Visualizza / Rispondi al commento
the saint  @  18/11/2007 16:42:05
   7½ / 10
La brillante analisi sociale del potere che sembra delinearsi nella prima parte del film si svela essere prevalentemente un'analisi psicologica, anche se i due elementi s'interecciano indistricabilmente. Gian Maria Volonté E' un uomo profondamente qualnque, la cui unica forza è quella di non conoscersi. Questo lo porta a diventare un potente, anzi potentissimo, addentro a una loggia d cui il potere è tanto che il regista non ha neppure bisogno di dircene il nome che noi già tremiamo. Empio e tracotante, impazzisce quando la sua amante originale inizia a schernirlo e irriderlo per quello che è. La uccide. Piano piano assistiamo a un profondo dissolversi della sensazione di onnipotenza. Il potere non è più uno strumento, adesso, è un padre intoccabile, un ideale. Un ideale per il quale il nostro protagnista è disposto ad autodenunciarsi, pur di salvagurdane l'integrità. Scoprirà a sua spese che il potere ti possiede e quando sei parte di lui sei intoccabile... anche tuo malgrado. Le prove verranno insabbiate contro la sua volontà, il caso chiuso prima che lui possa dimostrarsi colpevole. Volonté è ormai CONDANNATO ad essere potente. Il film risulta molto bello, ma disgraziatamente la recitazione non scorre poi così fluidamente e non si viene dolcemente trasportati dalle onde dell'ars recitandi dello Stivale...
SI PUò CONSIDERARE UN BEL FILM , MA NON UN CAPOLAVORO!

5 risposte al commento
Ultima risposta 20/12/2007 16.42.20
Visualizza / Rispondi al commento
conway  @  02/11/2007 17:29:52
   9 / 10
Un film perfetto sotto quasi tutti i punti di vista: sceneggiatura di ferro,trama avvincente, regia impeccabile, grande ritmo, fotografia con bellissimi virtuosismi di macchina, Volontè è perfetto e credibilissimo.
Il limite sta secondo me nel fatto di mostrare solamente i lati negativi delle autorità senza dare voce a opinioni contrarie. Manca di obiettività. Certo, tenendo conto che è uscito nel 70, è comunque comprensibile.

4 risposte al commento
Ultima risposta 08/11/2007 11.37.15
Visualizza / Rispondi al commento
pivetes  @  29/10/2007 23:35:53
   10 / 10
Certo bisogna farne di strada
Da una ginnastica d’obbedienza
fino ad un gesto molto più umano
che ti dia il senso della violenza

però bisogna farne altrettanta
per diventare così c0gli0ni
da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni

2 risposte al commento
Ultima risposta 02/11/2007 15.07.30
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  23/10/2007 20:56:52
   8½ / 10
un grandissimo film che mescola politica e abuso di potere, che purtroppo molto spesso coincidono!! un attore protagonista immenso nella caratterizzazione del suo personaggio anche se mi è sembrato a volte un pò troppo eccessivo!! una storia forte e appassionante, che non ti travolge subito, ma lo fa piano piano, fino al finale strano, bello, inquietante! forse mi aspettavo qualcosa di più appassionante, visto che il film l'ho conosciuto proprio grazie a questo sito, ma rimane un prodotto ottimo!
mezzo voto in più per la straordinaria colonna sonora di ennio morricone!

2 risposte al commento
Ultima risposta 30/10/2007 19.16.13
Visualizza / Rispondi al commento
Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  21/10/2007 21:02:39
   10 / 10
Finalmente sono riuscito a vedere questa pellicola,ne sono rimasto incatato.
Capolavoro indiscuuso!

4 risposte al commento
Ultima risposta 25/10/2007 19.43.49
Visualizza / Rispondi al commento
adrart  @  19/10/2007 20:49:37
   10 / 10
Non avevo mai visto un film con Volontè ed ho avuto una piacevolissima sorpresa...

