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Prodotto per la televisione nel 1975, questo lavoro di Dali fu presentato come un documentario su un viaggio nella Mongolia settentrionale alla ricerca del fungo allucinogeno più grande del mondo. Durante tutta la visione si ha la costante sensazione di essere presi in giro: il film dimostra come Dali, cosi come in tutta la sua carriera, abbia "giocato" su quello che i suoi quadri e le sue opere trasmettono a chi le osserva.
Chi ama questo artista non potrà non apprezzare questo lavoro dove il suo genio, la sua teatralità e la sua follia sono tangibili in gran parte della pellicola.
Vedere Dali dal vivo fa sempre un certo effetto:l'artista spagnolo è stato fondementale per la nascita del cinema d'avanguardia con Bunuel (cosi come il cinema è stato fondamentale per la sua pittura) e qui si cimenta con la nascita dell'elettronica, dando una testimonianza del suo passaggio con le principali innovazioni dello scorso secolo.
La seconda parte del documentario risulta a tratti ridondante ma l'ottimo finale (non leggere assolutamente lo spoiler prima di aver visto il film!!) da un senso a tutto quello che si è visto.
Dali ha dichiarato che per ottenere quelle strutture della penna esaltate dal microscopio ottico ha urinato regolarmente ogni giorno su di essa..un grande..