il tempo del raccolto del grano regia di Yasujiro Ozu Giappone 1951
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il tempo del raccolto del grano (1951)

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locandina del film IL TEMPO DEL RACCOLTO DEL GRANO

Titolo Originale: BAKUSHU

RegiaYasujiro Ozu

InterpretiChishu Ryu, Setsuko Hara, Chikage Awashima, Kuniko Miyake, Ichirô Sugai

Durata: h 2.04
NazionalitàGiappone 1951
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 1954

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Trama del film Il tempo del raccolto del grano

La vita di una famiglia di Tokyo fluirebbe serena e tranquilla se non fosse per il rifiuto opposto dalla figlia Noriko al matrimonio con uno scapolo quarantenne, "sponsorizzato" dal di lei datore di lavoro…

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Voto Visitatori:   7,70 / 10 (5 voti)7,70Grafico
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Voti e commenti su Il tempo del raccolto del grano, 5 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  28/04/2020 12:11:06
   7½ / 10
I temi di questo film ricalcano quelli del precedente "Tarda Primavera" (che ho preferito) dove la stessa protagonista, Setsuko Hara, è una donna che ha gia' superato l'eta' da "matrimonio" secondo le usanze Giapponesi del tempo.
Ozu ci fa entrare, con tutta la sua consueta eleganza, all'interno di questa famiglia numerosa. Tutto procede lentamente, sempre in interni, con dialoghi semplici.
Ma la convivialita' di questo tipo di cinema è insuperabile. Grande Ozu.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  02/11/2014 21:57:28
   7½ / 10
Nessuno meglio di Ozu è riuscito a rappresentare al cinema il senso della parola "famiglia", a darle evidenza sentimentale e concettuale, a portare sullo schermo tutti i suoi aspetti affettivi, i legami che produce all'interno delle persone e i contrasti che genera fra aspirazioni individuali e convenzioni sociali.
Il segreto di Ozu è quello di rappresentare la vita familiare nel suo svolgersi lento e quotidiano. Grazie alle azioni, ai rapporti interpersonali, ai comportamenti nelle situazioni più normali e banali, Ozu riesce a darci un ritratto molto realistico e personale dei vari personaggi.
I suoi film non hanno in pratica trama, semplicemente rappresentano la vita di tutti i giorni. Tra l'altro, si cerca di evitare di rappresentare gli avvenimenti fattuali per concentrarsi sugli snodi emotivi nelle vicende dei protagonisti. In genere nei film di Ozu i personaggi non si confessano, non si spiegano o lo fanno raramente. Tutta la forza comunicativa nei suoi film sta nell'intuito, nella sensibilità dello spettatore, che osserva e cerca di comprendere le ragioni dei vari personaggi. Questo anche perché i personaggi dei film di Ozu sono molto "umani", molto sensibili ai legami con gli altri, ai compiti e ai doveri che si (auto)impongono. E' questo il nucleo pulsante delle storie nei film di Ozu.
"Il tempo del raccolto del grano" ha per protagonista Noriko, una ragazza di 28 anni solare, sempre gentile e sorridente, alle prese con la convenzione giapponese tradizionale che vuole che una donna a quell'età sia già sposata. Più che altro è la sua famiglia che cerca di trovarle marito e pensa di averlo trovato in un ricco e altolocato 42enne (che non verrà mai mostrato). Noriko alla fine però decide di testa sua e decide di sposare una persona umile e povera, con già una bambina. Nelle scene finali si capisce però che in realtà il desiderio più intimo di Noriko è quello di non sposarsi affatto, ma di restare sempre nell'ambiente familiare a regalare sorrisi, ad aiutare i genitori e la famiglia del fratello.
Come andrà a finire il film non ce lo dice. Quel che preme è mostrare uno spaccato di vita familiare giapponese con i suoi pregi e i suoi difetti e rivelarci l'animo di chi la vive. Sì perché non ci sono solo pregi. Tra le pieghe si riesce a comprendere che non sempre il matrimonio o la famiglia porta felicità e soprattutto non è scontato che le persone in una famiglia riescano del tutto a capirsi a vicenda. Soprattutto che la felicità di altri può significare la propria infelicità o almeno che donare felicità agli altri implica spesso sacrificio e rinuncia.
Comunque nel film prevale per lo più la rappresentazione idilliaca della vita tranquilla e serena delle campagne giapponesi. Infatti tutte le scene sono accompagnate da musica tranquilla e armoniosa (a volte decisamente stucchevole). Kamakura, Nara e altri vecchi, tradizionali e tranquilli paesi vengono contrapposti alla moderna, caotica e brutta Tokyo.
Ozu è decisamente un tradizionalista, ma lo è in maniera "onesta" e non esita a mostrare pure ciò che non gira perfettamente pur nelle situazioni apparentemente idilliache.
"Il tempo del raccolto del grano" è un film molto lento, senza azione, che mette a dura prova la veglia dello spettatore; è però così delicato, così curato dal punto di vista artistico che alla fine non si può fare a meno di apprezzarlo e di affezionarsi a Noriko, alla grande attrice Setsuko Hara.