1 risposta al commento
Ultima risposta 29/10/2007 18.07.34
Visualizza / Rispondi al commento
santuzzo7  @  12/10/2007 12:30:42
   6 / 10
Buon film, ma credo sopravvalutato. Non capisco come possa essere equiparato a film come "Qualcuno volò sul nido del cu****", "Shining" o "I soliti ignoti"

11 risposte al commento
Ultima risposta 15/10/2007 00.24.47
Visualizza / Rispondi al commento
raging bull  @  09/10/2007 14:56:51
   10 / 10
mò lo commento anch'io.
il primo pensiero che si ha guardando Indagine è "Come ha fatto?"
è troppo bello, bisogna essere orgogliosi di questo capolavoro che ci invidiano in tutto il mondo e giustamente premiato in tutto il mondo.
"Assurdo, improbabile, fantascientifico!"

8 risposte al commento
Ultima risposta 11/10/2007 16.23.56
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  28/09/2007 01:25:49
   10 / 10
Spietata e lucida incursione sulla nevrosi causata dal potere,per uno dei film piu'importanti e coraggiosi della storia del cinema...Elio Petri(aiutato in fase di soggetto e sceneggiatura da Ugo Pirro),racconta la storia di un poliziotto fragile,infantile,immaturo,confuso dall'autorita'che rappresenta e incapace di reagire una volta messo di fronte ai propi limiti,immersi in un'Italia anni settanta,ripresa dal regista con una freddezza impressionante.
Gran parte del merito va sicuramente attribuito all'inarrivabile e assolutamente realistica prova attoriale di G.Maria Volonte',qui in vero e propio stato di grazia:ogni movimento,posa,battuta o discorso,inchioda alla poltrona per efficacia e immedesimazione nel ruolo...ogni volta che rivedo la pellicola in alcuni frangenti intravedo addirittura il miglior De Niro...impossibile poi,non citare la devastante e ormai leggendaria colonna sonora di Morricone,qui ai suoi massimi livelli.Capolavoro con la C maiuscola....

11 risposte al commento
Ultima risposta 04/11/2007 13.15.14
Visualizza / Rispondi al commento
1emozionedapoco  @  13/09/2007 12:08:23
   10 / 10
capolavoro non c è che dire, Volontè è cosi grande che durante il film mi comincava tutta l'irritabilità, la pena e l'inquietudine di un uomo così, è impressionante come è bravo a mostrare la scissione è uno dei migliori italiani in assoluto purtroppo dimenticato (mentre si continua a parlare di altri....). Stupenda la scena dell'interrogatorio.
Petri regista coraggioso in grado di sbatterci in faccia certi fatti italiani senza farsi nessuna problema...cosa ahimè in Italia che non esiste più.
Il film è splendido, le inquadrature, i tagli e la musica son armonizzate benissimo per rendere le atmosfere e le psicologie dell'italia malata.
Film come questi meritavano veramente ( anche di andar a festival e prender premi come infatti ha fatto con 2 oscar e a cannes) e a questi film coi controca..i bisogna guardare e dovrebbe guardare il cinema italiano e non a quelle minc..ate buoniste che ricalcano la commedia all'italiana ( morta ormai) e poi vengono lanciate come l'ultimo capolavoro del cinema italiano....(e per fortuna che ai festival non li premiano)

comunque una malattia contratta durante l'uso permanente e prolungato del potere...comune diciamo a molte personalità che hanno in mano le redini della nostra piccola personalità...

3 risposte al commento
Ultima risposta 10/10/2007 18.41.30
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  19/07/2007 10:34:07
   8½ / 10
non voglio abbassare la media ma semplicemente non mi sembra un film da "10"!
non sono molto daccordo con chi inneggia a Volonte...secondo me fa un interpretazione un po troppo urlata che alla lunga diventa fastidiosa(forse era anche nell''idea del regista)...
ma per carita'',in questo film sono piu i pregi che i difetti!
siamo nel 1970 e la denuncia è fortissima,scabrosa e attualizzabile perfettamente ai giorni nostri anche se nel finale forse si esagera un po...

"devi dichiarare la tua innocenza!"

