i magi randagi (1996)

Il sacro della religione e il profano della cultura popolare fusi insieme in questo film di Citti, regista ingiustamente dimenticato e forse oppresso dalla figura ingombrante di Pasolini. Pochi registi come lui riuscivano ad unire due componenti come queste con poesia e semplicità. E' un recupero del sacro attraverso il profano, della spiritualità depurato dal consumismo e dall'egoismo e portato avanti da tre "scemi" saltimbanchi, poveri straccioni come tanti personaggi delle sue pellicole, con una certa dose di ironia. Bello l'omaggio a Pasolini.

Davvero un gran bel film, davvero bello poterlo rivedere al cinema.

beelissimo