Ciaby  @  01/01/2013 19:55:43
   8 / 10
La bellezza dell'intimità familiare del cinema di Ozu in un film che è, insieme, tenero e divertente. Da non perdere. Bellissimo il finale.

Crimson  @  27/08/2011 01:34:41
   7½ / 10
Tra i contenuti di quest'opera (e in generale dell'ultimo Ozu - quanti film tutti simili! - ) e lo spettatore si frappone lo stile inconfondibile, discreto e garbato di questo straordinario poeta.
Anche questo film della maturità conserva il suo fascino grazie all'equilibrio e al lirismo.
Ozu possiede idee fervidamente conservatrici ma questo lo leggiamo sui libri, non trapela nella sua opera.
Del resto la raggiante Noriko non potrebbe mai apparire come un personaggio sprezzante o negativo; vive compressa tra una volontà altrui e una fortissima pulsione interna di indipendenza (più che legittima).
Anche in Fiori d'equinozio (che è del tutto simile) avviene la conferma di un tempo che cambia, ma è lì, vissuto negli interni, in questo scontro generazionale perenne di chi ha fino a quel momento vissuto in un'armonia che evidentemente – era ora – comincia a mutare nel significato pur restando sempre mossa dall'affetto: si può amare anche a dispetto delle tradizioni, se si riconosce una passione sincera che tesse le trame del futuro che cerchiamo. E' ciò che gli obsoleti coniugi Mamiya sembrano finalmente accettare, per affrontare con serenità un futuro incerto. Quando tutto sembra segnato dal loro egoismo scatta qualcosa in loro che riesce a riscattarli, riescono quantomeno a comprendere che il loro astio era dettato dal fatto che Noriko non avesse scelto ciò che avrebbero voluto.
L'esistenza non è un foglio scritto, lo capirà un giorno forse anche l'insopportabile Koichi (lui sì vero, strenuo baluardo della tradizione), lo ha già capito sua moglie quando in quel semplice quanto genuino scambio di opinioni all'aria aperta ha inteso stuzzicare la propria riflessione dinanzi a quell'oceano di felicità che Noriko esprime nel passo che intende compiere.
Quante donne che si incrociano in questo lungo e pesante affresco, ma vale la pena affrontare questo film in una giornata in cui il tempo non ci corre dietro: la carrellata finale in pochi secondi simboleggia tutto il dinamismo nascosto, la freschezza e la vitalità di quel tempo che verrà e che ha le basi per premiare Noriko.
Setsuko Hara è splendida come sempre.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  12/03/2010 12:05:44
   8 / 10
Pochissimi sono i film di Ozu dal titolo antifrastico, non fa eccezione "Il Tempo della Mietitura" (distribuito anche come "Inizio d' Estate"), palesemente riferito a quella maturità anche spirituale che dovrebbe far conseguire il matrimonio. I personaggi sono gli stessi, la storia molto simile alle altre che si differenzia per il fatto che per la prima volta non viene consumato un matrimonio deciso dai genitori, come vuole la tradizione giapponese. Solo all' apparenza in toni leggeri - anche se buona parte dell' opera ha cadenze da commedia - in questo film, come praticamente in tutti quelli successivi, emerge la critica ozuiana alla nuova generazione, irrispettose delle tradizioni, messa in pratica con le dinamiche di un ciclo stagionale, e che viene annunciata ed eseguita con coerenza quindi già dal titolo ("Tarda Primavera", "Inizio d' Estate", "Inizio di Primavera", "Fiori d' Equinozio", "Tardo Autunno", "L' Autunno della Famiglia Kohayakawa"). Un po' lungo.

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