2 risposte al commento
Ultima risposta 12/03/2008 03.10.03
Visualizza / Rispondi al commento
lampard8  @  13/06/2007 21:03:48
   10 / 10
Uno dei film più coraggiosi della storia
Una delle interpretazioni più monumentali della storia
Uno dei film più belli della storia.

E'la perfezione fatta film . Ogni inquadratura,dialogo e immagine sono concatenate tra loro in modo del tutto perfetto.

Volontè era un mostro di bravura

1 risposta al commento
Ultima risposta 12/08/2007 18.04.18
Visualizza / Rispondi al commento
andreapau  @  20/04/2007 18:55:26
   9 / 10
film "subìto" in età scolare,riscoperto grazie alla inquietante colonna sonora,finalmente rivisto nell'età della ragione.costruito su piu' livelli.figlio legittimo della contestazione degli anni 60'/70',è pero' ribelle e riottoso allo schierarsi.se c'è un aspra critica( e ovvia per i nostri tempi,ma non dimentichiamo che siamo nel 1970)del sistema italia nel suo complesso,con i suoi collateralismi,collaborazionismi,complicità,ipocrisie,provincialismo,prepotenza,elogio dell'ignoranza,disprezzo dei deboli,irrisione degli intellettuali,pruderie democristiane,gossip a go-go,è presente di converso,una rappresentazione del carattere ingenuo della "rivoluzione,con accettazione preconcetta di luoghi comuni comunisti nelle sfaccettature che ne hanno caratterizzato l'evoluzione.stalinismo,marxismo,maoismo,le varianti pacifiste antiamericane e un generale disprezzo per le istituzioni...piuttosto anarchico-individualista,ma sorprendentemente massificato.insomma,qualche buono spunto per migliorare il mondo,ma purtroppo,fagocitati da una ideologia che si è rivelata infine nefasta.a totale discolpa di chi ci credette,osiamo dire che non c'erano altre ideologie che si avvicinassero alla fame di cambiamento.nel privato,nella vita del protagonista,i conflitti sociali hanno un effetto dirompente.in primo luogo lo rendono conscio dei suoi limiti di uomo,ne abbattono il super-io-poliziotto,sbattendogli in faccia l'inutilità della sua autorità al di fuori dei confortevoli lidi del commissariato.la legge della prepotenza non puo' valere che con "quegli sventurati che ti capitano sotto mano",non certo con una donna(sia in senso privato che donna intesa come nuova entità sociale),che ti spiega quanto puoi essere sessualmente inadeguato.e lì casca l'asino,o meglio,casca l'uomo come è stato per millenni,non si riconosce piu'allo specchio che gli ha disegnato intorno la madre,perde totalmente sicurezza.e solo nel gioco erotico sadomasochista puo' pareggiare i conti.ma è pur sempre un gioco che conduce una donna,che inizia e finisce soltanto se lei lo vuole.tutto cio' in cui crede il protagonista,l'integerrimo e STRAORDINARIO Volontè,ovvero l'autorità,diventa nient'altro che un feticcio sessuale ed erotico nelle mani della donna.la rivincita di pirro si afferma con la consacrazione all'ipocrisia,al sapere di aver perso,ma nonostante tutto voler vincere truccando le regole.forse la giustizia,l'ordine e la verità non coincidono..soprattutto se la verità è in netto cotrasto con la faccia pulita dell'ordine

7 risposte al commento
Ultima risposta 30/10/2007 14.12.10
Visualizza / Rispondi al commento
Invia una mail all'autore del commento NEO78  @  13/04/2007 13:38:12
   9½ / 10
La migliore interpretazione di gian maria volontè ( a mio avviso il miglior attore italiano in assoluto) in un film di denuncia sul potere negli anni 70.

