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Non sarà tra le vette di Corman ma è un prodotto dignitoso e di buona fattura tecnica, considerando il misero budget con cui è stato girato. E anche il finale non lascia indifferenti. Per appassionati di sci-fi.
"Il vampiro del pianeta rosso" lo considero uno dei lavori più belli e significativi di Roger Corman; un ottimo sci-fi che non ha nulla da invidiare ai suoi compagni dell'epoca, curato molto bene sia nella sceneggiatura che nella narrazione; lo si può considerare uno dei precursori che mostravano il lato ambiguo del vampiro legandolo al concetto dell'extraterreste e al classico paio di occhiali scuri per nascondersi....elemento che forse tirò fuori anche un certo John Carpenter nel suo "Essi vivono"? Non sono un grande estimatore di tutte le pellicole di Corman, però questa secondo me merita; inquietante e decisamente grottesco per il suo tempo...
Lavoro a bassissimo costo di Roger Corman, puntuale nel cavar sangue dalle rape e allo stesso tempo abile nell'evitare il ridicolo. Qualche ingenuità è presente, tuttavia perdonabile vista l'epoca in cui questo fanta-horror venne girato. Niente male la revisione della classica figura vampiresca, in questo caso un erudito gentiluomo di mezza età, in realtà un alieno, inviato sulla Terra in missione per testare il sangue umano come antidoto per salvare la sua razza ormai morente. Gli occhiali da sole indossati perennemente nascondono l'arma attraverso cui si procura la vittime, ha infatti occhi sprovvisti di iride e pupilla tramite i quali riesce ad uccidere. Quindi attraverso un macchinario occultato nell'inseparabile valigetta dissangua i poveretti, niente canini aguzzi o altre degenerazioni anatomiche, per un'invasione non certo annunciata in pompa magna, ma mediante un'infida manovra degna della miglior sci-fi catastrofica in cui il nemico è invisibile o ben mimetizzato nel contesto che lo circonda. Abbiamo quindi più una vittima degli eventi che un mostro, costretto a portare a termine la missione non per sadismo o crudeltà, ma semplicemente per aiutare la propria gente a sopravvivere. La storia è abbastanza divertente, lineare ma piacevole con un parco attori che si muove bene. Ne sono stati realizzati ben tre remake, tutti (a quanto pare) abbastanza trascurabili. Il più noto risale al 1988, diretto da quel cagnaccio di Jim Wynorski ed interpretato dall'ex pornostar Traci Lord.
Fantascienza low budget targata Corman che pur non raggiungendo delle vette trascendentali è comunque un prodotto abbastanza dignitoso. La nota più positiva è il protagonista della vicenda, personaggio ben disegnato e capace di incutere una certa inquietudine con la sua presenza. Quando toglie gli occhiali qualche brivido è in grado di provocarlo. Per concludere un b-movie come tanti che non manca di elementi positivi.