Montaggio perfetto un uso magistrale del flashback e musiche di Morricone stupende. Un capolavoro assoluto del cinema italiano da vedere assolutamente

3 risposte al commento
Ultima risposta 04/11/2007 13.17.55
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR agentediviaggi  @  17/01/2007 14:44:11
   10 / 10
Film da mostrare nelle scuole per come descrive le nefandezze di un Paese come questo dove, chi rappresenta un pubblico ufficiale e ha in mano un po di potere può fare semplicemente quello che vuole senza disturbo. Freddo e analitico come il miglior cinema, il film si avvale della straordinaria interpretazione di Volontè, il più grande attore italiano di sempre, (altro che Mas*****nni), impunito e arrogante come solo i piccoli potenti italiani sanno esserlo. Altissimo cinema politico.

9 risposte al commento
Ultima risposta 04/11/2007 13.21.22
Visualizza / Rispondi al commento
Titto  @  21/12/2006 17:30:30
   10 / 10
Capolavoro assoluto del cinema italiano anni '70. E' un peccato che adesso non se ne senta più parlare.
All'epoca il film fu sconvolgente: rappresentava tutto ciò di negativo che l'italia ha maturato in tutti questi decenni: un 'italia provinciale, corrotta, bigotta, immatura e soprattutto in crisi sessuale...

La regia di Petri è eccezionale, Oliver Stone con i suoi Jfk e Nixon dovrebbe ringaziare il Maestro. Il film, che vinse l'Oscar come miglior film straniero, fece scalpore in tutto il mondo prorpio per la forza del tema trattato e fece scuola per molti film d'inchiesta.

Un'altra perla è Gian Maria Volontè, probabilmente il più grande attore italiano di tutti i tempi. In questa superba interpretazione Volontè ha la capacità di trasformare completamente il suo personaggio da "uomo duro" a "bambino" con una semplicità che lascia di stucco. Un'interpretaizone magistrale.

DA VEDERE ASSOLUTAMENTE!!!

1 risposta al commento
Ultima risposta 21/12/2006 17.33.23
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Andre85  @  14/03/2006 12:18:19
   9 / 10
incredbile spaccato dell'italia anni 70. da vedere assolutamente anche solo per la strabiliante interpretazione di volontè che mette i brividi ogni volta che apre bocca.

ps. fantastica la colonna sonora ;)

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

1 risposta al commento
Ultima risposta 09/10/2007 14.25.30
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  24/01/2006 10:58:13
   10 / 10
Vedi recensione.

5 risposte al commento
Ultima risposta 06/11/2007 13.55.55
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI paul  @  22/01/2006 21:53:06
   10 / 10
Un capolavoro assoluto, ed una prova di Gian Maria Volontè addirittura incommensurabile. Francis Ford Coppola disse, non a torto, che Volontè "era uno degli attori più completi della storia del cinema" e Kubrick pensò a Volontè tra i più papabili interpreti (insieme a Nicholson) di "Napoleon", progetto purtroppo mai andato a lieto fine, proprio dopo aver visto INDAGINE SU UN CITTADINO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO.

Grandissima anche la regia di Petri, mentre la colonna sonora di Morricone è subliminale. La sua più famosa al mondo, insieme a quelle eseguite per Sergio Leone.

3 risposte al commento
Ultima risposta 09/10/2007 20.22.02
Visualizza / Rispondi al commento
style  @  23/12/2005 19:26:26
   9½ / 10
fino a un mes fa non sapevo neanche dell'esistenza di questo film...

superbo, l'interpretazione di volontè poi è spettacolare!
anche la colonna sonora è molto bella.

film piuttosto complesso in tutti i suoi risvolti, con un finale a dir poco paradossale

da vedere!

2 risposte al commento
Ultima risposta 24/12/2005 14.57.39
Visualizza / Rispondi al commento
Invia una mail all'autore del commento Lord Arathom  @  04/08/2005 11:59:06
   10 / 10
In assoluto uno dei miei film preferiti.
Miglior colonna sonora di Morricone, miglior film di Petri, miglior interpretazione di Volontè.
"In ogni criminale può nascondersi un sovversivo, in ogni sovversivo si può nascondere un criminale"


1 risposta al commento
Ultima risposta 04/08/2005 12.01.36
Visualizza / Rispondi al commento
  Pagina di 1  

vota e commenta il film       invita un amico

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

50 km all'oraa dire il veroamerican fictionancora un'estateanother endappuntamento a land’s endarfargylle - la super spiaautobiography - il ragazzo e il generalebang bankbob marley: one lovecane rabbiosocaracaschi segna vincecity hunter: the movie - angel dust
 NEW
coincidenze d'amorecover story - vent'anni di vanity fairdamseldeserto particulardicono di tedieci minutidobbiamo stare vicinidrive-away dollsdune - parte due
 NEW
e la festa continua!emma e il giaguaro neroeneaeravamo bambiniestraneifinalmente l'albafino alla fine della musica
 NEW
flaminiaforce of nature - oltre l'ingannogenoa. comunque e ovunque
 NEW
ghostbusters - minaccia glacialegioco di ruologli agnelli possono pascolare in pacegodzilla e kong - il nuovo imperohazbin hotel - stagione 1how to have sex
 NEW
i delinquenti
 NEW
i misteri del bar etoilei soliti idioti 3 - il ritornoi tre moschettieri - miladyil colore viola (2023)il confine verdeil diavolo e' dragan cyganil fantasma di canterville (2024)il mio amico robotil punto di rugiadail ragazzo e l’aironeil teorema di margheritail vento soffia dove vuoleimaginaryin the land of saints and sinnersinshallah a boykina e yuk alla scoperta del mondokriptonkung fu panda 4la natura dell'amorela petitela quercia e i suoi abitantila sala professorila seconda vitala terra promessala zona d'interessel'amour et les foretsland of badl'anima in pacele avventure del piccolo nicolasle seduzionil'estate di cleolos colonosmadame webmartedi' e venerdi'maschile pluralemay decembermean girls (2024)memory (2023)monkey manmr. & mrs. smith - stagione 1my sweet monsterneve (2024)night swimno activity - niente da segnalareno way up (2024)omen - l'origine del presagiopare parecchio parigipast livesperfect daysperipheric lovepigiama party! carolina e nunù alla grande festa dello zecchino d'oro
 HOT R
povere creature!prima danza, poi pensa - alla ricerca di beckettpriscillapuffin rock - il filmrace for glory - audi vs lanciared (2022)red roomsrenaissance: a film by beyoncericky stanicky - l'amico immaginarioroad house (2024)romeo e' giulietta (2024)runnersansone e margot - due cuccioli all'operase solo fossi un orsosenza proveshirley: in corsa per la casa biancasolo per mesopravvissuti (2022)spacemansuccede anche nelle migliori famigliesull'adamant - dove l'impossibile diventa possibilesuncoastsupersextatami - una donna in lotta per la liberta'te l'avevo dettothe animal kingdomthe beekeeperthe cage - nella gabbiathe holdovers - lezioni di vitathe piper (2023)the warrior - the iron claw
 NEW
tito e vinni - a tutto ritmototem - il mio soletrue detective - stagione 4tutti tranne teun altro ferragostoun mondo a parte (2024)una bugia per dueupon entry - l'arrivoviaggio in giapponevite vendute (2024)volarewonder: white birdyannick - la rivincita dello spettatorezafira, l'ultima reginazamora

1049553 commenti su 50616 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

A KILLER PARADOXCELLPHONECINQUE APPUNTAMENTI AL BUIODEPARTING SENIORSGIOCHI EROTICI DI UNA FAMIGLIA PER BENEGODS OF THE DEEPGUERRA INDIANAHAMMERHEADHISTORY OF EVILHOUSE PARTYIL FUOCO DEL PECCATOIL GIOCO DELLA MORTE - STAGIONE 1IL VOLATORE DI AQUILONIIMMACULATELA GRANDE RAPINALIBERO DI CREPAREMASSACRO AI GRANDI POZZIOMBRE A CAVALLOROADSIDE PROPHETSSHOCK WAVESHOCK WAVE 2SHOGUNSTOPMOTIONSTRIKERTHE BINDINGTHE REGIMETIO ODIO, ANZI NO, TI AMO!TUTTI I SOSPETTI SU MIO PADREUNA COPPIA ESPLOSIVA - RIDE ON

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net